IN PRIMA PAGINA
Lo scandalo petrolio in primo piano su tutti, con la sfida di Renzi ai giudici – "Non arrivate mai a sentenza" – e la difesa della Boschi: "Mai ricevuto pressioni". Ma la ministro conferma gli incontri tra petrolieri francesi e ministero (Fatto). Il Sole: guerra giusta contro i veti. Ancora in primo piano anche lo scandalo Panama Papers: fisco a caccia di 800 italiani (Sole). Zanetti al Corriere: "Li aspetta una profonda tribolazione". Sul fronte europeo scattano i primi rimpatri di migranti dalla Grecia alla Turchia ma l'accordo fa acqua (Sole). Prodi alla Stampa: "Europa in crisi, i partiti tradizionali non danno risposte". Ampio spazio all'economia: torna a crescere il reddito degli italiani (Corriere) ma il governo abbassa ancora le previsioni sul pil (Libero). Sul Messaggero intervista a Caio: "Poste pronte a investimenti per rimettere in moto il Paese". Su Libero parla il Garante dell'Energia Bortoni: "Coi contatori 2.0 bolletta prepagata". Su Stampa e Giornale i ritardi del governo sulla banda larga. Sul Corriere la sferzata di Stella sul turismo "sprecato": Italia ottava nel mondo. Su Repubblica i contratti del pubblico impiego verso il rinnovo.
ITALIA-POLITICA
Renzi, sotto scacco per lo scandalo petrolio, sfida i giudici: "Pm di Potenza mai a sentenza. Io sblocco opere" (Messaggero p.4). Al premier non è piaciuto l'intervento dei magistrati nelle procedure legislative, giudicata un'invasione di campo: "Basta umiliare la politica", il retroscena su Repubblica p.3 Renzi vede un disegno organico contro il governo ma non vuole guerre con le toghe, la ricostruzione del Messaggero (p.5). Ma nel Pd Cuperlo lo gela: "Leader inadeguato" (Stampa p.4). Anche Emiliano sul petrolio attacca renzi: "La Puglia aveva detto sì a Tempa Rossa. E' stato poi il premier a rimangiarsi quella norma, consentendo ai petrolieri di non dover trattare più con Taranto risparmiando milioni di euro per le compensazioni (Fatto p.2). Imbarazzi e incertezze anche tra i fedelissimi: "Noi mai in guerra con i magistrati" (Stampa p.4). Carbone (Anm): "Così si delegittimano inchiesta e magistrati". Ieri i pm di Potenza due ore faccia a faccia con la Boschi, che conferma gli incontri tra i petrolieri francesi e il suo ufficio (Fatto p.2). Ma la ministro smentisce pressioni: "Quando si scrive una legge normale avere centri incontri" (Messaggero p.2). E all'uscita dell'incontro: "Più provano a tirarmi giù più io resto su". Dal premier fiducia anche a Descalzi: "Abbiamo il dovere di tutelare la più grande azienda italiana". M5S all'attacco: "E' la Waterloo del governo" (Fatto p.6). Ingorgo di mozioni di sfiducia al Senato ma tra le opposizioni è tutti contro tutti (Messaggero p.4). E Feltri, nell'editoriale del Giornale si schiera per il no al referendum: "Petrolio, meglio poco che niente".
ITALIA-ECONOMIA
Famiglia, cresce il reddito dopo 8 anni - + 0,8% - ma i prezzi bassi non spingono gli acquisti (Corriere p.15): una grossa mano l'ha data l'inflazione ma le tasse continuano a pesare in modo devastante sugli italiani, con una pressione fiscale al 43,5% nel 2015. Ma il governo si prepara a rivedere al ribasso il pil (Libero p.8) e il deficit dovrà essere corretto al rialzo. E con i dati che cambiano ogni tre mesi per gli italiani investire i risparmi è un rebus (Corriere p.15). L'economia globale non aiuta. Da Praet (Bce) nuovo allarme-deflazione: "Il periodo prolungato di bassa inflazione aumenta il rischio che diventi persistente e questo sarebbe dannoso per l'economia. Per questo la Bce ha reagito così energicamente e continuerà a farlo" (Sole in prima e a p.3). Morando: "Non servirà una manovra correttiva ma basterà un aggiustamento in via amministrativa" (Corriere p.15). Padoan: "ora domiamo il nostro del debito" (Sole p.9). Debito, crescita e inflazione le tre sfide del Def atteso per i prossimi giorni (Sole p.9). Su tutti il risvolto italiano del "Panama Papers": fisco a caccia degli 800 italiani nelle liste (Sole p.8 e tutti). Zanetti al Corriere (p.11): "Li aspetta una profonda tribolazione". Nei governi europei riflessione inedita su come reagire (Corriere p.11): per l'Italia si profila una nuova scossa al segreto bancario e la possibile riapertura di una finestra per il rientro dei capitali, offrendo l'immunità a chi accetta di pagare una penale pur di mettersi finalmente in regola. Spazio anche ad aziende simbolo del Paese. Sul Messaggero (p.13) parla Caio: "Poste pronte a investimenti per rimettere in moto il Paese". Su Stampa e Giornale i ritardi e i misteri del piano Renzi per la Banda larga: tanti annunci ma resta un miraggio. "Il progetto del governo è diventato quello dell'Enel spiazzando Telecom – entra nel dettaglio il Giornale (p.18) – Ma così si rischia di ristatalizzare le tlc. Giovedì la presentazione del progetto Enel per la banda ultralarga a Palazzo Chigi:potrebbe essere quella – scrive il Sole p.33 – l'occasione dell'annuncio di un accordo con Metroweb.
EUROPA
"La governance dell'Europa è in crisi. I partiti tradizionali non danno risposte". Così Prodi a La Stampa (p. 11): "Le grandi coalizioni restano sempre una riserva della tradizione europea, ma ora sono messe a rischio perchè non riescono più a dare soluzioni ai problemi. Contro l'ascesa dei populisti, o anti-sistema, la Grande Alleanza non basterà più. Nemmeno la crisi economica ha consentito all'Europa di trovare una dimensione di solidarietà e unitarietà". Sulla Stampa (p.10) anche anticipazioni sulla riforma del regolamento di Dublino: "i profughi vanno ridistribuiti se superano la quota-Paese". Due le ipotesi che l'esecutivo Ue proporrà ai Ventotto: mantenere la cornice attuale ed introdurre un meccanismo di ridistribuzione tra tutti gli stati per i casi di flussi "ampi e sproporzionati", oppure eliminare il vincolo di "prima accoglienza" e gestire gli arrivi con un sistema di quote di riallocazione permanenti e automatiche. Delle due, più probabile l'accettazione della prima (meno rivoluzionaria e divisiva) rispetto alla seconda che richiederebbe una rivisitazione totale o quasi della norma.
Ieri intanto sono iniziati i primi rimpatri di migranti dalla Grecia alla Turchia (Sole p. 24 e tutti). Oltre 200 trasferimenti forzati, restano dubbi legali. Sull'argomento è incentrato anche l'editoriale di Ezio Mauro su Repubblica ("Come innaffiare la rosa appassita del riformismo") e la lettera di Napolitano "Il Brennero deve unirci. Cara Vienna non chiuderlo".
©riproduzione riservata
Lo scandalo petrolio in primo piano su tutti, con la sfida di Renzi ai giudici – "Non arrivate mai a sentenza" – e la difesa della Boschi: "Mai ricevuto pressioni". Ma la ministro conferma gli incontri tra petrolieri francesi e ministero (Fatto). Il Sole: guerra giusta contro i veti. Ancora in primo piano anche lo scandalo Panama Papers: fisco a caccia di 800 italiani (Sole). Zanetti al Corriere: "Li aspetta una profonda tribolazione". Sul fronte europeo scattano i primi rimpatri di migranti dalla Grecia alla Turchia ma l'accordo fa acqua (Sole). Prodi alla Stampa: "Europa in crisi, i partiti tradizionali non danno risposte". Ampio spazio all'economia: torna a crescere il reddito degli italiani (Corriere) ma il governo abbassa ancora le previsioni sul pil (Libero). Sul Messaggero intervista a Caio: "Poste pronte a investimenti per rimettere in moto il Paese". Su Libero parla il Garante dell'Energia Bortoni: "Coi contatori 2.0 bolletta prepagata". Su Stampa e Giornale i ritardi del governo sulla banda larga. Sul Corriere la sferzata di Stella sul turismo "sprecato": Italia ottava nel mondo. Su Repubblica i contratti del pubblico impiego verso il rinnovo.
ITALIA-POLITICA
Renzi, sotto scacco per lo scandalo petrolio, sfida i giudici: "Pm di Potenza mai a sentenza. Io sblocco opere" (Messaggero p.4). Al premier non è piaciuto l'intervento dei magistrati nelle procedure legislative, giudicata un'invasione di campo: "Basta umiliare la politica", il retroscena su Repubblica p.3 Renzi vede un disegno organico contro il governo ma non vuole guerre con le toghe, la ricostruzione del Messaggero (p.5). Ma nel Pd Cuperlo lo gela: "Leader inadeguato" (Stampa p.4). Anche Emiliano sul petrolio attacca renzi: "La Puglia aveva detto sì a Tempa Rossa. E' stato poi il premier a rimangiarsi quella norma, consentendo ai petrolieri di non dover trattare più con Taranto risparmiando milioni di euro per le compensazioni (Fatto p.2). Imbarazzi e incertezze anche tra i fedelissimi: "Noi mai in guerra con i magistrati" (Stampa p.4). Carbone (Anm): "Così si delegittimano inchiesta e magistrati". Ieri i pm di Potenza due ore faccia a faccia con la Boschi, che conferma gli incontri tra i petrolieri francesi e il suo ufficio (Fatto p.2). Ma la ministro smentisce pressioni: "Quando si scrive una legge normale avere centri incontri" (Messaggero p.2). E all'uscita dell'incontro: "Più provano a tirarmi giù più io resto su". Dal premier fiducia anche a Descalzi: "Abbiamo il dovere di tutelare la più grande azienda italiana". M5S all'attacco: "E' la Waterloo del governo" (Fatto p.6). Ingorgo di mozioni di sfiducia al Senato ma tra le opposizioni è tutti contro tutti (Messaggero p.4). E Feltri, nell'editoriale del Giornale si schiera per il no al referendum: "Petrolio, meglio poco che niente".
ITALIA-ECONOMIA
Famiglia, cresce il reddito dopo 8 anni - + 0,8% - ma i prezzi bassi non spingono gli acquisti (Corriere p.15): una grossa mano l'ha data l'inflazione ma le tasse continuano a pesare in modo devastante sugli italiani, con una pressione fiscale al 43,5% nel 2015. Ma il governo si prepara a rivedere al ribasso il pil (Libero p.8) e il deficit dovrà essere corretto al rialzo. E con i dati che cambiano ogni tre mesi per gli italiani investire i risparmi è un rebus (Corriere p.15). L'economia globale non aiuta. Da Praet (Bce) nuovo allarme-deflazione: "Il periodo prolungato di bassa inflazione aumenta il rischio che diventi persistente e questo sarebbe dannoso per l'economia. Per questo la Bce ha reagito così energicamente e continuerà a farlo" (Sole in prima e a p.3). Morando: "Non servirà una manovra correttiva ma basterà un aggiustamento in via amministrativa" (Corriere p.15). Padoan: "ora domiamo il nostro del debito" (Sole p.9). Debito, crescita e inflazione le tre sfide del Def atteso per i prossimi giorni (Sole p.9). Su tutti il risvolto italiano del "Panama Papers": fisco a caccia degli 800 italiani nelle liste (Sole p.8 e tutti). Zanetti al Corriere (p.11): "Li aspetta una profonda tribolazione". Nei governi europei riflessione inedita su come reagire (Corriere p.11): per l'Italia si profila una nuova scossa al segreto bancario e la possibile riapertura di una finestra per il rientro dei capitali, offrendo l'immunità a chi accetta di pagare una penale pur di mettersi finalmente in regola. Spazio anche ad aziende simbolo del Paese. Sul Messaggero (p.13) parla Caio: "Poste pronte a investimenti per rimettere in moto il Paese". Su Stampa e Giornale i ritardi e i misteri del piano Renzi per la Banda larga: tanti annunci ma resta un miraggio. "Il progetto del governo è diventato quello dell'Enel spiazzando Telecom – entra nel dettaglio il Giornale (p.18) – Ma così si rischia di ristatalizzare le tlc. Giovedì la presentazione del progetto Enel per la banda ultralarga a Palazzo Chigi:potrebbe essere quella – scrive il Sole p.33 – l'occasione dell'annuncio di un accordo con Metroweb.
EUROPA
"La governance dell'Europa è in crisi. I partiti tradizionali non danno risposte". Così Prodi a La Stampa (p. 11): "Le grandi coalizioni restano sempre una riserva della tradizione europea, ma ora sono messe a rischio perchè non riescono più a dare soluzioni ai problemi. Contro l'ascesa dei populisti, o anti-sistema, la Grande Alleanza non basterà più. Nemmeno la crisi economica ha consentito all'Europa di trovare una dimensione di solidarietà e unitarietà". Sulla Stampa (p.10) anche anticipazioni sulla riforma del regolamento di Dublino: "i profughi vanno ridistribuiti se superano la quota-Paese". Due le ipotesi che l'esecutivo Ue proporrà ai Ventotto: mantenere la cornice attuale ed introdurre un meccanismo di ridistribuzione tra tutti gli stati per i casi di flussi "ampi e sproporzionati", oppure eliminare il vincolo di "prima accoglienza" e gestire gli arrivi con un sistema di quote di riallocazione permanenti e automatiche. Delle due, più probabile l'accettazione della prima (meno rivoluzionaria e divisiva) rispetto alla seconda che richiederebbe una rivisitazione totale o quasi della norma.
Ieri intanto sono iniziati i primi rimpatri di migranti dalla Grecia alla Turchia (Sole p. 24 e tutti). Oltre 200 trasferimenti forzati, restano dubbi legali. Sull'argomento è incentrato anche l'editoriale di Ezio Mauro su Repubblica ("Come innaffiare la rosa appassita del riformismo") e la lettera di Napolitano "Il Brennero deve unirci. Cara Vienna non chiuderlo".
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