Commentario del 25.09.2016

IN PRIMA PAGINA
Grillo ai 5 Stelle:  "Il capo sono soltanto io" (Repubblica, Stampa ). Praticamente una mozione di sfiducia al Direttorio, ma non a Di Maio e Di Battista (Fatto). Fico alla Stampa: "Ci sono troppi personalismi". L'Unità su Grillo: profeta dell'odio. Renzi attacca la Raggi: fermare i ladri, non le Olimpiadi (Sole). Il Giornale. Matteo assalta la Raggi per distrarre il Paese. Attesa per le previsioni del Def. Su Repubblica il piano del governo: Pil all'1% e deficit al 2,3%. Per le pensioni, si allarga la platea per l'anticipo a costo zero (Sole). Su Giornale, QN e altri la rivoluzione silenziosa della mutua: per trovare 60 milioni arriva il ticket sulla cataratta e altri interventi chirurgici comuni. Su Messaggero e Repubblica la condizione degli under 35 anni: 6 su 10 vivono ancora con i genitori. Sul Corriere i tir e gli autisti a chilometraggio illimitato venuti dall'est: "dumping umano". Sul Fatto la strage del bus di Avellino di tre anni fa: "I tagli di Autostrade hanno ucciso i 40 sui pullman".

ITALIA-ECONOMIA
Crescita del Pil all'1%, deficit in rialzo al 2,3%, debito stabile al 131%: per Repubblica (in apertura e a p.2) queste le cifre del Def, che uscirà domani dal consiglio dei Ministri, snodo cruciale per la definizione della prossima legge di Bilancio. Governo in pressing sul Tesoro per ritoccare al rialzo la stima del Pil (1,1%), contro lo 0,8% stimato dall'Ocse e lo 0,5% di Confindustria. Balla anche il 2,3% del deficit, che potrebbe raggiungere il 2,4%, monetizzando le "circostanze eccezionali" (quest'anno il terremoto, la riqualificazione sismica delle scuole, le spese per l'immigrazione). In questo modo i 15 mld per disinnescare l'aumento dell'Iva saranno tutti in deficit e ci sarebbero risorse per nuovi interventi per 5-6 miliardi. Il Sole (in apertura e a p.2) parla invece di pil all'1,1%-1,2% e deficit a 2-2,1%, più 0,4% fuori patto per interventi posti terremoto e l'avvio del piano Casa Italia e migranti, facendo salire il deficit sostanziale al 2,4%-2,5%. In questo modo la manovra viaggerebbe tra i 23 e i 26 miliardi, 8-9 mld della quale coperta da spending review. Il Corriere (p.13) parla di pil tendenza a 0,7% e spesa in deficit per 13 mld: ma bisogna trovarne altri 7 per una manovra da 20 miliardi. "il problema non è qualche punto decimale di flessibilità ma la vera struttura dell'unione monetaria" dice Zingales a Repubblica (p.4). "Senza una politica fiscale comune l'euro non è sostenibile. L'Italia dovrebbe dirlo chiaramente invece di elemosinare decimali da spendere". Cantiere ancora aperto sulle pensioni: il Sole (in apertura e a p.3) parla di platea più ampia per l'Ape a costo zero, estesa cioè a lavoratori come gli edili ad alto rischio infortuni. I sindacati chiedono invece concessioni alle categorie che svolgono mansioni faticose, compresi insegnanti e infermieri. Cgil, Cisl e Uil: "Non bastano 2 miliardi per le pensioni" (Repubblicap.2). Martedì nuovo round governo-sindacati. Intanto dalla Cgil arriva l'allarme sulla sanità, rilanciato in prima pagina da Giornale (p.6), Qn (p.7) e Tempo (p.14): con la riforma dei Lea prestazioni chirurgiche come cataratta, ernia, tunnel carpale, calcoli ai reni finora effettuate gratuitamente in day surgery verranno trasformate in prestazioni ambulatoriali e perciò a pagamento. Si parla di 60 milioni di introiti attesi a carico delle famiglie. Su QN (p.6) il sondaggio Ipr sull'economia: malgrado l'Istat certifichi l'uscita dalla recessione dal 2014, il 61% degli italiani pensa che le cose non miglioreranno ma tenderanno a peggiorare. Colpa del governo, per il 61% del campione: per il 52% Renzi non ha rispettato le promesse fatte al suo ingresso a Palazzo Chigi.

ITALIA-POLITICA
Grillo si riprende il Movimento: "Il Capo sono soltanto io" (Repubblica in prima e a p. 6 e su tutti)., "Rientro e vinciamo le elezioni" (Corriere p.2). A Palermo il ritorno alle origine dei grillini, obiettivo il governo del Paese. Il Direttorio non scomparirà ma di fatto è depotenziato; Di Maio e Di Battista restano i due front man che Grillo porta con se sul palco (Fatto in prima e a p.4). E Milano torna ad essere il punto di riferimento del Movimento, come pure l'asse Grillo-Di Maio e la linea pragmatica (Corriere p.3). Da Renzi nuovo attacco alla Raggi: "Dice no alle Olimpiadi per paura, ha sbagliato mestiere" (Messaggero p.4 e tutti). "Renzi assalta la Raggi per distrarre il Paese" l'accusa del Giornale (p.5). Per il Fatto (p.6) Renzi è nervoso, teme per il referendum e vede nemici dappertutto: non sta sereno. "Renzi è praticamente solo ma desidera esserlo" scrive Scalfari su Repubblica (in prima e a p. 33). Ma a 80 anni ritorna Silvio, titola Libero (p.4) che prefigura un patto con Renzi in chiave anti-Grillo. La chiave di tutto sta nel sistema elettorale, con il ritorno del proporzionale. Per D'Alimonte (Sole p.7) il ritorno al proporzionale sollecitato da più parti, rischia di mettere in seria difficoltà il M5S; per contro consentirà a Berlusconi rientrare in partita (Sole p.7). Nel centrodestra è Parisi la figura centrale e divisiva a un tempo. "Berlusconi continua a essere il motore dell'innovazione", dice a La 7 ripreso da Corriere p.15. Quanto al referendum "se dovesse vincere il no dovremmo andare al voto il prima possibile, marzo, aprile 2017. Un governissimo sarebbe un grave errore, un messaggio confuso agli elettori. Se vince il no non ci sarebbe alcun caos. Avremo ancora la nostra Costituzione che non è nemmeno tanto male". Sul Corriere (p.15) intervista all'ex ministro Tremonti: "Vinca il No poi il proporzionale per riscrivere insieme la Carta". Sul referendum: a domanda se l'esito potrà influenzare l'andamento economico dell'Italia il 66% risponde no, solo il 25% sì (QN p.7).

EUROPA
Accordi europei con i Paesi terzi per agevolare i rimpatri e accoglienza dei profughi con permesso si soggiorno in transito in Italia e Grecia: questa la linea della Merkel dopo il vertice di ieri a Vienna con i 10 Paesi interessati alla rotta balcanica (Sole p.5 e tutti). "Pronti ad accogliere ogni mese in Germania centinaia di migranti da Italia e Grecia". Repubblica (p.10) rivela una trattativa tra Merkel e Al Sisi per estendere all'Egitto un accordo sullo stile di quello firmato con la Turchia. Il presidente egiziano vorrebbe incassare almeno un miliardo di euro di aiuti dalla Ue e 12 mld di aiuti dal Fmi. Sia Merkel che Lagarde avrebbero legato prestito e aiuti alla capacità del governo egiziano di mantenere i profughi sotto controllo. Sui rimpatri italiani in Egitto l'allarme delle organizzazioni umanitarie: "Degli immigrati consegnati alla Polizia del Cairo non si sa più nulla" (Repubblica p.11). 
Repubblica (p.4) fa le pulci al piano Juncker per gli investimenti: su 315 mld del piano originario solo 13 erano veri, il resto doveva venire tutto dall'effetto leva; e nella seconda versione, con gli interventi saliti a 502,3 mld, risorse aggiuntive reali solo per 2,5 mld con un irrealistico effetto leva di 1 a 15. "Finanza creativa",  per Repubblica. Intanto da Renzi nuovo affondo contro la Ue per la presunta esclusione dalla conferenza stampa di Bratislava e dall'appuntamento di mercoledì sull'Agenda digitale: "Se pensano di intimorirmi hanno sbagliato persona. Noi non vogliamo vivacchiare, vogliamo un'Europa con la e maiuscola. Siamo pronti a rispettare le regole ma anche la Germania deve farlo" (Sole p.5 e tutti). Sul Corriere (p.6) intervista al deputato europeo ddella Cdu Brok:"Renzi? E' il premier italiano più invitato in Europa negli ultimi 10 anni". Il sottosegretario Gozi alla Stampa (p.4): "Europa bloccata dagli egoismi. Tocca a noi guidare il rilancio".

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