Commentario del 29.01.2022

PRIME PAGINE
Colle l'accordo è più vicino (Messaggero). Ma il Corriere scrive: si cerca un nome nel caos. L'Aula vuole Mattarella (Repubblica). Mattarella a valanga, scontro su Belloni (Stampa). Salvini e Conte lanciano Belloni. Ma Di Maio, Renzi e Fi dicono no (Repubblica). Salvini e Conte – scrive il Giornale – per una donna fanno saltare le alleanze. "Speriamo che sia femmina" titola il Fatto. Ieri il caos, ma secondo il QN oggi potrebbe essere il giorno del nuovo presidente. "Quirinale, che barba" scrive Libero: italiani esausti delle fumate nere.
Virus, Omicron frena: meno ricoveri e contagi (Giornale, Corriere e altri). Il contagio sta sparendo: quando finiscono i divieti (Libero). Ma arriva Omicron 2: è la più contagiosa (Messaggero). Omicron 2 ha già contagiato 9 regioni (Tempo).
Italia-Economia. Contro i maxi rincari dei materiali, adeguamenti automatici dei prezzi (Messaggero). Cessione dei crediti e moratorie, il doppio stop che blocca le imprese (Sole).
Esteri-Ucraina. Stoltenberg avverte la Russia: "Reagiremo alle aggressioni" (Stampa). Mossa Ue contro Mosca sul gas: "Ci riforniremo da altri Paesi" (Messaggero).

ECONOMIA
Cantieri, idea anti-rincari: adeguamenti automatici per i prezzi delle materie (Messaggero p.8). Nuovo meccanismo nel decreto Sostegni, il ministero fisserà le linee per i "prezzari". Confermata la stretta al Superbonus, protestano costruttori e banche. Anche il Sole (p.5) riferisce della stretta sulla cessione dei crediti: allarme di banche e costruttori. Secondo Buia dell'Ance: "Il governo ha messo una ipoteca sul Superbonus, il Parlamento corregga questa stortura".
Il Sole (p.4) parla di partita di giro nel Dl Sostegni ter, ripescati 1,5 miliardi dal secondo. Nel testo definitivo il nuovo decreto muove 1,66 miliardi sul 2022, per il 90% ripresi dalle risorse per il contributo perequativo e per le partite Iva più grandi.
 Tra caro energia e Covid cala la fiducia nella ripresa italiana, scrive Repubblica (p.25). A gennaio forte ribasso delle aspettative di imprese e consumatori. Il clima peggiora in tutta Europa, anche la Germania sull'orlo della recessione.
Cloud nazionale, parte la gara: nasce la newco della Pa digitale (Sole p.11). Offerte fino al 16 marzo per il piano da 723 milioni di Tim-Cdp-Sogei e Leonardo. Norma per una società mista tra Inps-Inail e Istat per i servizi software.

POLITICA
Scontro su una donna al Colle, valanga di voti per Mattarella (Corriere p.2-3 e altri). Le ipotesi Belloni, Cartabia e Severino, oltre a Draghi, Casini e Amato. Sulla guida degli 007 c'è l'alt di Renzi, FI e parte del Pd, Meloni parla di "misoginia". Tra blitz, trappole e dietrofront la trattativa è bloccata dai veti dei partiti. Dopo l'annuncio di Salvini e Conte, protestano i ministri del Pd e avvisano Letta: così noi ci stiamo unendo alle forze estreme. Secondo il Messaggero (p.3) ora l'accordo è più vicino: in campo Draghi e Casini. La Stampa (p.4) riferisce dello stupore di Draghi. Vertice con Salvini, il premier spiazzato dall'accelerazione su Belloni e dall'apertura di Letta: "Mi atterrò alla decisione del Parlamento, salvo che qualcuno non faccia una mossa decisiva". Per Repubblica (p.2) il centrodestra non c'è più, la disfatta di Casellati al quinto scrutinio fa esplodere la coalizione. Quirinale, che barba, titola invece in prima pagina Libero. La Stampa (p.7) racconta del labirinto di Matteo Salvini. Mollato dai forzisti e ai ferri corti con Fratelli D'Italia, cerca sponde nel M5S. La fuga in avanti su "una donna in gamba", ora gli serve una via d'uscita. Il Messaggero (p.6) parla invece di Di Maio contro Conte: "Non si brucia così una come la Belloni". Dal ministro degli Esteri critiche al leader: indecoroso darla in pasto senza un accordo. L'ex premier aveva tentato il blitz per rispolverare l'asse con il Carroccio. Secondo Maria Elena Boschi, intervistata da Stampa (p.8): "Un vulnus eleggere la direttrice dei Servizi. Mattarella? Sarei felice", la deputata di Iv poi ammonisce: "Non si gioca sul Quirinale". La Stampa (p.10) parla di rischio Italia. Lo stallo sul Quirinale preoccupa i partner europei. Bruxelles, Berlino e Parigi per le conferme di Mattarella e Draghi. Frizioni sui mercati: tiene lo spread, ma nell'ultima asta tornano a salire i rendimenti dei titoli di Stato.
Virus, meno contagi: indice Rt sotto quota 1, e da febbraio la pillola anti-Covid (Corriere p.14). A scuola raddoppiate le classi in Dad. Rientri in aula più semplici: stop al tampone con il super green pass. Il Messaggero (p.10) riferisce dell'arrivo di Omicron2: in 9 Regioni la variante che contagia di più. Secondo gli esperti ha una capacità di diffusione di 1,5 volte maggiore rispetto alla precedente.
La Stampa (p.17) racconta la battaglia degli infermieri. In tutta Italia i professionisti sono scesi in piazza dopo due anni di pandemia, chiedono assunzioni e stipendi adeguati: "Sono 237mila i posti scoperti, e la richiesta aumenterà".

ESTERI
Crisi ucraina, Putin e Macron cercano il dialogo. Zelensky: "Non create panico" (Repubblica p.12, Corriere p.16, Stampa p.22, Messaggero p.9). L'Eliseo prova a mediare. La via diplomatica: vertice in Azerbajan per diversificare i rifornimenti. Il leader russo: "Le nostre richieste sono state ignorate, ma non ho intenzioni offensive". L'Ucraina nega l'allarme invasione. Biden e la Ue studiano nuove vie del gas. Gli Usa e Bruxelles vogliono evitare lo stop alle forniture in caso di invasione.
Su Stampa (p.23) intervista al segretario Nato Stoltenberg: "La Nato è pronta a reagire a ogni tipo di aggressione". Poi aggiunge: "Stop anche a incursioni e cyber-attacchi". E sull'Italia rassicura: "Nessuna ambiguità, Draghi mi ha ribadito il suo appoggio". "Siamo ancora pronti ad avviare un dialogo con la Russia. Nessuno ha interesse a un conflitto armato". "Temiamo operazioni sotto copertura, sabotaggi, colpi di Stato e gravi assalti informatici". Intervista all'ex comandante delle forze Usa in Europa Frederick Hodges: "Mosca attaccherà Berlino è troppo prudente" (Repubblica p.21). "Credo che ci sarà una nuova offensiva, probabilmente entro fine febbraio".
Sfilata di autocrati al banchetto di Xi per l'apertura dei Giochi (Repubblica p.15). Il russo Putin, l'egiziano Al Sisi, il saudita Bin Salman, il serbo Vucic, il kazako Tokaev: tutti al tavolo di Xi Jinping. Tra boicottaggi diplomatici annunciati da mesi (Stati Uniti in primis) per denunciare gli abusi nel Xinjiang, la stretta su Tibet e Hong Kong e la vicenda della tennista Peng Shuai,, e "gentili" rifiuti data la situazione Covid (Giappone, tra gli altri), al banchetto per l'apertura dei Giochi e sugli spalti dello stadio Nido d'uccello il 4 febbraio per la cerimonia inaugurale, Xi si ritroverà accanto solo - e forse non gli dispiacerà - una ventina di dignitari stranieri fidati: non tutti campioni di democrazia e diritti umani, quasi tutti con fortissimi legami economici e geopolitici con Pechino: un ricevimento di autocrati

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