Commentario del 20.04.2016

IN PRIMA PAGINA
Inps, per i giovani è allarme pensioni (Repubblica, QN): "I nati negli anni 80 in pensione soltanto a 75 anni" (Stampa). Padoan: pensioni flessibili ma non per tutti (Corriere, Messaggero). Il Giornale: "Terrorismo sulle pensioni". Fibrillazione anche sulle banche: il decreto slitta ancora, timori per Popolare Vicenza (MF). In primo piano anche la politica. Al Senato sfiducia al governo respinta e Renzi attacca: "Il giustizialismo è una barbarie" (Corriere e tutti). Il Fatto: Renzi come B. Davigo: "Ma i politici non cacciano le mele marce" (Fatto). Migranti, nuove tensioni Ue-Turchia. Il Papa: "Siete un dono, non un peso" (Sole). Schroder al Corriere: "Dico sì al piano di Roma per aiutare il Nord Africa". Tra migranti e populismo l'Unione Europea rischia l'effetto paralisi (Stampa). Sul Corriere lo sciopero dei metalmeccanici e la sferzata di Guerra: "Serve ricambio nelle imprese". Su Repubblica la scelta di Eni: dopo il fermo di Viaggiano per l'inchiesta petrolio 350 lavoratori in cassa integrazione. Sul Sole la Birra Peroni ai giapponesi di Asahi per 2,5mld.

ITALIA-ECONOMIA
Padoan apre sulla flessibilità in uscita verso la pensione, con forme di finanziamento complementari che potrebbero consentire, attraverso il sistema bancario,di anticipare l'assegno a chi non ha ancora raggiunto l'età pensionabile. "Ma servono 7 miliardi" (Stampa p.8), perciò si sta pensando a "soluzioni di mercato", a cominciare dal ricorso alle banche (Repubblica p.2). Strada in salita, sia per i vincoli di bilancio che per la contrarietà della Ue. Da Boeri (Inps) allarme sulla "Generazione '80": "Chi ha 36 anni rischia di andare in pensione a 75 anni. Dato il livello di disoccupazione giovanile rischiamo di avere intere generazioni perdute". E' l'altra notizia del giorno: senza incentivi, da inizio anno crollano le assunzioni (Stampa p.9): in due mesi contratti fissi in calo del 74%, riparte il precariato. Sul Corriere (p.2) intervista a Guerra: "La politica ha fatto il ricambio, ora tocca alle imprese: le nostre aziende hanno bisogno di una nuova generazione". Alesina e Giavazzi sul Corriere (in prima e a p.24): il governo, dopo il Jobs Act, si è arenato, la produttività resta al palo, non deve lasciare la legge sulla concorrenza agli appetiti delle lobby. Pesa anche la debolezza della ripresa: per l'Istat la recessione è alle spalle ma la crescita resta lenta e anomala (Stampa p.9). Per centrare l'obiettivo del pil all'1,2% fissato dal Def serve un'accelerazione nella seconda metà dell'anno. Richiami al governo anche dall'Ufficio di bilancio: nelle stime ci volevano più rigore e cautela (Repubblica p.4). Da Padoan la conferma che il governo vuole sterilizzare le clausole che prevedono un aumento dell'Iva per 15 mld con una manovra alternativa che verrà definita nei prossimi mesi, attraverso nuovi risparmi sugli acquisti dello Stato e la revisione dele tax expenditures. Libero (p.6) parla di manovra da 15 mld in arrivo. Stoccata anche dalla Corte dei Conti Ue, ma alla Commissione Ue, trppo tenera con Roma: "L'Italia graziata sul debito" (Giornale p.2 e tutti). Altro fronte di crisi, le banche. Slitta ancora il decreto rimborsi, le banche frenano in Borsa (Sole p.4) anche se Milano chiude in positivo. Dietro il rinvio, scrive la Stampa p.6, una lite con il ministero della Giustizia che non ha dato il suo via libera alla parte di decreto dedicato alla velocizzazione delle procedure fallimentari e di recupero dei crediti delle banche.

ITALIA-POLITICA
Senato, sfiducia respinta con 183 voti contro 96. Renzi contro i pm "tribuni": "Basta barbarie giustizialista" (Messaggero p.6 e tutti). "L'Italia ha avuto giudici eroi ma anche una barbarie di giustizianlismo. Chi è colpevole viene deciso da un processo, la sentenza è quella che passa in giudicato". Napolitano è con lui: "C'è chi per montature giornalistiche è morto", dice riferendosi al suo consigliere D'Ambrosio. Barani (Ala): "Noi pretoriani di Renzi, lui come Craxi". Per il Messaggero (p.6) è la fine del tabù delle procure. Il Fatto: "Renzi come Berlusconi". Davigo al Fatto (p.2): "Nessuna guerra tra politica e giustizia. E' la politica che non fa pulizia". Travaglio (Fatto in prima e a p.24): mai dal premier attacco così duro, o sa di qualche inchiesta che noi non sappiamo o il risultato del referendum di domenica non l'ha rasserenato come dice. "Renzi ha vinto adesso, passerà le amministrative di giugno e stravincerà anche a ottobre", dice il sondaggista Piepoli a Italia Oggi (p.4): "finché non ci sarà un'alternativa credibile Renzi non può essere scalzato. E un'alternativa può essere cercata solo all'interno del suo partito". Per D'Alimonte (Sole p.21) il referendum sulle trivelle non può essere considerando il termometro dell'anti-renzismo: la rabbia c'è, la voglia di cambiamento anche ma non così forte da travolgere il governo.

EUROPA
La Ue rilancerà il piano italiano su migranti (Repubblica p.8): i veti incrociati tra Roma e Berlino su eurobond e accise sulla benzina saranno superati da Bruxelles, con l'impegno a cercare le risorse stornando i fondi destinati alla cooperazione. Ma ora a traballare è l'accordo tra Ue e Turchia, con il premier turco Davutoglu che minaccia di farlo saltare se entro giugno l'Ue non liberalizzerà i visti per i turchi in Europa. Juncker: "La liberalizzazione ci sarà se Ankara rispetterà i requisiti richiesti". Sempre alta anche la tensione tra Italia e Austria. Sul Messaggero (p.11) intervista al ministro degli Esteri austriaco Kurz: "Il nodo non è il Brennero ma i confini esterni dell'Ue. L'Austria ha accolto più profughi di tutti, il mare non può essere il visto per l'Europa". Frontiere blindate e no alle quote: sulla Stampa (in apertura e a p.2) il piano di Orban per i migranti. Critiche al Migration Compact di Renzi. Ieri l'incontro di Orban con l'ex cancelliere Kohl. Un altro ex cancelliere tedesco, Schroder, in un'intervista al Corriere (p.9) plaude al piano di Roma per una "strategia comune della Ue per il Nord Africa, con aiuti da finanziare con gli eurobond". Schroder si dice favorevole anche all'ingresso della Turchia nella Ue e al superamento delle sanzioni alla Russia. Da Prodi bacchettate ai tedeschi: "Servono gli eurobond per l'Africa" (Unità p.2).

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