Commentario del 20.11.2021

PRIME PAGINE
Covid, l'Italia alza la guardia (Repubblica). Sì al lockdown per i non vaccinati (Stampa). Cresce la spinta per l'obbligo vaccinale (Corriere). Draghi per ora frena (Sole), anche se per il Giornale ora il premier rompe il tabù sul tema. Le imprese spingono per l'obbligo vaccinale (Messaggero). Il QN: i vaccini ci salvano, lo dicono i dati. Ma Verità attacca: il vaccino non basta, ma tifano per l'obbligo. Guai a rinchiuderci ancora – scrive Libero -: occhio alla rabbia sì vax. Il ministro Brunetta al Corriere: "Restrizioni per i no vax".
Italia-Economia. Tasse, 6 mld su 8 di tagli ai lavoratori (Stampa). Tasse, primi tagli per le aziende e il ceto medio (Messaggero). Libero: ripresa da urlo ma i partiti frenano il boom.
Italia-Politica. Il Fatto intervista Conte: "Incontro con Draghi sul caso Rai e il resto".
Esteri. Guerriglia No vax in Olanda: la polizia spara, almeno due feriti (Repubblica). In Germania incubo bavarese: "Le terapie intensive sono già piene" (Repubblica)
ECONOMIA
Riforma fiscale, arriva il taglio dell'Irpef con sconto al ceto medio: sforbiciata anche all'Irap (Messaggero p.6). Incontro al Tesoro con i partiti: si va verso la riduzione di 2 punti dell'aliquota al 38%. Manovra ancora bloccata in Parlamento: lite Pd-M5S, slitta la nomina dei relatori.
Per Verità (p.9) è morsa del governo sulla manovra: solo 2 miliardi per ridurre l'Irap. Il Mef preme affinché il Parlamento usi quasi tutti i fondi disponibili per tagliare il cuneo. Nuovo tavolo lunedì. Iv vuole correre per approvare allo stesso tempo bilancio e legge delega sul fisco: Renzi cerca Salvini. Tasse, per i lavoratori un taglio da 6 miliardi, scrive invece la Stampa (p.20). Il tavolo con Franco aggiornato a lunedì. Il Tesoro al lavoro per una mediazione, Gentiloni: no al ritiro degli aiuti. Si cerca l'intesa sugli 8 miliardi: 2 destinati alle aziende. La Lega: azzeriamo l'Iva sui beni di prima necessità.
Tra flat tax, Superbonus e Tari la manovra è al test degli emendamenti, scrive il Giornale (p.6). Più di 1200 le proposte di modifica. Il Pd: niente tassa dei rifiuti per le Balistiche. Iv chiede che la si paghi in bolletta.
Ma dagli industriali oltre alla richiesta dell'obbligo vaccinale arriva anche l'allarme per la ripresa economica, sulla quale aleggia lo spettro del virus: a rischio servizi, turismo e consumi. L'allarme arriva da Bonomi. Un anno di chiusure nel 2020 è costato il 9% del Pil e 700mila posti di lavoro.
Torna l'incubo Covid, giù le Borse, titola invece il Sole (p.3). Gli investitori iniziano a prezzare il rischio di lockdown, facendo partire una nuova rotazione dei portafogli in Europa che penalizza i listini come Piazza Affari (-1,2%) dove le banche pesano molto. In forte caduta la Borsa austriaca (-3,1%).
Secondo il Giornale (p.8) la bomba dell'inflazione minaccia la ripresa: la Bce è già in guardia. Allarme Confcommercio: "Prezzi elevati fino al 2023". Lagarde: "I tassi resteranno fermi".
Tra caro prezzi e controlli intanto il Superbonus è a rischio, scrive il Messaggero (p.9). L'Ance: "Bene le verifiche contro le frodi, ma attenzione all'eccesso di burocrazia". Servono più risorse statali per far fronte all'aumento record delle materie prime.
Incentivi, Sud, banda ultralarga: le mine sull'attuazione del Pnrr, titola il Sole (p.8). Alle imprese serve una valanga di documenti per partecipare ai bandi. Aiuti 4.0 e progetti Ipcei senza quota del 40% al Mezzogiorno. Manca manodopera, cantieri per il web a rischio.

POLITICA
In primo piano ancora il virus e l'aumento dei contagi. Le industrie chiedono obbligo di vaccino, mentre Locatelli (Cts) propone "terza dose già dopo 5 mesi". Bonomi chiede di "immunizzare tutti come in Austria". Politici divisi (Corriere p.2-3). Dai ristoranti agli stadi arrivano restrizioni per i no vax al via con la zona gialla. Il decreto al quale lavora il governo imporrà a personale sanitario e lavoratori delle Rsa di ricevere la terza inoculazione anti-Covid. Il tema è in primo piano su tutti i quotidiani. Ieri ancora oltre 10mila casi, cresce l'incidenza. Rezza: "La protezione dall'infezione cala dal 74 al 46% dopo i sei mesi, valutare se anticipare i richiami". Ieri effettuati 160mila booster, è il record da inizio campagna (Giornale p.2-3).
Sono due su tre gli italiani favorevoli a lockdown per chi non è protetto, scrive la Stampa (p.3). Ma i cittadini si dividono sulla vaccinazione dei bimbi: d'accordo solo al 44,3%. Anche Mattarella in campo chiede di "vincere la battaglia contro l'antiscienza". Il presidente alla cerimonia per sostenere la ricerca Airc: "Dobbiamo coinvolgere, spiegare e raccogliere consensi".
Secondo il ministro Brunetta, intervistato dal Corriere (p.5): "Serve
un super green pass. No a nuove chiusure a causa dei non vaccinati". Poi sottolinea: bisogna puntare molto sulle terze dosi, vedo bene l'obbligo per chi lavora agli sportelli pubblici.
Per il presidente dell'Emilia-Romagna Bonaccini "non serve costringere i No Vax, ma stiano fuori da teatri e piscine". Secondo il dg dell'Aifa Magrini: "Il Green Pass ci mette già al sicuro, l'obbligo non servirà" (Repubblica p.7).
Scenari politici. In primo piano l'intervista a Giuseppe Conte sul Fatto (p.2-3): "Serve un incontro con Draghi, sulla Rai io e Grillo siamo d'accordo". Dopo lo scontro con Palazzo Chigi sulle nomine dice: "Il mio vice Turco convocato a cose fatte, gli hanno dato solo la lista già pronta". Secondo la Stampa (p.8) Conte prepara la vendetta contro Draghi: "Sulla legge finanziaria ci faremo sentire". 5S divisi. I timori del ministro degli Esteri: "Sono preoccupato, c'è il serio rischio che si vada a votare a marzo". "Mai con Letta e i 5Stelle", Renzi lancia intanto il nuovo centro, scrive il Messaggero (p.7). Il leader apre la Leopolda, affollata come ai vecchi tempi: "Noi decisivi sul Quirinale". Poi aggiunge: "Salvini e Meloni? Sovranisti. Siamo i più leali con Draghi". Ma non lo evoca (per ora) al Colle. Su Repubblica (p.13) arrivano le parole di Graziano Delrio: "E' l'ora dei riformisti – dice – il campo largo deve andare da Matteo a Bersani e i 5S". Poi su Renzi: "Vira a destra? Mi auguro di no, ma le intese in Sicilia non sono un buon segnale".

ESTERI
Repubblica (p.2-3) apre facendo il punto sul virus in Europa. In Austria torna il lockdown per tutti e da febbraio scatta il vaccino per legge. Il Paese aveva varato misure restrittive per i non immunizzati, ma non è bastato. Il cancelliere Schallemberg: "Da loro attentato contro la sanità". In Germania affonda la ricca Baviera: "Qui la gente muore per colpa dei No Vax". Le terapie intensive sono al collasso: "Dobbiamo mandare via i malati". Il governatore Soder chiude i mercatini di Natale, bar e discoteche. L'Europa chiude, è il titolo di Stampa (p.7) sul tema. Austria venti giorni di lockdown per tutti. Rivolta in Olanda, e la polizia spara.
Biden-Xi, il nuovo fronte si apre sulla tennista scomparsa: lo stop ai tornei in Cina (Messaggero p.11). Il mistero sulla sorte di Peng Shuai dopo l'accusa di stupro all'ex vicepremier Gaoli. Casa Bianca e Onu: che fine ha fatto? La Wta pronta al boicottaggio fino al 2030. Libero (p.10) parla invece di ombre cinesi rosse sul Parlamento italiano: deputati e senatori agli ordini dei comunisti. Un dossier di 60 pagine rivela la rete degli amici del Dragone. Tutti impegnati a far dimenticare i massacri degli oppositori e la negazione dei diritti umani.
Ma negli Usa torna l'incubo razzismo: assolto il killer di Kenosha e Biden invita alla calma (Repubblica p.17 e altri). Rittenhouse, 18 anni, uccise due persone negli scontri dell'estate 2020. Difeso da Trump, è diventato il simbolo delle tensioni che spaccano gli Usa.
Tra i temi in primo piano rimane anche la situazione dei migranti e la tensione tra Bielorussia e Polonia. Su Stampa (p.19) parla Svetlana Tikhanovskaya: "La Polonia difende l'Europa, Draghi voce leader sui diritti. La leader dell'opposizione: "Grazie al premier italiano per il sostegno, è tempo di agire e farsi sentire, gli abusi che succedono nel mio Paese non possono essere ignorati. Come si fa a dialogare con un regime che ha messo in carcere tutti gli oppositori?".
Al Corriere (p.20) parla invece il premio Nobel Lech Walesa: "Minsk vuole destabilizzare l'Ue. La Polexit? Non accadrà mai". Poi aggiunge: "Capisco Morawieck sui migranti, ma il punto è che ci sono troppe disuguaglianze".

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