Commentario del 04.01.2021

PRIME PAGINE
Lavoro, sfida sul Super Pass (Repubblica). Trattativa su sanzioni e sostituti (Sole). Altra bastonata ai No pass. L'annuncio del sottosegretario Costa: "Al lavoro solo i vaccinati" (Libero). Landini (Cgil) a Repubblica: "Non basta, bisogna introdurre l'obbligo di vaccino". Alla Stampa parla Bombassei: "Fuori i No Vax dalle aziende". Brunetta intanto gela i sindacati: "Gli statali restino in ufficio" (Tempo). Il Fatto: in Ue smart working, in Italia tutti in ufficio.
Italia-Politica. Colle, parte la corsa (QN). Si vota il 24, nei partiti è già alta tensione (Corriere). Il centrodestra scopre le carte per la corsa al Quirinale (Libero). Salvini: "Berlusconi al Colle, basta veti" (Giornale). Boschi alla Stampa: "Perchè il Pd vuole andare al voto". La mossa dei senatori 5S: "Mattarella resti al Colle" (Repubblica).
Virus, Paese paralizzato dalle quarantene (QN). Ma l'Italia resta aperta (Giornale). Scontro sul ritorno a scuola (Corriere). Il governo: nessun rinvio. Ma Omicron può svuotare le classi (Repubblica). Nuove regole per la Dad (Messaggero). Zaia al Corriere: "Test fai da te ai ragazzi".
Italia-Economia. Manovra: diventano 160 i decreti attuativi, ma 20 meno del 2021 (Sole). Pnrr, la ministra Carfagna al Messaggero: "Un piano per le strade del Centro-Sud".
Air Italy è fallita, via ai licenziamenti: inizio d'anno amaro per 1.300 dipendenti (Stampa).

ECONOMIA
Lavoro, sfida sul Super Green Pass: domani in Cdm la discussione sull'estensione per qualsiasi impiego (Repubblica in prima e p.2 e tutti). "Convincere 2,5 mln di No Vax", questo l'obiettivo del governo, che punta a immunizzare la fascia produttiva di 40-50enni e abbassare la curva dei contagi di Omicron. Si tratta però su sanzioni e sostituzioni (Sole in prima e p.7): per chi è sprovvisto di certificato verde l'ipotesi è la sospensione da lavoro e retribuzione. All'esame anche l'applicazione della norma sulla sostituzione degli assenti nelle aziende con più di 15 addetti. "Lavoro, ultima chiamata" scrive la Stampa (p.3-4): Draghi insiste sul Super Green Pass, ma M5S e Lega sono spaccati e sfidano il premier. Giorgetti e Patuanelli danno voce ai contrari di Lega e M5S, ma il premier tira dritto: "Difendiamo il Pil che cresce". L'imprenditore Bombassei alla Stampa (in prima e p.5) dice: "In fabbrica solo se vaccinati, non perdiamo il treno della crescita. Il governo si assuma le sue responsabilità e prenda una decisione". Per quanto riguarda l'introduzione del certificato verde rafforzato al lavoro, l'obbligo sarà a scaglioni – scrive il Messaggero (p.4) -: da febbraio l'estensione a tutto il settore pubblico, per il privato prevista una road map. Landini a Repubblica (in prima e p.5) dice: "Così non basta, il governo renda i vaccini obbligatori per tutti". Il leader della Cgil spiega: "Sinora il governo questa scelta non l'ha fatta. I sindacati l'hanno proposta ad agosto. Penso sia un atto necessario anche per richiamare a una responsabilità collettiva tutte le persone". Sulla stessa linea Bombardieri (Uil), che al Fatto (p.4) dice: "Il Super Green pass discrimina, meglio l'obbligo vaccinale, come abbiamo proposto già ad agosto".
Pnrr, la ministra Carfagna al Messaggero (in prima e p.3) spiega: "Nell'ultima cabina di regia è stata messa nero su bianco la creazione di un meccanismo di monitoraggio preventivo di tutti i bandi e i decreti di riparto delle risorse, che sarà portato avanti dal ministero per il Sud in collaborazione con quello dell'Economia". Poi il ministro per il Sud annuncia: "Nei prossimi giorni metteremo in campo un programma importante di investimenti prevalentemente per le strade, capitolo che come sa è escluso dal Pnrr. Ci saranno alcuni miliardi di euro che andranno per l'80% al Sud".

POLITICA
Scontro sul ritorno a scuola (Corriere, Repubblica e tutti): è duello tra governo e Regioni sulla riapertura. I governatori vanno in pressing per posticipare il ritorno tra i banchi e propongono nuove regole, come per esempio la Dad con quattro casi in classe (Messaggero p.5). Ma il governo tira dritto: "Si rientra lunedì senza la Dad". Oggi vertice straordinario mentre tramonta l'ipotesi della dad per gli studenti non vaccinati. De Luca (Campania) alla Stampa (p.2) attacca: "Il governo prende tempo con mezze misure: in caso di situazione drammatica farò da solo". La proposta di Zaia al Corriere (p.3): "Diamo test fai da te agli studenti, così si frenano i casi. Nessuno – prosegue il governatore veneto – fa il tifo per la chiusura, ma se il quadro peggiora riaprire a febbraio non sarebbe una tragedia". Il Corriere (p.2) evidenzia come le prime dosi tra i giovani non stiano decollano ed è impennata di contagi nella fascia 16-19 anni con 800 ricoveri in un mese. Intanto si prevede uno tsunami di contagi Omicron, verso 200mila casi a fine mese e ospedali pieni (Messaggero p.7). Rischio 2 mln di contagi, regioni verso altri cambi di colore (Stampa p.6). E' allarme scorte per i vaccini, ma Figliuolo assicura: "A gennaio altri 15 mln" (Repubblica).
Si avvicina il voto per il Quirinale. Il 24 gennaio il fischio d'inizio: partiti al palo, nessuno dà le carte (QN p.9). Leader divisi e riprende quota l'ipotesi Mattarella bis. Infatti c'è il pressing dei senatori 5S, che scavalcano Conte, per una nuova elezione di Mattarella (Repubblica p.8 e tutti). Mentre Conte è tentato dal nome di Letizia Moratti (Stampa p.9), i grillini commissariano il loro leader e chiedono il bis di Mattarella (Giornale p.6). Il ministro 5S Patuanelli al Corriere (p.11): "E' troppo presto per fare nomi, chi parla di candidature adesso gioca pliticamente per bruciarle. Draghi al Quirinale? Nessuna preclusione, ma non vogliamo crisi al buio". Berlusconi intanto aspetta la quarta votazione e va alla conta dei voti, puntando sull'ok di 50 grillini (Stampa p.8). Ma il Pd gela il leader di Forza Italia e si rivolge a Salvini: "Nessun tavolo finchè è lui il candidato" (Repubblica p.9). Il leader della Lega però dice "basta con i veti" (Giornale p.7). E Libero (p.3) scrive: il Pd vuole dettare legge a casa del centrodestra. Il vicesegretario della Lega Fontana a Libero (p.4): "Dialoghiamo con tutti per un nome condiviso. Berlusconi su di noi può contare". Il Messaggero (p.8) segnala invece le mosse di Salvini e Meloni per liberarsi del candidato Berlusconi: Lega e FdI non vogliono restare ostaggi dell'ex premier. Lollobrigida (FdI) a Libero: "Il centrodestra deve rimanere compatto". Il centro di Renzi & Toti al lavoro per portare Draghi al Colle, ma con la garanzia che non vengano sciolte le Camere (Messaggero p.9). Ma Maria Elena Boschi (Iv) alla Stampa (p.10) dice: "Per eleggere Draghi al Quirinale serve che il Parlamento abbia le idee chiare per il dopo. Andare a votare nel 2022 sarebbe un errore e un governo tecnico senza la credibilità di Draghi sarebbe meno forte. La sensazione è che Meloni, Conte e Letta manderebbero Draghi al Colle solo per andare a votare a giugno".

ESTERI
Intesa di pace preventiva tra le 5 potenze nucleari: "Non ci faremo la guerra" (Messaggero p.10). Francia, Cina, Russia, Regno Unito e Usa si accordano sull'uso difensivo delle armi. Il Covid obbliga le Nazioni Unite a rimandare per la terza volta la Conferenza dei Paesi aderenti al Trattato di non Proliferazione Nucleare. Ma le cinque potenze nucleari del Consiglio di Sicurezza hanno comunque voluto mandare un messaggio di distensione e di rassicurazione al mondo, e hanno tutte e cinque rilasciato una dichiarazione in cui affermano che evitare una guerra nucleare è la loro "responsabilità principale".
L'Europa si spacca sul nucleare green. Strappo dei "falchi" (Messaggero p.2). La Germania vuole fermare la nuova classificazione delle fonti energetiche. Si rompe l'intesa con la Francia che guida un fronte di una dozzina di Stati favorevoli alla campagna per l'atomo "verde". L'Italia per adesso si dichiara neutrale e punta sul gas, sostenuta dai tedeschi.
Debito, Roma e Parigi propongono un'Agenzia europea: secondo lo scenario descritto da Fubini sul Corriere (p.26), l'ipotesi prevede di conferire alla nuova istituzione la quota legata alle spese per il Covid e per la crisi. La proposta di Roma e Parigi si colloca nell'ambito della revisione delle regole europee di bilancio: il piano di assorbimento del debito ha come obiettivo quello di rimuovere, tramite una nuova istituzione europea, gran parte del peso e del rischio dell'enorme debito accumulato da ciascuno degli Stati durante la pandemia.

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