Commentario del 28.06.2016

IN PRIMA PAGINA
Incubo Brexit, banche europee sotto attacco, Milano cede il 3,9%. MF: "Ora uno scudo vero". Su Repubblica il piano salvabanche del governo. Londra bocciata perde la tripla A. Cameron esclude nuovi referendum ma frena sui tempi della Brexit. Mattarella alla Stampa: "Nuova Europa, fare in fretta. L'Italia può giocare un ruolo chiave". Ma Merkel non mette fretta ai britannici. Il Giornale: viene giù tutto tranne Conte. "Ci consoliamo solo con il trionfo della Nazionale". Libero insiste sul voto contro l'Europa: l'euro ci ha impoveriti. L'Unità: l'asse Renzi-Merkle-Hollande può rianimare la Ue. Dall'Istat buone notizie sull'economia: il Pil del Sud torna a crescere dopo 7 anni. E cresce più del Nord est, spinto dall'agricoltura (Repubblica, Corriere). Sul Corriere le rivelazioni di un terrorista in cella: "Io kamikaze per uccidere un generale italiano in Libia". 

POLITICA
Renzi avanti su Italicum e referendum (Sole p.24) ma il Pd fatica a trovare le 500 mila firme richieste (Stampa p.15). Il tema caldo resta però l'Italicum, nel mirino di larghi settori della maggioranza (Corriere p.17). Rinviata a lunedì la direzione-resa dei conti nel partito, il premier indica il caso spagnolo, dove si è tornati a votare dopo sei mesi ma non c'è ancora un governo. Idem Guerini: "Quanto è accaduto in Spagna dovrebbe indurre a qualche riflessione. Non si cambia una legge elettorale per un turno di amministrative". Per Repubblica (p.14) però Guerini non chiude la porta a modifiche: "Se ci chiedono di discutere, discuteremo". Gotor insiste: "Italicum legge sbagliata quando era tagliata su misura del Pd e adesso che rischia di favorire i 5 stelle: bisogna trovare un equilibrio tra governabilità e rappresentanza. Più garanzie dal doppio turno di collegio" (Sole p.24). Nel M5S è la linea sulla Ue che divide: su Repubblica (p.15) le contraddizioni di Grillo sulla Brexit e le giravolte del movimento sull'euro. Per il Ft "il referendum sull'euro di Grillo innescherebbe un completo collasso dell'eurozona". Per la Stampa (p.15) il piano di Di Maio sarebbe quello dell'Italia alla guida del cosiddetto "euro del Sud". Su Repubblica (p.14) gli sviluppi in Forza Italia: senza cerchio magico Berlusconi lancia il congresso e punta su Toti leader. La prospettiva sarebbe quella di una ripresa di dialogo con Alfano e Ncd, una ricucitura con Ala e con gli ex dc Fitto e Casini. Il Foglio (in prima) insiste: non c'è alternativa alla grande coalizione Renzi-Berlusconi.

ECONOMIA
Borse in rosso, sterlina ai minimi. La Brexit brucia altri 280 miliardi (Stampa p.6). Milano la piazza peggiore (-3,94%). A pagare il conto le banche europee (-7% in media) e ancora di più quelle italiane (-9%). "Le banche sono il nuovo spread", scrive il Sole (p.5): sul sistema già in difficoltà per i crediti in sofferenza, la speculazione colpisce qui e non sui Btp, protetti dalla Bce. Stessa analisi sul Corriere (p.4). "Ora uno scudo vero" chiede MF in apertura. Incertezza sul piano salva-banche del governo ventilato ieri da Repubblica e Fatto. Renzi: "Se necessario agiremo ma nel rispetto delle regole" (su tutti). "E' pronto uno scudo per le banche italiane" dice a MF (p.3) il presidente della commissione Finanze della Camera Bernardo. Sul Fatto (p.4) intervista al presidente della commissione Bilancio Boccia: "Sospendiamo il bail in: basta perdere tempo". Il sottosegretario Baretta smentisce: "Non siamo in una situazione di emergenza: l'Italia è a favore di una soluzione europea, nessun intervento pubblico". Per la Stampa (p.7) il governo penserebbe a un "fondo Atlante bis", per sottoscrivere parte del capitale di Mps. Per Repubblica (p.7) si pensa a deroghe al bail in e a ricapitalizzazioni da parte dello Stato mediante bond. L'Italia potrebbe chiedere ai partner Ue la deroga al divieto degli aiuti di Stato. Per il Sole (p.5) si cerca comunque un'intesa nel quadro delle regole già previste. Da capire come reagirà il resto dell'Unione,scrive Fubini sul Corriere (p.4): Renzi ne avrebbe parlato con la Merkel ma la cancelliera non avrebbe espresso una posizione chiara in proposito. L'impressione è che Merkel ritenga l'iniziativa italiana un errore ma non si metterà di traverso. Intanto sui conti pubblici Roma e Parigi incassano da Berlino la promessa di più flessibilità (Repubblica p.3). Calenda sul (Corriere p.2): "Ora investimenti pubblici fuori dal Patto di Stabilità per tre anni". Per le nostre imprese si apronoSu Repubblica (p.13) e tutti i dati Istat su lavoro e pil: a sorpresa il Sud (+1%) batte il resto d'Italia (+0,8%). A riportare il Mezzogiorno in crescita dopo sette anni di discesa l'agricoltura e i fondi europei. Laterza (Confindustria): "Dati positivi, ma l'industria ha bisogno di sostegno".

EUROPA
Su tutti, il vertice a tre Merkel-Renzi-Holland per discutere di Brexit. "Nessun negoziato informale con Londra, dovrà essere il governo inglese ad attivarne la procedura". Nel documento congiunto i 5 punti chiave: mercato unico, unione bancaria, crescita e occupazione, migration compact. Oggi il consiglio europeo: i partner pronti a concedere un po' di tempo a Londra (Sole p. 3, Corriere p. 2 e su tutti). Intanto anche Cameron prende tempo: conferma la Brexit, smentisce ogni ipotesi di nuovo referendum ma frena sull'uscita (Messaggero in apertura e a p.2). E i partner europei – scrive il Corriere p.3 – piegandosi alla linea della Merkel, accettando la linea attendista. La Cancelliera punta a diluire i tempi di uscita e soprattutto vuole evitare che la gestione della crisi passi per la Commissione europea. Si spiegano così gli attacchi crescenti a Juncker sulla stampa tedesca, che lo accusa di non aver capito nulla della crisi in atto. La Merkel ha detto esplicitamente che le linee guida su come procedere saranno date dal consiglio europeo, quasi a ribadire che l'Europa è degli Stati, non di Bruxelles. . Italia e Francia erano invece su altre posizioni, chiedendo una rapida uscita della Gran Bretagna, per dare un segnale di ripartenza all'Unione.  Sulla Stampa (prima e p. 2-3) intervista a Mattarella: "Europa, è l'ora della concretezza. Così l'Italia può fare la differenza. L'Ue sappia legittimarsi di fronte alle attese della gente: risposte comuni su economia, migranti e sicurezza. E non tergiversare su Brexit". Sul Corriere (p. 6) intervista all'ex presidente della Repubblica francesce Giscard d'Estaing che sulla Gran Bretagna dice: "Erano già fuori, ripartiamo dai 6 fondatori". Sul Corriere (p.9) parla anche il premio Nobel Shiller: "i nazionalismi sono nemici della crescita. Il voto britannico dice che anche Trump potrebbe vincere le elezioni americane".

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