Commentario del 15.04.2016

IN PRIMA PAGINA
Referendum, attacco di Renzi (Corriere): "Una bufala, non si vota sulle rinnovabili. Legittimo astenersi" (Repubblica, Sole). Pd spaccato. Tra Napolitano e Renzi gioco a due per far fallire il voto (Fatto). La Boschi al Mattino: "Noi dalla parte dei lavoratori a rischio". Il Sole: in 20 anni falliti 6 referendum su 7. In primo piano anche l'emergenza migranti. L'Italia all'Europa: fermare l'esodo dalla Libia (Repubblica). Alta tensione tra Roma e Vienna (Messaggero). Il presidente austriaco Fischer a Repubblica: "Niente strappi con Roma". Avramopoulos alla Stampa: "Con muri e frontiere Schengen finisce". Gozi ad Avvenire: barriere, solo un danno economico. Sul fronte interno l'addio a Casaleggio al grido di onestà (su tutti): nel M5S l'esordio da leader di Davide (Stampa). Su tutti anche lo stop del Consiglio di Stato al canone Rai in bolletta. Sull'Espresso altri 100 nomi di italiani con i patrimoni a Panama. La Orlandi al Messaggero: "Lotta all'evasione, si cambia". Per le banche, dal fondo Atlante leva da 50 mld (Sole, MF). Intanto la Rcs Libri passa a Mondadori per 127,1 milioni (Italia Oggi). Marina Berlusconi al Giornale: "L'orgoglio di fare grandi Mondadori". L'intramontabile Bazoli verso la presidenza del Corsera (Notizia Giornale).

ITALIA-ECONOMIA
"Correggere il canone Rai in bolletta" (Sole p.8 e tutti): dal Consiglio di Stato parere "sospeso" sul decreto del Mise che consentiva il pagamento del canone Rai attraverso la bolletta elettrica. "Il provvedimento andrà avanti – la rassicurazione del Ministero – si tratta solo di correggere alcune osservazioni". Giacomelli al Corriere (p.5): "Pronti a cogliere le osservazioni, ma l'impostazione del decreto è corretta". Quanto all'estensione del canone il sottosegretario precisa: "Esenti tablet e smartphone, si paga per un solo televisore". Ma il tempo stringe e diventa più difficile rispettare la prima scadenza di luglio.
Sull'Espresso (e tutti) i nomi di altri 100 italiani nei "Panama Papers": tra questi Galliani, Barilla, Pessina. Sul Messaggero (in apertura e a p.2) intervista alla Orlandi (Entrate): "Stiamo lavorando con vari canali per utilizzare al meglio queste informazioni". Ma sui conti correnti dice: "Nessun automatismo, verifiche solo sui casi più anomali". La Orlandi si dice certa anche di un maggior ricorso alla dichiarazione precompilata.
Dall'Istat gelata sui prezzi: con il calo dello 0,3% di alimentari e prodotti per casa e persona in deflazione quattordici città (Sole p.15). Per Libero (p.4) con questa deflazione il Def è già carta straccia: il governo dovrà rifare i conti e trovare altri 30 miliardi. Per il Corriere (p.27) sono le previsioni sul debito che non tornano: il Def lo dava in calo tra il 2015 e il 2016, il Fmi lo dà ancora in aumento. E anche le previsioni dell'Ocse diffuse ieri non confermano le previsioni del governo italiano sul cuneo fiscale (in salita e non in discesa). "Ci si muove nella nebbia, meglio farlo con cautela", scrive Fubini. "L'Italia non si illuda – dice l'ex Bce Trichet alla Stampa p.5 – Dovrà ancora fare i conti con l'austerità. Renzi nella direzione giusta, ma la crisi non è finita".  

ITALIA-POLITICA
"Il referendum? E' una bufala, non si vota sulle rinnovabili" l'affondo di Renzi a due giorni dal voto (Corriere in apertura e a p.2 e 3 e su tutti). "Legittimo astenersi". Toni durissimi che prefigurano quello che sarà con il referendum costituzionale di ottobre: "Vista la posta in gioco userò tutti gli argomenti", la promessa di Renzi. Per Folli (Repubblica p.8) sulle trivelle si gioca d'anticipo la grande partita d'autunno. Sinistra pd e M5S all'attacco: "Inaccettabile astenersi". Il messaggio è anche per Napolitano chi ieri aveva parlato del referendum come di una "iniziativa pretestuosa"  e perciò da snobbare con l'astensione. Il Fatto (in prima e a p.4) parla di gioco a due tra premier e presidente emerito per far fallire il referendum. Dal Colle nessun commento ma la conferma che Mattarella, come Grasso e la Boldrini, andrà a votare. Irritazione a Palazzo Chigi. Sul Corriere (p.3) costituzionalisti a confronto. Ainis: "Meglio votare, niente espedienti". Panebianco: "Si può non votare, è un mio diritto". Cassese, nell'editoriale sul Corriere, ricorda le lungaggini su Temparossa: "Eppur decidere si deve". Cheli al Messaggero (p.5): "Quesito troppo tecnico e limitato ad alcune regioni.Difficile interessi i cittadini". Su Repubblica (p.7) il "sì" di monsignor Brigantini – "Basta con il petrolio, serve rispetto per i nostri territori" – e il no del ministro Galletti: "Consultazione inutile, sull'ambiente siamo i più rigorosi". Sull'Unità (p.5) sindacalisti a confronto. Landini per il sì: "Il lavoro si crea con le rinnovabili. Il governo ha fatto di tutto per boicottare il quesito, un miracolo arrivare al quorum". Pirani (Uil) per il no: "29mila posti a rischio. Il gas ci servirà almeno per 10 anni". Per un "trionfale Sì" Adriano Celentano (Repubblica p.6), al voto anche il Gabibbo e Ficarra e Picone (Corriere p.2). Bersani, Prodi, Chiamparino, Rossi, D'Alema "voteranno no ma faranno vincere i sì", scrive Italia Oggi (p.7).

EUROPA
Migranti, sos dell'Italia all'Europa: "Fermare l'esodo dalla Libia". Su Repubblica (in apertura e a p.3) in anteprima la lettera di Palazzo Chigi alla Commissione Ue e agli altri governi europei: "La crisi dei migranti si risolve tutti insieme". Roma teme non solo l'iniziativa austriaca sul Brennero ma per la debolezza del governo libico, con le fazioni in guerra contro Serraj che usano la bomba migranti per screditarlo. Roma chiederà agli altri partner europei di sostenere la proposta Juncker di smistare automaticamente tutti i richiedenti asilo che arrivano in Europa: proposta che implica accordi con i Paesi d'origine perché scoraggino le partenze, accordi con i Paesi di transito perché non li facciano passare. Ma la Libia resta lo snodo decisivo. Renzi vorrebbe trattare un accordo sulla falsa riga di quello fatto con la Turchia ma la debolezza del premier Sarraj è un'incognita. Il messaggio italiano in ogni caso è chiaro: bloccare la rotta mediterranea com'è stata bloccata quella balcanica. Per il Sole (p.6) per l'Italia è prioritario stabilizzare la Libia. Sempre alta la tensione con Vienna: ieri il ministro dell'Interno austriaco è tornato a minacciare la chiusura del Brennero in caso di "inadempienze" dell'Italia. Il commissario Ue Avramopoulos (alla Stampa p.3) prova a stoppare Vienna: "Così mettete a rischio Schengen". E all'Italia: "Ha il nostro sostegno, pronti a potenziare Frontex sulle coste". Intanto il governo tedesco vara una legge sull'integrazione: corsi obbligatori di lingua e cultura, acceso ai lavori riservati agli europei solo a chi fugge da zone di guerra, zone di residenza assegnate per evitare ghetti stile Molenbeek (Corriere p.14 e tutti).

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