Commentario del 15.09.2016

IN PRIMA PAGINA
"Sul referendum la sovranità è degli elettori" (Corriere e tutti). Mattarella rispedisce Phillips al mittente: "Decidiamo noi" (Fatto). "Bel colpo Mattarella" il titolo del Giornale. Anche la Merkel per il "sì" alle riforme di Renzi ma ora l'attenzione è sull'Italicum: Stampa e altri danno per certo il rinvio della sentenza della Consulta. Rosato a l'Unità: "L'Italicum si può cambiare ma dopo il referendum". "Dopo il referendum ci sarà la scissione del Pd" prevede Italia Oggi. In fibrillazione anche Forza Italia. Parisi al Giornale: "Ecco che voglio fare". Spazio anche ai conti pubblici. Su Repubblica la stretta in arrivo sulla sanità: taglio di 1,5 mld e una tassa sulle sigarette per pagare i farmaci antitumorali. Sul Sole i mini-bonus per le pensioni dei lavoratori precoci. Ma Juncker sulla flessibilità fa dietro front (Mattino). Raddoppia però il piano di investimenti e promette misure per l'esercito comune (Corriere, Sole). In cronaca su tutti il suicidio della donna vessata dal web. Il Garante alla Stampa: "Impossibile fermare i ricatti-web". Su tutti anche l'Italia d'oro alle paralimpiadi di Rio: Zanardi è leggenda (Corriere).

ITALIA-POLITICA
"Sul referendum la sovranità è degli elettori" dice Mattarella, ma col mondo interconnesso "ogni cosa che avviene in un Paese si riverbera negli altri". "Mattarella rispedisce Phillips al mittente", titola il Fatto in prima e a p.2). "Bel colpo Mattarella", il commento del Giornale (in prima e a p.3). Renzi: "Condivido al 100%". Anche Berlino fa il tifo per le riforme (Corriere p.6): "Non spetta al governo tedesco esprimersi ma Merkel appoggia Renzi e apprezza le riforme avviate" (Sole p.11 e tutti). "Spread in volo e stop alla crescita se vince il no" le stime di governo e Confindustria rilanciate dal Messaggero (p.7). Per contro, il Giornale ricorda le profezie sbagliate di Fitch sulla Brexit: uno schiaffo a chi come governo e Confindustria dice che col No è apocalisse. Idem D'Alema: "Far vincere il no è il modo migliore per garantire stabilità alla legislatura", dice a Otto e mezzo . E su Renzi: "Perdere gli farà bene, saprà riciclarsi" (QN p.8).
Dal referendum alla legge elettorale: "Italicum bello ma modificabile", la posizione ribadita da Renzi. Per Repubblica (p.7) dal Pd potrebbe arrivare una proposta di legge da perfezionare in Commissione Affari Costituzionali oppure una direzione ad hoc dove individuare i punti da cambiare. Rosato a l'Unità (p.3): "L'Italicum si può cambiare ma dopo il referendum". E a dopo il referendum potrebbe slittare l'esame della Consulta sulla legittimità costituzionale della legge elettorale. Per la Stampa (p.6), con tre ricorsi sul tavolo e la discussione "in altissimo mare" la Corte è orientata ad aspettare l'esito del referendum e valutare tutto insieme, anche per sfuggire a strumentalizzazioni politiche.

ITALIA-ECONOMIA
Spending review, sanità nel mirino: previsti tagli per 1,5 mld, scrive Repubblica (in apertura e a p.2). Con la spesa sanitaria che rappresenta circa il 25% della spesa centrale dello Stato impensabile lasciarla fuori dalla politica dei tagli. In pratica il Fondo sanitario nazionale, oggi a quota 111 miliardi rimarrebbe sostanzialmente stabile senza salire ai 113 mld previsti dal Def. Altri tagli da 1 mld toccherebbero le spese delle Regioni. Contro i piani del governo la ministro Lorenzin, che per mitigare l'intervento propone una microtassa da 1 centesimo a sigaretta. Si recupererebbero 700 milioni da riversare al Ssn per l'acquisto dei farmaci antitumorali.
Resta aperto anche il cantiere sulle pensioni: per il Corriere (p.30) a dividere governo e sindacati c'è il tema dei lavoratori precoci, l'Ape agevolata, l'importo dell'assegno sotto il quale non scattano le penalizzazioni. Ciò rimanda alle platee interessate alla possibilità di andare prima in pensione a alla spesa pubblica. Il governo pensa a un pacchetto complessivo da 1,8 mld, per i sindacati ne servono almeno 2,5. Difficile che il 21 si arrivi a un accordo tra governo e sindacati (Stampa p.11)
Dai conti pubblici a quelli privati: prezzi al consumo ancora in area negativa (Sole p.15). L'inflazione acquisita per il 2016 risulta pari a 0. Federconsumatori e Adusbef: "Servono provvedimenti incisivi per sbloccare il sistema come un piano straordinario del lavoro" (Sole p.15). Con il pil frenano anche i consumi: per la Confcommercio il 2016 con uno striminzito  +1,2%. Sangalli: "Serve ricreare la fiducia delle famiglie e delle imprese". Affitti, bollette e assicurazioni assorbono un quarto della spesa. Drammatici i dati sulla povertà: le famiglie povere raddoppiate in dieci anni. L'indigenza colpisce soprattutto le famiglie numerose. 
Intanto un nuovo terremoto scuote Mps, le dimissioni a sorpresa del presidente Tononi dopo la nomina a ceo di Morelli (Sole in apertura e a p.3 e su tutti). Un segnale di dissenso per il metodo usato dal governo per allontanare Viola, per il Sole; colpa delle continue ingerenze di Jp Morgan sul piano di salvataggio per la Stampa (p.17). Un addio comunque concordato con la Bce scrive il Giornale (p.22), che dà Bini Smaghi per possibile successore. Per la Stampa potrebbe invece essere l'ex ministro Grilli. "L'instabilità al vertice rischia di frenare i piani di rilancio", l'analisi del Sole (in prima e a p.3).

EUROPA
"Europa in crisi esistenziale, un anno di tempo per ripartire" il discorso (in tedesco) di Juncker sullo Stato dell'Unione (Stampa p.9). Tra le cause della malattia: disoccupazione, debito pubblico, crisi dei migranti, minacce alla sicurezza. Giallo sul capitolo flessibilità: era atteso un passaggio pro-Italia che però è rimasto sulla carta (Messaggero p.8). Quello che Junker ha ribadito è che il Patto di Stabilità non può diventare Patto di flessibilità, benché intelligente, per non ostacolare la crescita.  Nel testo scritto c'era una critica più incisiva al "dogma" della stabilità e alla supremazia dei numeri. "Evidentemente negli ultimi giorni i falchi hanno cercato di riportarlo sulla loro strada". Confermato invece il raddoppio del piano di investimenti – salgono a 500 entro il 2020 e a 630 nel 2022 i miliardi mobilitati per investimenti e infrastrutture – e degli aiuti all'Africa per frenare l'afflusso di migranti: funzionerà come l'Efsi e potrebbe generare tra i 44 e gli 88 mld di investimenti. "In Libia ci sono 235 mila migranti pronti a salpare per raggiungere l'Italia" avverte il capo della missione Onu Kobler un'intervista alla Stampa (p.5). "E' cruciale ristabilire la sicurezza nel Paese per contrastare il traffico degli esseri umani". 

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