Commentario del 24.08.2021

Primo Piano Rassegna Stampa
Martedì 24 agosto 2021

IN PRIMA PAGINA
Scontri e minacce a Kabul (Corriere). Ultimatum taleban, sette giorni
per la fuga (Stampa, Repubblica). Usa-Europa: via da Kabul dopo il 31.
Ma i Talebani non vogliono rinvii (Messaggero). Oggi il G7, braccio di
ferro tra Casa Bianca e Boris Johnson (Repubblica). "Il G20 di Draghi"
(Giornale): pesa l'esito del G7 di oggi, ma il summit decisivo sarà
quello allargato a guida italiana.
Italia-Politica. Il premier frena Salvini: sobrietà sui profughi
(Repubblica). Il leader leghista incontra Draghi, poi attacca Lamorgese
(Sole). Secondo Libero, Salvini trova la sponda di Draghi sulla
richiesta di cambio di passo al governo e sulla polemica alla Lamorgese.
Covid. Green pass, obbligo più vicino (Messaggero). Intanto la Gelmini
al Corriere dice: "Non è un'eresia il vaccino obbligatorio". Schiaffo ai
No vax: negli Usa via libera definitivo a Pfizer (Giornale e altri).
Cronaca. A 5 anni dal sisma di Amatrice, Repubblica scrive: fine
cantiere mai. Le macerie eterne di Amatrice. "Zero ricostruzione e i
clan si comprano le case" (Fatte). In 60 mila sono ancora fuori casa
(Messaggero).

ECONOMIA
Lavoro, si annuncia un autunno caldo (Repubblica p.11). Il segretario
della Cisl Sbarra lancia l'avvertimento sui licenziamenti: "Se si arriva
al 31 ottobre senza nuovi ammortizzatori, sarà un autunno molto caldo".
Il Pd chiede un'agenda sociale in vista della prossima legge di Bilancio
che metta al centro il lavoro, la riforma degli ammortizzatori sociali e
delle politiche attive. Resta caldo intanto anche il tema del decreto
anti-delocalizzazioni. Gentiloni si rivolge a Confindustria: "I toni
sono eccessivi. Ci possono essere dei dubbi, ma gli attacchi al governo
sono fuori luogo" (Giornale p.10). Sul tema, c'è il gelo del ministro
Giorgetti, tagliato fuori da Orlando e Todde (Stampa p.13). Il Foglio
(p.4) riporta la posizione di Giorgetti, il quale ritiene che aver
scatenato Confindustria su qualcosa che ancora merita approfondimenti
non è altro che un segnale di pochezza, imperizia e imprudenza. La
sottosegretaria leghista al Lavoro, Tiziana Nisini, al Sole (p.2)
spiega: "Va tutelata l'occupazione senza penalizzare imprese e
investimenti. Per la Lega la linea da seguire è semplice: premiare le
imprese che si muovono in maniera virtuosa e portano l'industria e il
lavoro nei territori, disincentiviamo invece chi non lo fa". Il
viceministro del Mise, Gilberto Pichetto Fratin (Fi), al Giornale (p.10)
ribadisce: "L'Italia non può dare l'immagine di un Paese che bastona le
imprese. Dobbiamo capire perchè le aziende se ne vanno, la sfida è
renderci competitivi nei confronti degli altri Paesi e ciò non si
ottiene con una legge, ma con una serie di comportamenti, una riforma
fiscale seria e una riforma degli ammortizzatori sociali a lungo
termine". E il presidente di Confindustria Veneto, Carraro, al Foglio
(p.4) dice: "Le imprese in Italia si trattengono con una riforma come
quella della giustizia. Si trattengono con la credibilità di chi ha il
compito di guidarla. Si trattengono con una squadra di ministri competenti".

POLITICA
Si apre la questione dei rifugiati afghani anche nella politica
italiana. Più di 3mila verso il nostro Paese, si allunga la lista delle
persone da salvare: "Non restino tutti qui – attacca Salvini -.
Accoglieremo chi ha bisogno, ma non possiamo diventare il campo profughi
dell'Occidente" (Stampa p.5). E mentre Salvini rilancia anche gli
attacchi all'indirizzo della ministra Lamorgese, Draghi frena il leader
del Carroccio: "Sui rifugiati l'Italia parli con una sola voce"
(Repubblica p.10 e altri). Ieri l'incontro tra i due, con Draghi che ha
chiesto di abbassare i toni, mentre Salvini continua a fare polemica nei
confronti della titolare del Viminale, anche perchè teme la concorrenza
della Meloni, che vuole sfiduciare la Lamorgese. "Salvini da Draghi
prepara la festa alla Lamorgese" scrive Libero (p.3). Intanto,
sull'accoglienza, il presidente dell'Anci Decaro a Repubblica (p.9)
dice: "Apriamo le porte, ma distribuiamo i rifugiati con equità. I
sindaci possono adoperare la rete del sistema di protezione per
richiedenti asilo che riserva alcuni posti proprio ai cittadini
afghani". Ma Libero (p.2) attacca: l'Italia è piena di clandestini e non
abbiamo posto per i veri profughi. I sindaci si mostrano pronti a
ospitare chi fugge – scrive Libero -, ma il problema è che le strutture
migliori sono già occupate.
Covid, negli Usa l'ultimo via libera a Pfizer: ok definitivo al vaccino.
Adesso – scrive la Stampa (p.10) – l'obbligo di vaccino è più vicino.
Sicuro al 100% dai 16 anni in su: per la Fda americana il vaccino non è
più sperimentale. Intanto, preoccupa l'Italia no-vax: sono 4 mln gli
over 50 non vaccinati, ma i virologi avvertono: è l'unica arma contro la
pandemia. La ministra Gelmini al Corriere (p.11): "Decisivi i dati dei
prossimi 15 giorni. L'obbligo del vaccino non è un'eresia, esiste già
per alcune malattie: se dovessimo giudicare irraggiungibile la copertura
dell'80% della popolazione non vedrei alternative. Ma una decisione del
genere spetta al Parlamento". Sull'obbligo anche gli esperti restano
divisi. L'immunologo Forni alla Stampa (p.10) dice: "Imporre le dosi a
tutti creerà reazioni contrarie, meglio la persuasione".

ESTERI
"Via da Kabul in sette giorni": mentre resta tesa la situazione nella
Capitale, dove si continua a sparare, arriva l'ultimatum talebano agli
Stati Uniti: "Via il 31 agosto o reagiremo" (Repubblica in prima e p.2,
Stampa p.2 e tutti). Il rappresentante Nato a Kabul, Stefano Pontecorvo,
a Repubblica e Stampa spiega: "Dobbiamo fare in fretta, c'è il rischio
di rappresaglie e attentati". I leader europei  chiedono di rinviare il
ritiro. Oggi il summit del G7 con Biden che prova a resistere al
pressing degli alleati, che chiedono l'estensione della presenza Usa:
"Ce ne andremo nei tempi stabiliti" dice il capo della Casa Bianca. Ma
il ritiro divide l'America: scontro tra militari e diplomazia sulla data
del 31 agosto, uno scontro che fa emergere due diverse visioni sul ruolo
degli Usa nel mondo (Repubblica p.3). Il generale della polizia
Fakhruddin, arrivato in Italia venerdì grazie al ponte aereo
dell'Esercito, al Corriere (p.3) dice: "Ci sentiamo traditi dagli Stati
Uniti. Siamo abbandonati e senza risorse, ma io tornerò a combattere".
Nella costruzione del nuovo Afghanistan, si punta a coinvolgere Cina e
Russia per un governo largo (Messaggero p.11): Draghi spinge per un
ruolo di Mosca e Pechino per mediare con i mullah. Al vertice del G7 di
oggi, Draghi dovrà mediare per tenere insieme Ue, Usa, Cina e Russia:
solo così ci saranno – scrive il Giornale (p.3) – le condizioni per il
tavolo dei Venti a settembre. Anche secondo Repubblica (p.5) Draghi
media per "includere Russia e Cina": il premier lavora per un'intesa
accettabile anche per i partner del G20.
In Europa, nel frattempo, si litiga sui migranti: i Ventisette sono
divisi sull'accoglienza dei profughi afghani, con Austria e Ungheria che
chiedono di chiudere i confini (Stampa p.4). Il Commissario Ue Gentiloni
però avverte: "La Ue garantisca aiuto ai rifugiati. Niente alibi sui
profughi, bisogna aprire all'accoglienza anche senza l'unanimità. Ma ora
serve una difesa comune europea" (Repubblica p.8, Corriere p.5 e tutti).

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