Commentario del 19.06.2016

IN PRIMA PAGINA
Città al voto ed Europa al bivio Brexit i due temi del giorno. Renzi, Grillo, il centrodestra: oggi si capirà chi vince nell'Italia tripolare (Corriere). A Roma ancora scintille tra Pd e M5S per le consulenze della Raggi (Sole). Sul fronte Brexit Padoan rassicura: per l'Italia non ci sono rischi specifici (Sole). Galli della Loggia sul Corriere: no Brexit per salvare l'Europa. Su tutti il blitz antiterrorismo in Belgio: c'era un piano per sabotare gli Europei (Sole). Sul Corriere spazio alle elezioni Usa, con Friedman che intervista Trump: "Pronto a invitare Putin alla Casa Bianca". Su Repubblica intervista all'ad di Ferrovie Mazzoncini: "L'Italia si muoverà così". Su tutti l'addio a Merloni, il re degli elettrodomestici. Abete: "Pioniere della Confindustria moderna". Prodi: "L'ottimismo contagioso dell'innovatore" (Sole). 

ECONOMIA
"Italia esposta al rischio Brexit nella stessa maniera degli altri membri della Ue", dice Padoan a pochi giorni dal referendum inglese (Sole p.3 e altri). Il ministro nega che ci siano piani di emergenza ad hoc perché "lo shock sarà breve" ma confida "che il popolo inglese capisca i benefici di restare in Europa". Ieri conversazione telefonica tra Renzi e Hollande: probabile che anche il premier italiano partecipi al vertice ristretto tra Hollande e Merkel del 25 giugno per valutare i risultati del voto e gli effetti sui mercati prima del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno.
Il Corriere (p.32) torna sul tema pensioni anticipate: c'è il rischio che "la montagna partorisca il topolino". Sul Messaggero (p.10) il decreto che ridisegna la macchina per misurare le performance dei dipendenti pubblici: il controllo sulle "pagelle" degli statali passa sotto le dirette dipendenze di Palazzo Chigi, con una commissione di cinque super esperti che affiancherà il dipartimento della funzione pubblica per rivedere i criteri di valutazione dei dipendenti. Su Repubblica (p.15) intervista all'ad di Ferrovie Renato Mazzoncini: "Nuovi treni, strade e stazioni-smart: così cambierà la mobilità in Italia". "Guido le Ferrovie con una missione: modernizzare il Paese – dice Mazzoncini - Siamo al top per la tecnologia, con l'Anas lo faremo". Su tutti il ricordo di Vittorio Merloni, il re degli elettrodomestici che invento il "modello Adriatico" (Stampa p.18). Da presidente della Confindustria disdettò la scala mobile.


POLITICA
Città al voto, rebus affluenza (Corriere in prima e a p.5): atteso un calo di votanti, il che rende ancora più incerte le previsioni dei sondaggisti. Milano sfida chiave, sia per Renzi che per il centrodestra; a Roma ancora scintille tra Pd e M5S per il caso della consulenza della Raggi (Sole p.7). Il M5S punta a vincere a Roma e Torino per dimostrare di essere i soli competitor. Salvini rischia di non conquistare neanche un sindaco in più ma continua la sua corsa alla leadership del centrodestra (Libero p.4). A Palazzo Chigi regna l'incertezza, "ma se tiene Torino e vince Milano il premier dirà che ha vinto", scrive il Fatto (p.2). Per il Messaggero (p.3) se Renzi perdesse a Milano e a Torino potrebbe rinunciare alla segreteria Pd, lasciando il posto a Lotti o alla Boschi. "Comunque vada, stasera per Renzi sarà finita l'età dell'innocenza", scrive Polito sul Corriere (p.2) e la conferma del tripolarismo all'italiana, che Renzi non è riuscito a riassorbire e che vende i 5S sempre più rampanti. Se Sala vince a Milano, il premier la sfanga. Se vince Parisi l'intero suo progetto politico verrà messo sotto accusa. Su Repubblica (p.4) parla Pisapia: "Serve superare l'astio che vortica intorno al presidente del Consiglio. Farò il volontario per riaprire un ponte tra Pd e sinistra". Per Ilvo Diamanti (Repubblica p.9) con la vittoria dei 5S a Roma si riproporrebbe più forte del passato il dualismo tra Città e Stato. In generale si coglie un ritorno al territorio e alle città che cercano sindaci antagonisti e votano forze "ante politiche"al di là del buon governo messo in campo dai sindaci uscenti.

EUROPA
Allarme Fmi: con la Brexit Londra in recessione dal 2017 (Stampa p.4 e tutti). Anche Cameron, nel tentativo di convincere il Paese a restare nella Ue, ha puntato tutta la campagna sui danni all'economia, ma finora i moniti non sembrano aver convinto la popolazione. Incerto anche il peso reale che l'assassinio della deputata laburista Jo Cox abbia sul voto (Libero p.9). Ieri il killer davanti ai giudici al grido di: "Morte ai traditori, Gran Bretagna libera" (Repubblica p.12). Domani riprende la campagna per il referendum. Duro il monito del ministro francese Macron: "O stanno dentro o fuori. E l'Ue dovrà evitare l'effetto domino" (Stampa p.5). Gordon Brown sul Sole (p.2): "Serve maggiore cooperazione e coordinamento a livello internazionale e questo è esattamente ciò che offre la Ue". Joschka Fischer sul Sole (p.2): "Bisogna andare avanti verso una vera federazione europea: integrazione non è solo mercato unico". In ogni caso, se ci sarà divorzio sarà lungo e complicato (Sole p.2).Gli editoriali di tutti i giornali sono dedicati alla Brexit. Scalfari su Repubblica (in prima e a p.27) parla di destino europeo segnato dalla scelta inglese: "l'uscita sarebbe una sconfitta per tutta l'Unione e una vittoria dei movimento populisti che vogliono sfasciare l'esistente". Per Galli della Loggia (Corriere in prima e a p. 30), lo scontro è tra economia e storia, emerso in maniera violenta con il dramma dei migranti: "ogni europeo deve augurarsi il no degli inglesi alla Brexit". Per Prodi (Messaggero in prima e a p. 20) il referendum cambierà il futuro della Ue, costringendola a politiche sempre più armonizzate, ma in caso di Brexit si possono trovare compromessi che permettano la permanenza dei rapporti economici e delle alleanze politiche e militari.

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