Commentario del 27.01,2022

PRIME PAGINE
Quirinale, ora la sfida è tra Casini e Drgahi (Stampa). "Piacione contro secchione" scrive il Tempo a proposito dei due nomi. "La rosa bipartisan" titola Repubblica. "Si tratta su tre nomi: Casini, Draghi e Belloni" (Corriere). Partiti verso l'accordo finale (Messaggero). Il Pd minaccia, Salvini media, Libero: "L'ultimo ricatto". Giornale: "La strategia del centrodestra, come uscire dai Casini".
Virus, per chi ha la terza dose il Pass non scade più Frdriga: "Ora normalità" (Stampa, Corriere e altri). Ormai riapre mezza Europa, tranne l'Italia (Libero).
Italia-Economia. Stretta Superbonus, cambia la norma sui crediti (Messaggero).
Esteri-Ucraina. Così resiste la terra di nessuno (Stampa). Biden a Mosca: "No a veti su Kiev della Nato" (Repubblica). Dagli Usa risposte scritte alla Russia sulla sicurezza (Sole). Ucraina e gas, Putin al vertice inguaia l'Italia (Giornale). Il leader russo alle grandi imprese italiane: "Avrete tutto il gas che vi servirà" (Messaggero).

ECONOMIA
In primo piano l'incontro in videoconferenza tra Putin e le aziende italiane: "Per loro forniture sicure" ha detto il leader del Cremlino, che ha aggiunto: "Con i contratti già firmati, prezzi del gas più bassi rispetto al mercato". Irritazione di Bruxelles che fa sapere che viste le attuali tensioni sarebbe stato opportuno rinviare l'incontro (Messaggero p.10). Italia-Russia, il vertice delle polemiche, titola invece la Stampa (p.21). Secondo Libero (p.11) intanto con questi rincari il Pnrr è già da rifare. Inflazione ed energia fanno lievitare i costi, ma l'Ue frena sulla revisione dei piani. Anche il Giornale (p.10) sul tema sottolinea che sul Pnrr arriva il monito dell'Europa: "Cambiare i piani si può, ma poi il debito crescerà". Se l'inflazione rendesse le opere più costose, si può fare deficit o chiedere soldi alla Ue.
Su tassi e aiuti arriva la mossa della Fed, segnala la Stampa (p.24). A marzo arriva lo stop al piano di stimoli: "Inflazione sopra il 2% e lavoro in ripresa, è il momento di aumentare il costo del denaro", ma sulla riduzione di bilancio nulla è deciso.
Il Sole (p.6) riporta i dati dell'indagine Inapp che evidenzia come nel 2021 il telelavoro abbia interessato 7,2 milioni di lavoratori. Effetto pandemia: lo smart working ha coinvolto quasi un lavoratore su tre. Il 46% favorevole almeno a un giorno per settimana. Uno su cinque favorevole a ipotesi taglio di stipendio.

POLITICA
Quirinale, stop al presidente di centrodestra: si stringe su Casini, Draghi e Belloni (Corriere p.2-3). Da oggi basterà la maggioranza assoluta per eleggere il capo dello Stato. Voci di un incontro tra Salvini e Cassese (poi smentito). Ieri intanto terza fumata nera, con voti a Mattarella, Crosetto e Giorgetti. FdI lancia l'ex deputato che prende 114 voti, diminuiscono le schede bianche (Messaggero p.2-3). Marcucci: "Nessuno dei poli ha la maggioranza, bisogna trovare un nome condiviso". Secondo Repubblica (p.3) sono stati bruciati tutti i nomi e ora Salvini è nell'angolo e cerca una via d'uscita. Per la Stampa (p.5) è "trattativa pericolosa". Salvini e Meloni rischiano di rompere. Le divisioni tra Conte e Di Maio. Letta e Renzi si sfidano nella partita Draghi-Casini e rispunta Mattarella. Letta intanto incalza: "Il presidente domani, e non sarà di centrodestra" (Messaggero p.5). La Stampa (p.10) parla anche di faida nel M5S. Grillo dice no a Draghi, Di Maio un po' più isolato, e Conte stoppa Casellati. Tra i parlamentari cresce il partito a favore di Mattarella.
Virus. Un green pass di durata illimitata per chi ha fatto la terza dose (Corriere p.10 e tutti). Il governo modificherà le regole in vigore dal 1 febbraio. Niente test per chi arriva dall'Ue. Sulla scuola si registra l'intesa governo-Regioni per ridurre la Dad agli alunni vaccinati. Sarà anche cambiato il sistema dei colori, ma è scontro sulla riapertura delle discoteche (Messaggero p.8). La curva dei contagi frena, ma le corsie degli ospedali restano sotto pressione (Stampa p.10-11), Fedriga: "Basta con la burocrazia anti-Covid, ora bisogna tornare alla normalità". Il presidente della Conferenza delle Regioni: "E' necessario puntare sull'autosorveglianza, isoliamo i positivi e tracciamo soltanto loro, così potremo liberare personale sanitario per la medicina territoriale". Sul Fatto (p.10-11) i dati del report dell'Iss: decessi Covid, tutto quello che non sappiamo, titola il quotidiano. Dopo due anni, molte domande restano inevase: quali numeri effetivi, quante vittime per e con Covid, così come il mistero dei ricoverati in terapia intensiva.

ESTERI
Escalation ucraina, la risposta degli Usa alla Russia: "Niente veti a Kiev nella Nato. Non ci ritiriamo, sì al dialogo" (Repubblica p.12, Stampa p.21, Messaggero p.10). Blinken scrive a Lavrov: "L'Ucraina ha diritto a scegliersi gli alleati. La politica della Nato non cambia". Stoltenberg: "La Nato è disponibile ad ascoltare i russi ma è fuori discussione il ritorno ai confini del 1997". Lavrov replica: "Noi non abbiamo mai attaccato nessuno, siamo sempre stati noi ad essere attaccati". Ma offre a Mosca una via d'uscita diplomatica.  Washington chiede ai suoi cittadini di lasciare subito il Paese. L'indecisione tedesca irrita i partner: Berlino frena su armi agli ucraini e sanzioni contro la Russia. Macron cerca la via diplomatica: Parigi prova a ridare voce alla Ue attraverso un negoziato parallelo. Ma entrambe chiedono di "Rispettare il cessate il fuoco". E ra l'Ucraina abbassa i toni: "La tensione ci impoverisce" (Repubblica p.13). Il governo chiede di non drammatizzare: "La destabilizzazione favorisce Putin". Fa i danni, questa guerra che non c'è. Affama, aggrava, fa fuggire chi investe, alza i prezzi al supermercato. Va giù la borsa, su l'inflazione. Il presidente Volodimir Zelenskij è crollato nei sondaggi sulla fiducia: è al 27% contro il 50% di "no".
Duello (di parole) a Westminster. E Boris scivola anche su cani e gatti (Corriere p.13). Duro scambio coni laburisti sul partygate. Polemica sull'evacuazione degli animali da Kabul. Il leader laburista, Keir Starmer, ha intimato ancora una volta a Johnson di dimettersi: «Francamente - ha detto - il pubblico si è già fatto un'idea, sanno che lui non è adatto al suo ruolo". Ma Boris ha replicato con un secco "No!" e ha promesso di "andare avanti col lavoro", rivendicando di "aver preso tutte le decisioni giuste" in materia di Covid e di economia.

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