Commentario del 23.09.2016

IN PRIMA PAGINA
In primo piano la questione Olimpiadi. Renzi: "Caso chiuso" (Corriere). Malagò incontra Raggi: "Nessun piano B per Roma 2024" (Sole). Montezemolo al Corriere sulla sindaca: "Sembra telecomandata". Foglio: le "olimpiadi degli incapaci" mentre Fatto ricorda tutte le "balle" della Banda Olimpiadi 2024.  Intanto un sondaggio della Stampa evidenza la fiducia record per Appendino, Raggi in calo. Esteri, la ministra Pinotti alla Stampa: "Fondi e soldati, il piano italiano per la difesa Ue". Manovra e flessibilità Ue: duello infinito Renzi-Ue (Repubblica). "Volete troppo" dicono da Bruxelle, con Juncker ricorda i 19 mld di flessibilità concessi all'Italia, ma apre sulle spese per terremoto e migranti (Sole). Spazio sulle prime pagine anche al commercio internazionale: per il Wto sono illegali gli aiuti Ue a Airbus (Sole), la compagnia renda 22 mld di aiuti illegali(Corriere).

ITALIA-ECONOMIA
Manovra e flessibilità Ue ancora i temi caldi. Juncker stoppa l'Italia: "Senza la flessibilità concessa, l'Italia avrebbe potuto spendere 19 mld in meno. Ora ne chiede di più" (su tutti). Per Repubblica (p.6) è una stilettata per dire all'Italia "non esagerate", anche se il Presidente della Commissione poi apre sul Patto di Stabilità: "Deve essere in linea con il ciclo economico". Renzi, intanto, frena i timori di Bruxelles assicurando che "l'Italia rispetta le regole, anche quelle capestro che non ha votato". Il governo italiano chiede più disavanzo, una parte potrebbe arrivare con spese fuori-deficit per terremoto ed emergenza sbarchi (Sole in prima e p.5), mentre il premier lavora per portare fuori deficit anche il Piano di prevenzione Casa Italia (Sole p.6). Per Bonanni (Repubblica p.7) l'Ue potrebbe autorizzare ancora un piccolo sforamento dell'Italia non invocando la flessibilità per le riforme, concessa già,  ma se si dovesse trovare una giustificazione accettabile, che potrebbe derivare dal tema migranti. Ma non si tratterebbe di soldi europei, bensì derivanti dalle tasche dei contribuenti italiani destinato ad alimentare la spesa pubblica. Per Repubblica (p.7), se il no alla flessibilità Ue fosse confermato, la manovra potrebbe salire di altri 5 mld: ai 6-7 mld per pensioni, povertà, sviluppo e contratti se ne dovranno aggiungere altri 4-5 per sterilizzare l'aumento dell'Iva. Perciò si prevede un attento riesame di sanità, spending review, detrazioni, rientro dei capitali, giochi e tabacchi. Secondo il Sole (p.5) sono in corso le ultime limature sulla Nota di revisione del Def: possibile dote da 1,6 – 1,8 mld dalla spending review sugli "acquisti Pa". Renzi intanto punta sulla crescita (Sole p.5), tornando a confermare la progressione positiva del Pil italiano che nel 2016 è andato meglio del 2015 (si ipotizza una crescita dello 0,9% nella nota di aggiornamento), e che salirà ancora nel 2017 (1,2 – 1,2 per cento). Guardando agli scenari della prossima manovra, il premier annuncia che "l'anno prossimo andranno già l'Ires, l'Iri sulle piccole imprese" e la conferma del bonus di 80 euro (Sole). Unità (in prima e p.6): meno tasse alle pmi, 2 mld alle pensioni. A proposito di pensioni, Bentivogli (Fim Cisl) all'Unità (in prima e p.6) annuncia "un'intesa vicina visti i primi risultati", anche se Brancato (Cgil) ricorda le difficoltà nelle trattative, "soprattutto su alcuni capisaldi della Fornero che il governo non vuole eliminare".
Stipendi, un dossier del Giornale (p.3) evidenzia come, per colpa delle tasse, siano i peggiori d'Europa: ad uccidere le paghe sono Fisco e costo della vita.

ITALIA-POLITICA
Renzi, ieri a Otto e mezzo su La7, è tornato a parlare di referendum: "Se si vota oggi No, non si farà mai un'altra riforma per ridurre i costi. Se vince il No ci teniamo questo Parlamento e manteniamo i rimborsi, che verrebbero eliminati dal Sì" (Corriere p.9). Controattacco del M5S, che avverte: "In caso di vittoria del Sì, c'è il rischio che il clima di esasperazione si trasformi in violenza" (Stampa p.11). Sole (in prima e p.28) intervista Violante: "E' dagli anni '70 che si discute di superare il bicameralismo paritario, e la riforma fa questo". A sollevare dubbi è Quagliariello (Ncd), che al Sole spiega: "Meglio nessuna riforma che una cattiva riforma. Inoltre vedo il rischio di un contenzioso tra Camera e Senato". Berlusconi, che riprende in mano le redini di Fi, punta deciso sul No. Marcello Pera al Sole (in prima e p.28): "E' incomprensibile che, dopo aver votato 3 volte la riforma, Fi si sia trasformata in oppositore perchè è stato eletto al Quirinale Mattarella". Intanto il premier, che non vuole legare riforma costituzionale e legge elettorale, apre a modifiche sull'Italicum "se il Parlamento è disponibile". Il vicesegretario Pd, Guerini, al Corriere (p.9): "Siamo disponibili al confronto, vogliamo vedere la posizione delle altre forze. Ma la minoranza ha sbagliato sulla legge elettorale". Merola, sindaco di Bologna, a Repubblica (p.13) avverte il Pd: "Faccia votare i militanti sulla legge elettorale: ci stanno abbandonando".

ESTERI
"Più fondi e una guida politica": il ministro della Difesa Pinotti alla Stampa (in prima e p.5) annuncia, alla vigilia del vertice di Bratislava, il piano per la difesa Ue, e assicura: "Nessuno vuole eliminare eserciti nazionali. Se le missioni sono europee deve essere Bruxelles a pagare". Intanto il contingente italiano è in Libia, i militari sono arrivati a Misurata (Messaggero p.9). "Finita la fase 1, ora siamo alla fase 2 che prevede la costruzione dell'ospedale da campo per 50 posti: entro un mese saremo operativi" assicura Pinotti alla Stampa, ribadendo la natura umanitaria dell'operazione, che è supportata da militari "solo per la sicurezza". In Libia proseguono le ricerche dei due italiani rapiti. Il generale di Tobruk Haftar sostiene che i tecnici siano in mano ad Al Qaeda: la Farnesina cerca conferme (QN in prima e p.4), mentre droni francesi sono alla ricerca dei due italiani (Stampa p.4).
Questione immigrazione resta un tema caldo in Ue. Il viceministro degli Esteri, Giro, ad Avvenire (in prima e p.4): "Se tutta l'Ue si desse un sistema di corridoi umanitari, come fa l'Italia, i flussi migratori sarebbero diversi". Cresce lo sdegno per la proposta ungherese di "deportare i migranti" (Corriere p.19). Alla stampa parla Kovacs, portavoce del premier ungherese: "Noi gli unici a difendere l'Ue dall'invasione dei migranti". Ribadendo la linea di Orban, dice "No alle quote, accettarle è un invito a venire qui". 5 Paesi del Nord chiedono sanzioni, ma l'Ue temporeggia in attesa del referendum ungherese sui migranti: sarà un voto pro o contro l'Ue (Stampa p.2).
Turchia, proseguono le "purghe" di Erdogan a due mesi dal golpe (Stampa p.14): puniti in 100mila. Gulen alla Stampa (p.14): "Il Sultano vuole farmi estradare per poi torturarmi e uccidermi". Accusato di aver orchestrato il golpe, si appella a Mogherini e Renzi: "Non chiudete gli occhi".

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