Commentario del 14.04.2016

IN PRIMA PAGINA
Record di sbarchi dalla Libia (Corriere), centri italiani già al collasso (QN): il Viminale chiede nuovi sforzi ai Comuni. Sul Brennero la condanna di Mattarella (Stampa): "No ai muri, zavorre per la Ue" (Repubblica). Altra notizia del giorno, a tre anni dalla pensione può scattare il part time (Corriere): arriva il part time per 400 mila italiani (Repubblica). In primo piano anche la partita dell'energia (Avvenire, Repubblica) in vista del referendum sulle trivelle. Napolitano: "Pretestuoso il voto di domenica, legittimo non votare" (Repubblica). Renzi pensa al referendum costituzionale di ottobre e avverte la sinistra dem: "L'Italicum non si tocca" (Corriere, Messaggero). Sul Foglio la carta segreta del premier per recuperare consensi: taglio dell'Ires a maggio, interventi sulle pensioni ad ottobre. Su tutti la ripresa di banche e Borsa dopo il placet del Fmi al fondo Atlante (Sole, Corriere, Messaggero). Sul Giornale Rcs al bivio: o Cairo o morte, non c'è più scelta.

ITALIA-ECONOMIA
Part time agevolato per chi è vicino alla pensione (Messaggero in apertura e a p.2 e su tutti): ieri la firma del decreto da parte del ministro Poletti che riguarda lavoratori del settore privato che matureranno i requisiti per la pensione di vecchiaia entro la fine del 2018. 400 mila i lavoratori potenzialmente interessati ma ci sono risorse solo per accontentare 20 mila richieste. E dal provvedimento, secondo la Uil, sarebbero sostanzialmente escluse le donne (Repubblica p.6).  Furlan a Repubblica (p.7): "L'orario ridotto di per se è positivo ma la flessibilità in uscita è un'altra cosa". Renzi rilancia invece sul bonus per i diciottenni: una App da 500 euro per concerti, musei e libri pensata per i ragazzi del '98, disponibile da maggio. La misura sarà poi resa strutturale (Repubblica p.7 e tutti).
Sul Messaggero (p.3) il piano taglia debito del governo: si punta ad almeno 8 mld di incassi da privatizzazioni, anche se al momento solo Enav è in rampa di lancio e Fs è slittata al 2017. Si riparla di beni degli enti locali, un ulteriore quota di Poste e di Anas, ma non mancano gli ostacoli. Libero (p.22) rilancia invece sulla possibilità di una nuova voluntary discousure, anche se sul punto ministro Padoan e vice ministro Zanetti sono divisi. Ma con le rivelazioni Panama Papers (domani sull'Espresso altri nomi, tra cui Galliani e Briatore) potrebbe tornare utile e al governo servono almeno 2 mld. Su tutti il sostegno del Fmi al fondo Atlante, nonostante le voci critiche di Fitch e del Financial Times: e banche e Borsa volano (Repubblica p.26). Ma resta l'allarme sulle sofferenze: Italia record nei crediti deteriorati, l'11,2% degli impieghi. E resta la revisione al ribasso di tutti i numeri chiave, pil, debito e rapporto deficit/pil. Sempre in tema di banche, il vice ministro Zanetti annuncia per lunedì il decreto sui rimborsi ai "truffati": "Per i piccoli risparmiatori i rimborsi saranno automatici. Parliamo di operazioni per 320 mln". Sul Corriere (p.17) il rischio blocco per il nuovo codice degli appalti: il governo è pronto ma non ci sono i fondi per l'Anac di Cantone che ha compiti essenziali di controllo.

ITALIA-POLITICA
Conto alla rovescia per il referendum no Triv, su Repubblica, Avvenire favorevoli e contrari a confronto e focus sull'energia italiana. Napolitano a Repubblica (p.9): "Il referendum sulle trivelle è un'iniziativa pretestuosa, legittimo astenersi. Lo prevede la Costituzione". Emiliano ad Avvenire (p.5): "Governo Renzi e petrolieri italiani hanno provato a fare il colpo del secolo, il sì al referendum impedirà la maxi truffa". Per il governatore dem "Renzi dal voto di domenica non rischia nulla: non ci sono alternative a lui per qualche anno. Rischia il Pd". Su Libero (p.8) intervista a Toti: "Stop alle trivelle, mettiamo una pzza agli errori di Renzi". Dice no l'eurodeputato di FI Salini: "Referendum farsa, non esistono problemi ambientali". La voce dei vescovi per il Sì: "Nell'enciclica di Francesco l'ambiente batte l'economia" (Repubblica p.2). Sul Foglio il "no" di Pennacchi: "I "no Triv" sono matti, pensano solo agli agriturismi. Non voterò". Da Battista, sul Corriere (in prima e a p.11) l'affondo contro la "deformazione dei referendum", ormai ostaggi di guerre politiche. Sul Fatto (in apertura e a p.2) il caso Sicilia, dove trivellare si può: arriva l'ok al raddoppio della piattaforma Vega di Edison davanti a Ragusa. Muroni (Legambiente): "Dal greggio troppi rischi per pochi vantaggi" (Fatto p.2). I Verdi: "Col sì evitiamo un regalo ai petrolieri da oltre 800 milioni" (Fatto p.3). Da Napolitano appoggio pieno a riforme e premier: "La riforma costituzionale non è un pericolo per la democrazia: ora va ben attuata", dice a Repubblica (p.9). "La spallata a Renzi? Basta con elezioni anticipate e guerriglie per far cadere i governi". Sul Foglio la mossa di Renzi per sfuggire al logoramento e recuperare consensi in vista delle amministrative, con Milano che adesso rischia di essere persa: nella seconda metà di maggio annuncerà il taglio dell'Ires tra il 2 e il 3%. E a ottobre, in vista del referendum costituzionale, lancerà misure per i pensionati: gli 80 euro per chi ha la minima e la flessibilità in uscita per tutti.

EUROPA
Record di sbarchi dalla Libia (Corriere e QN in apertura e su tutti): nei primi mesi dell'anno arrivi praticamente raddoppiati rispetto al 2015 (siamo già a quota 24 mila). Servono altri 15 mila posti, e il Viminale mobilita i Prefetti. Morcone: "L'unica strada è l'accoglienza diffusa". E con l'economia libica al collasso, il generale Paolo Serra, consigliere militare Onu, parla di un milione di potenziali migranti. Dal presidente del Consiglio europeo Tusk l'allarme e la solidarietà per l'Italia: "Evitare uno scenario come quello dei Balcani". Sul muro austriaco al Brennero la condanna di Mattarella: "I muri sono una zavorra per l'Europa" (Stampa in apertura e su tutti). "Tornare indietro da Schengen è autolesionismo". Ma la Commissione Ue prende tempo e Berlino è pronto a sostenere  Vienna (Stampa p.2): non convince la gestione italiana dei flussi migratori. "Il mio governo farà di tutto per evitare misure drastiche al Brennero ma a un patto – dice la ministro dell'Interno austriaca Mikl-Leitner al Corriere (p.2) – Dei nuovi profughi deve essere l'Italia ad occuparsi, identificandoli e gestendoli".

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