Commentario dell'8 marzo 2016

IN PRIMA PAGINA
Il vertice di Bruxelles in primo piano: solo un mezzo accordo (Stampa) con la Turchia che alza il prezzo (Repubblica, Corriere) e chiede più soldi e garanzie politiche. Ma Renzi minaccia il veto se nell'accordo non comparirà la libertà di stampa. Intanto sui conti italiani, si accende il faro dell'Eurogruppo (Sole): oggi la Commissione decide sulla lettera all'Italia, possibile richiesta "soft" di nuove misure. Su tutti i quotidiani le polemiche sulle primarie "comprate e truccate" (Fatto). QN apre con l'intervista al mediatore Onu per la Libia, Kobler: "azione militare a guida libica".

ITALIA-ECONOMIA
Debito dell'Italia troppo alto (Corriere p.6), "la Ue ci chiede una manovrina" (Libero p.8). Secondo l'Eurogruppo c'è il rischio di deviazione significativa anche concedendo tutte le clausole. Necessaria per il 2016 una correzione di 3,2 miliardi che arriveranno da risparmi e voluntary (Corriere p.6). Padoan: "nulla di nuovo, aspettiamo l'ok alla flessibilità. Il debito scende" (su tutti). Intanto Fitch taglia le stime di crescita: nel 2016 all'1% (Sole p.8). Ma per il premier "non ci saranno modifiche al bilancio". Moscovici: "Italia sa quello che deve fare". Intanto su lavoro e investimenti, "Renzi cerca il patto con Hollande sulla crescita" nel bilaterale in programma oggi a Venezia (Stampa p.4).
Riflettori puntati anche sulla Bce. Tra le nuove misure, per il Messaggero (p.11) aumento a 70 mld di acquisto di titoli, ampliamento garanzie, ripristino tranche di prestiti agevolati. Per il Sole (p.2) i mercati attendono un taglio del tasso negativo sui depositi abbinato a fasce di esenzione. Il tasso negativo potrebbe essere esteso ai prestiti destinati all'economia. Ipotesi allungamento Qe. Per il Foglio (prima e p.4) su Draghi "fuoco amico" anche dalla Bri: "deflazione non sempre un male".
Marro sul Corriere (p.28) evidenzia la condotta "contraddittoria e incerta" del governo sui rimborsi ai risparmiatori Etruria, invitando a fare le cose per bene ma anche a farle presto. Repubblica (p.28) fa il punto sul credito e annuncia 23 mila tagli in arrivo per le "banche più leggere" con sempre meno filiali. Il Sole (p.36) evidenzia "lo strano rinvio della Bce sulla fusione Bpm-Banco": domani missione decisiva a Francoforte. Per Carige "cinque liste per il board" e ieri nuovo crollo: -7,8%.

ITALIA-POLITICA
"Primarie comprate e truccate" (Il Fatto): scoppia la polemica soprattutto su Napoli. "Il caso dei soldi ai gazebo" (Corriere p.14) anche sugli altri quotidiani. "Vicenda da chiarire ma senza infangarci, ora svolta per la città" dice a Repubblica (p.11) la vincitrice Valente che annuncia di voler coinvolgere Bassolino: "lui è una testa, non è da rottamare". "Ho una mia storia, non farò liste" replica l'ex sindaco (Corriere p.14). Cantone al Mattino (p.2): "non c'è reato. Servono regole certe. Ingiusto discutere grande conquista per poche mele marce". A Roma, invece, è lite sul calo dell'affluenza. Giachetti, in una serie di interviste, annuncia: "cercherò i delusi casa per casa. Marino e Bray? Guai a fare Tafazzi" (Repubblica p.10), "ho l'impegno del governo, farà la sua parte per Roma" (Messaggero p.3), "voglio imitare Petroselli sarò il sindaco degli ultimi" (Stampa p.13). Ma intanto a sinistra Bray è pronto a correre (su tutti) e Fassina "vuole le primarie" (Corriere p.13) mentre Marino studia da capolista per una sua lista civica in appoggio all'ex ministro. Per Folli è la tentazione di perdere della sinistra (Repubblica p.10).
Il centrodestra discute ancora su Roma e prepara i 100 gazebo per il referendum su Bertolaso, ma gli alleati di FI restano freddi (Corriere p.15). Per il Giornale (p.8) la tentazione di Salvini è di "sfilarsi dalla corsa di Roma": niente liste nella Capitale. Per la Stampa (p.12) il "sogno proibito" di Berlusconi è Bertolaso leader del centrodestra e intanto studia insieme a Brunetta un piano di class action contro Renzi. Ma Storace attacca in un'intervista a QN (p.8): "patto Berlusconi-Renzi, il Cav vuole perdere. In cambio garanzie per le sue imprese. Se Salvini sceglie me prende barca di voti".
Su Repubblica (p.12) il Watergate grillino: "spie, mail e videotape, ecco il Grande fratello che controlla il M5S", i parlamentari "sorvegliati dai pretoriani di Casaleggio che decidono tutto".

EUROPA
Migranti, mezzo accordo Turchia-Ue: Ankara chiede altri 3 mld e l'accelerazione per l'ammissione in Ue, ma i dettagli sono rinviati al Consiglio del 17 marzo (Stampa in prima e p.2 e tutti). Renzi avverte Ankara: "Rispettate la libertà di stampa o nessuna intesa" (Stampa p.2). "Solita Europa, sempre più cinica ma non per questo più lucida ed efficiente" commenta Cerretelli sul Sole (in prima e p.5). E Bonanni su Repubblica (in prima e p.3): "Non è stato un bello spettacolo quello offerto dai leader Ue: divisi e indecisi su tutto di fronte al premier turco che spadroneggia a tutto campo, sicuro della propria impunità". Intanto l'Austria spinge per la chiusura della rotta balcanica, mentre Roma e Berlino lavorano in modo congiunto per tenerla aperta (Messaggero in prima e p.7). Polemica per il possibile isolamento della Grecia (Sole p.5 e tutti), mentre l'Italia teme che il traffico degli irregolari si sposti verso le sue coste. "Il ritorno delle frontiere non fermerà gli sbarchi" dice a Repubblica (p.4) il sottosegretario Della Vedova. Italia al lavoro per blindare le frontiere a Est ed evitare la sospensione di Schengen (Messaggero p.6). Polonia all'attacco: "L'Europa non può mandarci chiunque, chiediamo l'accesso agli hotspot in Italia e in Grecia per poter selezionare chi accogliere": dice il ministro polacco, Waszczykowski, al Corriere (p.2).

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