Commentario del 2.04.2016

IN PRIMA PAGINA
In primo piano su tutti l'inchiesta sul petrolio in Val d'Agri, tra politica ed economia. Tra gli inquisiti anche il capo della Marina De Giorgi, ma nel mirino ora c'è la Boschi. Renzi la blinda (Messaggero), lei contrattacca: "Firmerei ancora quella norma" (Repubblica). Anche la Guidi si difende: "Non ho favorito mio marito" (Corriere). Libero, Fatto, Giornale accusano: governo in mano ai petrolieri. Sul Foglio Confindustria in allarme per le "manine anti impresa" all'opera: parlano Gozzi e Gay. Galletti sfida i No Triv: "In gioco c'è il lavoro" (QN). Intanto per il Mise impazza il toto nomine. Per il Messaggero sarà un manager anche il prossimo ministro. Notizia Giornale fa il nome della Marcegaglia. In primo piano anche i dati sul lavoro: a febbraio 97 mila occupati in meno (Sole). Per Fatto e Libero la fine degli sgravi demolisce il Jobs Act. Il Sole: il lavoro non riparte senza la crescita. Sul Messaggero parla il vice presidente Ue Dombrovskis: "Flessibilità sui conti, ecco le condizioni della Ue per l'Italia". Su Repubblica il piano di Fs: dopo i treni vuole le strade e punta ad acquistare Anas.

ITALIA-ECONOMIA
Conti pubblici e Ue, sul Messaggero (p.7) parla il vice presidente della Commissione Dombrovskis: "Se l'Italia otterrà tuta la flessibilità quest'anno dovrà comunque effettuare una correzione dei conti per il 2016 e rinunciare a ulteriore flessibilità per il 2017". "La flessibilità c'è ma con un debito sopra il 132% del pil è importante puntare al ribasso". Quanto alle riforme "progressi sostanziali su banche, lavoro e istruzione, limitati su spending review, privatizzazioni, riforma della tassazione, concorrenza e clima per le imprese". Su tutti gli ultimi dati sul lavoro: a febbraio 97 mila occupati in meno (Sole in prima e a p.6). Il tasso di disoccupazione risale all'11,7% ma cala tra i giovani. "La fine degli sgravi demolisce il Jobs Act" l'analisi di Fatto (p.12) e Libero (p. 9). Al contrario, per l'Unità (in prima e a p.9) il Jobs Act sta funzionando. Reichlin: "In Italia è in corso una debole ma significativa ripresa economica e occupazionale". "Il lavoro non riparte senza crescita", l'editoriale di Orioli sul Sole (in prima e a p. 6): se il pil oscilla al ribasso non è immaginabile avere performance più brillanti nell'occupazione. Passerini sulla Stampa (p.9): finito il bengodi degli incentivi subito provvedimenti strutturali.
Intanto le vendite auto crescono ancora, + 17,4% a marzo, e Fca anche di più (21,5%) tornando vicino alla soglia del 30% del mercato (Sole p.9). Stabilimenti Fca a due velocità: a "gonfie vele" Melici, che nel 2015 ha triplicato la produzione grazie alla Jeep. Contratti di solidarietà a Cassino, aspettando la Giulia (Sole p.9).  Altro tema, la riforma delle pensioni. Oggi sindacati in piazza: cambiare il sistema per i giovani (Unità p.9). Damiano all'Unità (p.9): "E' il momento della flessibilità. La riforma va affrontata sin dal Def e dalla prossima Stabilità".

ITALIA-POLITICA
Petrolio, si allarga lo scandalo del fidanzato della Guidi. Tra gli indagati anche il campo della Marina De Giorni (Repubblica in apertura e a p.2 e su tutti) mentre gli inquirenti valutano l'ipotesi di ascoltare la Boschi. Renzi la blinda, lei contrattacca: "Tempa Rossa è un progetto strategico, rifirmerei quell'emendamento domattina" (Messaggero in apertura e a p.2). Renzi: "Prima nessuno si dimetteva" (Corriere in apertura e a p.2). Su Repubblica (p.7)l'incubo del premier: le Comunali. "Nel mirino per faci perdere". Per la Stampa (in prima e a p.23) l'incubo di Renzi è un altro, ed è la magistratura, che approfitterebbe di amministrative e referendum per assestare un colpo al governo. Opposizioni verso la mozione di sfiducia ma divise (Sole p.5). Sul Corriere (in prima e a p.2) l'autodifesa della Guidi: "Ho informato colui che considero mio marito di un provvedimento già noto. Rivendico l'importanza di quella norma per il Paese, si tratta di un settore strategico". Ma secondo le carte dell'inchiesta l'ex ministra manovrava per difendere la Total e sapeva dell'inchiesta da almeno un anno (Corriere p.5 e altri). Di Maio alla Stampa (p.2): "Assieme alla Lega possiamo far cadere il governo dei lobbisti". Per il nuovo ministro dello Sviluppo Palazzo Chigi promette tempi stretti. Il Sole (p.5) e il Corriere (p.2) prefigurano una scelta politica e danno in pole position Bellanova e De Vincenti. Repubblica (p.7) parla di un rimpasto con Alfano al Mise e la Finocchiaro all'Interno, o di un ritorno di De Vincenti sostituito a Palazzo Chigi da Nannicini. Per il Fatto (p.5) il favorito è De Vincenti ma Renzi punta a commissariare il dicastero o a svuotarlo. Per il Messaggero (p.3) Renzi pensa a un ministro manager e fa i nomi di Marcella Panucci e Antonella Mansi (Confindustria). Per Notizia Giornale (p.5) la carta segreta del premier è la Marcegaglia, sebbene pesi l'incognita dei suoi conflitti di interessi. Per il Giornale (p.3) i favoriti sarebbero Taddei (Pd) e l'ex di Luxottica Guerra.

EUROPA
Dossier Libia sul tavolo dei Grandi, mentre il premier Serraj "conquista" Tripoli e ottiene l'appoggio da quasi tutte le città della costa a Ovest e delle potenti guardie petrolifere (Messaggero p.9 e tutti). "Ce la farò a guidare la Libia" dice il premier al Corriere (in prima e a p.9) "La transazione sarà pacifica, gli islamisti se ne andranno". Renzi, da Washington, ribadisce la linea italiana: "Si agli aiuti, no alle bombe" (QN p.8, Sole p.8 e tutti). Da Serraj Roma avrebbe ricevuto come unica richiesta quella per aiuti umanitari. Renzi: "Per noi la cosa fondamentale è che la Libia sia stabile. Il nostro obiettivo è sostenere il governo". Sulla Stampa (p.10) il pressing di Obama su Renzi: bene la cautela ma sia pronto ad agire.

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