Commentario del 18.09.2016

IN PRIMA PAGINA
In primo piano le polemiche sul dopo vertice UE a Bratislava. Renzi, intervistato dal Corriere: "Si discute di virgole. Non capisco Merkel e non sto zitto per quieto vivere". E' un Ue che si divide sui migranti (Repubblica). Stampa e Messaggero riprendono le parole del premier, che avvisa Merkel e Hollande - "Più forte se vinco il referendum" - e spiega: "L'Europa può esplodere". Giornale attacca la "farsa" di Renzi, che piange ma firma tutti i trattati, mentre per il Fatto il presidente del consiglio è all'angolo, rimasto solo con Orbàn: o nuove tasse o guerra alla Ue. Nella politica, in evidenza anche l'intervista sul Corriere a Sergio Mattarella: "Ciampi tecnico e politico ci salvò". Economia e manovra finanziaria in apertura sul Sole: 15 interventi per un piano da 26 mld. Governo pronto alla sfida con Bruxelles sull'aumento del deficit (Messaggero). Spazio su tutte le prime pagine al lavoro insicuro: altre 3 vittime. All'Ilva e all'Atac muoiono un operaio e un elettricista. Mattarella: "Una ferita per l'Italia". Su tutte le prime pagine anche il caso di eutanasia su un minore che sconvolge il mondo.

ITALIA-ECONOMIA
Manovra finanziaria e regole Ue in primo piano. 15 misure per un menù da 23-26 mld: il Sole (in prima e p.3) analizza la Stabilità italiana, che punta su pensioni, spending review, Industria 4.0 e produttività. E' caccia alla risorse, inevitabile una selezione. Ci saranno anche soldi per disabili e sicurezza, ha annunciato Renzi (Messaggero p.7), che al Corriere spiega: "La Stabilità è pronta. Spunteremo dal patto gli eventi eccezionalicome prevedono le regole, che l'Italia rispetta. Nessuna trattativa per strappare qualche decimale in più di flessibilità". Per il Messaggero (p.7) il governo è pronto alla sfida con l'Ue sul deficit: la frenata del Pil rende difficile centrare gli obiettivi concordati, e l'aggiornamento del Def potrebbero far salire l'indebitamento 2017 al 2,1%. Weber (Ppe) al Corriere (p.5): "Il debito italiano resta troppo alto, e il problema è tutto dell'Italia, che deve stabilizzarlo". Anche il dossier della Fondazione Hume per il Sole (in prima e p.2) vede nel debito pubblico l'aspetto più ingombrante per l'Italia: per stabilizzarlo serve una crescita tra il 2 e il 3% l'anno.  Italia che ha presentato già le richieste alla Commissione: deficit, investimenti e occupazione sono le priorità, ma il primo scoglio da superare è la flessibilità (Stampa p.5). Per Pesole (Sole in prima e p.3) gli spazi per ottenere flessibilità Ue sono stretti, ma ci sono.
Per il Messaggero (p.5) la Merkel sarebbe pronta alla svolta: si va verso l'addio, nel 2017, al Fiscal Compact. Si studia una nuova governance e una bilancio comune per investire: il piano servirà per superare le tensioni sulla flessibilità. "Le scelte europee in materia economica degli ultimi 10 anni non sono state sufficienti – dice al Messaggero Gozi -. Serve un impegno preciso per una nuova governance, che a Bratislava non è stato preso. Ci impegneremo perchè le nuove strategie economiche per la crescita siano indicate a Roma a marzo". Per la Stampa (p.4) anche Disselbloem (Eurogruppo) è possibilista sul Fiscal Compact, ma bisogna superare la resistenza tedesca.

ITALIA-POLITICA
In primo piano l'intervista a Renzi  sul Corriere (in prima e p.2-3). Il premier parla di Europa, ma anche di politica interna. "Mai stato ottimista come ora sull'esito del referendum" dice, convinto che "quando di diraderà la nebbia delle ideologie parleremo di merito e gli indecisi voteranno Sì per cambiare questo Paese". Sulle possibili dimissioni in caso di sconfitta torna a ribadire che "non è un referendum sul mio futuro", poi parla di Italicum: "E' un'ottima legge elettorale ma siamo pronti a cambiarla, qualunque sia la decisione della Consulta. La maggioranza c'è, ora le opposizioni propongano". La sinistra dem resta sul No. Pisapia a Repubblica (in prima e p.9): "Guerra fratricida, regalo alla destra. Non mi schiero, ma non posso iscrivermi al No perchè la democrazia non è in pericolo". Nencini all'Unità (p.9) spiega le posizioni del Psi  sul referendum - "Non vedo pericoli per la democrazia perchè non c'è modifica al Titolo I della Costituzione" - e Italicum: "Va cambiato, garantisce lstabilità ma non rappresentanza". Casini ad Avvenire (p.9) ribadisce la linea centrista a sostegno della maggioranza e del referendum: "E' un Sì convinto – dice - soprattutto per il superamento del bicameralismo perfetto, l'abolizione del Cnel e la stabilità del Paese". Nel centrodestra Parisi inasprisce i toni: da Milano definisce Renzi "un pericolo per l'economia", sostenendo che la riforma costituzionale "va cambiata perchè se ne può fare una migliore. Il centrodestra – dice - costtruisca un'alternativa a Renzi" (su tutti).
Spazio all'addio a Carlo Azeglio Ciampi. Ieri camera ardente in Senato per l'ultimo saluto. Mattarella al Corriere (in prima e p.9): "E' stato protagonista di momenti di svolta nella vita del Paese. La cifra della sua vita va rinvenuta nel valore della rettitudine e del rigore morale". Anche l'ex ministro Vincenzo Visco lo ricorda: "Politico abilissimo, altro che tecnico" (Repubblica p.11). Furlan (Cisl) sul Sole (p.9) sottolinea l'attualità della lezione di Ciampi: sarebbe necessario "un patto sociale" per la crescita, con una coresponsabilizzazione sugli investimenti pubblici e privati, le infrastrutture, la ricerca, l'innovazione. Governo Renzi sembra aver compreso l'importanza del dialogo con corpi sociali: è l'eredità di Ciampi. La "concertazione" era ed è "Politica" di Governo.

EUROPA
Dopo vertice di Bratislava, Renzi al Corriere non smorza la polemiche. "E' stata un'occasione persa" dice, assicurando però che non ci sono problemi con Merkel e Hollande. "Più che di spirito di Bratislava, se si continua così parleremo del fantasma dell'Europa" avverte però, paventando una possibile "esplosione per incapacità" sul tema migranti (Messaggero in prima e p.4), sul quale cerca l'asse con l'Onu. Repubblica (in prima e p.4) vede una Ue che si divide sul tema migranti, a preoccupare non sono le posizioni dell'Italia ma quelle dei Paesi orientali. Weber (Ppe) al Corriere (p.5): "Vertice importante su sicurezza delle frontiere Ue e sull'impegno dei tre Paesi a lavorare insieme". Gozi al Messaggero (p.5) definisce "positiva" la conferma del Migration Compact, "ma – avverte – non c'è stata alcuna assunzione di responsabilità. Restano troppe ambiguità". Intanto l'Italia è tentata di andare sola in Africa (Stampa p.3). "Ma per l'Europa sarebbe un fallimento" dice Gozi. Filippo Grandi, numero uno dell'Unhcr alla Stampa (p.2): "Italia e Grecia non vanno abbandonate, sarebbe grave se l'Ue rinunciasse all'accoglienza". Intanto è polemica per la conferenza stampa del dopo vertice senza Renzi. Si ricompone "l'asse speciale"  Berlino-Parigi. "Il segnale di Bratislava è che Hollande non va da nessuna parte senza la Germania" commenta Taino (Corriere p.3). E la leader dei socialisti europei, Berès al Corriere (p.5) conferma: "L'asse resta centrale". Ma Bruxelles smorza i toni e assicura: "I rapporti con l'Italia non cambiano" (Messaggero p.7). E' stato il primo vertice a 27: doveva dare segnali su immigranti e questioni economiche, "invece – scrive Prodi sul Messaggero (in prima e p.18) – è stato il vertice del rinvio". Rincara la dose Gianni Pittella al QN (p.4): "L'esito è imbarazzante: così si va allo scontro istituzionale". Intanto la Gran Bretagna accelera e punta al divorzio già a gennaio (Corriere p.6).

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