Commentario del 10.06.2016

IN PRIMA PAGINA
In primo piano sul Corriere l'intervista a Matteo Renzi, che sui ballottaggi dice: "E' solo un voto locale. Andremo avanti con il cambiamento. E ci sarà spazio per ridurre le tasse". Il premier ieri alla Confocommercio fischiato sul bonus degli 80 euro. Ieri intanto la Cassazione ha confermato la tutela dell'art.18 per i dipendenti della pa, sentenza criticata da Libero, Giornale e altri, mentre arrivano i dati Istat sull'occupazione: 242 mila posti di lavoro in più (Repubblica e tutti). In economia spazio anche al via libera del Senato al dl banche – Fatto polemico parla di "un altro regalo agli istituti" - e alle parole di Draghi che ha lanciato la sfida della produttività: "Riforme o povertà" (Sole). Ampio spazio sulle prime pagine alla salute di Berlusconi: sarà operato al cuore. I medici: "Poteva morire, basta con la politica". Ora si apre la corsa alla successione nel centrodestra (Stampa). L'ex premier: "Processi e ingiustizie mi hanno fatto ammalare" (Giornale).

POLITICA
L'intervista di Renzi al Corriere (p.2-3) e l'operazione al cuore di Berlusconi sono le notizie politiche del giorno. "Ballottaggio delle amministrative è un voto locale: mi hanno criticato per aver legato l'esperienza di governo al referendum di ottobre, ora gli stessi vorrebbero legare il governo a realtà locali? Non scherziamo": Renzi intervistato da Maria Teresa Meli analizza gli scenari della tornata di amministrative. "Sbagliato fare un'analisi politica nazionale dopo il voto locale, ma se si deve fare, dico che non mi fa paura chi fa politica contro qualcuno". Poi Renzi torna a parlare del referendum costituzionale: "C'è la possibilità di avere un Paese più semplice o di mantenere il sistema com'è. Credo che anche gli elettori delusi voteranno si, anche se poi alle politiche sceglieranno un altro premier". Non si placano, intanto le divisioni nel Pd. Bersani ha chiesto di non mettere i banchetti per il Sì al referendum alla Festa dell'Unità. "E' un atteggiamento che non capisco – dice Renzi -. Dopo le amministrative dovremo affrontare il problema interno. Non è possibile che ci sia chi lavora per dividere". E replicando direttamente a Bersani, spiega: "I banchetti ci saranno. Dovrei vergognarmi delle cose fatte? Non possiamo vergognarci di dire che eliminiamo l'Irap perchè è una richiesta di Confindustria, che facciamo il Jobs Act perchè irritiamo qualche sindacalista, che eliminiamo l'Imu perchè lo voleva anche Berlusconi". E intanto il Cav dovrà sottoporsi ad un intervento per la sostituzione della valvola aortica. "Ha rischiato di morire" spiegano i medici. Ora si apre il dopo Berlusconi in Fi: ipotesi direttorio per il partito, mentre Parisi potrebbe essere l'aspirante premier (Stampa in prima e p.2). Tocca a Berlusconi indicare il suo successore, scrive Folli su Repubblica (p.3. "Berlusconi lascia la destra come l'aveva trovata: divisa. E non ha eredi, li ha divorati tutti": così D'Alimonte intervistato da Repubblica (p.3). Verderami (Corriere p.9) parla di un Berlusconi che avrebbe promesso ai suoi di tornare. Non ha mai immaginato lo scenario di un passaggio di consegne, scrive Verderami, che cita però le parole di Confalonieri: "Ora deve iniziare a pensare a se stesso".

ECONOMIA
In primo piano la sfida sulla produttività di Draghi dal Brussel Economic Forum: "Servono le riforme o si rischia un impoverimento duraturo delle economie europee". Per Fubini (Corriere in prima e p.43) è difficile non leggere un riferimento al nostro Paese, anche se la parola Italia non viene mai pronunciata, soprattutto quando ha parlato di ritardo nel sistema di istruzione, della bassa partecipazione al mercato del lavoro, delle riforme in stallo che erodono l'efficacia delle misure Bce. Merli (Sole p.5): un richiamo che non può essere disatteso. Bisogna agire sul sistema finanziario, sulla politica fiscale, sulle riforme strutturali e sull'assetto istituzionale europeo. A parlare anche Visco, che ha sottolineato la necessità di investire in infrastrutture per favorire la crescita. "La Bce – ha detto – non può essere lasciata sola nello sforzo di sostenere la ripresa". Krugman su Repubblica (p.33): "L'economia europea è malata cronica ma la buona notizia è che seppur terribile, la situazione è meno terribile di due anni fa".
Fischi a Renzi durante la visita a Confcommercio: nel mirino la misura degli 80 euro agli stipendi inferiori ai 1500 euro. Il premier al Corriere (p.2-3): "Non vogliono il bonus, rispetto ma non sono d'accordo. E' giustizia sociale". E sulla richiesta di riduzione della tasse, il premier annuncia: "Se vanno avanti le riforme, avremo ancora margini per ridurle. E non alzeremo l'Iva". Sangalli (presidente Confcommercio) a Repubblica (p.6): "Da Renzi coraggio e impegni. Fischi della platea solo sugli 80 euro, ma poi tanti applausi come all'annuncio del non innalzamento dell'Iva che è una  misura giusta". Taglio dell'Irpef e bonus fiscali sono le proposte del governo per incidere su una ripresa troppo lenta (Repubblica p.7). Le altre notizie economiche di oggi riguardano il lavoro: i dati Istat evidenziano l'aumento degli occupati (+242mila in un anno) grazie a contratti stabili e over 50enni (Su tutti). "Merito delle politiche attive non delle leggi, che non creano lavoro - commenta il ministro Poletti a Repubblica (p.11) -. Abbiamo ridotto il numero dei neet, ora dobbiamo farli dialogare con le aziende. Ma va cambiata la mentalità, senza le tecnologie non si crea lavoro e noi siamo molto in ritardo". Per il Sole (p.7) i dati Istat mostrano che il bonus funzioni, ora serve il taglio al cuneo fiscale.  Novità in arrivo anche per gli statali. Ieri la sentenza della Corte di Cassazione: per i licenziamenti nella Pa si applica l'art.18 (su tutti). "Lo abbiamo sempre dichiarato che il Jobs Act si applica ai privati" dice Poletti a Repubblica (p.11). Ma Ichino al Corriere (p.5): "La disciplina del Jobs Act vale anche per gli assunti nelle pa dopo il 7 marzo 2015 anche se il governo dice diversamente. Da 25 anni la tendenza è alla parificazione delle regole tra pubblico e privato, sarebbe curioso invertire la tendenza". Polemico Giannino (Messaggero in prima e p.22): "I privilegi del pubblico che frenano il Paese", e Libero (p.9) attacca: "I fannulloni statali protetti per legge". Per il Giornale (in prima e p.11) così si creano cittadini di Seria A e B. Spazio anche alle questioni bancarie. Ieri via libera del Senato al decreto per il rimborso degli obbligazionisti dei 4 istituti salvati e sul recupero veloce dei crediti (Sole in prima e p.2-3 e tutti). E' la strada giusta per uscire dalla pesante eredità dei partiti, commenta Bocciarelli (Sole p.3). E il Fatto (in prima e p.18): "Invece di salvare la gente truffata fanno un altro regalo alle banche". Intanto tornano le polemiche sulla Consob, il viceministro Zanetti al Corriere (p.41) chiede un "ripensamento" dei vertici che hanno "perso credibilità". Parlando dei rimborsi, Zanetti spiega: "la velocità è essenziale, penso che entro l'estate vedremo i primi rimborsi ai risparmiatori delle 4 banche". All'attacco di Vegas l'ex commissario Consob, Bregantini, che al Fatto (p.18) dice: "Ha tutelato le banche più che i risparmiatori".

EUROPA
Brexit, sulla Stampa (p.5) Hollande prepara il piano d'emergenza: "Via ogni legame in 6 mesi". Parigi studia le contromosse da sottoporre a Roma e Berlino. Intanto il Tesoro italiano rassicura: "Per noi rischi marginali", ma Bce e Consob "pronte al peggio". Restando Oltralpe, il Sole (prima e p. 10) dedica un focus su Euro 2016 al via oggi: "Scioperi e sporcizia, benvenuti in Francia".
Sul Corriere (prima e p. 26) il commento di Taino sul ruolo della Germania in Europa, una semi leadership senza la quale l'eurozona sarebbe probabilmente implosa. Ruolo centrale il governo tedesco l'ha poi avuto nel tenere insieme i Paesi dell'Ue di fronte alla Russia durante la crisi ucraina e oggi nell'affrontare il grande flusso di rifugiati. A proposito di migranti, Giornale (prima e p. 14) riporta l'accusa del capo dello staff militare dell'Ue al Parlamento britannico, Wolfgang Wosolsobe, sulla missione della Mogherini "Sophie": "Un'Ong italiana aiuta gli scafisti a farla franca". Sulla Stampa (p. 16) il "clamoroso abbaglio sul superboss dei traffficanti": gli investigatori credevano di aver messo le mani su Yehdego Medhane Mered, ritenuto capo e organizzatore di una tratta di esseri umani con numeri almeno a quattro zeri.

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