Commentario del 18.06.2016

IN PRIMA PAGINA
In primo piano ancora il delitto della deputa pro Ue in Inghilterra Jo Cox: pista neonazionista (Corriere). Londra di unisce (Stampa) ma crescono le polemiche per la mancanza di scorta alla deputata, vittima da tempo di minacce (Messaggero e altri). Monti alla Stampa attacca Camoron: "Distrugge la Ue". Intanto le Borse in rally grazie alle banche, sembra ridursi il panico legato a Brexit (Sole). Visco (Bankitalia) a Repubblica annuncia un piano in caso di uscita della Gran Bretagna: "Pronto a intervenire, ma l'Italia non rischia di più". L'altra notizia del giorno è il forum economico di San Pietroburgo, nel quale Renzi ha firmato contratti per 1 mld con Putin. Il premier italiano invita l'Ue a riconsiderare la propria posizione sulle sanzioni a Mosca, attenzione anche alle vicende di geopolitica e ai rapporti con gli Usa. Il presidente russo parla al Corriere: "Ho apprezzato le parole di Trump. E Hilary Clinton cambierà, se sarà eletta". Stampa intanto parla di "doppio schiaffo a Putin" che arriva da doping di Stato sulle Olimpiadi e proroga delle sanzioni. Nello scenario italiano a dominare è il secondo turno delle amministrative. Voto nelle città ad alta tensione, a Roma polemiche sulla Raggi (Repubblica).

CONFINDUSTRIA
Sul Sole (p.9) il presidente Boccia torna, per la seconda volta in poche settimane, a Cuneo. Questa volta in occasione dell'assemblea generale. Tema principale le infrastrutture come leva di crescita, Boccia: " Le dotazioni infrastrutturali sono parte degli interventi organici di politica economica. Sono parte di un progetto-Paese che deve attrarre e deve svilupparsi modernizzando i trasporti per rendere competitive le imprese". Boccia cita, la Tav "un'opera che non è questione del Piemonte, ma dell'Italia". A margine dell'assemblea Boccia torna sulle riforme per ribadire che un passaggio chiave, quello del 23 giugno in cui il Consiglio generale di Confindustria in cui si deciderà se e come sostenere il referendum di ottobre. Infine l'Europa e Brexit e i fatti tragici di Londra. Boccia cita le parole del presidente Mattarella e del premier Renzi. "È necessario evitare dogmi ed eccessi. Dobbiamo auspicare che Brexit non accada: danneggerebbe l'Inghilterra ma avrebbe effetti negati, anche se minori, sull'Europa".
Sul Foglio (p.3) il commento sul nuovo corso politico dato da Boccia alla Confindustria. Già nel suo primo discorso pubblico il neo presidente si era schierato a favore del referendum, affiancando il governo Renzi. Del resto - secondo Il Foglio - Boccia sarebbe stato eletto con i voti delle aziende a partecipazione statale. Il 23 giugno si riunirà per la prima volta il Consiglio generale per esprimersi sul referendum e sulle priorità dell'associazione. Schierarsi e non fingere di vivere in un vuoto politico è sacrosanto, ma Boccia, dovrebbe tenere d'occhio il dossier delle defezioni. Sulla lista linea anche Italia Oggi (prima e p.7): dopo Fca, Finmeccanica, Morellato e Nero Giardini, l'imminente uscita di Keracoll  (Italia Oggi prima e p.7). Molto duro Gianluca Sghedoni, patron di Keracoll ed ex vicepresidente di Confindustria Modena, grande elettore di Vacchi che dice: "Negli ultimi anni Confindustria è diventato più un ente politico che una rappresentanza delle imprese". E prosegue "Boccia non rappresenta le imprese". Keracoll esce da Confindustria, e a quanto non sarà il solo,  pare la lista sia destinata ad allungarsi.
Su Sole (prima e p.11) al via le sfilate a Milano: clima di ottimismo dopo il successo di Pitti, con record di visitatori internazionali. L'Italia, come ha ricordato la vicepresidente di Confindustria con delega per l'internazionalizzazione Licia Mattioli, è di fatto "la fabbrica di lusso del mondo": è nel nostro Paese che tutti i marchi di alta gamma vengono a produrre. Su questo e su una rinnovata energia e capacità di fare squadra di Milano, bisogna puntare per restare il punto di riferimento, come città e come Paese, per la moda, maschile e non solo.
Su MF (p.74) si torna sulla firma del rinnovo dell'accordo tra Confindustria e Ance. Punti salienti dell'accordo:  tutela della specificità del settore, snellimento della governance e rafforzamento delle forme di collaborazione.

POLITICA
Alla vigilia del ballottaggio per le Amministrative, tutti i commentatori politici evidenziano l'importanza sul piano nazionale di questo voto locale. Dal premier a Grillo, i leader spariti dai radar: prevale la paura di nuocere ai candidati (Repubblica p.15). Per Franco (Corriere p.11) anche la visita in Russia di Renzi è un segno di distacco dalle Amministrative, ma i risultati di domani rischiano di ripercuotersi sulla sua leadership. Per Pombeni (Sole in prima e p.19) nessuno crede più che l'esito delle urne di domani non avrà impatti sulla politica nazionale. Assisteremo dovunque – scrive – a rese dei conti con conseguenze sugli equilibri politici, il tutto mentre continua la preparazione al referendum costituzionale. Verderami sul Corriere (in prima e p.12) parla di prova generale delle forze anti-Renzi in vista del referendum: ogni città persa dal Pd sarà un gol che il leader dem dovrà rimontare nella partita referendaria. Ma Zanda (Pd) al Messaggero (p.9) prova a smorzare: "Il voto delle amministrative è altra cosa,  non è mai successo che il dato locale sia stato in linea con il referendum". Libero (p.2) parla del rischio di perdere la segreteria Pd in caso di risultato negativo domani: di conseguenza anche la sua permanenza a Palazzo Chigi potrebbe essere segnata. Si gioca molto anche il centrodestra, soprattutto a Milano. Salvini a QN (p.9) stronca l'ipotesi di un "modello Milano" per il centrodestra anche in caso di vittoria di Parisi. E dice: "Leadership ultimo pensiero".

ECONOMIA
Questioni economiche inevitabilmente legate al rischio Brexit. Visco (Bankitalia) a Repubblica (in prima e p.6) sminuisce: "Italia non rischia più di altri Paesi". Poi, il governatore parla anche del sistema bancario tornando a sottolineare la posizione italiana in tema di bail-in. "Credo che il nostro sistema bancario non sia più vulnerabile agli shock di quelli di altri Paesi. Il fatto è che è difficile parlare di "sistema", ci sono molte banche diverse tra loro, e alcune sono problematiche".Intanto la Ue rinvia la stretta su banche e bond (Sole in prima e p.2): l'Ecofin decide per  il no ai tetti ai titoli sovrani nel 2018, si è deciso di aspettare le regole internazionali su eventuali limiti all'esposizione. Soddisfatto Padoan, che ha parlato di "buon compromesso, frutto di un negoziato non semplice" (su tutti). Bocciarelli (Sole in prima e p.2): un sussulto di razionalità per tutelare le banche. Nel frattempo continua a tenere banco il rinnovo dei vertici in Unicredit. Padoan in pressione: "Scegliete in fretta il nuovo ad" (Stampa p.23 e altri). Ma i veti incrociati bloccano la nomina del successore di Ghizzoni. Per Porro (Giornale in prima e p.19) sono 10 i pretendenti, nessun favorito. Altro tema che resta in primo piano sono le polemiche su Vegas per il caso delle 4 bad bank. Il viceministro Zanetti al QN (p.13): "Credo che Vegas dovrebbe valutare un passo indietro. Non farebbe chiarezza ma la Consob sarebbe salvaguardata".
Lavoro, analisi di Marro sugli effetti del jobs act riprendendo uno studio Cgil: "Calano i nuovi contratti stabili" (Corriere p.37). Il taglio agli sgravi contributivi del 2015 ha frenato le assunzioni. Restano stabili invece le assunzioni a termine che rappresentano il 69% dei nuovi rapporti di lavoro. A crescere in maniera esponenziale è l'uso di voucher, che ha avuto effetto anche sui dati dell'Istat, dato che basta aver lavorato un'ora nella settimana delle rilevazioni per essere considerati occupati. Secondo un'indagine Eurosat invece (Messaggero p.17 e Corriere p.38), l'Italia è uno dei pochi paesi dell'Ue dove il costo del lavoro è sceso, per la precisione -1,5 %, ma allo stesso tempo si abbassa dello 0,5 % la retribuzione oraria. A ritrovarsi le buste paga più leggere sono soprattutto i lavoratori del settore privato e in particolare quelli dell'industria. Intanto Poletti rassicura, dopo le frasi Ue sulla flessibilità previdenziale in uscita: "La critica di Bruxelles non riguarda l'Italia, e non mette in discussione l'Ape" (QN p.27).

EUROPA
Londra, Jo Cox era minacciata da mesi: il suo killer un neonazista, ma la polizia non la proteggeva (Repubblica, Corriere prima e p. 2 e su tutti). L'intervento di Campbell, stratega di Tony Blair: "Basta politica dell'odio, la democrazia dev'essere una forza di speranza". L'abbraccio di Corbyn e Cameron: e la GB torna unita (Stampa p. 4 e su tutti). Il sangue sulla Brexit eccita gli squali di Borsa (Giornale p. 7): indici europei in netto rialzo dopo l'omicidio, operatori certi: Londra rimarrà nella Ue. Rally in Borsa con le banche (Sole in prima e p. 3): Piazza Affari chiude con un +3,5%. Ignazio Visco a Repubblica (p. 6): "Banche centrali pronte a intervenire in caso di Brexit, ma l'Italia non rischia più di altri. Gli aumenti degli spread di questi giorni – prosegue Visco – è dovuto alla riduzione dei tassi d'interesse della Germania, mentre il prezzo del debito italiano è rimasto più o meno invariato". Draghi: "Ridare fiducia agli europei" (Sole p. 5). Monti alla Stampa (p. 7): "Cameron ha distrutto il lavoro di una generazione di europei: la partita è stata giocata per levarsi d'impiccio il blocco euroscettico fra i Tory e rafforzare la sua leadership. Ecco l'abuso di democrazia: il suo referendum apre la strada all'uscita di altri Paesi dall'Ue". Per De Mattia su MF (p. 14) chiunque vinca il referendum inglese produrrà effetti a catena. Il sondaggista Ben Page (Corriere p. 5): "La tragedia dell'omicidio potrebbe spostare i voti verso l'Unione. E' l'effetto status quo, quando gli elettori sono spaventati lasciano le cose come sono: condivido le previsioni degli allibratori, penso a una percentuale del 53% dei voti pro Ue". Marchionne (Stampa in prima e p. 6 e Repubblica): "Temo enormi conseguenze, sull'Europa ma non sull'industria".

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