Commentario del 25.04.2016

IN PRIMA PAGINA
"Non siamo più subalterni ai pm, ora norme per accelerare i processi": con un'intervista a Repubblica Renzi entra nello scontro tra politica e toghe innescato da Davigo. Sul Fatto l'affondo del procuratore antimafia Roberti: "I processi rapidi fanno paura". Sulla Stampa parla Penati: "Fa carriera il pm che mi rovinò". In primo piano anche il caos del centrodestra a Roma. Con Berlusconi fermo su Bertolaso la Meloni attacca: "Coalizione finita" (Corriere). Duro anche Salvini: "Forza Italia senza futuro" (Corriere). Sul Giornale la linea di Berlusconi: "Noi siamo i moderati, la coalizione vince solo con noi". Per il Messaggero, dopo lo strappo di Roma Berlusconi prepara una svolta al centro. In evidenza anche l'economia. Sul Messaggero intervista a Delrio: "Opere pubbliche, un piano da 10 miliardi". Su Mattino e tutti il piano di rilancio della Campania firmato da Renzi e De Luca. Sul Mattino la ministro Giannini sull'emergenza minori a Napoli: "Scuole aperte al pomeriggio. In arrivo 10 milioni per le aree a rischio". Spazio anche a lavoro e pensioni. Nella "Generazione 90" record di espatri (Sole). Cazzola: "Pensione doppia ai giovani". Spazio anche alla politica estera. In Austria effetto migranti e al primo turno delle presidenziali trionfa la destra (Stampa, Corriere). Attesa per il vertice di Hannover tra i grandi. Obama loda la Merkel: "Sui profughi sei dalla parte giusta" (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
Nessuna manovra fiscale prima delle amministrative. Renzi a Repubblica (in apertura e a p.2 e 3) nega nuovi interventi sul fisco e rimanda alla legge di Stabilità la prossima riduzione fiscale. "Vedremo se abbassare o meno le aliquote Irpef. Di sicuro le tasse continueranno a scendere". Sul Messaggero (p.7) Delrio rilancia sulle opere pubbliche: "Pronto il piano con le Regioni. In arrivo 10 miliardi solo per le strade. In due anni 17 miliardi per le ferrovie e 3,5 mld per le metro". E sull'operazione Anas-Fs: "Stiamo valutando i pro e i contro, aspettiamo i piani industriali per decidere".
Su tutti in primo piano lavoro e pensioni. Su Repubblica (p.4) il pressing per riformare i voucher, per combattere gli abusi: la Cgil vuole abrogarli, la minoranza dem vuole modificarli, utilizzandoli solo per gli "small jobs", il governo punta alla tracciabilità. Damiano (Pd) a Repubblica: "Con la legge Biagi i ticket funzionavano, torniamo alle origini". Procedure da rivedere anche per le dimissioni on line: la Stampa (p.20) parla di labirinto burocratico che rischia di costare allo Stato 1,5 mld. Petteni (Cisl): "Troppi problemi al sistema, il governo deve correggere le procedure". Sulle pensioni, QN (in apertura e a p.2) pubblica la proposta di Cazzola per garantire una pensione doppia ai giovani: un assegno sociale per tutti a cui sommare la rendita contributiva maturata col lavoro. Ad oggi, chi guadagna 1000 euro e versa all'Inps per 25 anni avrà solo 450 euro al mese. Ma il governo dice no: "Evitiamo l'approccio spezzatino. Dobbiamo aggiungere un equilibrio complessivo del sistema – dice Taddei (Pd) – attraverso la flessibilità con responsabilità" (QN p.3). Il Sole (p.16) torna a chiedere "più coraggio" sui fondi pensioni, ovvero sgravi e agevolazioni che ne incentivino il ricorso. Il focus è sulla "generazione 90" (Sole in prima e a p.8): beneficiati in termini di istruzione e comunicazione ma penalizzati da anagrafe e lavoro. Nel 2015 record di espatri dall'Italia per cercare fortuna in Germania e Regno Unito, 108 mila in tutto: e la metà erano under 40 (Sole p.8).

ITALIA-POLITICA
"Basta con la politica subalterna ai magistrati. Davigo faccia nomi e cognomi, dire che tutti i politici sono colpevoli vuol dire che nessuno è colpevole": in un'intervista a Repubblica (in apertura e a p.2 e 3) Renzi entra in prima persona nello scontro tra toghe e politica innescato dall'intervista di Davigo al Corriere. "Non esiste una deriva autoritaria, noi facciamo le leggi, i giudici i processi", dice il premier, che promette norme per accelerare i processi. Passaggio anche sulle amministrative: "Il voto è sui sindaci, sulle persone, non sui partiti. Si vota per il primo cittadino non per il primi ministro". E sul referendum costituzionale: "La riforma è un fatto storico, sarà il popolo a dire sì o no. Io farò campagna elettorale ovunque".
Nel dibattito apertissimo su politica e toghe molte le interviste. Da Legnini (Csm) altolà a Davigo: "Rischiamo un ritorno al passato". Ma ai politici "serve più rispetto per i pm" (Messaggero p.4). Guerini (Pd) al Corriere (p.10): "Da Davigo toni sbagliati ma è ora di archiviare le polemiche". E sulle inchieste in corso che lambiscono il Pd: "Ciascuno faccia il proprio lavoro rifuggendo da strumentalizzazioni o spettacolarizzazioni". Il procuratore antimafia Roberti con Davigo: "I processi rapidi fanno paura, le riforme non arrivano mai" (Fatto in apertura e a p.2). Sulla Stampa (p.11) parla Penati, assolto dopo 4 anni e mezzo di indagine: "Troppi innocenti in carcere, se il magistrato sbaglia deve pagare. Il pm che mi ha rovinato sta per essere promosso. Nel Pd ambiguità giustizialiste".

EUROPA
Effetto migranti, in Austria trionfa la destra (Stampa in apertura e a p.2 e 3 e su tutti). La Fpo al primo turno delle presidenziali: Hofer al 36%, se la vedrà con l'indipendente Van der Bellen; flop di socialisti e popolari. "Non siamo assistenti sociali" la linea di Hofer sugli immigrati. Il leader della Fpo Strache esulta e avverte la Ue "Adesso rispettate il voto" (Stampa p.3). Gonzalez Pons (Ppe) al Corriere (p.3): "Europa in pericolo, tornano i fantasmi sconfitti dalla guerra". Attesa per il vertice di oggi di Hannover. Tra Obama e Merkel è già feeling: "La Cancelliera dalla parte giusta della storia". Ian Bremmer: "Ormai per la Casa Bianca Berlino conta più di Londra, anche se per Washington la priorità strategica rimane l'Asia" (Corriere p.5). Il presidente Usa spinge per la ratifica del Ttip, il trattato sul commercio che divide la Ue: "E' questo il momento di chiudere". Quanto ai rapporti con la Russia "le sanzioni resteranno in vigore finché Putin non rispetterà gli accordi di Minsk". E l'Italia teme di restare l'unica fra gli alleati a pagare per la fermezza su Mosca (Stampa p.3). Italia molto esposta anche sul versante libico. Pinotti alla Stampa (p.7): " Puntiamo a creare centri di accoglienza nei Paesi d'origine, I varo del piano al vertice Nato di luglio. Intanto appoggiamo con forza il nuovo governo libico, nella speranza che venga votato dai parlamentari di Tobruk. L'Italia collaborerà con i libici in base alle loro richieste".

©riproduzione riservata



Nessun commento:

Posta un commento