Commentario del 17.06.2016

IN PRIMA PAGINA
L'assassinio della deputata labur pro-Europa in apertura su tutti i giornali, mentre crescono i timori per la Brexit. Sul Messaggero sondaggio Swg: un italiano su 2 teme l'addio di Londra ma un terzo vorrebbe lasciare l'Unione. Sul Corriere il piano della Bce per mettere in sicurezza l'Italia. Libero: se passa Brexit l'Italia non ci perde. Spazio anche al vertice Ue-Russia di San Pietroburgo (Corriere): Italia e Russia firmano accordi per 1,4 miliardi (MF). Le imprese italiane spalleggiano Renzi (Foglio). Sul Fatto intervista alla Malmstrom sul Ttip: "Nessun voto sul trattato ma è democrazia" In primo piano anche la politica, con la caccia all'ultimo voto nelle grandi città (Stampa). Renzi: con noi le tasse giù (Sole) ma l'Imu day è un flop (QN). Intanto la crisi delle banche fa un altro morto, in Veneto (Fatto). Faro della Bce su Popolare Vicenza: vertici colpevoli (Repubblica). E per Veneto Banca, dietrofront dei soci sull'aumento. Si allontana la quotazione (Sole). Segnali buoni invece per le imprese: in un anno 121 aziende sono ritornate a produrre in Italia dall'estero (Italia Oggi). Venezia punta al ritorno delle attività delocalizzate (Sole). 


POLITICA
No tax day, un flop i banchetti del Pd per "celebrare" l'addio alla Tasi (Giornale p.11, QN p.6): da Renzi solo un tweet, Orfini duramente contestato a Roma. Renzi: "Grazie al mio governo 20 milioni di italiani non pagano più l'Imu sulla prima casa". Il Mef: sgravi a 20 miliardi (Repubblica p.28). Forza Italia parla di "imbroglio day", Salvini e M5S di premier "baro e buffone". QN (p.7): il taglio c'è stato ma non si sente, gli italiani restano super tassati. Intanto si fa spasmodica la corsa al voto nelle grandi città. Milano test decisivo per il governo e per il centrodestra. D'Alimonte a QN (p.10): "Se Parisi vincesse le elezioni avrebbe le carte in regola per diventare il nuovo leader del centrodestra unito". Ma a Milano Parisi si smarca da Salvini e il disimpegno della Lega al ballottaggio è evidente. D'Alimonte: "I 5Stelle fanno la differenza. Sala rischia di più". Quanto al caso di Roma, "dalla vittoria della Raggi Renzi ha solo da guadagnare: la Capitale è ingovernabile e i grillini andranno a sbattere". Su Repubblica (p.14) la posta in gioco ai ballottaggi, città per città. Battista, sul Corriere (p.25): ai ballottaggi trionferà l'Italia delle fazioni. Intanto in Fi è ritorno alle origini: per la gestione del partito in campo Letta, Confalonieri e Ghedini (QN p.13). Da Letta messaggio ai big azzurri: "State zitti qualche giorno, poi Silvio dirà cosa fare" (Corriere p.13). Romani alla Stampa (p.9): "Salvini deve stare tranquillo, il Patto del Nazareno è rotto e non si torna indietro. FI ripartirà dall'esperimento di Milano".

ECONOMIA
In pensione in anticipo, l'Eurogruppo frena (Sole in prima e a p.6, Corriere p.39, Messaggero p.13): da Bruxelles richiamo sulla necessità di garantire la sostenibilità dei sistemi previdenziali e l'equilibrio delle finanze pubbliche, riducendo il ricorso a ritiro anticipato dal lavoro. Padoan: "Giusto stare attenti a non disfare riforme fatte bene". Sul Sole (p.6) le 6 possibili strade che consentono di lasciare il lavoro prima del tempo. Dall'Inps i dati sul lavoro del primo quadrimestre: rallenta la crescita dei contratti stabili (+ 73 mila), continuano a salire i voucher (+ 43%) (Sole p.6 e tutti). "Dopo il boom di dicembre siamo ancora in una fase di adattamento – dice il consigliere economico di Palazzo Chigi Marco Leonardi – serve una ripresa più robusta". Damiano (Pd): "Gli incentivi per il lavoro a tempo indeterminato vanno resi strutturali". Boccia (Confindustria): "E' il momento di aprire una piattaforma con i sindacati sul costo del lavoro. Al governo chiederemo di farlo quanto prima e di detassare i premi di produzione" (Sole p.13). Altro caso del giorno, le banche. Per l'aumento di capitale di Veneto Banca dietrofront dei grandi soci: si allontana la Borsa (Sole p.29). Praticamente certo l'intervento del Fondo Atlante: "la pre-garanzia vale anche in caso di Brexit". Focus anche su Popolare di Vicenza, dopo il suicidio di un risparmiatore. La Bce: Popolare Vicenza ha rifilato titoli rischiosi a 58 mila clienti ignari  (Repubblica p.6). Sul Corriere (p.19) le storie di chi ha perso tutto. Gli psicologi: "In Veneto c'è una categoria di nuovi poveri". Il Fatto (p.6) torna sul Ttip, con un'intervista alla commissario Ue al Commercio Cecilia Malmstrom: "Il Ttip è il trattato commerciale più trasparente della storia. E sarà perfettamente democratico anche se i Parlamenti nazionali non saranno chiamati a votare per approvarlo". Da Calenda la scelta di rendere consultabili i documenti del negoziato ai parlamentari, ma finora sono andati a leggerli solo in 18 (Corriere p.38). 

EUROPA
Brexit, uccisa deputata pro Europa: in apertura su tutti l'uccisione di Jo Cox da parte di uno squilibrato al grido di "Britain first". "Per le Borse Brexit più lontana" titola MF, visto il recupero dei listini subito dopo la notizia dell'omicidio. "L'emozione per la morte della Cox può indurre gli indecisi a votare no". Il Giornale: tre colpi di pistola contro una donna salvano l'Europa. Sallusti parla della Cox come "prima vittima della guerra di secessione dall'Europa" e paragona l'assassino a Gavrilo Princip, che nel 1914 a Sarajevo sparò all'arciduca Francesco innescando la prima guerra mondiale. Il Fmi: eurozona a un bivio cruciale (Sole p.5). Senza azioni più decise per aiutare crescita e integrazione instabilità e crisi di fiducia. Idem la Bce: Brexit uno dei maggiori rischi per il Pil della zona euro (Sole p.5). "Un italiano su due teme lo strappo" rivela il sondaggio Swg per il Messaggero (p.5): il 54% pensa che sarebbe meglio per l'Italia che Londra resti, molto preoccupato il 18%. Ma il 32% vorrebbe fare come gli inglesi. Sul Corriere (p.6) gli strumenti in campo per difendere i Paesi a rischio tra cui l'Italia. Sulla Stampa (p.5) il piano del Tesoro per intercettare la grande fuga dei capitali dalla City. Cerretelli sul Sole (in prima e a p.5): bene gli esorcismi finanziari, ma manca lo scudo della politica. Boldrini alla Stampa (p.5): "Infranto tabù dell'Europa a due velocità. Niente sarà più come prima". Sul Mattino (p.5) l'economista Allen Sinai: "L'Unione monetaria è un flop. fossi britannico voterei sì. Ma se Londra esce nessun dramma. Choc salutare per L'Ue". Libero (p.1 e p.5): "Se Londra va via l'Italia non ci perde": dopo l'Austria, siamo Paese che risentirebbe meno . Impatti minimi per esportazioni e scambi finanziari ma aumenterà la quota di contributi da dare a Bruxelles. Padoan: Italia esposta in quanto Europa (Sole p.5).
Russia e Ue tornano a parlarsi (Sole p.25): al centro del vertice (riservato) tra Putin e Juncker, con Renzi e l'Italia invitati speciali, i legami politici ed energetici tra Mosca e Bruxelles messi a durissima prova dalle sanzioni seguite alla crisi ucraina. Renzi fa da apripista: "Ci guardavano male, ora tanti sulla nostra linea" (Corriere p.14). Linea che dice: "La Russia deve rispettare la sovranità dell'Ucraina ma è sbagliata la filosofia da guerra fredda". 500 le compagnie straniere arrivate da 60 Paesi. C'è la speranza che il vento cambi ma anche cautela. Ma su Nord Stream 2 è ancora duello (Sole p.25). L'ambasciatore Ragaglini: "Quand'anche finirà il capitolo delle sanzioni è bene capire che nulla tornerà come prima". Sul Foglio (in prima) perché le imprese europee spalleggiano il viaggio russo di Renzi.

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