Commentario del 17.09.2016

IN PRIMA PAGINA
Ciao Carlo Azeglio (Sole), il presidente degli italiani che amò l'Europa (Corriere). Riscoprì la Patria e restituì orgoglio all'Italia. Lunedì lutto nazionale, funerali solo privati (Messaggero). Prodi ad Avvenire: mancano i leader come lui. Libero: tutto fumo, niente a posto. Il disastro euro ha la sua faccia. Su tutti anche la lite su immigrati e crescita al vertice Ue di Bratislava. Strappo con Berlino e Parigi (Corriere, Stampa, Messaggero). Renzi: "No a Merkel e Hollande". Libero: era ora. Il Fatto: Renzi umiliato in Europa.  (Fatto). Il Corriere: mossa studiata per parlare agli elettori. Dagli Usa stangata su Deutsche B. per i mutui subprime. Borse in caduta, Milano maglia nera (Sole, Corriere). Il Giornale: la Merkel affonda banche, Borse e anche l'Italia. Su QN la svolta del governo: "Basta sgravi, ora giù il costo del lavoro". Spazio anche alla politica. Su QN e tutti il Parisi day: "L'alternativa al premier siamo noi". Libero: Parisi non scopre le carte, forse non le ha. Sulla Stampa il matrimonio impossibile tra Parisi e Lega. Sul Foglio le larghe intese tra Parisi e il mondo Rcs. Intanto a Pontida Salvini lancia la santa alleanza contro l'euro e l'uomo del Cav (Libero). A Roma Grillo marca Raggi: tagliando a gennaio e no alle Olimpiadi (Messaggero, Repubblica, Giornale). La sindaco al bivio: obbedire ai diktat di partito o tutelare Roma.

ITALIA-ECONOMIA
Renzi a Bratislava rompe con Merkel e Hollande: "Il fiscal compact non ha funzionato, serve cambiare passo. L'Italia rispetta le regole ma anche gli altri devono farlo", ha detto riferendosi al surplus tedesco non reinvestito. "Ora il cammino verso la manovra di bilancio si fa più in salita", scrive Pesole sul Sole (p.12). Il governo voleva chiedere nuova flessibilità per via della frenata dell'economia, dell'inflazione e della ricostruzione post terremoto. Da Nannicini anticipazioni delle prossime mosse in tema di lavoro: potrebbe saltare la decontribuzione per i nuovi assunti, in vista di un taglio generalizzato del costo del lavoro per tutti e non solo per i dipendenti di nuova assunzione. L'incentivo andrà ad esaurirsi nel 2018 ma potrebbe rimanere in vigore per giovani e Sud  (Messaggero p.11, Avvenire p.7). Parallelamente il governo studia  la Google-tax (Sole p.14). Su QN (p.5) nuovo affondo dell'ex commissario alla spending Perotti: "I veti politici hanno azzerato i tagli. Nel 2016 nessun risparmio".
Ieri Borse in caduta libera per la stangata Usa su Deutsche Bank (Sole in prima e a p.8 e 9 e su tutti): i 14 mld chiesti dal Dipartimento di Giustizia per transare la causa sui mutui subprime pre-crisi ha mandato in tilt listini e bancari. Milano la peggiore, con –2,43%. Il Giornale:  "Merkel affonda banche, Borse e anche l'Italia". Libero: "Merkel col culone per terra". Sul Sole (p.11) la nuova gelata sul credito dopo l'impennata del 2015: tra gennaio e luglio, al rallentamento complessivo dell'economia si sono adeguati anche i prestiti, scesi del 6,6% (17 mld). Dal picco di fine 2011, le risorse per le imprese si sono ridotte di 127 mld. Pesano le sofferenze, a quota 198 mld al lordo, 85 mld al netto e in generale la crisi, che ha abbattuto di oltre il 20% la produzione industriale nazionale. In rosso anche l'export, -7,2% a giugno (Sole p.17).

ITALIA-POLITICA
Renzi sfida Merkel e Hollande su migranti e conti pubblici: "Ue a rischio se non cambia" (Corriere p.12). E diserta la conferenza stampa a tre. I francesi: "Non è stato invitato" (Stampa p.2). Feltri sul Fatto (p.15) parla di umiliazione pubblica di Bratislava inflitta dalla Merkel per il continuo oscillare di Renzi tra rigore e flessibilità e per la partecipazione al vertice di Atene con Tsipras. Per Verderami (Corriere in prima e a p.13) il premier ha usato il vertice di Bratislava come un palco da cui parlare agli italiani: un messaggio neanche troppo in codice al centrodestra, che su economia e immigrazione è stanco dell'Europa, per salvare il referendum costituzionale. Idem Conti sul Messaggero (p.7). Anche Martini sulla Stampa (in prima e a p.3) parla di una scossa anti-europeista per rilanciare una campagna referendaria che appare ogni giorno più difficile. Ieri alla Festa dell'Unità di Roma duello D'Alema-Giachetti: "Questa è la riforma di Silvio". "Ormai dai consigli ai grillini" (Repubblica p.18)
"Noi l'unica alternativa a Renzi" (Sole p.15, Giornale p.2): a Milano nasce la "cosa" di Parisi. Primi pilastri: famiglia, fisco e federalismo (Giornale p.2). In platea Gandolfini (Family Day), Cesana (Cl), suor Monia Alfieri. E sul referendum: "Se vincerà il no Renzi dovrebbe dimettersi". Sulla Stampa (p.9) gli auguri di Berlusconi: "Vai avanti, non ascoltare le critiche di FI". L'obiettivo è riportare la nuova FI al 20%. Toti: "Non serve mago Merlino" (Giornale p.4). E a Pontida stringe un patto dei governatori con Maroni e Zaia. Sono i "populisti responsabili": "Il cardine della coalizione siamo noi" (Corriere p.19). Sul Giornale (p.5) la carica di Salvini alla Lega: "L'alternativa siamo noi. Parisi? Meglio soli". "Chi vuol stare con noi deve dire: se vince il No si vota subito".

EUROPA
Partenza in salita per la nuova Ue (Sole p.13): al primo summit senza Londra i leader non affrontano i nodi che dividono l'Unione. Merkel e Hollande d'accordo su controllo dei confini, scurezza e rilancio dell'economia. Mogherini al Corriere (p.14): "Nessuno Stato vincerà da solo. Su Esteri e Difesa ora c'è una linea comune". Ma tramonta il direttorio a tre: Renzi diserta la conferenza stampa congiunta con Merkel e Hollande. "Non sono soddisfatto delle conclusioni su crescita e immigrazione" (Sole in prima e a p.12 e su tutti). Nel mirino del premier il fiscal compact – "non ha funzionato, lo dicono i numeri" – e la politica di aiuti all'Africa: "Se non lo fa l'Europa lo faremo noi".

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