Commentario del 14.03.2016

IN PRIMA PAGINA
Esteri in primo piano, con i due attentati in Turchia e in Costa d'Avorio e il voto in tre lander tedeschi. Nel mirino dei terroristi islamici ancora la Francia (Stampa), mentre in Germania nel mirino c'è la Merkel: la paura dei profughi fa volare la destra (Repubblica). Intanto in Libia spunta il governo (QN) mentre l'Austria prepara un muro: "Chiudete i confini con l'Italia" (Giornale). Spazio anche alla politica, con lo scontro a distanza Renzi-Bersani e la rottura nel centrodestra tra Berlusconi e Meloni e Salvini. Sul Sole gli aumenti record delle tasse sul risparmio. Su Sole e Corriere il concorsone della Giannini: la nuova scuola dei vecchi supplenti. Su Libero il "doping" al Coni: brogli e soldi spariti.

ITALIA-ECONOMIA
Sul Sole (p.7 con richiamo in prima) la mappa Eurostat del rapporto debito/deficit nella Ue: Italia 27esima su 28, col 132,8% nel 2015, che dovrebbe scendere al 132,4 quest'anno. Dalla Commissione chiesti ulteriori sforzi nella riduzione del debito. Milani (Cer): "L'importante non è il livello del debito ma la sua sostenibilità. Le misure della Bce possono aiutare ma i governi non hanno alibi, devono fare la loro parte". Sul Giornale (p.6) l'analisi Eurostat sul pil italiano: media del Paese sotto quella europea, tra il 2008 e il 2014 persi oltre mille euro a testa. Tra le regioni crescono solo Alto Adige, Valle d'Aosta e Puglia. Il Sole (p.19) a tre anni dallo sblocca debiti riaggiorna il quadro sui pagamenti della pubblica amministrazione alle imprese: in ritardo un Comune su due. Le fatture più vecchie sono state smaltite ma i dati del 2015 non sono incoraggianti.
Su A&F (in apertura e a p.2) la partita francese in terra italiana: nel mirino Telecom e Mediaset.
Su Libero (p.5) i riflessi economici degli scenari di guerra in Libia. Renzi continua a smentire, ma c'è un piano d'attacco dal febbraio 2015. In ballo i giacimenti dell'Eni e il controllo degli sbarchi verso l'Italia.

ITALIA-POLITICA
A Roma centrodestra nel caos: i gazebo di Forza Italia lanciano Bertolaso ma la Meloni scende in campo con il sì della Lega (Messaggero p.6). Per non far naufragare l'alleanza chiede un vertice a Roma a Berlusconi e Salvini per cercare una soluzione. Ma per Berlusconi la partita è chiusa. "Salvini mi ha stufato, la Meloni mi ha deluso" (Messaggero p.7). Berlusconi non arretra e lancia il piano B: candidati azzurri in ogni città. Per Sallusti (Giornale in prima) è l'antipasto di una frattura ben più ampia. Ora il timore è che salti anche l'intesa su Parisi a Milano. Parisi che sulla Stampa (p.9) lancia la sfida a Sala: "E' più a destra di me". Nel Pd vita da separati in casa tra la "ditta" di Bersani e Renzi (QN p.8 e tutti). "Matteo governa con i voti che ho preso io", l'affondo di Bersani. Speranza: "Senza di noi il Pd non c'è più". La scissione non rientra nei piani dei dissidenti ma lo scontro rimane. Guerini e Serracchiani: "Basta polemiche, la minoranza sa dove trovarci: a lavorare per cambiare il Paese" (Messaggero p.8 e su tutti). Renzi ostenta distacco: sono in preda a demoni personali (Corriere p.11). Ma su riforme, sanità e banche c'è il rischio spaccatura (Repubblica p.10). Intanto a Roma Bray si sfila dalla corsa al Campidoglio. Ora a sinistra è duello tra Fassina e Marino (Messaggero p.8). A Napoli Bassolino resta in campo, e a Libero (in prima e a p.11) dice: "Ho vinto, sono io il candidato. Il Pd ha truccato il voto". A Torino sinistra compatta su Airaudo: obiettivo, non far vincere Fassino (Corriere p.13). Tensioni anche tra i 5 Stelle su Milano. La Bedori lascia in lacrime: non ce la faccio. Base delusa (Messaggero p.7). A Roma la Raggi saldamente in pista: "Voglio sicurezza, tagli agli sprechi e un'autostrada ciclabile" dice al Corriere (p.15).

EUROPA
Germania al voto in tre regioni, Merkel paga la crisi dei migranti (Corriere in prima e a p.8 e 9 e su tutti): Cdu sconfitta, balzo della destra di AfD, Spd al palo, sorpresa dei Verdi. Frauke (Afd): "Saremo la voce delle masse" (Repubblica p.3). Pazderski (AfD) al Corriere (p.9): "E' solo l'inizio. La Germania ha ripreso in mano il suo destino politico e la Merkel capirà che non è sola al comando". Rusconi a QN (p.7): "Ma non è il tramonto di Angela. Solo lei tiene testa agli estremisti". "Merkel è l'àncora della Ue – scrive Taino sul Corriere (in prima e a p.31) – la caduta della Cdu in tre lander è destinata a fare onde in tutto il continente" . Mai isolata come adesso, la Cancelliera paga i suoi errori sulla gestione della crisi dei profughi e l'aver rotto l'asse con Parigi. Con la vittoria dell'estrema destra in Germania si è rotto un tabù. Per la Merkel tener unito il Paese e gli europei sarà molto più difficile. Per il Messaggero (p.13) la Merkel ha pagato anche l'insoddisfazione per l'economia: ora è a lei per prima che serve una svolta. Potrebbe spingere Juncker verso politiche più orientate alla crescita. Sul Giornale (p.8) e altri le mosse dell'Austria: chiusi i Balcani Vienna cerca di blindare il Mediterraneo. Il ministro degli Esteri Kurz alla Bild: "E' finito il tempo di lasciar passare i rifugiati verso l'Europa centrale, non importa attraverso quale percorso". Ma così l'Italia si trasformerebbe nel parcheggio dei migranti.

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