Commentario del 01.08.2022

PRIME PAGINE
Verso il voto. Letta-Calenda, alleanza in bilico (Stampa). Calenda frena sul patto col Pd (Corriere). O la va o la spacca (Repubblica). Calenda, ultima offerta per il patto con Letta (Messaggero). Il leader di Azione: "Delusi e senza risposta. Parlino o non si chiude" (Corriere). Calenda, ricatto e richieste. E il Pd imbarca altri grillini (Giornale). Conte: "Chi tradisce non ci rompa". Fico e Bonafede: restiamo (Fatto). Rimasto solo con i comunisti, Letta – scrive Libero – verso il baratro.
Centrodestra. Clausola pro Ucraina nei programmi. L'idea della Meloni spiazza la Lega (Messaggero).
Esteri. Libia, il ricatto del gas (Stampa).
Cronaca. Sorelle travolte dal treno dopo la discoteca (Repubblica e tutti).

ECONOMIA
Sostegni per le famiglie, ok al bonus ai padri separati: in arrivo 800 euro al mese (Messaggero p.7-8 e altri). La misura per i genitori impossibilitati a pagare l'assegno che è dovuto al coniuge. Ma bisognerà dimostrare di aver subito una flessione delle entrate dovuta al Covid.
Per quanto riguarda i bonus edilizi il Sole (p.3) sottolinea che si riparte con le semplificazioni: cessioni meno vincolate. Le ultime modifiche aiutano il mercato. Da valutare gli effetti concreti della correzione: su banche e imprese pesa la complessità normativa.
Lavoro, divario del 39% nei salari tra giovani e over 54: meno ore pagate (Sole p.6). Retribuzione giornaliera più bassa di 44 euro, in miglioramento dal 2014. Gli under 30 lavorano meno: 183 giorni pro capite contro 245. Si cambia intanto sulle pensioni. Le ricette dei partiti per evitare il ritorno alla legge Fornero (Repubblica p.11). Il Pd vuole più Ape sociale e Opzione donna, con aiuti ai giovani. Lega e FdI invece propongono pensionamento con 41 anni di contributi, 39 per le donne. Il M5S invece propone uscita anticipata a 63-64 anni, cifra piena a 67 mentre Forza Italia un assegno minimo da portare a mille euro. Il Messaggero (p.8) si concentra invece sullo smart working: giungla per gli statali e stop ai buoni pasto. I dirigenti dei vari ministeri indicheranno caso per caso chi potrà operare da remoto. Solo per il dicastero del Lavoro c'è un tetto: fuori dall'ufficio per non più di 12 giorni al mese.
Sono taglio del cuneo e meno tasse le grandi sfide del dopo Draghi, secondo il Giornale (p.10). Dl Aiuti bis non risolutivo, Confindustria detta l'agenda: Irap a zero, ridurre l'Ires e opposizione al salario minimo. Dagli industriali altro no a nuove uscite anticipate per non far salire la spesa.
Pos, falsa partenza, titola invece la Stampa (p.24). Niente multe nel primo mese con il bancomat obbligatorio, ma continua la protesta degli esercenti per le commissioni azzerate sotto i 5 euro, poi un minimo di 50 centesimi. Il costo medio delle commissioni è dell'1,3%, ma sale sulle piccole cifre.

POLITICA
Calenda verso la rottura col Pd. L'aut aut del leader di Azione ai dem: no alla candidatura di Fratoianni, Bonelli e Di Maio (Corriere p.2 e tutti). Oggi l'incontro tra Letta e Calenda, con quest'ultimo che deve sciogliere il nodo di una corsa solitaria. "Con una coalizione così ci facciamo ridere dietro – attacca Calenda, intervistato dal Corriere (p.3) -. Con +Europa abbiamo scritto una lettera che stiamo per inviare a Letta, dopo avergli detto 70 volte a voce quali erano le nostre condizioni. Aspettiamo una risposta, ma non chiudiamo la porta al dialogo". Per Repubblica (p.3), la strategia di Calenda è quella di posizionarsi in mezzo tra Letta e Meloni per strappare voti alla destra: l'obiettivo è disarticolare i due poli, mentre Letta punta a polarizzare la sfida elettorale con un patto tra progressisti. Il segretario dem spera ancora: "Porte aperte ad Azione, andare divisi è un favore alle destre" (Stampa p.7). Quello che il Pd teme – sottolinea il Messaggero (p.3) – è il Terzo polo: Letta chiede di superare i veti e creare soluzioni, ma avrebbe già in mente il piano B nel caso saltasse l'accordo. Il Nazareno – scrive il Messaggero – rilancerebbe sui temi identitari. La Stampa (6) segnala la sfida del Terzo Polo, con Calenda tentato da un patto al centro con Renzi. L'esponente di Italia viva, Elena Bonetti, a Repubblica (p.2) dice: "Dobbiamo creare un polo centrale, capace di essere baricentro nella nuova legislatura, per continuare l'esperienza del governo Draghi".
M5S, via alla campagna low cost. Conte intanto attacca i fuoriusciti: "I traditori vadano in pace" (Corriere p.5 e tutti). Nel Movimento è battaglia sui capilista (Stampa p.9): Grillo vuole scegliere i candidati col voto in Rete, ma Conte pretende l'ultima parola sui big e teme "infiltrazioni" degli uomini di Di Maio. Tra le spine del Movimento c'è anche il possibile ritorno di Di Battista: spunta l'escamotage di farlo passare come esterno (Messaggero p.4). Ma pesano anche i rapporti tra Grillo e Conte, con il Garante che ha posto una serie di paletti al leader per limitarne le scelte.
Centrodestra, Salvini riparte dal Papeete: alla festa della Lega a Cervia rispolvera i vecchi cavalli di battaglia, puntando sullo stop all'immigrazione e alla legge Fornero (Stampa p.11). Per Repubblica (p.6) invece il leader del Carroccio evita il Papeete: va a Cervia alla festa del partito, ma si tiene a distanza dal lido. "Nessuna tassa in più, al contrario di Letta" promette Salvini, che deve però fare i conti con la frenata degli alleati sul bis al Viminale. Tra i leghisti c'è il sospetto che FdI ostacoli il ritorno agli Interni di Salvini, che intanto lancia l'appello a chi non vota: "Chi non sceglie non si lamenti" (Corriere p.6). La Stampa (p.12) segnala intanto la "corsa solitaria" della Meloni: ha polarizzato la campagna elettorale, ma il suo "O io o Letta" irrita gli avversari. La leader di FdI propone agli alleati una clausola pro-Ucraina: oggi il tavolo per definire il programma, con FdI che dice basta alle ambiguità sulla Russia (Messaggero p.5).

ESTERI
Russia-Ucraina, Putin esalta la sua Marina, ma Kiev la colpice in Crimea (Stampa p.16 e altri). Lo Zar a San Pietroburgo per la giornata nazionale della flotta. Parata sospesa a Sebastopoli dopo il raid sul comando locale: sei feriti. Il Corriere (p.10-11) segnala intanto l'uccisione del signore del grano ucraino, Putin: presto nuovi missili. Zelensky chiede ai civili di evacuare il Donbass, e un drone di Kiev attacca Sebastopoli. L'oligarca Vadaturskt il "duro", colpito per aver rifiutato di collaborare coi russi. Putin celebra la Marina e "lancia" i missili a Tsirkon, ma il dominio è americano, titola invece il Giornale (p.12).
In apertura su Stampa (p.2-3) si parla invece della Libia e della schiavitù del gas. A Tripoli riprendono gli scontri e Haftar punta ad allargare il controllo sulle fonti energetiche, ma così l'Europa rischia di legittimare un criminale di guerra e rafforzare la presenza russa. Per avere pieni poteri il generale vuole conquistare la capitale e sfruttare la rendita petrolifera.
Tensione anche sul fronte Serbia-Kosovo (Stampa p.17). Sale alle stelle dopo le regole sui documenti di identità volute da Pristina. Vucic: "Situazione mai così difficile". Mosca non esclude lo "scenario militare".

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