Commentario del 29.06.2016

IN PRIMA PAGINA
La strage all'aeroporto di Istanbul – 50 morti per Sole e Stampa – in extremis nelle prime pagine e nelle cronache dei quotidiani, dominati ancora dalla Brexit. Ieri l'aut aut del Parlamento europeo alla Gran Bretagna: "Fuori subito" (Repubblica). Ma Londra è nel caos, con Corbyn sfiduciato dai Labour e la Scozia che oggi chiederà alla Ue di rimanere  (Corriere). Merkel: "Niente privilegi, Londra non potrà fare quello che vuole (Sole). Da Draghi allarme su banche e pil. Governo in campo per puntellare le banche italiane: diverse le ipotesi riferite dai quotidiani. Visco: useremo tutti gli strumenti a disposizione per sostenere le banche (Sole). Messina (Intesa): no a capitale pubblico in banca (MF). Brexit cambia verso anche alla politica economica del governo: per la Stampa ora la priorità non è più il taglio delle tasse ma l'attrazione degli investimenti. Brexit potrebbe però essere fatale a Renzi, che sul referendum costituzionale rischia di fare la fine di Cameron (Giornale). Sul Foglio i giochi di potere di Franceschini sul dopo-Renzi.

ITALIA-ECONOMIA
Doppio allarme di Draghi sulla Brexit su pil e banche. Intervenendo a porte chiuse al Consiglio europeo il presidente della Bce ha presentato stime di un impatto negativo sul pil dell'eurozona dello 0,5% da qui al 2020. E sulle banche ha ribadito la necessità di intervenire presto (Sole p.2 e tutti). Renzi ribadisce: "Nessun rischio per i risparmi". Ma la si tratta sulla richiesta di deroghe su aiuti di Stato e bail in, con Merkel e Hollande che avrebbero stoppato Renzi e rinviato il problema (Sole p.2). Dombrovskis: "Stiamo monitorando da vicino la situazione del settore bancario in Italia. Ci sono diverse possibili azioni, ancora in discussione" (Sole p.7). Baretta al Corriere (p.4): "Trattiamo con l'Europa, scelte straordinarie ma nelle regole". Ieri intanto, rimbalzo delle Borse, con Milano, spinta dalle banche, al 3,3% (Sole p.5). Visco: "Per salvare le banche useremo tutti gli strumenti in nostro possesso" (Sole p.6). Governo al lavoro sulla rete di sicurezza: per il Sole (p.6) si ragiona su "Padoan bond", veicoli o fondi per i crediti deteriorati, garanzie europee sui depositi bancari. Per Repubblica (p.6) il governo punta su Cdp per aumenti di capitali o sulla bad bank. La Stampa (p.2) parla di una bad bank pubblica da 5 miliardi per assorbire i crediti deteriorati. Sul Corriere (p.5) gli scogli del negoziato. Ma dalle banche arriva il "no" allo "scudo pubblico" (Sole p.6). Messina (Intesa): "Niente Stato nelle banche" (MF p.3), "il sistema è solido, c'è esagerazione nella percezione del problema delle sofferenze".
Il dopo Brexit avrebbe imposto cambi di linea economica al governo: per la Stampa (p.2) ora il premier non punterebbe più al taglio delle imposte ma ad attrarre nuove investimenti.  E il governo starebbe valutando la possibilità di creare due no-tax area, all'ex Expo e a Bagnoli per attrarre investimenti e trasferimenti di multinazionali in fuga da Londra. Recchi (Telecom Italia) al Messaggero (p.5): "Brexit è l'occasione per ridisegnare il fisco e rendere più competitive le nostre aziende". Intanto l'Istat registra un nuovo calo di fiducia tra famiglie e imprese. E a luglio arrivano nuovi rincari su luce (+4,3%) e gas (+1,9%). Associazioni dei consumatori indignati. L'Autorità per l'energia elettrica apre un indagine (Repubblica p.22).

ITALIA-POLITICA
Più che il dopo Brexit, a Roma si guarda al "dopo referendum": con il "no" dato in vantaggio, si moltiplicano le voci di un piano "b" di Renzi, che non prevederebbe più l'uscita di scena del premier in caso di sconfitta. In questa direzione premerebbero sia Mattarella (che vuole stabilità) che Franceschini (sospettato di tramare contro il premier). Ma  per il Corriere (p.14) Renzi non ha cambiato opinione, pronto ad andarsene in caso di sconfitta. Perciò si prepara alla campagna elettorale: "A ottobre ce la possiamo fare. Dobbiamo recuperare gli esclusi, quelli che alle Amministrative hanno votato M5S, anche con provvedimenti ad hoc". E accelera sulla raccolta firme (Repubblica p.15). Cassese nell'editoriale del Corriere (in prima e a p.25) e Folli su Repubblica (p.15) agitano il rischio Brexit, ovvero che Renzi col referendum costituzionale possa fare la fine di Cameron. E sia Folli che Signore sul Giornale (in prima e a p.8) leggono l'intervista di Mattarella ieri alla Stampa come un segnale implicito a Renzi perché eviti di personalizzare oltre la consultazione, con il Quirinale che in nome della stabilità farebbe quanto in suo potere per evitare elezioni anticipate anche in caso di caduta del governo. Sul Foglio (in prima e a p.8) e sulla Stampa (p.4) la rete dell'acrobatico Franceschini: "dove c'è lui, c'è maggioranza", diceva Renzi. Fu il primo a mollare Letta per Renzi. Ora riunisce sottogoverno e parlamentari dem paventando rischi per tutti. E i renziani temono imboscate. Sul Giornale (p.2) le previsioni di Usa Citigroup: "Renzi cadrà per la crisi delle banche, la paura dell'immigrazione e un referendum incomprensibile: farà la fine di Mario Segni".

EUROPA
Europa "gelida" con gli inglesi: il Parlamento fischia Farage e approva a larghissima maggioranza una mozione che chiede l'uscita immediata di Londra dall'Unione. Votano "no" all'uscita lampo Farage, Le Pen, Salvini e M5S, destra e sinistra estreme (Repubblica p.4, QN p.7). Farage: "Resto qui fino a quando il Regno Unito non uscirà effettivamente" (Corriere p.2). E alla Stampa (p.7) dice: "La crisi dell'euro tornerà, l'Italia rischia: non c'è crescita da 15 anni". Juncker: "Siamo noi che decidiamo l'agenda" (Sole p.3). Al Consiglio Europeo gelo dei partner verso Cameron (Sole p.2 e tutti): il timore di molti è che la Gran Bretagna cerchi di allungare i tempi per ottenere trattamenti di favore prima dell'avvio delle trattative. La Merkel al Bundestag: "Con Londra negoziato senza sconti né privilegi. Chi esce non può attendersi che tutti i doveri decadano mentre restino i privilegi" (Sole in prima e a p.3). Un messaggio anche ad altri Paesi che dovessero essere tentati dall'uscita. "L'Unione chiuda ora le sue crepe", scrive sul Sole (in prima e a p.3) la Cerretelli. "La Gran Bretagna decida subito quello che deve fare", scrive Maisano sempre sul Sole (in prima e a p.2). Ma dopo i Conservatori, anche i Laburisti vanno in tilt: i parlamentari sfiduciano Corbyn ma lui non vuole dimettersi (Sole p.2 e tutti). E la Scozia vuole restare in Europa a costo di separarsi dall'Inghilterra (Corriere in prima e a p.6). Oggi la premier Nicola Sturgeon a Bruxelles per trattare con i vertici della Ue. Ma Juncker e Tusk preferiscono non incontrarla (Repubblica p.4). E si moltiplicano gli scenari "exit-Brexit", ovvero strade per evitare l'uscita (Repubblica p.5, MF p. 4).

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