Commentario del 17.04.2016

IN PRIMA PAGINA
Pro o contro le trivelle: la battaglia è sul quorum (Sole e tutti). Renzi: nessuno strumentalizzi il voto (Corriere). Il Giornale: si vota e Renzi ha paura. Intanto nell'inchiesta sul petrolio entra anche Lo Bello (su tutti). In primo piano la vista del Papa a Lesbo. "C'era da piangere" (Repubblica). E porta in Vaticano tre famiglie islamiche (Giornale). Libero: il Papa prende 12 profughi e ne lascia a Lesbo 3.988. In evidenza anche l'economia, col governo che studia il taglio dell'Irpef (QN, Messaggero, Repubblica). Sulla Stampa le proiezioni choc sulle future pensioni: assegni a rischio per i figli del boom. Sul Corriere la montagna di cause arretrate: 4,5 milioni quelle del civile ancora aperte. Sul Sole l'ok del G20 al fondo salva banche italiano. Spazio anche alle amministrative. Cantone al Messaggero: "Liste pulite, i partiti facciano una legge". Sul Corriere i candidati di Milano alla pari. Sala: "Non guardo ai numeri. L'effetto Expo? C'è ancora". Parisi: credo nei sondaggi. Ma la vera scommessa è convincere gli indecisi". A Roma cambia lo scenario. Bertolaso verso l'uscita (Giornale). Berlusconi diviso tra Meloni e Marchini.

ITALIA-ECONOMIA
Il governo studia l'Irpef leggera, un superscaglione del 27% sulla fascia di reddito che va dai 15mila ai 75 mila euro (QN p.7, Messaggero p.10): la proposta è del vice ministro Zanetti (Sc) che ne stima anche i risparmi per i contribuenti fino a 5.500 euro l'anno) e i costi per il governo (9 mld il primo anno, 12 a regime). Analisi e commenti all'intervista di Renzi a QN di ieri. Tra gli annunci del premier lo slittamento al 2018 dell'intervento sull'Ires per dare la precedenza alle famiglie con il taglio dell'Irpef per il 2017 e una festa in piazza per celebrare la scomparsa dell'Imu, in programma il 16 maggio. Il Giornale (p.3): ennesimi spot elettorale. Morando: "Può creare consenso ma serve anche per la crescita" (Stampa p.7). Imprenditori e categorie divise sulle "precedenze" da dare nel taglio alle tasse. Scaccabarozzi (Farmindustria): "Imprese strozzate, il segnale serve ora" (QN p.6). Sangallo (Confcommercio): "La crescita riparte solo dalle famiglie" (QNp.6). Intanto Padoan al G20 incassa l'accoglienza favorevole della comunità finanziaria al fondo salva Banche italiano e si prepara ad implementare il decreto sui fallimenti che dovrebbe arrivare presto in consiglio dei ministri (Sole p.2): alle misure sul recupero crediti si affiancheranno interventi per sveltire i processi. Sulla lentezza della giustizia civile fa il punto Fubini sul Corriere (p.15): 4,5 milioni le cause arretrate, mentre aumentano i processi d'appello vecchi più di tre anni. Sulla Stampa (p.8) le proiezioni choc sulle pensioni dei "figli del boom" economico. Il periodo più critico nel 2030, specie se la crescita resterà modesta. Nel mirino le previsioni dell'Inps affidate alle cosiddette buste arancioni, basate su una crescita del pil dell'1,5%. A mettere in crisi l'Inps anche il processo di invecchiamento della popolazione, per cui il rapporto tra popolazione attiva e pensionati si raddoppierà nel giro di una generazione.

ITALIA-POLITICA
Referendum alla prova del quorum. Renzi: nessuno strumentalizzi il voto (Corriere in prima e a p.8). Partiti spaccati e in ordine sparso e alleanze trasversali (QN p.6). Il premier convinto che non passerà: "Uno sbaglio trasformare il referendum in una battaglia contro di me, si ragioni sul merito e si voti sulle questioni". "Si vota e Renzi ha paura" l'affondo di Sallusti sul Giornale (in apertura): "più che un sì o un no alle trivelle in mare oggi si contano le truppe anti-governative. Se l'affluenza fosse superiore al 35% sarebbe uno schiaffo al premier". Il Fatto: "Noi votiamo". La Ferilli al Fatto (p.2): "Voto sì. Gli appelli di Renzi e Napolitano irresponsabili". Macaluso al Messaggero (p.5): "Quesito sbagliato e inconsistente, è solo una battaglia per dare un colpo al governo". Anche Cacciari per il no, ma Repubblica (p.7) dice: "Si sta trasformando in un test degli anti renziani ma il premier così li aiuta". Anche il sindacato diviso, con Cisl e Uil decisamente contrarie e la Cgil che non ha dato indicazioni di voto (Repubblica p.6): dietro la scelta della Camusso di limitarsi ad invitare al voto c'è l'eterno scontro con Landini. Sulla Stampa (p.6) e l'Unità (p.7) chi sull'astensione ai referendum ha cambiato idea: tra questi anche Rodotà e Zagrebelsky.  

EUROPA
In primo piano su tutti il viaggio del Papa nell'isola greca di Lesbo: "L'Europa rispetti i migranti". Bergoglio si scaglia contro i nuovi ghetti e porta in Vaticano tre famiglie di siriani. In aereo l'intervista rilasciata alla stampa internazionale: "Manca una politica di integrazione per chi fugge da guerra e fame. Chi vende armi passi una giornata dai profughi".
Messaggero e Sole tornano sul "Migration compact", la proposta italiana alla Ue per affrontare il problema delle migrazioni: "Fondi alla Libia come ai turchi". Libia decisiva sia per la lotta all'Is che per il contrasto all'emigrazione, come ricorda Prodi nell'editoriale del Messaggero (prima e p. 22). Il Paese ha assoluto bisogno di un governo che possa avviare un percorso di ricostruzione; importante l'elezione di Serraj col sostegno della comunità internazionale, nella speranza che il parlamento di Tobruk voti in suo favore. Prodi giudica "opportuno e tempestivo" il viaggio di Gentiloni a Tunisi perchè in questo momento l'obiettivo principale dell'Italia è quello di aiutare la Libia a ricostruire il paese, non quello di intervenire militarmente

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