Commentario del 5.03.2016

PRIMA PAGINA
"Finalmente liberi, ma devastati" (Repubblica): su tutti la liberazione dei due ostaggi italiani rapiti in Libia e i tanti misteri sul caso. Il Giornale: l'Italia paga, ostaggi salvi. La vicenda si intreccia con gli scenari di guerra che investono Roma. Renzi, irritato con Usa e Francia, frena sull'intervento militare: prima la diplomazia (Repubblica, Messaggero). Ma gli alleati premono. "L'Italia guidi l'attacco all'Isis" dice l'ambasciatore britannico a QN. Orlando al Sole: "Non siamo in guerra, l'Italia dice no al coprifuoco". Anche l'economia in evidenza: il boom del +08% di Pil era una bufala: solo lo 0,6% (Fatto). Ma i consumi risalgono (Sole). Banche ancora sotto tiro sui mercati. E sui mutui oltre 240 mila le famiglie in crisi sui pagamenti (Repubblica). Il procuratore Greco al Corriere: "Servono nuove regole a difesa del risparmio". Un caso nazionale la contestazione dei sindacati alla Reggia di Caserta: il direttore non va perché lavora troppo (Corriere). Renzi ai sindacati: "Finita la pacchia" (Messaggero). Dall'estero, la "mani pulite" brasiliana: il mito di Lula finisce nella polvere (Repubblica). Tangenti milionarie dalla Petrobras, trema anche la Roussef (Stampa).

ITALIA-POLITICA
"Mai truppe di terra in Libia" (Stampa p.4): Colle e Palazzo Chigi provano a smontare la "favola" dell'intervento militare italiano in Libia. Corriere, Messaggero, Stampa parlano di Renzi molto irritato con alleati e media che "hanno già messo l'elmetto". Il riferimento è all'intervista sul Corriere dell'ambasciatore americano che chiedeva all'Italia un contingente di 5000 uomini per la Libia. Ma oggi è l'ambasciatore britannico a tornare sul tema: "L'Italia coordini le operazioni in Libia", dice a QN (p.7) Christopher Prentice, pur subordinando un intervento alle richieste delle autorità libiche. Di taglio opposto l'intervista di Prentice al Messaggero (p.4): "Giusta la prudenza di Roma, rischi troppo grandi, c'è una minaccia crescente dell'Isis". Belpietro su Libero (in prima e a p. 5): Renzi non può decidere la guerra e dircelo dopo. La guerra va fatta ma bisogna informare il Parlamento. Ma anche i sondaggi dicono a Renzi di non inviare truppe: l'81% degli italiani sarebbe contrario (Fatto p.4). La linea resta quella di evitare fughe in avanti e procedere con interventi di intelligence. Il Sole (p.8) parla di "conflitto a bassa intensità", l'unico possibile in questa caotica stagione della geopolitica. Il ministro Orlando al Sole (p.23): "Contro il terrorismo la via non è il coprifuoco Non siamo un Paese in guerra: in Libia attività di prevenzione e sicurezza. E questo non prefigura leggi speciali in Italia".
Week end all'insegna delle primarie per il centro sinistra. Col Pd spaccato e l'affluenza in picchiata, QN (p.8) prefigura il flop. "Il Pd uscirà ancora più forte da queste primarie" dice la Serracchiani all'Unità. Il Sole (p.11) parla di "rischio Liguria", ovvero la concorrenza a sinistra ai candidati dem, scenario che preoccupa Renzi. Anche il centrodestra in fibrillazione: a Roma tra Berlusconi e Salvini è ancora braccio di ferro su Bertolaso (Sole p.11). Il compromesso si trova su primarie con un solo nome, quello di Bertlaso (Corriere p.15 e  tutti). Salvini al Corriere (p.17): "Almeno è una consultazione ma io non sosterrò il candidato unico". Folli su Repubblica (p.11) parla di parodia di una sfida che spegne la stella di Berlusconi.

ITALIA-ECONOMIA
Riviste al ribasso le stime Istat sul Pil (dallo 0,8% allo 0,6%) ma risalgono i consumi delle famiglie (+1,3%): il Sole in prima pagina torna così su conti e congiuntura. Padoan: "Ok il segno positivo,ma non è tempo di festeggiare" (Messaggero p.13). Fatto e Giornale attaccano: il boom dello 0,8% era una bufala, l'Italia fuori dalla crisi è una "pericolosa forzatura". Su debito alto e bassa crescita Eurogruppo pronto a un richiamo all'Italia (Messaggero p. 13). "Servono misure correttive", ma Renzi avrebbe convinto Juncker e Moscovici a non bocciare l'Italia (Repubblica p.28). Tra martedì e mercoledì la lettera di Bruxelles sul debito. De Vincenti a Repubblica (p.28): "Ci sono almeno 15 mld di euro destinati quest'anno a investimenti pubblici". Sul Foglio (in prima) il piano di Padoan per aiutare le imprese a diventare più grandi e più forti: incentivi fiscali per canalizzare il risparmio delle famiglie verso gli investimenti produttivi. Per le Borse ancora un rimbalzo ma non a Milano per via delle banche, ieri Carige sotto il pressing della Bce, oggi la Pop Vicenza alla prova assemblee (Repubblicap.14).  Padoan: "Per gli istituti nessun rischio di tracollo" (Corriere p.10). Repubblica (p.17) torna sul decreto banche e l'intervento sui mutui: 240 mila le famiglie in arretrato con i pagamenti, ma col decreto ci saranno disparità tra chi è insolvente già adesso e chi lo sarà in futuro, che risulterà avvantaggiato dalla nuova procedura. Sul Corriere (p.11) intervista al procuratore di Milano Greco: "Serve più chiarezza nei controlli sulle banche. La sovrapposizione di Bankitalia, Bce e Consob ha avuto effetti negativi. Il risparmio ha una valenza costituzionale che impone la previsione di sanzioni penali". Su Avvenire (p.10) l'esodo dei giovani dal Meridione: 100 mila in fuga verso il Nord Italia e l'Europa. Don Perego (Migrantes): "Torniamo un Paese di migranti".

EUROPA
Disgelo Renzi-Merkel, telefonata a Palazzo Chigi: "Linea comune sui rifugiati" (Corriere p.13): sostegno ai Paesi Balcanici per arginare i flussi verso l'Ue, procedure di riattivazione di Schengen qualora venisse sospesa e superamento degli accordi di Dublino. Intanto la Cancelliera ha incontrato anche Hollande per fare il punto in vista del vertice di lunedì a Bruxelles con la Turchia (Corriere p.13). Sui profughi l'Ue deve però fare i conti con la Svizzera che ha presentato il piano per limitare gli ingressi a partire dal 2017. Sostegno alla politica delle frontiere chiuse promossa da Austria e Paesi dell'Est: è quanto chiederà il presidente del Consiglio europeo, Tusk, nel vertice di lunedì per arginare il flusso di migrazioni (Messaggero p.15).

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