Commentario del 11.09.2016

IN PRIMA PAGINA
"Roma senza governo": su Repubblica e tutti la "scomunica" dell'Osservatore Romano alla Raggi. Per la sindaco si apre un nuovo fronte di scontro col Vaticano (Stampa). Casaleggio: con Raggi commessi errori (Corriere). Renzi in movimento sull'Italicum: "un tavolo per cambiarlo" (Corriere). Il Giornale: Napolitano ordina, Renzi esegue. Sul fronte economico Renzi rilancia su Sud e Olimpiadi (Sole): nei piani del governo incentivi fiscali e semplificazioni per spingere gli investimenti (Messaggero). Sul Sole il piano del governo sulle partite Iva. Giavazzi sul Corriere: la crescita non si fa senza idee. Su Sole e tutti la stretta Ue sull'evasione fiscale delle multinazionali. Su tutti anche la fragile tregua in Siria, per i dubbi su America e Putin. Sul Corriere la crisi dei laureati: Italia ultima in Europa, ferma al 13%. Su tutti l'11 settembre 15 anni dopo: così abbiamo perduto l'ingenuità (Repubblica).

ITALIA-POLITICA
"Roma in stato di abbandono". In apertura su Corriere, Repubblica, Messaggero, QN e su tutti i quotidiani nazionali, la "scomunica" del Vaticano alla Raggi arrivata dalle pagine dell'Osservatore Romano. Ultima gaffe, l'assenza all'assemblea dell'Azione Cattolica. Sul Fatto (p. 5) intervista al vicesindaco Frongia: "La città in rosso, noi inesperti. Olimpiadi? Quante pressioni". E aggiunge: "Tutto ingigantito, troppo clamore, alla fine si è dimesso un assessore al Bilancio". Sul Corriere (in prima e a p.5) l'autocritica di Casaleggio: "Con Raggi commessi errori". Sempre sul Corriere (p.6) Rizzo riepiloga i dossier aperti del Campidoglio: bilancio, trasporti, rifiuti. Entro settembre va fatto l'assestamento di bilancio: "L'importante è che adesso non si commettano altri errori gravi e la scelta dell'assessore sia ponderata".
Mossa di Renzi sulla legge elettorale: "Cambiarla si può" (Repubblica p.6). "Napolitano ordina, Renzi esegue: ora si tratta sull'Italicum" il titolo del Giornale (in prima e a p.2). Guerini:"Napolitano ha dato uno sguardo molto alto e ha indicato la direzione di lavoro". Su Repubblica (p.7) le reazioni di minoranza dem e opposizioni. Per il Corriere (p.10) Renzi oggi lancerà un segnale concreto di apertura sulla legge elettorale: una possibile riforma potrebbe essere prevedere premio di maggioranza e ballottaggio, il cosiddetto "Provincellum". Per la Stampa (p.11) l'idea potrebbe essere quella di mantenere il ballottaggio e concedere il premio di maggioranza alla coalizione che vince anziché al partito più votato, cosa che avvantaggerebbe il centrodestra a danno del M5S. Per L'Espresso (p.18) in vista del referendum si annuncia un autunno politico ad altissimo rischio: potrà uscirne una crisi del sistema o un nuovo inizio. Molto dipenderà dalle scelte di Mattarella.

ITALIA-ECONOMIA
"Rispettiamo le regole ma serve nuova flessibilità" (Corriere p.8 e tutti): così Padoan all'Eurogruppo/Ecofin di Bratislava dopo lo stop del ministro tedesco Schaeuble alla linea antiausterità rilanciata da Hollande, Renzi e Tsipras. "Intanto seguiamo le regole: non abbiamo chiesto flessibilità perché ci è già stata concessa. Ma ci sono regole che potrebbero essere migliorate". Anche per Repubblica (p. 11) l'Italia continua a sperare di ottenere in Europa nuovi sconti sull'aggiustamento dei conti anche se non sarà facile trovare una base legale credibile e che non crei un problema politico alla Merkel. La De Romanis a QN (p.7): "La svolta non può venire dalla Merkel: siamo noi che dobbiamo attuare il consolidamento fiscale e le riforme, a cominciare da una vera riforma della Pubblica amministrazione". Ieri, in tour nel Mezzogiorno, Renzi ha ammesso il problema di una crescita troppo lenta "ma abbiamo rimesso la macchina nella direzione giusta": firmato un patto per la Puglia da 5,4 mld e uno per la Sicilia da 5,7 mld (Sole p.9 e tutti). Da Renzi anche l'annuncio di sgravi in Stabilità per gli albergatori che migliorano le proprie aziende, sgravi a chi cambia i macchinari nelle imprese e meno tasse a chi lascia gli utili in azienda (Messaggero p.7). Giavazzi sul Corriere (in prima e a p. 27): la crescita non si fa senza idee. Troppo lenta la discesa delle tasse, la domanda arranca e le imprese non si sono rinnovate. "Il nostro è un sistema che non innova: ci sono colpe evidenti del governo e delle imprese che continuano a frenare la rottura dei vecchi schemi". Intanto slitta la cessione del 30% di Poste: le privatizzazioni restano al palo (Repubblica p.26). Un rinvio in realtà legato all'intenzione di Padoan di aspettare l'esito del referendum costituzionale. L'incertezza del voto potrebbe infatti scoraggiare gli investitori. Ma lo stop alla privatizzazione metterebbe in dubbio l'obiettivo di diminuzione del debito pubblico.  Dalla Bce arriva invece un via libera informale all'avvento di Morelli in Mps (su tutti). Ma per Repubblica (p.26) il nuovo piano penalizza i soci, che potrebbero non godere dei diritti di opzione sui nuovi titoli dell'aumento di capitale.

IL CASO
Italia in crisi di laureati: ultimi in Europa siamo fermi al 13%. Sul Corriere (in prima e a p.2) i dati della Commissione Ue sull'università. L'Italia ha una delle quote di abbandono più alte (45%) e una delle più basse di laureati fra i 25 e i 34 anni (24,2%, rispetto a una media Ue del 37,3). L'istruzione superiore è arrivata alla crescita zero: per la prima volta dal 1945 il numero dei laureati disponibili per le imprese sta smettendo di crescere e aumenta il numero dei laureati italiani che lascia il Paese, con destinazione Germania, Gran Bretagna e Svizzera. C'è il rischio – scrive Fubini – che il sistema industriale italiano si trovi spiazzato: economie dove il lavoro resta più a buon mercato stanno iniziando a competere nella conoscenza, nelle tecnologie, e sulla parte alta del valore aggiunto". Una "verità" diversa da quella delle statistiche ufficiali, che parlano di incidenza dei laureati sulla popolazione in crescita (dal 12,9 al 13,3%). Dati incompleti, scrive però il Corriere, che non tengono conto dei laureati italiani che si trasferiscono all'estero. "Gli atenei faticano a cogliere i mutamenti del mondo del lavoro – dice Cristina Messa, rettore della Bicocca di Milano – E poi non c'è una Harvard italiana, ma tante eccellenze sparse nelle varie università. Così nessun Ateneo o quasi riesce a emergere".

EUROPA
"Più tasse da Apple, Google e Amazon" (Corriere p. 8): "Evasione finita per le multinazionali" (Sole p.3). La Commissione Ue ha difeso ieri davanti all'Ecofin il progetto legislativo per adottare una base imponibile unica per le società. L'idea di armonizzare i sistemi fiscali nazionali resta lontana ma cresce la consapevolezza tra i governi che la tassazione europea è segnata da troppe scappatoie. Il caso Apple non è l'unico. Starbucks e Fiat devono rimborsare imposte non versate in Olanda e in Lussemburgo. Moscovici ha difeso il piano di Bruxelles per una base imponibile unica per le aziende spingendo gli Stati ad abbandonare l'idea di difendere la propria sovranità fiscale. Il sistema di base imponibile unica dovrebbe essere obbligatorio per le imprese, dando definizioni uniche per profitti, perdite, ammortamenti, detrazioni e deduzioni. Sarebbe invece posticipato a un secondo momento la possibilità del consolidamento dei bilanci. La Commissione ha comunque assicurato che il progetto non si tradurrà in aliquote uniche europee. Dijsselbloem: "Le imprese devono capire che bisogna pagare le imposte in modo giusto". Ma molti governi temono che le multinazionali siano frenate dall'investire in Europa.

©riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento