Commentario del 17.03.2016

IN PRIMA PAGINA
Politica in primo piano su tutti, con la candidatura di Giorgia Meloni a Roma, spinta da Salvini. Ira di Berlusconi: "Ex fascisti". Bertolaso resta in campo, sostenuto da Berlusconi. Per il Fatto Berlusconi gioca a perdere pensando a Mediaset e Bolloré. Renzi alla Camera preannuncia le prossime mosse: "Giù le tasse anche in deficit. Bce non basta, deflazione impressionante" (Sole, Messaggero). Dal Financial Times richiamo all'Italia sempre più critica con la Ue: cosa vuole da Bruxelles? In primo piano anche i dati sul lavoro. Contratti stabili: +846mila nel 2015 ma frenata a gennaio (Sole). Senza più gli incentivi il Jobs Act già si sgonfia (Fatto, Libero, Giornale). Ma Poletti difende il Jobs Act e lancia il Social Act: "Noi, il governo più di sinistra" (Corriere). Su Sole, Stampa e tutti la fusione delle Borse di Londra e Francoforte: una sfida a Wall Street. Su Repubblica AlSisi avverte l'Italia sulla Libia: "Missione con troppi rischi". Ue alle prese con i migranti – oggi vertice in salita – Usa alle prese con Trump: se mi fermate sarà la rivolta (QN e altri). In prima pagina il caso Finmeccanica: cambia nome in Leonardo, ma finisce nel mirino di Finanza e Consob per l'opa Ansaldo-Hitachi (Corriere, Giornale e tutti). Sul Sole la Ferrero oltre i 10 miliardi: un esempio per il made in Italy.

POLITICA
In primo piano su tutti la Meloni in campo a Roma col sostegno di Salvini. Berlusconi attacca: "Tutti ex fascisti" (Repubblica p.6). Centrodestra spaccato anche a Torino, con la Lega che ritira l'appoggio a Napoli. Salvini al Messaggero (p.5): "Il nostro progetto va oltre le comunali. Tutto passa, pure il vecchio centrodestra". Toti al Corriere (p.5): "Un suicidio rompere per arrivare terzi. Ricuciamo in fretta o saremo irrilevanti". Bossi alla Stampa (p.3): "Matteo sbaglia, è un ragazzo. A Roma io voterei Bertolaso". Fini a Repubblica (p.8): "Finita l'alleanza del '93, ora è un fronte lepenista, nemico di Silvio". Per il Fatto (p.4) Berlusconi puntando su Bertolaso a Roma gioca a perdere: con Renzi all'orizzonte un nuovo "Nazareno" all'insegna della finanza e delle manovre del magnate francese Bolloré. Forza Italia scossa, pensa al dopo Silvio (Messaggero p.5). E per il Campidoglio spunta pure Tosi: "Ci sto pensando, il sindaco lo so fare" (Libero p.2). Intanto Marion Le Pen benedice Salvini e la Lega: "Ora può sfondare anche al sud" (QN p.5).
Sul Corriere (p.8) intervista a Sala:"Con me Milano più internazionale. La città deve competere con le metropoli del mondo. Parisi? E' più politico di me. I rivali? Vedo tante facce del passato". Su Repubblica (p.9) l'ultimo incubo di Sala: "Astensionismo record e perdere pezzi a sinistra". Con Parisi i sondaggi indicano quattro punti di distacco al ballottaggio. Sull'Unità (p.4) la lettera della Balzani: "Indiscutibile il mio aiuto a Sala. Ma non sono obbligata a candidarmi". Sulla Stampa (p.6) la voce dei salotti vip dei manager milanesi: "Sala o Parisi, vinciamo comunque".
Intanto nel M5S Grillo e Casaleggio "commissariano" i meetup locali: a decidere e selezionare le candidature ora sarà il sito (Unità p.9). Casaleggio: "Milano non è questione rilevante. Sceglieremo un candidato della società civile. Bedori ha lasciato per motivi personali" (Repubblica p.9). L'ex grillino Rizzetto: "Sempre meno Movimento, sempre più partito" (Unità p.6).
Spazio anche allo scontro interno al Pd. Sulla Stampa (p.6) intervista a Bersani: "Niente scissione, non voglio regalare il partito a quelli lì. Senza Pd non andiamo da nessuna parte. Ma se Renzi prende il mitra allora ci toccherà andare in montagna". E sul referendum costituzionale: "Pronto a votare sì a patto che non sia un modo per imbarcare Verdini".

ECONOMIA
"Giù le tasse anche in deficit, ma senza superare il limite": su Sole (p.7) e su tutti l'intervento di Renzi alla Camera in vista del vertice Ue di oggi sui migranti. Con una "deflazione impressionante" non bastano le misure "benedette" della Bce: "Serve abbassare la leva fiscale e gli investimenti nelle infrastrutture". Contando su 16 mld di flessibilità Renzi punta a una manovra per il 2017 da 30 mld, metà finanziata con la spending, metà in deficit. Confermato lo stop all'aumento dell'Iva e il taglio dell'Irpef (Avvenire p.8). Dal Parlamento accuse di scelte elettoralistiche dietro bonus e tagli di tasse e critiche al Jobs Act: "Abbiamo creato 913 mila contratti a tempo indeterminato, 468 mila occupati permanenti e 221ma occupati totali: significa che ha funzionato". Ma è battaglia sugli ultimi dati Inps (Sole p.10): nel 2015 +846 mila contratti stabili, a gennaio crollo del 58%. "Finita la droga di Stato crollano le assunzioni", scese del 39% (Libero p.8, Fatto p.9, Giornale p.8). Per la stampa d'opposizione i dati Inps certificano il fallimento del Jobs Act: funzionavano solo gli sgravi. Il Sole (p.10): serve un robusto aumento del pil per evitare che la fiammata occupazionale si spenga. Poletti al Corriere (p.9): "Su poveri e lavoro il nostro governo il più a sinistra della storia italiana". "Con la cassa integrazione e i prepensionamenti non abbiamo difeso il lavoro, bensì il reddito. Io mi batto per cambiare: basta rendite, moltiplichiamo le opportunità. Investimento meno sulla difesa e più sul futuro. Per questo il Social Act sarà più importante del Jobs Act". Intanto il settore auto nella Ue torna ai livelli del 2007 (Sole p.15): progresso dell'Italia (+27,3%), secondo mercato continentale. Marchionne: entro il 2018 piena occupazione (Sole p.15).

EUROPA
Migranti, intesa difficile in Europa (Sole 24 Ore). Si apre oggi la due giorni di Bruxelles: l'accordo preliminare con la Turchia prevede il rinvio in Grecia di tutti i nuovi rifugiati irregolari arrivati in Europa. Le parole di Mattarella dall'Etiopia: "Meglio non fare previsioni sul vertice di Bruxelles, sarebbe interessante inviare le immagini che abbiamo visto. E' un Paese in difficoltà, eppure non fa mancare l'aiuto a chi cerca aiuto". La Cerretelli, nell'editoriale del Sole, parla della "strada in salita di un'intesa Ue-Turchia". Il teorema-Merkel offirebbe la quadratura del cerchio, ma Ankara alza il prezzo chiedendo alla Ue il doppio degli aiuti (da 3 a 6 miliardi). Furlan su Avvenire (p.2): "L'accordo Ue-Turchia viola le norme internazionali". Da Bruxelles nuovo richiamo all'Italia" (p.5): da Roma pochi luoghi per rimpatriare, no ad espulsioni a tappeto verso Ankara". Sul Messaggero (in prima e p. 11) il progetto italiano sul servizio civile europeo: giovani arruolati per aiutare i profughi. Spazio per 250 candidati (italiani, inglesi e francesi) a 900 euro mensili.

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