Commentario del 16.03.2016

IN PRIMA PAGINA
Esteri sempre in primo piano. Su Repubblica intervista del premier egiziano Al Sisi:"Avrete la verità su Regeni". Pista "economica" dietro al delitto. Su tutti la caccia ai terroristi in fuga ieri a Bruxelles. Negli Usa Trump vince in Florida, Rubio lascia la corsa. Clinton batte ancora Sanders (Corriere). Obama: campagna volgare e violenta (Sole, Repubblica). Altro tema in primo piano la politica interna, con la Meloni che sfida Berlusconi: pronta a candidarmi a sindaco (su tutti). E' la fine di un'epoca (Messaggero). Roma in prima pagina anche per il report di Cantone sugli appalti del Campidoglio (Messaggero). Tronca a Repubblica: "Roma e la legalità? Si parla troppo e si fa ancora meno". Spazio anche all'economia: sul Messaggero il prossimo "colpo grosso" di Renzi: la riduzione del bollo auto. Sul Sole il piano flessibilità del governo per gli investimenti: alle infrastrutture 4 miliardi. Sul Foglio il patto tra Renzi e imprenditori in cinque punti. Sul Sole il monito di Squinzi: accelerare le riforme per far ripartire i consumi. Su QN lo squilibrio nei conti tra Italia e Ue: l'Europa ci deve 5 mld.

POLITICA
Meloni si candida a Roma. Schiaffo a Berlusconi (Stampa p.4 e tutti). Patto a due con Salvini. Berlusconi: "Due ragazzotti, Giorgia si suicida" (Stampa p.5). "Si schianti pure" (Messaggero p.7). Ma a "schiantarsi" sembra essere candidato l'intero centrodestra. Maroni al Corriere (p.8): "Roma andava lasciata a Berlusconi. Possibile un contagio in altre città". "Le battaglie non si vincono facendo la guerra agli alleati". Toti al Secolo XIX (in prima e a p.3): "E' un'infezione che speriamo non dilaghi nel resto del Paese. Liguria e Lombardia il modello giusto". Polverini al Mattino (p.5): "Tempo scaduto, è stata la Meloni a tirare fuori che aspettava un bambino. Adesso è la maionese impazzita. Peccato perché Giorgia è intelligente". Ma il caso-Roma segna la svolta per la corsa alla successione di Berlusconi e la conquista della leadership nazionale del centro destra (Corriere p.6 e altri).
Nel M5S chi decide sui candidati è Casaleggio: le "comunarde" gestite solo dal blog (Repubblica p.15). A Napoli a sorpresa la spunta il milanese Brambilla. A Milano da decidere se rivotare o designare il terzo arrivato. Sul Mattino e altri il ritorno di Mastella: sarà candidato sindaco di Benevento per il centrodestra. A Napoli Bassolino incalza il Pd: "Un suicidio fare a meno di me" (Mattino p.3).
Sul Fatto (in apertura e p.2) le grandi manovre in corso perle nomine ai Servizi segreti, Marina, Aviazione, Polizia e Guardia di Finanza. Quirinale "inquieto" per il carnet di nomi su cui punta Renzi. Sarà l'ennesima invasione toscana: il generale Toschi in pole per la Finanza, Saltalamacchia per l'Aisi. Sempre sul Fatto (p.3) l'affondo di Mucchetti contro la "merchant bank" di Palazzo Chigi: "Basta con le norme ad bancam. Lotti stia lontano dalle Bcc".

ECONOMIA
Torna la deflazione, prezzi giù dello 0,3% (Repubblica p.24), sale ancora il debito pubblico (Messaggero p.11). Visco (Bankitalia): "Le misure della Bce fanno guadagnare tempo alla politica, ora i governi facciano scelte per la crescita: servono riforme strutturali e spesa per sostenere investimenti e occupazione" (Sole p.4). I sindacati: serve un piano straordinario di investimenti pubblici e privati e di redistribuzione del reddito (Repubblica p.24). Squinzi (Confindustria): accelerare le riforme per rilanciare la crescita e far ripartire i consumi (Sole in prima e a p.4). Savona a l'Unità (p.8): "Contro la deflazione vanno aumentati i salari". Sul Foglio (in prima) parla Alessandro Benetton: "Se Renzi volesse costruire un patto culturale con il mondo produttivo dovrebbe puntare su cinque temi cruciali pubblica amministrazione, tasse, produttività, giustizia e fallimenti". In una parola, semplificazione: "Uno stato che non semplifica è complice della corruzione". E il governo dovrebbe badare più a misure di buon senso che al consenso. Sul Messaggero (in prima e a p.11) la prossima mossa di Renzi per dare una spinta ai consumi e affrontare le amministrative di giugno e il referendum di ottobre: il "colpo grosso" sarebbe la riduzione del bollo auto e un intervento sulle pensioni che agevoli l'uscita dal lavoro, così da aprire ai giovani un varco nel mondo nel lavoro. Ma per contenere i costi dell'operazione si valuta un taglio della pensione fino al 25-30%. Sul Sole (in apertura e a p.3) il piano italiano per ottenere da Bruxelles la flessibilità di bilancio pro-investimenti.5,3 mld la spesa nazionale che si chiede di considerare, a cui vanno aggiunti i circa 6mld di fondi Ue. Nel piano, infrastrutture come le ferrovie Brennero e Chiasso-Milano, la Torino-Lione, il terzo valico Genova-Milano. Delrio: "Acceleriamo la spesa in corso". Sul Corriere (p.32) il varo del decreto con gli sgravi sulla produttività: bonus fiscale fino a 2.500 euro, possibilità di convertire il premio in voucher per asilo e badanti. Su Repubblica (p.20) la "graduatoria delle paure" in Italia: disoccupazione e criminalità angosciano ancora gli italiani ma meno che in passato. Crescono invece le paure globali – terrorismo e attentati in primis – e l'allarme per l'ambiente, a cominciare dalla sicurezza dei cibi.

EUROPA
La Ue ci deve 5 miliardi: su QN in apertura e su tutti il report della Corte dei Conti sui rapporti finanziari con la Ue e l'utilizzo dei fondi comunitari. L'Italia continua a dare all'Europa più di quanto riceve: nel 2014 lo squilibrio è stato di 5,4 mld, tra il 2008 e il 2014 il saldo netto negativo è stato di 39 mld. E quello che rientra nella penisola sotto forma i fondi Ue non solo è progressivamente diminuito ma è anche gravemente minacciato da frodi e imbrogli. C'è poi il problema del mancato utilizzo o ritardo nell'utilizzo degli stessi fondi. "Roma non sa fare i propri interessi" dice a QN (p.3) la giurista Angela Del Vecchio. "Con che faccia lamentarsi per il saldo negativo dei flussi finanziari se non siamo nemmeno capaci di spenderli tutti i fondi che ci arrivano?". La Del Vecchio critica con l'Italia anche per la malagestione delle procedure di infrazione: "Bisognerebbe fare trattative durissime a monte, quando le regole vengono stabilite per proteggere gli interessi del Paese, come fanno gli altri. I negoziatori degli altri Paesi hanno indicazioni stringenti, ogni norma viene valutata con le rispettive capitali. I nostri sono abbandonati a se stessi, con vaghe indicazioni generali di raggiungere un accordo". Su QN (p.4) focus anche sulla "follia dei regolamenti": dai tosaerba alle curve dei cetrioli, diktat assurdi e multe milionarie.

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