Commentario del 6.06.2016

IN PRIMA PAGINA
Il voto nelle città in apertura su tutti, con il balzo dei 5 Stelle a Roma e Torino, il Pd in difficoltà ovunque e il centrodestra che spera in Milano. Nella notte la lunga partita Giachetti-Meloni per arrivare al ballottaggio. Fassino avanti a Torino incalzato da Appendino, De Magistris primo a Napoli seguito da Lettieri, Merola a Bologna non festeggia. "Un messaggio per Palazzo Chigi" scrive Folli su Repubblica. Il Pd perde voti dappertutto ma Renzi spera nel ballottaggio (Stampa). Di Maio:risultato storico (Corriere). A destra Salvini chiede il conto a Berlusconi: "Solo dove c'è la Lega si vince" (Stampa). Sul Sole l'agenda delle grandi città tra tasse, mobilità e periferie. Spazio anche alla politica estera, con il piano della Banca d'Inghilterra in caso di Brexit e il "no" degli svizzeri al reddito di cittadinanza. Su Repubblica parla il premier libico Serraj: "La Ue non può rimandarci indietro i profughi". Su A&F la scossa a Piazza Affari: ondata di cambiamento ai vertici delle quotate. Ma l'Italia non è un Paese per giovani imprenditori. Su CorrierEconomia intervista a Bombassei: "Chi non sale sul treno di Industry 4.0 sarà tagliato fuori". Sul Sole focus sui fallimenti: i tribunali tagliano i tempi.

ECONOMIA
"Nuove politiche sociali perché nessuno resti indietro: dopo il Jobs Act è il momento di un Social Act" (Repubblica p.16 e altri): così il ministro Poletti al forum dell'Economia di Trento. Sul Messaggero (p.14) altri passaggi dell'intervento di Poletti: "Il lavoro stabile deve costare meno di quello precario", anche se il governo non ha ancora scelto come tra decontribuzione e taglio del cuneo fiscale e previdenziale. Quanto alle pensioni il confronto con i sindacati è aperto, non ci sono soluzioni già definite. Poletti si è detto preoccupato non solo per gli effetti perduranti della crisi ma anche del cambiamento in atto nei processi industriali, con le nuove tecnologie che spingono fuori l'uomo dai processi produttivi. Preoccupato per la disoccupazione crescente anche il cardinal Bagnasco: "La platea dei poveri si allarga inglobando il ceto medio, la ricchezza concentrata nelle mani di pochi: serve un miracolo". Su Repubblica (p.17) lo studio Ichino-Boeri.Moretti su lavoro e contratti: i contratti nazionali producono disuguaglianze, a vantaggio dei lavoratori del Sud e dei proprietari di casa del Nord. Col salario nominale uguale per tutti il potere d'acquisto delle regioni settentrionali è più basso di circa il 13% delle regioni settentrionali rispetto a quelle meridionali. Ichino: "Questo succede perché la contrattazione è slegata dalla produttività. In Germania accade il contrario". Sul Messaggero (in prima e a p.14) gli svarioni dell'Ocse sul cuneo fiscale: le tasse sul lavoro in Italia calcolate su Roma, che paga le addizionali più alte del Paese. E un errore sull'Irpef fa salire ancora di più il peso delle tasse.

POLITICA
La sfida dei sindaci nelle grandi città in primo piano su tutti, con gli exit pool e i primi dati scrutinati nella notte che danno la Raggi "in volo" a Roma e un testa a testa Giachetti-Meloni per il ballottaggio, Sala avanti di poco a Milano su Parisi, a Torino la sfida quasi alla pari tra Fassino e la Appendino, Merola al ballottaggio con la leghista Bergonzoni a Bologna e a Napoli la sfida tra De Magistris e Lettieri. "Un messaggio per Palazzo Chigi", l'analisi di Folli su Repubblica (in prima e a p.31),anche se il governo non è in discussione. Ma il caso di Roma è emblematico: probabile che la Capitale abbia un sindaco grillino, questo avrà una eco internazionale e spingerà a focalizzare lo scontro tra Renzi e Grillo che potrebbe risultare fatale nel referendum di ottobre. Orsina, sulla Stampa (in prima e a p.32) sottolinea il rischio-irrilevanza per la destra: se non riesce a riprodurre su base nazionale il modello Milano, il rischio è che la protesta sopravanzi la politica. Molte le analisi e le interviste. Renzi deluso, il Pd perde voti ovunque, ma spera nei ballottaggi (Stampa p.3). E ai grillini manda a dire: vediamo che sanno fare (Corriere p.5). Grillo si gioca tutto a Roma: "nella Capitale azzereremo tutto" (Stampa p.2). Di Maio: "E' un risultato storico, questa è la dimostrazione che per gli italiani siamo pronti a governare. Adesso comincia la vera sfida. A Roma è stato fatto un grande lavoro su programmi, soluzioni innovative e partecipazione. Un modello che potrebbe essere portato a livello nazionale" (Corriere p.25). Berlusconi resta aggrappato alla corsa di Parisi ma c'è il timore del fuggi fuggi dal partito (Repubblica p.8). E Salvini già presenta il conto: "Adesso Berlusconi deve prendere atto che una stagione si è chiusa e deve decidere da che parte sta: con quelli che lo invitano all'inciucio o con un centrodestra pronto a governare il Paese" (Repubblica p. 9). 

EUROPA
Brexit, spaventano gli ultimi sondaggi che danno l'uscita dalla Ue in vantaggio di tre punti. E Bank of England vara il paracadute (Corriere p.29 e tutti): preparato un fondo speciale per gli istituti di credito in caso di choc sui mercati. In Austria il tema è il respingimento dei migranti: ora il modello è l'Australia. "Migranti su isole come a Ellis Island. E niente asilo a chi arriva illegalmente" (Repubblica p.21). Dalla Libia arriva la voce del premier Serraj che a Repubblica (p.21) dice: "L'emigrazione non può essere risolta con il bombardamento dei barconi. Occorre cercare la soluzione nei Paesi d'origine dei migranti ma serve una visione comune con la Ue. Ma noi non accetteremo che la Ue ci rispedisca i migranti, da noi non possono vivere. La situazione libica è totalmente diversa da quella ella Turchia". Intanto la Svizzera dice no al reddito di base incondizionato per tutti, 2.500 franchi per gli adulti e 625 euro per i minorenni: proposta bocciata col 76,9% di "no" (Corriere p.29 e tutti). Il timore è che il reddito di cittadinanza si trasformi in un disincentivo al lavoro e in costo insostenibile per la Confederazione.

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