Commentario del 03.09.2016

IN PRIMA PAGINA
In primo piano i temi economici. Il vicepresidente Ue, Dombrovskis, al Corriere lancia il monito sulla flessibilità: "Pochi margini". "Crescita cercasi" (Avvenire). Il Pil delude (Repubblica),  l'Istat conferma lo zero nel secondo trimestre (Sole). Alleva (Istat) al Corriere: "Sui dati nessuna pressione". Renzi resta ottimista: "Il Pil sarà più alto del 2015", e sulle banche, dice: "devono dimagrire" (Stampa): premier in pressing sulle fusioni (Sole). Polemico Giornale: "Economia a zero. Ma il governo dice che va tutto bene, e gli industriali applaudono". Si continua a ragionare sulla manovra: sarà da 25 mld (Stampa), e per l'UNità ci saranno più investimenti e meno tasse. Resta in primo piano anche il caso Roma. Raggi riesamina tutte le nomine: un altro assessore in bilico (Messaggero), e si riapre il caso Muraro (Corriere). La sindaca cerca il rilancio (Sole), riparte dai tagli (Fatto) e dice: "Ho cacciato i poteri forti". Ma si spacca il M5S (Repubblica), Grillo la scarica (Giornale): la sindaca rischia di perdere il simbolo M5S (Stampa). Spazio alle polemiche per la vignetta satirica di Charlie Hebdo sul sisma del Centro Italia.

ITALIA-ECONOMIA
Pil fermo a zero nel secondo trimestre: l'Istat conferma i dati sulla crescita, ma migliora di un decimale (da 0,7% a 0,8%) la stima sull'intero anno (su tutti). "Normale rivedere le stime – dice Alleva (Istat) a Repubblica (p.6) e Corriere (p.5) -. Su di noi nessuna pressione e le critiche sui metodi di calcolo sono infondate". Fortis sul Messaggero (in prima e p.8): il nocciolo non sono i decimali ma il fatto che, a spesa pubblica invariata, il Pil italiano è cresciuto più di quello francese e tedesco, perciò il problema non è l'Italia ma l'Eurozona. Anche Manacorda (Repubblica in prima e p.30) sottolinea come dibattere su uno 0,1% la dice lunga sulle difficoltà italiane. Le opposizioni attaccano, ma il premier resta fiducioso: "Il 2016 sarà meglio". Polemico il Giornale (in prima e p.2): economia a zero ma il governo dice che va tutto bene e gli imprenditori applaudono. In vista della manovra, Renzi e Padoan da Cernobbio confermano che continuerà a scendere il deficit nel 2017. E dicono: "In manovra più investimenti e meno tasse" (Unità in prima e p.6). Ma una partita importante si gioca sulle flessibilità Ue. "Ci aspettiamo che il governo si attenga agli impegni" dice il vicepresidente Ce, Dombrovskis, al Corriere (in prima e p.3), sottolineando come "lo spazio per la flessibilità sia molto limitato, visto che l'Italia ha esaurito nel 2015 e 2016 tutta la flessibilità che era disponibile".  Pesole sul Sole (p.2): se, come pare, le risorse da destinare alla crescita non saranno così cospicue, l'imperativo è focalizzare gli interventi in direzione della crescita del Pil, evitando microinterventi da spalmare su più platee di beneficiari.  Per la Stampa (p.3) si va verso una manovra da 25 mld con le spese per l'emergenza sisma che dovrebbero valere 6 mld (1,5 mld per 4 anni). Per ottenere il massimo dall'Ue si punta sulla produttività. "Misure selettive per lo sviluppo e interventi per gli investimenti. Le imprese ne approfittino" dice Padoan da Cernobbio (Sole p.2 e tutti). Ma Camusso (Cgil) a Repubblica p.7) boccia il piano di Palazzo Chigi di puntare sulla produttività: "Per uscire dalla stagnazione, combattere la deflazione e ridurre le disuguaglianze – spiega – occorre una crescita generale dei salari, accompagnata da un piano di investimenti pubblici e privati". Per l'ex ministro Sacconi al Corriere (p.49) per uscire dal "rattrappimento dell'economia servono salari flessibili, che permettono di rilanciare il lavoro". Altro tema caldo le banche. Renzi in pressing sulle fusioni (Stampa in prima e p.8), e per Plateroti (Sole in prima e p.8) l'urgenza è il riassetto del sistema bancario.

ITALIA-POLITICA
Caos nella giunta 5 Stelle a Roma in primo piano: Raggi riesamina tutte le nomine, e si riapre il caso Muraro (Corriere e tutti). Gelo Grillo, direttorio diviso, salta il vertice con Virginia. Al vaglio l'ipotesi-choc di togliere il simbolo alla sindaca (Messaggero prima e p. 3 e altri). "Poteri forti contro di noi: diamo fastidio" dice la sindaca (Stampa p. 6-7). Di Maio e il Movimento al bivio: se falliamo a Roma fallisce tutto. E per Verderami (Corriere p.7) le parole di Di Maio sono un modo per far capire che l'eventuale fallimento a Roma travolgerebbe tutti, cambiando gli equilibri della politica non solo romana, ma nazionale.
Referendum, il premier da Cernobbio torna a ribadire che, in caso di vittoria del No, "non sarà la fine del mondo" (su tutti). Intanto parte la campagna nazionale dei comitati per il Sì (unità p.7). Sabino Cassese, tra i sostenitori del Si, al Fatto (p.6): "Due Camere, dopo l'elezione diretta del Parlamento europeo e l'elezione dei consiglieri regionali, diventano un fattore di blocco".
Spazio anche al dopo terremoto, Giovanni Azzone, rettore del Politecnico di Milano, sarà alla guida del progetto Casa Italia, intervistato da Corriere (p.11) e Unità (p.5), dice: "Non è la ricostruzione dopo il terremoto, non è qualcosa che riguarda un'emergenza, ma la volontà di fare in modo che questo Paese possa affrontare le future emergenze in modo più sicuro, con meno conseguenze negative". Per quanto riguarda la squadra si continua a lavorare, ma Azzone conferma il possibile coinvolgimento di Renzo Piano: "Ha dato la sua disponibilità, il suo supporto sarà prezioso". Intanto nelle zone colpite dal sisma inizia la fase 2: Errani al lavoro per ridare vita ai centri terremotati, si partirà dalle scuole (Unità p.4).

EUROPA
Migranti, accordo con la Libia: sala operativa comune (Messaggero prima e p. 16). Svolta annunciata da Palazzo Chigi: c'è l'ok per combattere gli scafisti "e ridurre il rischio di nuove tragedie umanitarie" si legge nella nota congiunta. Sull'Unità (p. 8) il viceministro degli Esteri Mario Giro: "Nella nuova Libia ci deve essere posto per tutti: per Tripoli ovviamente ma anche per Bengasi e Tobruk. L'Italia ha puntato su una politica inclusiva per dare stabilità e unità allo Stato". Giro parla anche di Migration Compact: "Integrazione per chi arriva da noi, aiuti ai paesi d'origine a partire da Sahel e Corno d'Africa, via libera dal vertice di Bratislava". Nel vertice si parlerà anche di Turchia e di crisi con la Russia, i ministri degli Esteri Ue pronti a ricucire i rapporti con Ankara (Sole prima e p. 12). L'obiettivo è quello di salvaguardare l'accordo di Bruxelles per gestire meglio i flussi migratori. Gentiloni: "Il sostegno dopo il colpo di Stato si accompagni all'invito a rispettare i diritti". Al vaglio anche le sanzioni contro la Russia: la Mogherini ha confermato che "l'abolizione delle stesse è legata alla piena adozione in Ucraina dell'Accordo di Minsk".
Sul Sole (prima e p.12) e altri, la crisi governativa in Spagna: Rajoy bocciato, si torna al voto. Senza un'intesa entro ottobre, a dicembre terze elezioni in un anno. I socialisti e gli altri partiti di opposizione confermano il no al leader popolare, incaricato premier. A rischio anche gli impegni presi con la Ue: entro il 15 ottobre il Paese deve presentare a Bruxelles le misure per il risanamento.

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