Commentario del 22.09.2016

IN PRIMA PAGINA
Raggi dice no all'Olimpiade (Corriere e tutti): schiaffo a Roma (Messaggero). La Raggi: "Sono le olimpiadi del mattone". Malagò: "Chiederemo i danni erariali". Renzi: "Non sanno governare". Con la sindaca solo Fatto e Libero: "la Raggi ne azzecca una". Bufera anche sulla Lorenzin per la nuova campagna sul Fertiltiy day: "Opuscolo razzista". Rosina: "Spot disastrosi ma il declino demografico sta uccidendo il Paese" (Stampa). Repubblica torna sul tema migranti: sono troppi, Comuni in tilt. Ieri nuova strage in mare: "I dispersi sono centinaia" (Corriere). Parolin alla Stampa: "La crisi colpa delle guerre". La Stampa torna sulla crisi delle banche. Enria (Eba): "Si ai fondi pubblici per salvare Mps". Su Sole, Messaggero e tutti il lancio di "Industria 4.0", il piano del governo per l'industria innovativa da 23 miliardi. Boccia: "Grande occasione". Intanto l'Ocse taglia le stime sul pil italiano ma spinge sulla flessibilità. E la Fed prepara una stretta sui tassi entro l'anno (Sole). Spazio anche alla politica, con le manovre sull'Italicum: mozione di maggioranza per cambiarlo ma la sinistra Pd diserta il voto (Sole). Feltri su Libero: qui crolla tutto e ancora discutono di legge elettorale. Sul Corriere reportage sulle metro di Roma, tra chi ruba e chi picchia.

ITALIA-POLITICA
Olimpiadi, il "no" della Raggi scatena le polemiche. "Sono le olimpiadi del mattone, farle sarebbe da irresponsabili" la linea della sindaca. Malagò: "Gli amministratori non firmino la delibera, chiederemo i danni erariali" (Corriere in apertura e a p.2 e su tutti). Sul Corriere (p.3) il pressing di Grillo sulla sindaca: "Chiudi questa faccenda senza lasciare margini". Renzi: "E' tornata l'Italia del no. Raggi ostaggi di Grillo" (Stampa p.4). Per la Stampa (p.3) la vera partita dentro il M5S è sull'opzione da scegliere, tra Movimento istituzionale-lobbista alla Di Maio o il ritorno al Movimento delle origini, col ritorno in campo di Grillo.
Su tutti le grandi manovre in corso per cambiare l'Italicum, "ma quando e come non si sa" titola il Fatto (p.4). Rodotà al Fatto (p.5): "Il rinvio della Consulta è giusto ma Renzi sta screditando le istituzioni: sull'Italicum governo disinvolto e irresponsabile". Pd diviso anche sulla mozione di modifica. Non sfugge la "clamorosa marcia indietro del premier" sulla legge, prima blindata con la fiducia e ora gettata praticamente al macero. Ma neanche questo basta a convincere la minoranza dem: "Mozione insufficiente, giocate a nascondino" (Repubblica p.7). Idem Bersani: "Le volpi finiscono in pellicceria" (Corriere p.8). Sulla Stampa (p.9) il piano di Verdini per il proporzionale: nella sua riscrittura dell'Italicum una svolta imprevedibile, via il premio di maggioranza e ritorno al proporzionale, un po' come chiedono i 5 Stelle, ma non per fare un piacere a Grillo bensì per gettare le nasi di un grande abbraccio tra il Pd renziano e l'ala di centrodestra moderato che va da Alfano, a Parisi, allo stesso Berlusconi. D'Alimonte a QN (p.8): "Il proporzionale? Vade retro. Ma lo vogliono quasi tutti perché riapre i giochino della politica". Feltri su Libero (in apertura e a p.3): "Qui crolla tutto e ancora si discute di legge elettorale".
Ma più che l'Italicum è sempre il referendum ad agitare Palazzo Chigi: preoccupa soprattutto la ribellione del Sud, dove i no sembrano molto avanti. E se vincesse il No, scrive Maria Teresa Meli sul Corriere (p.8) Renzi andrebbe da Mattarella per dimettersi e le sue sarebbero dimissioni davvero irrevocabili. L'ipotesi di un reincarico o di un bis vende giudicata impraticabile.

ITALIA-ECONOMIA
L'Ocse taglia le stime sull'Italia: "l'Ue conceda più flessibilità". Su Stampa (p.6) e tutti l'ennesima doccia gelata sulla crescita: nel 2016 e 2017 il pil salirà solo dello 0,8%, sebbene in un contesto di rallentamento globale.  Ma dall'Ocse arriva un aiuto al governo Renzi: "L'applicazione del patto di stabilità potrebbe essere modificata per permettere un uso più favorevole della politica di bilancio". "Quanto sta accadendo non promette nulla di buono, il Pil potrebbe essere di nuovo a zero oppure sotto zero", scrive Fubini sul Corriere (p.12). Spaventa il crollo dell'indice Pmi manifatturiero, il calo dell'export, e il peso delle sofferenze bancarie, 360 mld lordi di crediti deteriorati nei bilanci delle banche. Impraticabile l'aiuto di Stato alle banche in crisi, da Bruxelles premono perché il governo acceda a un prestito del Fondo salva banche, con la possibilità di sospendere il bail in, ma il governo, a meno di choc politico finanziari, non accetterà. "In Italia tasso medio delle sofferenze sul totale dei prestiti è al 18% contro la media del 5,5% - dice Andrea Enria (Eba) alla Stampa (p.7). "Bisogna accelerare i processi giudiziali e sostenere un mercato secondario dei crediti". Sul Corriere (in prima e a p.37) Padoan replica a Mieli sulla "falsa" spending review: abbiamo fatto sforzi più forti che altrove, tagliato spese per 25 mld e ridotto le tasse. L'Italia non cresce ma stiamo rimuovendo gli ostacoli allo sviluppo. Ieri il lancio di Industria 4.0: 13 mld che il governo stanzierà da qui al 2020 per supportare una nuova rivoluzione industriale all'insegna della digitalizzazione dei processi produttivi. Dai fondi del governo atteso un effetto leva su investimenti privati per 24 mld di cui 10 già nel 2017 (Sole in apertura e a p.2 e 3, Corriere p.38 e tutti). Renzi: "Dal 2017 misure in campo: toccherà agli imprenditori saper cogliere l'opportunità". Calenda: "Stop ai fondi messi a bando, si passa a incentivi fiscali orizzontali scegliendo gli strumenti che hanno funzionato meglio e orientandoli alla trasformazione digitale dell'industria". Rocca (Assolombarda): "Questa è davvero l'ultima chiamata per il manifatturiero, al 15% di quota sul pil: quasi si può parlare di deindustrializzazione precoce". Una cabina di regia governo.parti sociali, seguirà l'attuazione del piano. Boccia: "Industria 4.0 è una grande occasione le misure più operative ora vadano nella legge di stabilità" (Sole p. 3). Scordamaglia (Federalimentare): "Finalmente si premia chi innova. La sfida ora sono i contratti" (Corriere p.38). Sul Fatto la stroncatura di Rocca: "Renzi presenta il piano industria 4.0, in prima fila c'è l'indagato per corruzione".

EUROPA
Bce: il Jobs Act aiuta l'occupazione in Italia ma Germania e Spagna corrono di più. Sul Sole (p.10) lo studio della Bce su riforme e occupazione nell'eurozona. Il Jobs Act ha impresso un'accelerazione all'occupazione in Italia negli ultimi quattro trimestri ma Italia e Francia restano comunque indietro in termini di creazione dei posti di lavoro rispetto a Germania e Spagna, dove le riforme sono state fatte molto tempo prima. Complessivamente, la disoccupazione, a livelli record nel 2013 (sopra al 12%), è scesa ora al 10%. In tre anni sono stati creati nell'area euro 3,8 milioni di posti di lavoro: merito principalmente della Germania e della Spagna. I risultati delle riforme in Germania e Spagna e ora anche in Italia, per la Bce possono incoraggiare altri Paese a rivedere misure per il mercato del lavoro.

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