Commentario del 19.03.2016

IN PRIMA PAGINA
Terrorismo in primo piano, con la cattura di Salah, il terrorista di Parigi: "preso a casa sua" (Messaggero). In primo piano anche la crisi dei migranti, con l'accordo Ue-Turchia raggiunto ieri a Bruxelles: dal 4 aprile i migranti saranno riportati in Turchia. In cambio aiuti per 6 miliardi ad Ankara (Sole e tutti). Una lezione di realismo, per il Corriere. Un accordo fragile per il Foglio, con l'Italia scoperta verso Libia e Albania. Grande spazio anche a temi economici. Boeri al Corriere: "In pensione prima con il 3% in meno". Delrio a Repubblica: "Privatizzazioni, investimenti e crescita: così scenderà il debito". Nannicini a QN: "Mini bonus per gli assunti". A cavallo tra politica e economia il referendum sulle trivelle. Prodi aiuta Renzi e si schiera per il "No". Schierato per il "no" anche il Foglio. "Sulle trivelle la bussola è la Laudato sì" dice invece Galantino (Avvenire). I vescovi trivellano Renzi (Fatto). Spazio anche alle amministrative: su Messaggero e Giornale il caso Meloni: "Al ballottaggio voterei la Raggi". Salvini-Meloni uniti contro Renzi: "Per batterlo votiamo pure M5S" (Fatto, Sole). Berlusconi a sorpresa riapre agli alfaniani (Giornale). Anche Casini tenta Berlusconi (QN). Libero: Via col centro.  Sul Corriere proteggiamo Roma, puniamo gli ultrà. Su Repubblica la Cattaneo contro il Polo all'Expo: "Corrompe la scienza".

ITALIA-ECONOMIA
"Le pensioni? Per sei lavoratori su dieci saranno più basse di quanto si aspettano" dice Boeri al Corriere (p.11). "Se il governo vuole introdurre flessibilità in uscita deve farlo adesso. Ci sono lavoratori bloccati nelle imprese per colpa della Fornero che ha frenato le assunzioni dei giovani. Si spiega così il 40% di disoccupazione giovanile". Preoccupa l'impatto sui conti pubblici: "Secondo la nostra proposta si potrebbe anticipare il pensionamento di tre anni, riducendo del 3% per ogni anno l'importo dell'assegno". Boeri nega tensioni col governo: "Io dico che il governo deve decidere. Peggio è se il governo non decide e ci lascia in un limbo". Su Repubblica (p.25) intervista a Delrio in risposta a Praet (Bce) che aveva chiesto all'Italia di tagliare prima il debito e poi le tasse: "Il governo va avanti: meno tasse aiutano i consumi. Il debito si attacca con la crescita. Le politiche di austerità erano sbagliate ma ora stiamo ripartendo. Già l'anno scorso i comuni hanno speso 2 miliardi in più. Ora stimolare gli investimenti privati, riducendo Irap, e promuovendo incentivi". E sulle privatizzazioni: "Un piano esiste e verrà aggiornato, un pezzo del debito dipende da questo. Ma servono soprattutto investimenti". Su QN (p11) intervista al sottosegretario Nannicini: produttività e pensioni sostenibili per i giovani, le sfide per il rilancio del Paese. Il 2016 sarà l'anno della flessibilità; quanto alle assunzioni ci sarà un altro anno di sgravi al 20-25%. "Poi bisognerà rendere strutturale il costo più basso del lavoro". Già calato il costo del lavoro, -0,8%, in controtendenza con il resto d'Europa (Sole p.12, Messaggero p.16 e tutti): merito degli sconti del 100% dei contributi per le assunzioni a tempo indeterminato. e del taglio dell'Irap: in flessione la componente non salariale. Ancora sui conti pubblici: per il 2016 Confcommercio vede +1.6%. Sangalli: "Ma Draghi da solo non basta. Serve meno spesa pubblica e meno tasse per varare un Paese più dinamico e equo". Zanetti promette: "Nel 2017 calo dell'Irpef" (Sole p.23).

ITALIA-POLITICA
Grandi manovre a destra. L'endorsement della Meloni a Raggi – "Se non passo io voto la Raggi" (QN p.14 e tutti) – rilancia la pista di un patto occulto tra Salvini e Grillo per abbattere Renzi (Sole p.15). Nel mirino anche FI (Repubblica p. 8): dopo l'opa di Salvini scatta il si salvi chi può Berlusconi torna a guardare al centro e apre ad Alfano, purché scelga: "o con noi o con la sinistra". Casini al Corriere (p.12): "Ora FI scelga Marchini. Una grande occasione per smarcarsi dai populisti". "Superando i vecchi livori si possono riunire i moderati". Sul Corriere (p.15) Letta torna invece sullo scontro in atto nel Pd: "Il Pd rischia una crisi insanabile. Un leader non caccia, unisce". La tensione resta alta in vista della direzione di lunedì. Sulla Stampa (p.7) la rivoluzione che si profila nel Pd: dirigenti dimezzati, primarie solo per gli iscritti.  
Si muove anche il fronte referendum. Prodi aiuta Renzi e inguaia la minoranza Pd: "Un referendum suicida. Se voto, voto no" (Giornale p.14). Galantino (Cei): "Sulle trivelle la bussola è la Laudato sì" (Avvenire in prima e a p.8). "Non c'è un sì o un no da parte dei vescovi purché ci si confronti". Il Fatto (in prima e a p.6): i vescovi trivellano Renzi. Sulle barricate anche Emiliano che alla Stampa (p.6) dice: "I nostri elettori inferociti non rispetto l'ordine del partito". E spunta il video con la Serracchiani in piazza contro le trivelle in Adriatico. Per il Messaggero (p.12) dietro il voto c'è solo un gioco di potere dei governatori: le trivelle sono già bloccate. La contesa è sulla politica energetica. Anche la Cgil divisa in due (QN p.12) con i chimici contro i metalmeccanici. Miceli (Filctem): "Posti di lavoro a rischio, non capisco la Fiom".

EUROPA
Migranti, intesa Ue-Turchia. Aiuti per 6 mld ad Ankara: sul Sole (p.7) e tutti l'accordo raggiunto ieri tra i 28. Da domani i migranti irregolari arrivati in Grecia tornano in Turchia. In cambio aiuti ad Ankara per 6 mld. Per ogni migrante illegale rinviato in Turchia l'Unione accoglierà un siriano registrato nei campi dei rifugiati. Il nuovo meccanismo sarà operativo da domani: i primi rinvii sono previsti dal 4 aprile. Cerretelli (Sole in prima e a p.7) - "In un'Europa senza passione ha vinto la realpolitik" - mette in risalto le difficoltà che si annidano dietro un accordo teoricamente fattibile, ma complicato da gestire nell'operatività tenendo conto dei numeri. Critico Avvenire che parla di "casa chiusa" e "controtratta" dei rifugiati. Critico anche il Vaticano: "Umiliante dover chiudere le porte, quasi che il diritto umanitario non trovi più posto" (Corriere p.6). Bubbico (Avvenire p.7): "L'intesa è uno spiraglio, ora si potrà cambiare Dublino. Un piano simile potrebbe applicarsi alla Libia". Sul Sole (p. 6) le parole di Renzi: "Attuazione da verificare concretamente ma è un precedente che va replicato per l'Africa. Aiutare i migranti a casa loro: servono grandi risorse, Sull'accordo polemiche ideologiche lontane da realtà". In Italia cresce l'allarme per la crisi libica, la Mogherini avverte: mezzo milione di persone pronte a partire dalla Libia.


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