Commenatario del 23.04.2016

IN PRIMA PAGINA

Politica e giudici, nuovo fronte (Corriere): in primo piano le polemiche dopo l'intervista di Davigo (Anm). Dai giudici avviso a Renzi (Libero) ma è gelo dal Csm (Stampa). L'ira del premier : "Folle nostalgico" ma niente scontro (Messaggero). Giornale parla di "intercettazioni su Renzi". Bruti (ex Anm) a Repubblica: "Non sta a noi dare voti alla politica". Mentre Di Maio al Corriere "Le idee di Davigo sugli infiltrati sono nella nostra legge". Su tutti i giornali l'accordo Onu sul clima: "Così salveremo la Terra" (Repubblica). Spazio anche a Brexit. Obama: "Restate in Europa". La replica di Johnson: "Ipocrita e mezzo Keniota" (Corriere e tutti). Sulla Stampa l'intervista al presidente tunisino Essebsi: "L'Isis vuole la Tunisia. Li sconfiggeremo con le armi e il lavoro". 

Nell'economia lo stop Ue a Berlino sui bond sovrani (Sole e tutti). Respinti i falchi Ue (QN ).

 

ITALIA-ECONOMIA

In primo piano la questione dei titoli di Stato detenuti dalle banche affrontata all'Ecofin. Stop Ue a Berlino (Sole): asse Italia, Francia e Bce contro Schaeuble (Messaggero p.5). Il sistema Italia è il più vulnerabile e l'introduzione di un tetto colpirebbe il sistema bancario italiano più di ogni altro tra i principali Paesi Ue (Sole p.2). Padoan: "Il debito sovrano non è associabile a un rischio, dunque è improprio sollecitare un tetto". La paura di Palazzo Chigi, condivisa da Bankitalia, è che l'imposizione rapida di questi limiti possa spingere le banche a vendere immediatamente gran parte dei loro bond sovrani facendo schizzare in alto i rendimenti e causando una crisi del debito (Repubblica p.6). Merli sul Sole (p.2) definisce il limite all'esposizione "uno specchietto per le allodole". E Longo sul Sole (p.2) lancia un avvertimento: le simulazioni parlano di un rischio svendita in blocco di titoli di Stato in caso passasse l'idea di imporre limiti alla quantità di titoli di Stato per le banche. Per Bastasin (Sole in prima e p.3) assegnare un rischio ai titoli di Stato era l'unica cosa ragionevole da fare, ma la proposta è stata accantonata.

Intanto in Europa tiene banco l'attacco tedesco a Draghi, che si difende: "Lavoriamo alla stabilità dell'Eurozona, non di Berlino". Ma il numero due della Cdu, Michael Fuchs a Repubblica (p.7) torna ad attaccare: "La Bce di Draghi penalizza il risparmio e non rialza l'inflazione". Poi spiega: "Non voglio criticare Draghi, lo voglio sostenere. Voglio che le sue misure abbiano effetto, ma ho i miei dubbi che stia accadendo". Su tutti il giudizio positivo di Fitch sulle politiche di bilancio italiane: l'agenzia evidenzia però i rischi in caso le riforme fossero respinte (Corriere p.10 e tutti).

 

ITALIA-POLITICA

Giustizia, si riaccende lo scontro (Corriere e tutti): dopo l'intervista  di Davigo (Anm), le critiche di Pd e Csm, con Legnini (Csm) che, dopo il via libera del Qurinale, gela: "Non alimenti inutili conflitti" (su tutti). L'ira del premier: "Attacco incredibile" (Repubblica p.8), e teme sia l'inizio di una "crociata" (Messaggero in prima e p.3) ma da New York si smarca: "Non infiammo uno scontro che serve solo a lui" (Stampa p.8 e altri). "Non si risolve tutto con le manette, anche la magistratura ha le sue colpe - dice al Corriere (p.5) Cantone (Anac) -. Non è vero  che oggi è peggio di Tangentopoli". Esultano Lega e M5S. Di Maio al Corriere (p.4): "Ha ragione Davigo, proposta di operazioni sotto copertura corrisponde alla nostra proposta di legge". Ainis sul Corriere (in prima e p.23: "Discutere è una virtù, litigare no" ed Edmondo Brutti Liberati (ex Anm) a Repubblica (in prima e p.9): "Ipotizzare una magistratura di buoni contro un'Italia di cattivi è sbagliato e si scontra con la realtà". E l'ex presidente dell'Anm, Palmara all'Unità (p.7) smorza i toni: "La corruzione è il problema, ma lo scontro toghe-politica non serve". Sorgi (Stampa p.9) teme che la tregua tra magistratura e politica, di questo passo, sia destinata a restare un miraggio.

Ieri, intanto, il "no" di 56 costituzionalisti alla riforma della Costituzione: "Condivisibile l'obiettivo di superare il bicameralismo ma si rischia di creare disfunzioni istituzionali" (Su tutti). Per Palmerini (Sole in prima e p.21) "toghe e referendum" rappresentano i due fuochi di Renzi, con lo schieramento di coloro che sono contrari al referendum di ottobre che è lo stesso di quello che ha sostenuto Davigo. D'Alimonte (Sole p.21): la riforma è un passo avanti per il sistema italiano: una soluzione realistica se combinata con il nuovo sistema elettorale. Polemica Urbinati (Libertà e Giustizia), al Fatto (p.9): "Renzi vuole il plebiscito al referendum per non spiegare la verità. Ma la riforma è un pasticcio e nelle mani sbagliate si potrebbe rischiare una deriva autoritaria".

 

EUROPA

Resta d'attualità il tema Brexit, sul Corriere (p. 12 e su tutti) "Obama agli inglesi: con la Brexit rischiate". Il presidente Usa avverte che il Regno Unito "finirebbe in coda nei trattati commerciali". Il sindaco di Londra Johnson lo attacca: "Appello incoerente, inconsistente e assolutamente ipocrita". E lo insulta: "E' un mezzo kenyano, ce l'ha con l'impero britannico". Cameron: "Il consiglio di Barak è sempre da ascoltare". Sulla stessa lunghezza d'onda di Obama e Cameron anche l'ex cancelliere britannico Ken Clarke, che intervistato da Repubblica (p. 4) ammonisce: "La Brexit è un errore, più forti dentro la Ue. L'incertezza sul referendum sta danneggiando l'economia".

Torna anche il caso-Grecia, su Repubblica (p. 6 e su tutti) "Tetto ai titoli pubblici, l'Europa stoppa Berlino. Nuove misure per Atene". La maggior parte dei ministri Ecofin contrari alla posizione tedesca. Hill: "Ci vuole un dibattito globale". Intanto l'Eurogruppo ha chiesto ad Atene un pacchetto automatico di tagli e tasse del valore di 3mld per trattare l'alleggerimento del debito.

 

©riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento