Commentario del 03.11.2021

PRIME PAGINE
Conferenza di Glasgow: clima, bazooka da 5 mila mld di dollari (Sole). Più forese e meno gas, l'impegno dei leader di oltre cento Paesi (Corriere, Repubblica). Parla Cingolani: "Una svolta rapida per il clima, come contro la pandemia. Avanti sul nucleare" (Repubblica, Stampa). L'affondo del Nobel Parisi, che al Corriere dice: "Dai Grandi solo parole, un vero piano non c'è". MF avverte: stop a 500 progetti green. Verità attacca il "blabla" alla Cops26: in Europa manca il gas e il premier evoca il nucleare.
Italia-Politica. La battaglia del Quirinale (Corriere). Giorgetti: "Draghi guidi il governo dal Quirinale" (Stampa). Torna Giorgetti: botta a Salvini e assist a Draghi super presidente (Verità). Il Fatto parla di "golpetto" di Giorgetti contro la Carta e lo stop di Conte: "Non si può". Poi Giorgetti boccia Salvini: "Un incompiuto" (Repubblica).
Al Messaggero parla la ministra Gelmini: "Poteri per Roma, ora si acceleri".
Covid, salgono i contagi. I timori delle Regioni: serve prudenza (Corriere). Speranza: "Rischio di una quarta ondata scongiurato da pass e vaccini" (Sole).
Italia-Economia. L'esercito dei senza lavoro che preferiscono il sussidio (Messaggero).

ECONOMIA
Energia, l'ultimo miglio del carbone italiano: vale il 5%, centrali chiuse nel 2025 (Repubblica p.4). Lo ha stabilito il Piano nazionale per l'energia e il clima: ma alcuni impianti saranno riconvertiti a gas fino a quando non ci saranno rinnovabili a sufficienza. Il ministro Cingolani, intervistato dal Corriere (p.8) dice: "Superfondo fino a 100 miliardi, idee e ricerche per la transizione: così l'Italia farà da apripista". Poi parla di "maxi alleanza tra Stati e fondazioni contro gli squilibri energetici". E lo stesso Cingolani parla anche a Repubblica: "Il clima è ormai un'emergenza come il Covid: puntiamo sulle tecnologie. Il senso d'urgenza per la pandemia ha portato a un vaccino in 18 mesi. Nella transizione verde deve accadere qualcosa di simile".
Lavoro. Sussidi e poca formazione, così 200 mila lavoratori preferiscono la panchina (Messaggero p.6). Al massimo storico il numero dei posti che le imprese non riescono ad occupare. Bonomi intanto all'attacco sulla Cig: non vogliamo più essere un bancomat per lo Stato. Sul Messaggero (p.7) intervista al vicepresidente di Confindustria Giovanni Brugnoli: "Il Reddito è una stortura, serve un patto scuola-imprese". Poi sottolinea: "E' un paradosso che manchi il personale con il 30% di disoccupazione giovanile".
Le materie prime intanto però non frenano l'Italia: cresciamo più di Francia e Germania, come riporta Libero (p.20). I ritardi nella consegna dei componenti dovuti in buona parte alla congestione dei porti rallentano la produzione dei campioni europei. Ma il nostro sistema di Pmi e nicchie di mercato non si ferma. Scendono però i salari, aumentano i prezzi delle bollette: l'Italia in ripresa si scopre povera, titola invece il Qn (p.3). Nonostante il boom del Pil, gli effetti dell'aumento delle materie prime abbattono il potere d'acquisto.
Tra i temi in primo piano sui quotidiani anche il caso Mps. "Il vertice non si cambia", Mef al lavoro sul nuovo piano (Messaggero p.15). Il direttore del Tesoro Rivera in Parlamento: "Necessario più patrimonio ma lo Stato uscirà. La salvaguardia dell'occupazione è una priorità", si tratta con Bruxelles per una proroga più lunga. Secondo Repubblica (p.20) invece Monte dei Paschi tornerà privata, ma il Tesoro ha bisogno di tempo.

POLITICA
"Può guidare dal Colle", Giorgetti promuove Draghi e poi bacchetta Salvini (Stampa p.8 e tutti). Il ministro al segretario: pensi alla credibilità, non imiti Bud Spencer. L'ipotesi del premier al Quirinale inquieta Forza Italia: "Così si vota". Secondo il Giornale (p.2) la partita di Di Maio guida il fronte contro le elezioni, e punta a lasciare SuperMario a Chigi. I grillini temono che l'obiettivo di Conte siano le urne anticipate. Anche il Pd è scettico sull'ex Bce al Colle, adesso Letta temporeggia. "Matteo in Europa sbaglia tutto", questa la posizione di Giorgetti riportata anche dal Messaggero (p.8), poi sottolinea: "Il premier guiderebbe ancora il convoglio, sarebbe un semi-presidenzialismo di fatto". Vincenzo Amendola, intervistato da Stampa (p.9) chiede di "mettere il Paese al sicuro, non si può votare nel 2022". Il responsabile per gli Affari Ue: "Il premier al Quirinale? Siamo a un bivio. Un passaggio decisivo per il Pnrr. I partiti non sentono l'urgenza delle riforme per i fondi europei".
Montano intanto polemiche e proteste sul capo della Lega per il suo incontro con Bolsonaro, come riporta il Corriere (p.13) e altri. A Pistoia per ricordare i caduti brasiliani. Molti gli assenti. Salvini parla però di "attacchi surreali".
Roma, il pressing sui poteri speciali per Expo e Giubileo (Messaggero p.2-3). Si parte alle Camere con la riforma che attribuisce la potestà legislativa alla città. Dal Pd alla Lega, partiti concordi: "Basta perdere tempo, la legislatura sta finendo". "Il Parlamento acceleri, la Capitale ne ha bisogno", queste le parole di Mariastella Gelmini, che aggiunge: "Ci sono temi su cui la città deve darsi leggi proprie. Decentriamo competenze ai Municipi: una necessità per un territorio così vasto".
Virus, l'allarme di Veneto e Alto Adige, Zaia: no a cortei senza mascherine (Corriere p.14). La provincia di Bolzano non esclude restrizioni, il governatore: "Sfilate intollerabili, creano focolai".
Si accelera anche sulla terza dose: "Entro fine anno via ai cinquantenni", scrive Repubblica (p.16). Atteso per oggi l'ok al richiamo di J&J: l'ipotesi di darlo a sei mesi dalla prima iniezione. In montagna e all'esterno a Natale si viaggia con il pass, scrive il Messaggero (p.9). Con la proroga dello stato d'emergenza limiti al turismo anche dopo Capodanno. Per gli impianti sciistici obbligatorio il Qr code, per pernottare in albergo no. Terranno il green pass fino all'estate anche se i dati provano che è un flop, scrive Verità (p.3). Chi chiama "disertori" i camalli ignora che, da quando c'è la card, sono calate le prime dosi e sono cresciuti i contagi. Eppure il governo lavora alla proroga, rifilandoci la balla che saremo liberi con il 90% dei vaccinati, attacca il quotidiano.

ESTERI
Obiettivo 2030 ( Stampa p.2 e 5, Messaggero p.4 e tutti). Patto sul metano (senza Cina e India) e impegno globale per le foreste, all'accordo hanno aderito anche Pechino, Mosca e Brasilia: per salvare gli alberi 19 miliardi. In campo anche i privati da Ikea, a Rockfeller a Bezos ("2 miliardi per la terra fragile") che intendono stimolare il settore privato perché si raggiunga entro il 2030 la cifra simbolo di 100 miliardi di dollari con cui costruire pale eoliche e centrali fotovoltaiche in Asia, Africa e America Latina. Usa e Ue guidano oltre 100 nazioni: -30% del gas entro fine decennio. Johnson: "Cautamente ottimista. C'è ancora molto da fare". Biden attacca Xi "Un grosso errore non essere a Glasgow: come fa Pechino a rivendicare una leadership mondiale se non si presenta alla Cop26? La generazione di mia nipote ci obbliga a intervenire". Accusa di Pechino: "Ci hanno vietato la diretta video". Putin: "La Russia conta sugli alberi"
Impegni a parole ma le emissioni sono in aumento (Messaggero p.5). Finora tante promesse sulla carta e poche misure concrete Molto indietro i Paesi asiatici. Per il "Climate action tracker" Pechino e new Dehli vanno messi usl banco degli imputati. E l'Occidente fa poco meglio. Stati Uniti: il vero obiettivo è estrarre più petrolio. Cina: cresce ancora la produzione di carbone. Europa: il blocco dell'Est non riduce la propria CO2. Australia: fonti fossili e zero incentivi alle rinnovabili
L'energia sporca (Repubblica p.5). India, la linea di Modi sui gas serra "Prima lo sviluppo, poi i tagli" (Repubblica p.6). Le richieste di Nuova Delhi: "«Zero emissioni è un modo per i Paesi sviluppati di evadere le responsabilità e trasferire l'onere su nazioni come l'India - dicono gli uomini attorno a Modi - vogliamo un livello netto-negativo per l'Occidente, invece che netto-zero".
Cina. La fabbrica del mondo sta ripartendo. Ecco perché ha fame di carbone (Repubblica p.7). Un milione di tonnellate al giorno in più. La fabbrica del mondo non si può fermare e per combattere la sua crisi energetica il gigante asiatico si rifugia nel caro, vecchio e sporco carbone. Pechino si è impegnata a non finanziare nuove centrali all'estero, ma tra le mura di casa non può, ancora, che aumentare la propria produzione. A ottobre Pechino ne ha prodotto di più per venire incontro alla crescente domanda globale di merci.
Intervista con Ryad Al Maliki, ministro degli esteri palestinese: "L'Italia ci aiuti a negoziare con Israele Da Bennett falsi segnali" (Repubblica p.14). Accompagna il suo presidente: "Siamo venuti a riscaldare il rapporto con un paese amico come l'Italia, per chiedervi di far pressioni per sbloccare il negoziato politico con Israele. Non c'è più Netanyahu, che aveva congelato tutto con noi, ma anche con il nuovo governo non c'è vero confronto su un tema centrale per noi".
Afghanistan, attacco all'ospedale: strage a Kabul (Corriere p.21 e altri). Un kamikaze e poi uno scontro a fuoco, almeno 25 morti. I talebani parlano di commando di 6 persone. L'Isis rivendica.

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