Commentario del 6.03.2016

IN PRIMA PAGINA
In apertura sui principali quotidiani il ritorno degli ostaggi dalla Libia: giornata di trattative difficili, poi la consegna agli italiani e la partenza. I corpi dei colleghi ancora bloccati. Ampio spazio alle parole di Renzi sullo scenario libico: "non siamo in guerra. Serve buon senso, no forzature". Sul tema, editoriali di Mieli (Corriere), Prodi (Messaggero) e Molinari (Stampa). Il Sole intervista Gentiloni: "non servono guerre lampo". Su QN il sondaggio Ipr: italiani contrari all'intervento, temono attentati Isis.
Per l'economia, si attende il richiamo Ue sui conti pubblici (Corriere). In primo piano anche la trasformazione di Popolare Vicenza in Spa (Sole).
Per la politica, oggi il giorno delle primarie del Pd. Il partito teme la scarsa affluenza. "Buona domenica di primarie" (l'Unità).

ITALIA-ECONOMIA
"La Ue prepara il richiamo sui conti. Padoan: troveremo una soluzione" (Corriere p.11): la Commissione scriverà ai Paesi più indebitati. Per il ministro una "normale discussione". "L'Europa scrive per chiederci nuove tasse" (Libero p.3): secondo Belpietro la versione originale era una sonora bocciatura e preannunciava il commissariamento, il nuovo testo è più morbido. Brunetta (FI) attacca: "crescita e debito, il premier ha perso il treno della ripresa" (Giornale p.4). Sul Sole (p.2) le prime anticipazioni sul nuovo Def che conterrà una spending triennale e clausole disinnescate fino al 2019. "Come battere la deflazione": Carlo De Benedetti sul Sole (prima e p.2) chiede di sostenere Draghi nelle misure espansive Bce, una politica di investimenti europea e uno shock fiscale.
Il Messaggero (p.6,7) intervista Descalzi (Eni): "rivedo il petrolio a 70-80 dollari. Prezzo che a noi andrebbe benissimo e che è nelle cose per almeno una quindicina di anni". Il Sole (p.19) intervista Patuano: "piano Telecom per l'Italia. Con 12 mld investimenti ricadute senza precedenti sull'economia. Da Vivendi ok convinto. Nel 2018, l'84% del territorio con la fibra, il 98% con Lte".
Ieri tra "rabbia e lacrime" il sì dei soci alla trasformazione di PopVicenza in Spa (Corriere p.12 e tutti). "Da Vicenza parte il riassetto del Nord Est" (Sole p.5): banca al centro delle strategie di Cattolica e CariVerona. Per la riforma Bcc, invece, "cambia la way out" (Sole p.4).
Prosegue la polemica sul direttore della Reggia di Caserta. QN (p.11) intervista Furlan (Cisl): "certi sindacalisti noi li cacciamo".

ITALIA-POLITICA
Libia in primo piano. Renzi: "non siamo in guerra" (su tutti), "niente forzature, guerra è una parola seria, deciderà il Parlamento". Sondaggio Ipr su QN (p.6): italiani contrari all'intervento, incubo attentati Isis. Il Sole (p.7) intervista Gentiloni: "evitiamo uno Stato fallito alle porte di casa. Bisogna insediare un governo a Tripoli ed evitare di confondere la stabilizzazione con la lotta al terrorismo".  "Intervento impossibile senza richieste di Tripoli" spiega il generale Camporini al Corriere (p.6). Dello stesso avviso l'ex presidente della Consulta, Tesauro: "la Costituzione impone l'sos Onu" (Mattino p.3). Ira di Casini dopo le parole di John Phillips: "non prendiamo lezioni dagli ambasciatori. L'Italia sa cosa fare. Un intervento ora manderebbe allo sbaraglio i nostri ragazzi" spiega alla Stampa (p.5). "Dividere il territorio libico sarebbe devastante" spiega Descalzi (Eni) in un'intervista al Messaggero (p.6,7). "Mediare con Al Sisi per tenere sotto controllo Haftar. Dividendo il Paese sarebbe guerra permanente" è la ricetta di Bonino intervistata dal Fatto (p.3).
"All'Italia serve prudenza, ignori la fretta degli alleati" scrive Romano Prodi nell'editoriale del Messaggero (prima e p.16). Mieli sul Sole (prima e p.30) spiega i pericoli di una missione italiana e invita alla chiarezza: "un'operazione di guerra dovrebbe essere definita come tale". Molinari sulla Stampa (prima) invoca una nuova "dottrina sulla sicurezza nazionale" in Italia. Intanto è previsto previsto oggi il ritorno a Roma dei due tecnici salvati, la vedova Failla a Repubblica (p.3): "liberi col sangue di mio marito".
Primarie, "oggi il supersunday" (Repubblica p.10), incognita affluenza e a Roma test dopo gli scandali (Messaggero p.8). Renzi: "Ce la giochiamo" (Messaggero p.9). Al centro Marchini rilancia: "io oltre destra e la sinistra" (su tutti). Il centrodestra resta diviso sul referendum su Bertolaso (Messaggero p.10) che sul Corriere (p.15) assicura: "convincerò Salvini".
Su tutti il "watergate" M5S: Boldrini minaccia l'inchiesta ma Grillo annuncia querele (Repubblica p.13 e tutti). Sul Corriere (p.31) intervento di Boschi sulle riforme "per colmare la distanza tra politica e cittadini". Zagrebelsky in apertura sul Fatto (e p.11) propone il manifesto per il 'no'.

EUROPA
Migranti, fonte comune tra Italia e Germania (Repubblica p.6 e altri): alla vigilia del vertice europeo, i ministri degli Interni di Italia e Germania presentano una lettera nella quale chiedono un'agenzia europea per l'asilo, un sistema di comunicazione tra le forze dei Paesi Ue, criteri europei per l'accoglienza e quote di ripartizione (Corriere p.19). "E' un buon passo politico, cancella ogni alibi per coloro che accusavano l'Italia di  controlli poco efficaci" commenta Pittella sul Mattino (p.7). La Ue prepara la svolta, ma resta il nodo delle quote: il doppio incontro tra i 28 e Ankara potrebbe segnare un cambiamento dopo mesi di attacchi fra i Paesi membri (Repubblica p.6). "Le speranze che dal vertice esca un vero cambiamento non sono molte – scrive Veltroni sull'Unità (in prima e p.14) -. Ma non possiamo arrenderci, se continuasse a prevalere la logica dei muri la prossima vittima sarebbe l'Europa". Intanto prosegue l'emergenza in Grecia: migliaia di profughi bloccati al confine con la Macedonia.

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