Commentario del 23.12.2021

PRIME PAGINE
Draghi pronto alla sfida del Colle (Stampa). "Avanti con chiunque ci sarà" ha detto ieri il premier (Corriere). Il Tempo titola: "Draghi sfiducia Draghi". Mossa di Draghi, partiti spiazzati (Messaggero). QN definisce Draghi "il nonno della Repubblica". Libero scrive: "Nonno contro bisnonno" riferendosi alla sfida tra premier e Berlusconi. Per MF c'è però Violante sulla via di Draghi. Ironico il Fatto: "Attenzione, nonno in fuga". Ma per il Colle – scrive Repubblica – è gelo su Draghi. Tutti contro Draghi (Giornale). IL centrodestra sbotta: così saltano i patti (Libero). Verità attacca: "Draghi si butta sul Quirinale per fuggire dal disastro Covid".
Covid, Omicron dilaga anche in Italia: "Centuplicati i casi di variante" (Repubblica). Tamponi e mascherine: arriva la stretta (Stampa). Capodanno, tamponi anche per i vaccinati. E si torna alla mascherina all'aperto (Messaggero). Ipotesi vaccino obbligatorio al lavoro e tamponi a chi non ha la terza dose (Giornale). Figliuolo al Messaggero annuncia: "Novavax a gennaio. Militari per il tracciamento".
Europa. Covid, la commissaria Kryakides al Corriere: "Sui viaggi ora l'Europa si muova unita".
Italia-Economia. Taglio Irpef, gli sconti in busta paga partono a marzo (Sole). Risparmi Irpef fino a 944 euro (Italia Oggi).
Energia, stop alla transizione: i rincari del gas rilanciano il carbone (Repubblica). Terremoto nell'energia: operatori alle corse, aziende a rischio blocco (Sole).
Esteri, Libia al bivio: costretta a dividersi per non morire (Stampa). Il Parlamento libico rinvia le elezioni (Sole e altri).

ECONOMIA
Energia, con i prezzi del gas naturale alle stelle, l'Italia riaccende il carbone (Repubblica in prima e p.29). Cresciuto del 25% negli ultimi tre mesi l'utilizzo del carbone, che, insieme al maggior utilizzo di olio combustibile, ha prodotto un incremento del 4% delle emissioni. Con l'aumento dei costi energetici, arrivano le prime chiusure per le aziende: dalle cartiere alle fonderie, dal vetro alla ceramica (Sole p.2, Stampa p.22 e altri). L'allarme di Federmeccanica: il 26% delle imprese rischia di dover interrompere l'attività (Messaggero p.8). Il presidente di Federacciai, Alessandro Banzato, al Messaggero: "Siamo all'allarme rosso. Prezzi insostenibili, per calmierarli bisognerebbe riaprire i pozzi italiani e riprendere le trivellazioni, sfruttando i nostri giacimenti. Anche l'Europa deve dare un segnale, ad esempio sul fronte del Nord Stream2, sbloccandolo. Ma anche evitando di litigare con i fornitori dell'Est, visto che il quadro geo politico è già complesso".
Manovra, tagli alle tasse con le misure su Irpef e Iva (Repubblica p.13 e altri): dopo un mese di stallo è arriva il via libera in Senato alle misure da 32 mld. Adesso si aspetta il maxiemendamento, poi ci sarà il voto in Aula, prima della chiusura il 28 dicembre alla Camera. Resta aperto il dibattito sul Superbonus: Draghi ha evidenziato i suoi dubbi sottolineando i costi alti (Stampa p.11 e altri).
Pnrr, parte la corsa ai 45 nuovi target per la seconda tranche (Sole p.4 e altri): archiviati i primi 51 obiettivi, si guarda già ai prossimi traguardi. Sono 15 le riforme da realizzare da qui alla fine di giugno. Nel frattempo, entro Natale, ci sarà l'accordo con Bruxelles, poi Roma chiederà l'erogazione delle risorse della prima rata di aiuti, che dovrebbe arrivare tra marzo e aprile (Sole p.4). Anche il Messaggero (p.8) segnala come siano stati centrati i gli obiettivi della prima parte del piano, ma ora è corsa ai decreti attuativi.

POLITICA
In primo piano su tutti il discorso di Draghi, che punta al Quirinale: "Governo avanti anche senza di me, sono un nonno al servizio delle istituzioni". "Draghi spiazza i partiti" scrive il Messaggero (in prima e p.3). Ora il premier aspetta le mosse degli schieramenti: decisivo il dialogo fra Letta e Salvini (Repubblica p.3). Il premier mette nelle mani dei leader politici la scelta decisiva sul Colle, scrive il Corriere (p.5). Ma ora nessun partito offre il Colle all'ex Bce – segnala il Giornale (p.4) -: l'asse Fi-Lega-Pd-M5S lo invita a restare a Palazzo Chigi fino al 2023. Solo il Pd – sottolinea invece Repubblica (p.6) – apre a Draghi al Colle, con Letta che definisce il premier "un civil servant". Mentre il M5S alza il muro e chiede a Draghi di restare dov'è. Nel centrodestra, FdI solleva critiche alle parole del premier, Berlusconi chiede che resti a Palazzo Chigi e Salvini lancia l'avvertimento: "Se va via, non c'è certezza" (Corriere p.5). Secondo Repubblica (p.7) è la paura del voto anticipato ad agitare soprattutto Forza Italia e Lega. Da più schieramenti politici, comunque, arriva la richiesta di "continuità".  Secondo Lombardo sulla Stampa (p.3) il piano di Draghi per andare al Colle passa dal governissimo bis: il premier vorrebbe convincere i partiti mantenendo il ruolo di "garante" sui grandi temi. Ma crescono i timori che la Lega si sfili. E Libero (p.3) evidenzia la successione difficile alla guida del governo: per il trasloco di Draghi serve un patto tra i partiti per il nuovo premier. I tecnici Franco e Cartabia e il leghista Giorgetti i nomi in primo piano, ma senza un accordo a breve, il tavolo salta. Giornale (p.3) sottolinea come Draghi apra la corsa al dopo Draghi: si "candida" al Colle e congela il governo. Mentre il Corriere (p.2) sottolinea il messaggio dell'ex presidente della Bce, per il quale la maggioranza non può spaccarsi sulla scelta del presidente della Repubblica, Renzi a Repubblica (p.8) dice l'opposto: "Il capo dello Stato si può eleggere anche con un'altra maggioranza". Senza sbilanciarsi su Draghi e rinviando le discussioni al 10 gennaio, il leader di Italia viva ricorda: "Mattarella fu votato da uno schieramento diverso da quello al governo". Calenda alla Stampa (p.4) prende invece posizione: "Draghi resti a Chigi anche dopo il 2023, per il Colle c'è Cartabia". Secono il Messaggero (p.3) c'è una condizione affinchè Draghi resti alla guida del governo: maggioranza unita sul Colle. Se non ci fosse un accordo largo per il Capo dello Stato, il premier potrebbe lasciare.
Intanto si continua a fare i conti con la pandemia. Con la soglia dei contagi che supera 36 mila e i casi di variante Omicron centuplicati, il governo è pronto a introdurre i tamponi per feste e veglioni, anche per i vaccinati con due dosi, mascherine Ffp2 per i trasporti e super Green Pass per lavorare. Oggi dovrebbero arrivare le nuove misure (Repubblica p.9 e tutti). Il commissario straordinario Figliuolo al Messaggero (p.5) dice: "I dati fin qui disponibili tendono a mostrare che la terza dose protegge dalla variante Omicron, ripristinando una protezione alta sulla malattia e buona sulla trasmissione. Per questo è fondamentale sottoporsi ai richiami, rispettando gli intervalli stabiliti dalle Autorità sanitarie, dando sempre priorità ai più anziani e ai più fragili". Poi Figliuolo annuncia l'arrivo in Italia delle nuove pillole antivirali orali e del vaccino Novavax.

ESTERI
Covid, l'allarme dell'Oms: "In arrivo una nuova tempesta". Intanto si va verso la quarta dose: Israele fa da apripista, la Germania si prepara (Repubblica p.13 Stampa p.8). Lo spettro di Omicron fa paura all'Europa. L'aumento dei contagi – più di 100mila in 24 ore in Gran Bretagna – spinge il Vecchio continente a blindarsi e a guardare verso Israele, primo Paese ad aprire alla quarta dose di vaccino. Stella Kyriakides, Commissario Ue per la Salute, al Corriere (p.15) dice: "Lockdown? Spetta ai Paesi. Ma sulle limitazioni ai viaggi l'Europa deve essere unita. Dobbiamo aumentare urgentemente i tassi di immunizzazione e di richiamo in tutta l'Ue, per proteggere dagli effetti più gravi". Nel frattempo c'è il via libera alla pillola anti Covid di Pfizer: il primo farmaco da prendere a casa (Stampa p.8).
Dietrofront in Libia. Slittano le elezioni: "Voto a gennaio" (Repubblica p.21, Stampa p.20-21, Corriere p.23). Mentre Russia e Turchia intralciano il processo perché vogliono mantenere le truppe, la comunità internazionale non può restare disarmata. L'impegno di Draghi: "Accelerare verso la democrazia. Italia ed Europa hanno fatto di tutto e continueranno a farlo".
Sondaggio YouGov. Paura dei migranti. Metà degli europei è a favore dei muri (Repubblica p.19). Confusa, impaurita, divisa: è l'immagine dell'Europa di fronte al fenomeno dei grandi flussi migratori. Dove quasi la metà dei cittadini immagina di innalzare muri per difendersi dagli stranieri illegali ed una grande maggioranza ritiene che il livello d'immigrazione sia "troppo alto" nei rispettivi Paesi.
Giustizia, altra procedura dell'Europa contro Varsavia (Corriere p.20). Per la Commissione europea, il Tribunale costituzionale della Polonia "non ha più i requisiti di un tribunale indipendente ed imparziale, come richiede il trattato sull'Ue": Bruxelles ha deciso di avviare una procedura di infrazione contro Varsavia a causa di gravi preoccupazioni in seguito alle due sentenze del 14 luglio e del 7 ottobre scorsi, nella quali il Tribunale costituzionale ha ritenuto le disposizioni dei Trattati Ue incompatibili con la Costituzione polacca.

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