Commentario del 04.08.2022

PRIME PAGINE
Verso il voto. Sinistra, scontro sul patto (Corriere). Pd-Calenda, caos a sinistra. Di Maio: "Chiediamo rispetto" (Stampa). Sinistra e Di Maio, grane per Letta (QN). "L'ammucchiata è già una rissa" titola il Giornale. Le sinistre esplodono – scrive il Fatto -: Renzi e Boschi sperano. Serracchiani al Corriere: "Ma il progetto comune rimane possibile". Meloni, tour per convincere anche la Ue (Messaggero). "Meloni inquieta l'Europa" titola Repubblica.  Sondaggio su Repubblica: prosegue la corsa di FdI e Pd, Draghi ancora il più gradito.
Italia-Economia. Bollette senza freni, 8 mld di aiuti. Il governo aumenta stipendi e pensioni (Stampa, Messaggero e altri). Decreto aiuti: pensioni più alte da ottobre (Corriere). Fatto attacca: Draghi beffa i sindacati: in busta meno di 200 euro. Allarme Svimez: "Centro come il Sud, sul Pil si allarga il divario con il Nord" (Messaggero). Il Sole: l'eredità di Draghi, una crescita da primato. Ma il Tempo scrive: bufera economica in arrivo, ecco l'eredità dei migliori.
Esteri. Ucraina, il Cremlino contro gli Usa: "Sono coinvolti direttamente" (Giornale).
Esteri-Taiwan. Da oggi le esercitazioni militari cinesi sigillano l'isola (Sole). Pelosi: "Difendiamo Taiwan, non cederemo alla Cina" (Stampa). La Cina ferita che vuole punire gli Usa (Corriere).

ECONOMIA
Decreto aiuti, oggi il Cdm per dare il via libera alle misure per 14,5 mld che prevedono 8 mld per le bollette, taglio dell'1% del cuneo fiscale e rivalutazione delle pensioni del 2,2% anticipata ad ottobre (Stampa p.12 e tutti). Ma i sindacati avvertono: "Non basta. Per i dipendenti solo 100 lordi di aumento in sei mesi, un'elemosina". Secondo il Fatto (p.8) sindacati beffati di nuovo da Draghi: "Briciole su pensioni e cuneo". E Libero (p.8) attacca: con Dl Aiuti una raffica di mance elettorali.
Allarme dello Svimez sulla crescita nel Centro-Sud: si allargano i divari nel Paese (Messaggero p.7 e altri). Il rapporto segnala la frenata del Pil da Firenze in giù e le distanze si potrebbero ampliare ancora di più a causa di inflazione e incertezza legata alla guerra. Repubblica (p.22) segnala l'allarme rosso dello Svimez sul Pnrr al Sud: uno degli obiettivi era proprio colmare le disparità tra Nord e Sud, ma il piano rischia di non essere completato in tempo per le difficoltà di progettazione e realizzazione delle opere nel Mezzogiorno. Luca Bianchi, direttore di Svimez, al Messggero (p.8): "Serve un ruolo più forte dello Stato per distribuire le risorse del Pnrr. Il meccanismo dei bandi può penalizzare i comuni che hanno più bisogno di infrastrutture. Ma – avverte – il problema non riguarda solo il Sud: esistono forti differenze anche all'interno delle macroaree".
Fortis sul Sole (in prima e p.10) segnala l'eredità del governo Draghi: la crescita complessiva del Pil dell'intero esecutivo guidato dall'ex Bce è del +7,6% rispetto al quarto trimestre 2020, si tratta del più ampio incremento registrato tra i grandi Paesi per i quali sono disponibili i dati del Pil del secondo trimestre del 2022. Ma Tempo scrive: bufera economica in arrivo, ecco l'eredità del "governo dei migliori". Consumi in rallentamento e bollette più care, autunno catastrofico.

POLITICA
Centrosinistra, coalizione in bilico (Stampa p.2 e tutti). Strappo di verdi e sinistra che si ribellano, l'alleanza di Letta già vacilla (Repubblica p.6). Fratoianni e Bonelli fanno saltare l'incontro con il segretario dem: "Dopo l'accordo con Azione – avvertono -, sono cambiate le condizioni del patto". Calenda annuncia che non è disponibile a rinegoziare l'accordo. Senza i rossoverdi – scrive il Corriere (p.2) – la coalizione perderebbe 14 collegi, un'incidenza simile ad Azione. I dem – segnala anche il Messaggero (p.3) – rischiano di perdere con l'uscita di Si ed Europa verde i collegi recuperati grazie all'asse con Azione. Emma Bonino alla Stampa (p.3) spiega: "Senza Nato e agenda Draghi non si sta nell'alleanza. Da seprarati c'è il rischio che la destra sovranista domini". Intanto per Sinistra italiana spunta la tentazione di un nuovo polo con il M5S (Messaggero p.3 e altri): Conte guarda a sinistra ed Europa verde, ma prima serve la rottura con il Pd. Fratoianni al QN (p.7): "Quello che ci unisce è la convizione che le ricette di questa destra siano pericolose. Quindi, di fronte a una legge elettorale come questa, riteniamo che una coalizione sia una risposta necessaria e opportuna. Ma non a tutti i costi. Se salta l'intesa con il Pd – spiega Fratoianni -, pronti a parlare con Conte". Renzi e Boschi ci sperano, scrive il Fatto (p.2): pronti a sostituire i rossoverdi nell'alleanza con il Pd. Ma Boschi al Messaggero (p.2) spiega: "Non barattiamo le nostre idee per ottenere un posto sicuro. Da soli possiamo superare il 5%". Intanto Di Maio, all'incontro con Letta, chiede "rispetto" e "parità di trattamento" (su tutti). Sull'alleanza di centrosinistra interviene la capogruppo dem Serracchiani che, al Corriere (p.3), dice: "Disponibili a lavorare su un progetto comune. Auspichiamo di mettere insieme soggetti del campo democratico e progressista in passato divisi".
I sondaggi premiano ancora FdI e Pd: secondo le rilevazioni di Demos, riprese dall'atlante politico di Diamanti su Repubblica (p.9), il partito della Meloni è al 23,4%, mentre i dem sono al 22,1%. In calo al 13,2% la Lega, con il M5S che scende all'11,3%. Sale Azione, che si porta al 5,3, mentre Italia Viva è al 2,8%. Dai dati emerge un centrodestra in testa, ma la partita resta aperta: ampia l'area degli indecisi. E Mario Draghi resta il premier preferito, con costo della vita, aumento dei prezzi e situazione economica che rappresentano le emergenze più sentita per gli italiani.
Intanto, anche sul fronte del centrodestra restano gli attriti. Salvini insiste sul Viminale, ma Meloni lo gela: "Sui ministri si decide dopo il voto" (Stampa p.6 e tutti). Per il Messaggero l'idea della leader di FdI sarebbe di proporre Salvini come presidente di una delle Camere anziché agli Interni. Nel vertice della coalizione di ieri, intesa su atlantismo, alleanze e politica estera, ma restano divergenze sugli aspetti economici, come nodo fiscale tra flat tax e progressitività. La Meloni si prepara, nel frattempo, al tour dai leader europei (Messaggero p.5): in caso di vittoria, visita da Macron e Scholz per spiegare la visione dell'Italia. Ma l'Europa teme – su migranti, diritti e riforme – la vittoria della Meloni (Repubblica p.2): allarme sulla tutela delle minoranze.

ESTERI
Nancy Pelosi lascia tra le tensioni Taiwan, ora stretta dalle forze cinesi: "Esercitazioni con proiettili veri" (Repubblica p.13, Stampa p.16 e tutti). Pechino blocca l'export di sabbie vitali per l'industria elettronica, di cui Taipei é leader mondiale dei semiconduttori. La Pelosi vede il re dei semiconduttori. E' già volata in Corea del Sud, che teme ripercussioni, ma le 19 ore del blitz a Taiwan hanno infiammato le già tese relazioni con Pechino. La Speaker ha affermato di essere andata "in pace" incontrando anche diversi dissidenti cinesi tra cui uno dei leader delle manifestazioni in piazza Tiananmen dell'89: "L'America non può restare a guardare. Non cederemo mai alle minacce dei dittatori". La Casa Bianca resta sulla difensiva. La portavoce Jean-Pierre ha detto: "Non vogliamo una crisi con la Cina, ma siamo pronti a gestire qualsiasi cosa Pechino decida di fare". La Cina replica: "Chi ci offende sarà punito". La Difesa da oggi effettuerà manovre aeree e marittime con "lancio di proiettili veri a lungo raggio" nello Stretto tra Taiwan e Cina continentale. Dimostrazione di forza senza precedenti: 27 jet oltrepassano la linea di difesa sullo Stretto.
Schroeder: "Putin vuole negoziare" (Repubblica p.14 e altri). L'ex cancelliere tedesco, tornato dal secondo controverso viaggio a Mosca e dopo un incontro con Putin, si è detto convinto che l'intesa sul grano possa essere la premessa per un negoziato di pace ed è certo che "si possa arrivare a un cessate il fuoco". Mosca: "Dettiamo noi le condizioni", il portavoce Dmitrij Peskov ha detto che "la Russia è pronta a risolvere la questione ucraina attraverso la diplomazia", anche se "alle sue condizioni". Ira di Kiev: "Schroeder è solo l'araldo dello Zar". Intato è polemica su Nord Stream. La Germania alla Russia: "State bloccando voi la turbina per il gas" (Stampa p.15, Messaggero p.9). Su Nord Stream 1 Scholz gela l'ex cancelliere: "Nessuno scaricabarile tra Russia e Germania per lo stop del metanodotto. La turbina è pronta per la consegna. Qualcuno dovrebbe solo dire: mandatecela". Ossia, Mosca.
Il mais ucraino in Libano: "Mosca è pronta a negoziare" (Stampa p.15, Repubblica p.14). Via libera dopo l'ispezione a Istanbul. Russi e ucraini ispezionano la nave Razoni che dovrebbe raggiungere il porto di Tripoli sabato prossimo navigando lungo la costa libanese.
Kosovo, Stoltenberg avvisa il serbo Vucic: "Nato è pronta a intervenire militarmente" (Stampa).

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