Commentario del 17.10.2021

IN PRIMA PAGINA
Centomila no al fascismo. Landini: "La piazza di tutti" (Stampa). In duecentomila a Roma: "Difendiamo la democrazia" (Repubblica). La piazza Cgil: "Sciogliere FN". Ma il governo prende tempo (Fatto). Giornale attacca: "Ipocrisia rossa, corteo (elettorale) della Cgil". Verità attacca: la resistenza secondo la Cgil è bastonare Salvini e la Meloni. A Milano ieri corteo dei "No Green pass" tra cariche, blocchi e tensioni (Sole e tutti).
Italia-Politica. Città al voto, nodo astensione (Messaggero, Corriere). Amministrative, oggi e domeni urne aperte ai ballottaggi (Repubblica). Pd e M5S calpestano le regole del voto (Libero).
Covid, "immunità a Natale". Ma i virologi avvertono: rischioso eliminare il Pass (Messaggero). Intanto, è corsa ai Green Pass: la fermezza vince (QN). Il green pass spinge i vaccini (Corriere). Berlusconi a Libero: "I cattivi maestri dietro i No vax". Il leader di Fi difende la linea della fermezza: "La collettività non paghi i tamponi per i No vax" (Giornale).
Italia-Economia. Nel 2021 il Pil cresce oltre quota 6%. Bonomi: "Servono continuità e riforme" (Sole). Reddito di cittadinaza, Orlando: "Difendo il Rdc, ma stretta sulle regole" (Corriere).

ECONOMIA
Crescita più alta, Pil a +6,1% nel 2021: Sole (in prima e p.3), Corriere (p.30) e altri quotidiani segnalano il rapporto del Centro studi di Confindustria, che alza le stime di due punti percentuali rispetto alle previsioni di aprile. Il dato del 2021, insieme al +4,1% previsto per il 2022, riporterebbe la nostra economia sopra i livelli pre-crisi già nella prima metà del prossimo anno. Il presidente di Confindustria Bonomi guarda alla manovra e si rivolge al governo: "Bisogna tornare a crescere a un ritmo del 1,5-2% annuo. Nel rispetto della riduzione del debito pubblico, serve una progressiva uscita da misure emergenziali e un'attenta selezione delle misure di sostegno" (Sole).
Novità sul Reddito di cittadinanza: un beneficiario su tre è considerato "occupabile" e vedrà l'assegno ridursi progressivamente (Stampa p.10). L'obiettivo è spingere sulle politiche attive, con Draghi che spiega: "Ora dobbiamo trovare il modo di agevolare il reinserimento di chi non ha un lavoro". Per il Messaggero (p.9) si va verso un taglio dell'assegno per chi rifiuta le offerte di lavoro: già al primo "no" all'impiego l'importo sarà tagliato. Ma – secondo Repubblica (p.10) – prima di riformalo, bisogna rifinanziare il Reddito: i 200 mln inseriti nel decreto fisco-lavoro approvato venerdì serviranno per arrivare fino a dicembre, ma per il 2022 servono altri 800 mln, che dovranno essere inseriti nella legge di bilancio. "La protezione dei più deboli resta importante ma vanno rivisti alcuni profili" dice il ministro del Lavoro Orlando. In primo luogo – dice l'esponente dem, nelle parole riportare dal Corriere (p.13) – dobbiamo rendere il reddito più efficace nel contrasto alla povertà. Bisogna risolvere la questione relativa alle famiglie numerose. E occorre stare attenti, perchè c'è il rischio che alcune persone si trovino costretta a lavorare in condizioni di dumping salariare. Serve – spiega il titolare del Lavoro - cautela a definire un'offerta congrua".

POLITICA
In primo piano sui quotidiani il corteo della Cgil ieri a Roma. Tra 100 e 200 mila persone in piazza a San Giovanni: "Mai più fascismi" è lo slogan (Repubblica in prima e p.4 e tutti). "Questa è la festa di tutti" dicono i leader di Cgil, Cisl e Uil di fronte a una piazza che riunisce società civile e politica. "Sciogliere i gruppi neofascisti" è la richiesta, ma il governo prende tempo (Fatto in prima e pp.2-3). Il premier sceglie la strategia della prudenza e della gradualità per placare la tensione in questa "fase delicatissima" (Corriere p.9). La Verità (p.6) attacca lo show pre-elettorale: alla faccia del silenzio prima del voto, i sindacati riuniscono la sinistra in nome dell'antifascismo alla vigilia del ballottaggio. Calpestate le regole del voto: la parata Cgil – scrive Libero (p.8) – diventa uno spot elettorale. Il Giornale (in prima e p.2) attacca "l'ipocrisia rossa": Landini dice che è una pizza senza colore politico, ma con lui sfila tutto il centrosinistra a poche ore dal ballottaggio. Il centrodestra contro l'evento: "I veri fascisti – dice Salvini – sono gli antifascisti" (Stampa p.2).
A Milano intanto è andato in scena il corteo dei No pass: altro tentativo di assalto alla Cgil (Repubblica p.6 e tutti). 15 mila in strada, scontri con la polizia e arresti: prima bloccano il traffico poi cercano un blitz contro il sindacato. A fermarli è stata la carica della polizia.
Manifestazioni e Green Pass, Berlusconi a Libero (in prima e p.3) dice: "Basta con i cattivi maestri: chi va in piazza è in maggioranza gente perbene, ma c'è chi soffia sul fuoco. Sulla salute dobbiamo restare uniti, il Green Pass è uno strumento liberale: tutale un diritto naturale, quello di non essere contagiato. E l'unica via d'uscita è il vaccino: la campagna di immunizzazione ci permette di vedere la luce in fondo al tunnel". Libero (p.7) segnala l'efficacia di vaccini e Green Pass: un anno fa tornavamo ai lockdown, solo grazie alle vaccinazioni oggi la pandemia è sotto controllo.
Con l'introduzione dell'obbligo del Green pass per lavorare è boom di certificati scaricati e di prime dosi: 142mila nuovi vaccinati (Corriere in prima e p.2 e altri). Record di certificati verdi: oltre 867 mila i Green pass scaricati in 24 ore (Stampa p.7). L'obiettivo è raggiungere il 90% di vaccinati a dicembre, per Repubblica (p.8) la ripresa della corsa ai sieri potrebbe consentire di raggiungere già a novembre il traguardo dell'immunità di gregge. Ma gli esperti restano scettici sull'abbandono del Green pass: "E' un rischio" (Messaggero p.6). Anche se il consigliere di Speranza, Ricciardi, al Messaggero (p.9) dice: "Con il 90% di vaccinati lo stato d'emergenza si potrà attenuare. Quella copertura ci metterà in sicurezza anche se il virus non sarà del tutto eradicato perché i bambini non sono protetti".
Oggi e domani si torna alle urne nelle città al ballottaggio. Oltre 5 mln di italiani alle urne oggi e domani: 65 Comuni in palio, ma l'attenzione è soprattutto su Roma e Torino, considerati cruciali anche in chiave nazionale. Pesa l'incognita astensione (Stampa p.8 e tutti). Con Torino e la Capitale il centrosinistra cerca il 5-0 mentre la destra spera nella rivincita dopo il primo turno (Repubblica p.12). Secondo Geremicca sulla Stampa (p.9) il voto di Roma e Torino dà il via alla partita del Colle: il quadro che emergerà da queste urne potrebbe condizionare il dibattito in vista dell'elezione del presidente della Repubblica.

ESTERI
Il Cairo non rompe il silenzio su Regeni. Il presidente della commissione parlamentare d'inchiesta Erasmo Palazzotto: "Ora è una questione di Stato" (Stampa p.16). Ricomincia l'iter per arrivare ai 4 indagati. Il presidente della commissione d'inchiesta: "Il governo parte lesa". Visita al Cairo o decreti: così la politica punta a riaprire il caso Regeni (Repubblica p.18). Una nuova visita al Cairo, con nomi e cognomi dei quattro imputati fatti a favore di telecamera. Ancora: un'iniziativa diplomatica collettiva, con tutti i Paesi amici dell'Unione che si impegnano a chiedere all'Egitto gli indirizzi degli agenti che non si riesce a processare
Inghilterra, uccisione del deputato Amess. Killer sfuggito ai radar della polizia inglese (Repubblica p.16, Stampa p.17, Corriere p.14, Messaggero p.11). L'assassino era stato segnalato: "Islamico, si stava radicalizzando". La ministra Priti Patel: "Più sicurezza per i parlamentari".
Germania, il Corriere (p.16) dedica un focus alla Cdu, un partito a rischio fallimento e orfano della Merkel. Si cerca il nuovo leader: ma il modello austriaco è saltato, dopo quanto successo al premier Kurz. In corsa 5 uomini della stessa regione.
Sfida delle donne al G20: "Ora vogliamo contare di più" (Repubblica p.22). Le donne al centro della ripartenza economica e sociale del post Covid. Al Forum G20 Italy l l'obiettivo è disegnare priorità e linee guida per fare in modo che la ripresa sia una "She-covery" in grado di produrre benefici per tutti.
Libano sull'orlo del baratro. A Beirut la rivoluzione tradita. Sulla Stampa (p.18-19) il reportage dal Paese alle prese con l'anniversario delle rivolte fallite del 17 ottobre 2019: due anni dopo il settarismo ha vinto e il Libano è sull'orlo del baratro.

@riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento