Commentario del 19.09.2016

IN PRIMA PAGINA
"Per l'Italia già troppa flessibilità": sulla Stampa parla Weidmann (Bundesbank). "Riducete il debito pubblico". Il Tesoro punta a 6 miliardi di tagli e a una nuova asta per le frequenze per fare cassa (Stampa). Altro fronte di scontro con la Ue, i migranti: la gestione va a Palazzo Chigi (Messaggero, Corriere). Sala su Repubblica: "Il governo cambi politica sull'immigrazione". Spazio anche alla politica: Salvini, dal palco di Pontida attacca il Papa e rottama la vecchia guardia (Repubblica, Libero). Stampa e Corriere rivelano: Casaleggio prima di morire ruppe con Grillo: "Non ti voglio più sentire". In primo piano su tutti la bomba a New York, torna la paura (Messaggero): per la Stampa sono terroristi. In Minnesota accoltellate 9 persone: l'Isis rivendica. Trump chiede interventi radicali, Clinton frena (Corriere). Superblindata la sede Onu per il vertice di 150 capi di Stato (Messaggero). Dalla Ue: Merkel tradita anche a Berlino, crollo Cdu, avanza AfD (Stampa e tutti). Il Giornale: ora la profuga è lei.

ITALIA-ECONOMIA
"L'Italia ha già abusato della flessibilità. E non ha tagliato il debito pubblico": sulla Stampa (p.7) l'affondo del presidente della Bundesbank Weidmann contro Roma. "C'è stata avvero una politica di austerity in Italia? Visto l'elevato debito pubblico il consolidamento di bilancio è prioritario, per evitare che sorgano dubbi sulla sostenibilità del debito pubblico". E ancora: "L'idea che la Germania possa dare una spinta alla congiuntura europea con investimenti pubblici è ingenua. Per una crescita sostenibile sono determinanti le condizioni locali: non solo strade e ponti ma un'amministrazione ben funzionante, una giustizia efficiente, un elevato livello d'istruzione". Da Weidmann richiamo anche sulle banche: "L'Italia deve affrontare con decisione il problema dei crediti deteriorati, un ostacolo alla crescita e al funzionamento del sistema bancario, ma senza distorcere la concorrenza e far sì che proprietari e creditori possano sottrarsi alle loro responsabilità ai danni dei contribuenti. Per questo devono essere rispettate le norme europee sugli aiuti di Stato e le disposizioni del Brrd". Continuano intanto le anticipazioni sulla legge di Stabilità, che dovrebbe valere 23-27 mld. La Stampa (p.6) parla di una nuova asta di frequenze televisive per incamerare un miliardo e dell'anticipo del taglio dell'Irpef, previsto quest'anno ma in vigore dal 2018. Il Giornale (p.6) annuncia tasse occulte e condoni. Repubblica (p.12) torna sulle misure per il lavoro: governo diviso tra incentivi per l'assunzione degli stagisti o per le imprese del Sud. Il rischio è che sgravi concentrati solo in una parte del Paese possano essere considerati aiuti di Stato e bocciati da Bruxelles. Taddei (Pd): "Gli incentivi per le assunzioni dovrebbero essere uniformi e universali". Ssul Sole (in apertura e a p.2) il ddl Concorrenza "all'ultimo miglio": "più codice del consumatore che legge della concorrenza", il giudizio dell'Istituto Leoni, tra quello che si è perso e quello che si è aggiunto. Concorrenza resta, per il Sole, una parola scomoda e sfortunata.

ITALIA-POLITICA
Migranti, la "regia" per gestire l'emergenza passa a Palazzo Chigi (Corriere in prima e a p.8, Messaggero  in prima e a p.6). Il Corriere parla di una task force formata da esperti di Ministero dell'Interno, Esteri e Difesa, che si affiancherà alla squadra del ministero dell'Interno che controlla il sistema dell'accoglienza e delle identificazioni. Per il Messaggero il piano prevede la separazione tra controllo e accoglienza con la creazione di due nuove strutture con competenze specifiche per la sottoscrizione di accordi bilaterali con i Paesi africani e per i rimpatri. Da Milano l'allarme di Sala: "Il governo deve cambiare politica sull'immigrazione" (Repubblica in apertura e a p.3): "il peso per Milano e altre città è sempre più insopportabile. L'accoglienza è un dovere ma non si può scaricare tutto su di noi". Sui migranti la Merkel ha incassato ieri un'altra sconfitta elettorale, stavolta a Berlino (Stampa p.9). Ma tra Renzi e Merkel non c'è intesa: si parlano senza capirsi, scrive Fubini sul Corriere (p.9), seguono agende diverse e ora Berlino si chiede quale possa essere la prossima mossa di Renzi. Sul fronte interno senz'altro il referendum. Su Repubblica (p.10) De Magistris replica a Pisapia: "Si illude chi vota Sì: la riforma è pensata per i nuovi oligarchi". Sul Corriere (p.17) la Chiesa sempre più orientata verso il no: difficile che ci siano pronunciamenti ufficiali, scrive Franco, ma i contenuti referendari stanno accentuando l'ostilità di alcuni settori ella Cei e del mondo cattolico. Sul Fatto (in apertura e a p. 2) l'affondo di De Bortoli contro Renzi rilanciato in un tweet da Letta: "Su vicende bancarie, Etruria, Siena, si sente odore di massoneria". Renzi bocciato anche in politica estera: "Quella di Ventotene è stata una gita".

EUROPA
Anche Berlino punisce la Merkel (Stampa in prima e a p.9 e su tutti): alle regionali di ieri boom dei populisti di AfD (14,9%); l'Spd resta primo partito col 22%, la Cdu crolla al 17,9%, Verdi al 16,5%. Si va verso un'alleanza a tre Spd, Verdi e la sinistra Die Linke (15,5%).  "Ora gli alleati bavaresi della Csu chiederanno conto alla Merkel della sua politica sui migranti" dice il politologo Hajo Funke alla Stampa (p.9). "Il voto si gioca sui rifugiati ma la cancelliera resta ancora senza veri rivali" dice il politicelo Gero Neugebauer al Corriere (p.11). Intanto l'Europa prepara un'altra stretta sull'immigrazione: verso la cancellazione della clausola che prevede ricongiungimenti familiari, scrive il Messaggero (p.7). Ma l'attesa revisione del Trattato di Dublino sarebbe addirittura peggiorativa per l'Italia, con l'esclusione di ogni ipotesi di redistribuzione dei profughi tra Paesi Ue nemmeno per ragioni umanitarie. L'Italia insiste con il Migration Compact, ovvero accordi con Paesi d'origine e investimenti europei in Africa ma senza trovare sponde.

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