Commentario del 26.09.2016

IN PRIMA PAGINA
La Svizzera sbatte la porta in faccia ai lavoratori italiani (Giornale, Messaggero). Gentiloni: rapporti a rischio senza libera circolazione (Repubblica). L'ex pm elvetico al Corriere: "Senza di voi qui si chiude". Il Giornale: siamo rimasti l'unica Europa che apre le porte a tutti. Su Repubblica la paura degli immigrati: italiani favorevoli a chiudere le frontiere. Fondi per l'accoglienza finiti, Fassino "commissario" all'emergenza (Corriere, Messaggero). Spazio anche alla politica, per la kermesse del M5S a Palermo. Raggi: "Un altro "no" e vanno a casa" (Fatto). Referendum, oggi la scelta della data. Landini al Fatto: "Torno in Cgil e tutti uniti per il referendum". Slitta invece a domani l'aggiornamento del Def: tensioni con Bruxelles e tra Renzi e Padoan (Stampa). Sul Messaggero le ipotesi su pensioni e bonus. Sul Sole professori, prefetti, ragionieri: la mappa dei mestieri over 50. Sul Fatto i segreti esteri di casa Agnelli. Su Affari&Finanza banche in primo piano, con la fusione in vista tra Vicenza e Veneto e Jp Morgan kingmaker di Siena. Su CorrierEconomia comprare casa (e scegliere il mutuo) con prezzi e tassi ai minimi.
va" che nasce da alcune considerazioni sul passato quando le "strategie intelligenti rischiarono di finire su un binario morto".

ITALIA-ECONOMIA
Tensione tra Renzi e Padoan, slitta l'aggiornamento dei conti. Per la Stampa (in prima e a p.7) l'intesa con la Ue ancora non c'è e l'aggiornamento del Def sarà rinviato a domani. Punto di inciampo, prima ancora che tra Roma e Bruxelles tra premier e ministro: la definizione del livello del debito pubblico nel 2017, con Renzi che alla vigilia del referendum non vuole presentare una manovra di tagli. Quanto alla flessibilità,la partita sarebbe rinviata: governo e Commissione avrebbero concordato un deficit del 2,1%, rinviando il computo delle spese eccezionali (terremoto, migranti, sicurezza, pari allo 0,4) ad una trattativa supplementare. Gualtieri (Pd) alla Stampa (p.7): "L'Italia non chiede flessibilità ad hoc: spero che la Commissione applichi il patto con intelligenza a partire dalle clausole che prevedono di non conteggiare nel deficit alcune spese". Sul Corriere (p.15) parla il vice ministro Baretta: "Staremo dentro i vincoli europei ma ci muoveremo per rilanciare la crescita. Sarà confermato e rafforzato il superammortamento, rafforzeremo il bonus sulla riqualificazione dell'edilizia, sulle pensioni ci sarà flessibilità in uscita evitando penalizzazioni ai lavoratori in maggiore difficoltà, scongiureremo l'aumento dell'Iva". Repubblica (p.9) parla di 7 mld di tagli, dalla sanità ai servizi alle partecipate; la questione dell'Iva sarà risolta aumentando il deficit e spostando il rapporto con il pil al 2,3-2,4%. Ma restano da trovare nuove risorse per il pacchetto pensioni, i contratti agli statali, il contrasto alla povertà, Industria 4.0, ecobonus, investimenti, terremoto: 7-8 mld da trovare tagliando spese e aumentando entrate. Per il Messaggero (p.2) si conferma il lancio della nuova Iri al 24% per mezzo milione di pmi; per il resto (Messaggero p.3) il pacchetto pensioni si attesterà sul miliardo e mezzo, tagliando gli abbuoni per i lavoratori precoci; si va invece verso il raddoppio della soglia di detassazione per la produttività e l'ampliamento del superammortamento, con la soglia del 140% destinata a salire al 250% nel caso in cui gli investimenti riguardino l'innovazione, in liena con Industria 4.0. Quanto alla decontribuzione per le assunzioni, un'eventuale proroga potrebbe riguardare solo giovani o lavoratori del Sud.

ITALIA-POLITICA
Referendum, oggi il governo decide la data: probabile il 4 dicembre, in concomitanza con le presidenziali austriache. Per il Corriere (p.13) una scelta voluta per agganciare il referendum a una data simbolo per l'Europa. L'opposizione non ci sta: "Renzi non ci ha consultato" (Messaggero p.8). Ma il premier è già in campagna elettorale: stasera sarà a Quinta colonna, obiettivo portare l'affluenza al 60% e convincere indecisi e gli elettori di centrodestra e M5S. Lo scontro diretto sarà soprattutto con Grillo: da Palermo è uscito un Movimento-setta intollerante alla libertà di stampa. Raggi star del M5S a Palermo: "Un altro No e vanno a casa" (Fatto in apertura e a p.2), dice la sindaca allineando al "no" alle Olimpiadi quello al referendum. "Ci prenderemo prima Palermo, poi la Sicilia, poi l'Italia". Sostegno "freddo" di Grillo: "A Roma decidi tu ma basta errori" (Corriere p.11, Repubblica p.6, Stampa p.5 e altri).  Sul Fatto (p.7) il ritorno di Landini: "Siamo ancora in campo: la nuova lotta è la stagione dei referendum". E sul dopo: "Non mi interessa il futuro di Renzi dopo il voto: ci interessa il futuro del Paese". Ieri intanto manifestazione di protesta dei risparmiatori truffati da Etruria a casa Boschi: bruciate le bandiere del Pd (Giornale p.4).

IL CASO
Gli italiani rivogliono le frontiere: su Repubblica (in apertura e a p.2 e 3) il sondaggio Demos che dà al 48% gli italiani favorevoli al ripristino dei controlli, 35% ripristino ma solo in circostanze particolari; solo il 15% favorevole alla libera circolazione. E' la paura degli immigrati ad alimentare la domanda di ispezioni e barriere. Solo il 27% ha fiducia nelle istituzioni comunitari, pur non intendendo abbandonare né Ue né euro. Il grado di fiducia nella Ue misurato partito per partito: al 46% tra gli elettori Pd, 40% centristi, 38% sinistra, 28% Fdi e altri di centro destra, 20% M5S, 18% FI, 9% Lega. "Con quattro campagne elettorali di fatto già in corso in Italia, Olanda, Francia e Germania sono i migranti a disegnare il futuro dell'Europa, molto più delle vaghezze di Bratislava", scrive Venturini nell'editoriale del Corriere (in prima e a p.35). Ma Renzi sbaglia bersaglio quando confonde i sacrosanti diritti dell'Italia sul tema e richieste di flessibilità contabili. E sbaglia anche quando dice che l'Italia può fare da sola: non è così".

EUROPA
il Canton Ticino ha approvato il referendum che vuole meno italiani in Svizzera (Corriere in prima e a p.8 e 9 e su tutti). Col referendum, passato col 58% dei "sì", si chiede una legge per una corsia preferenziale per i residenti in Svizzera nell'assegnazione dei posti di lavoro. Gentiloni: "Se sarà negata la libera circolazione ai lavoratori italiani diventano a rischio i rapporti tra Svizzera e Ue". Maroni: "Adotteremo immediate contromisure". Chiesa, deputato Udc di Berna: "Non vogliamo più ingerenze della Ue nella gestione della nostra politica migratoria". "Ignorano i dati economici: senza italiani qui chiudiamo" dice al Corriere (p.9) l'ex pm elvetico Bernasconi. "Contro l'incubo dell'invasione l'Europa alza nuove barriere", l'analisi della Stampa (p.8): nell'Europa intimorita dalla crisi economica e dal terrorismo c'è sempre meno spazio per le porte aperte. E la politica si allinea. Ma come immaginare un mercato unico senza la libera circolazione delle persone? "Lavoratori, beni e servizi devono essere trattati allo stesso modo".

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