Commentario del 09.01.2022

PRIME PAGINE
Scuola, rientro a ostacoli (Corriere). Le regioni protestano, i presidi verso la chiusura di migliaia di classi. Brunetta: governo sereno, non pensiamo a nuove strette (Corriere). Le truffe dei No Vax (Giornale). Dieci ragioni per non chiudere (Libero). Un nuovo lockdown significa tornare all'epoca pre-vaccini. Bambini, crescono i contagi (Repubblica). Hanno inventato i no vax vaccinati (Verità). Medici, presidi e sindacati: "Tenere le scuole chiuse" (Stampa).
Economia. Imprese, riaperture a metà (Messaggero). Tra positivi e quarantene domani molte aziende non apriranno per mancanza di personale. Gas italiano, il piano per raddoppiarlo (Sole).
Esteri. Nel Kazakistan in fiamme l'ombra del golpe (Repubblica). La spinta della Ue: "Se Draghi lascia serve Gentiloni a Palazzo Chigi" (Stampa).

ECONOMIA
Trasporti, servizi e acciaio: il virus frena le riaperture (Messaggero p.4). Domani le Ferrovie cancellano circa 550 treni. Criticità a Terni, ferme decine di aziende venete. L'operatività è in crisi anche nella logistica. Bar, alberghi e ristoranti valutano se ripartire.
Anche Repubblica (p.7) sottolinea come tra turismo, trasporti e piccole imprese l'Italia si ferma e chiede più ristori. Cresce il numero delle aziende messe in crisi dalla nuova ondata. Il governo prepara un mini-decreto da 2 miliardi solo per i settori più colpiti. Allarme insolvenza per le Pmi: "L'esecutivo proroghi moratorie e garanzie sui crediti". Sostegni, si parte dal miliardo in manovra, scrive il Sole (p.3). La base del nuovo decreto saranno i fondi speciali stanziati per i ministeri. Per aumentare le risorse sarà rimodulata una serie di programmi collegati a spese meno urgenti.
Secondo il Tempo (p.7) il governo latita sui ristori. Si ipotizza uno stanziamento di soli 2 miliardi per le attività danneggiate dalle ultime chiusure. Un eventuale scostamento di bilancio spostato a dopo l'elezione del presidente della Repubblica. Proteste di Lega e Forza Italia.
Partite Iva, fondi perduti per 22 miliardi: pagato il 72% delle risorse stanziate (Sole p.3). Il 40% tra imprese e professionisti attivi ha chiesto e ottenuto almeno un aiuto nei due anni di pandemia. Lombardia e Lazio al top per i contributi erogati. Rush finale per i conteggi sul contributo perequativo basato sui dati di bilancio.
Il Messaggero (p.11) propone una inchiesta sui ladri del Reddito: in nero e con il sussidio all'ombra delle grandi griffe. Vicino a Napoli è un fiorire di società terziste che impiegano quasi solo dipendenti "fantasma". Ad affidare loro commesse del tutto regolari marchi come Fendi, The Bridge, Marni e Lancel.
"Bollette, basta speculazione" (Messaggero p.15). La lettera di Confindustria all'Arera e al governo: "Più controlli sul mercato. L'Ue riveda i crediti CO2. Se nulla cambia quest'anno i costi saliranno dagli 8 miliardi del 2019 fino a circa 37 miliardi".
Secondo la Stampa (p.18) la rivoluzione digitale non decolla, le prime due gare vanno a vuoto. Il ministero per la Transizione deve gestire risorse per 50 miliardi di euro tra Recovery Plan e fondi stanziati dal governo. Deserti i bandi per connettere le isole minori e ridisegnare la mobilità, tempistica da chiarire per gli altri 12 attesi in due anni.

POLITICA
In primo piano su tutti i quotidiani la riapertura delle scuole: si allarga il fronte dei governatori contrari (Corriere p.2-3 e tutti). Corsa dell'Esecutivo contro lo stop in Campania. In Sicilia rinvio di 3 giorni. Via libera ai controlli sui vaccini degli studenti: è polemica sulla privacy. Riprendono le lezioni, ma migliaia di alunni sono positivi. I presidi: "Così la dad diventerà inevitabile". Per la Stampa (p.2) la scuola è nel caos. I medici chiedono di rinviare l'apertura di 15 giorni. Bianchi: impugneremo l'ordinanza in Campania, e la Sicilia posticipa al 13. Cresce l'allerta sui bimbi, salgono i ricoveri: "Omicron colpisce di più" (Repubblica p.2). Finora erano considerati meno a rischio. Allarme dell'Iss: nelle ultime due settimane a centinaia in ospedale. Studi Usa confermano che la nuova variante non aggredisce i polmoni ma infetta con facilità i piccoli. Secondo uno studio Ceds Digital il 98% degli infetti ha sintomi lievi, ma si va "verso i 400 mila casi" (Messaggero p.6)
Intanto però si registra il boom di prime dosi spinte dall'obbligo: "Solo tra i 50enni ieri sono triplicate" (Giornale p.2). Corre la campagna vaccinale. Sfiorati i 200mila casi, cala il tasso di positività ma cresce la pressione sui reparti. "La nostra direzione è tenere il Paese aperto, il governo non è diviso", così Renato Brunetta intervistato dal Corriere (p.5). Il ministro: la soluzione per i lavoratori over 50 è seria. Le critiche alle multe? Impensabile farle di mille euro.
Scenari politici. Conte alla Lega: dialogo sì, ma non rompiamo col Pd. Resta il nodo Mattarella (Repubblica p.10). Accolta positivamente l'offerta di Fontana, però i 5Stelle avvertono: "Non faremo ribaltoni". Dopo i senatori, anche tra i deputati cresce il fronte che insiste sul nome del capo dello Stato. Anche il Messaggero (p.8) riporta il piano di Conte per il Colle: "Serve un accordo con il centrodestra". In programma un nuovo vertice con Letta e Speranza: "No crisi al buio". Per la Stampa (p.9) spunta l'idea Gentiloni. Con Draghi al Colle il commissario Ue diventerebbe il più quotato per un esecutivo senza la Lega. In Europa sarebbe una garanzia per il Recovery per le trattative sulla stabilità. Per le votazioni sul Colle si registra la rivolta dei grandi elettori No Vax, il Pd: "Inaccettabile la deroga per loro". Da domani i parlamentari senza Super Green Pass non potranno raggiungere Roma con aerei, treni o traghetti per eleggere il capo dello Stato. Sedute a rischio rinvio. Il Messaggero (p.9) parla di grillini ridotti ad un terzo: ecco chi rischia se si vota. Con il taglio dei parlamentari, in caso di elezioni salterebbero 345 poltrone. In base ai sondaggi, M5S partito più penalizzato. Sale Meloni, stabile il Pd. Libero (p.9) parla di sfida segreta dietro la corsa al Colle. Ai politici interessa soprattutto la legge elettorale. Per il sistema attuale solo Letta e Meloni. Salvini tentato dal proporzionale.

ESTERI
Nel Kazakistan in fiamme spunta la pista del golpe: epurato il capo dei servizi (Repubblica p.12). Il presidente rimuove Masimov, fedelissimo dell'ex Nazarbayev. Allarme statunitense: "I russi resteranno". Dopo la repressione Putin festeggia: "Situazione verso la stabilità". Plauso di Xi Jimping al pugno duro. Il conto dei morti sale a 500, secondo quanto riportato dal Giornale (p.14). L'ex tiranno Nazarbayev arresta il nipote spione. Si spara senza tregua e in galera finiscono ex premier e il capo degli 007. Putin il regista. Per la Stampa (p.14) è mistero Nazarbayev. L'ex leader smentisce la fuga ma nessuno sa dove si trovi. La rivolta è diventata una faida con l'attuale presidente Tokayev. Arrestato l'ex capo dei Servizi mentre Washinghton invita i suoi cittadini a lasciare il Paese.
"Cina e Italia insieme in Libia per fermare i profughi e battere il terrorismo", sul Corriere (p.15) la proposta dell'inviato speciale di Pechino Zhai Jun per il Medio Oriente: "Collaboriamo". Intanto però in Etiopia piovono bombe sui civili. Il premier Abiy Ahmed fa strage di profughi nel Tigray, uccisi anche donne e bambini. Sono almeno 56 i morti, il paese è dilaniato da massacri e pulizia etnica.
Infine, secondo l'analisi di Carlo Pelanda su Verità (p.17) il destino di Putin dipende anche dall'Italia. L'aggressività con gli ucraini e l'interventismo nell'area ex sovietica celano il bisogno del presidente di aprire trattative con Usa e Nato. Vuole nuovi equilibri per puntellare il proprio potere e ha chiesto la mediazione di Roma: non possiamo sbagliare le nostre scelte.

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