Commentario del 21.05.2021

PRIME PAGINE
Draghi: 40 miliardi per il futuro (Corriere). Varato ieri il decreto Sostegni bis. "Crescita, la frusta di Draghi" titola la Stampa. Nel provvedimento l'alt ai licenziamenti fino ad agosto (Messaggero). MF segnala il governo pronto ad alzare le stime per il 2021: Pil a +5%, si può fare. Intanto c'è il no di Draghi a Letta sulla tassa sull'eredità: "E' il momento di dare – spiega il premier -, non di togliere" (Repubblica). Draghi boccia la nuova tassa del Pd (QN). Verità: Letta vuol tassarci, Draghi lo umilia. "Ossessione patrimoniale" titola Giornale. Mentre il Fatto segnala: il "governo dei ricchi" dice no alla tassa-eredità e sì ad appalti e licenziamenti liberi.
Italia-Politica. Copasir, via Volpi: scontro sul presidente (Repubblica e altri). Il Fatto sottolinea il "Quirinal Party": c'è chi spera che Draghi resti. Libero: Copasir e Colle, giallorossi con le spalle al muro.
Covid, accordo sul green pass: torna la libertà di viaggiare (Giornale). Il dossier sul ritorno alla vita normale sul Corriere: a giugno ospedali liberi.  Intanto il patto G20 a Roma: "I vaccini ai Paesi poveri" (Messaggero).
Migranti, Parigi e Berlino con Roma (Repubblica).
Medio Oriente. Israele approva il cessate il fuoco dopo 11 giorni (Corriere, Stampa e altri). "Gaza, il sì di Israele al cessate il fuoco firmato Biden-Sisi" (Messaggero). Il Fatto però scrive: "Israele e Hamas: tregua armata e dito sul grilletto". Corriere: dodici guerre in 70 annia, la pace vera è lontana.

ECONOMIA
Obiettivo Pil +5%: MF (in prima e p.3) segnala le previsioni del governo per il 2021, che vedono l'Italia crescere più della media dei Paesi europei. Crescita, la frusta di Draghi: 40 mld per il futuro (Stampa, Corriere e tutti). Il governo vara un decreto da 40 mld per la ripartenza del Paese: "La crescita accelera, balzo in vista per il turismo. Finisce – dice Draghi – l'era dei sostegni" (Messaggero p.8). "Il miglior sostegno resta la riapertura" spiega il premier (Corriere p.3). Con il decreto varato ieri la dote anti-crisi messa in campo con interventi straordinari ha superato i 179 mld (MF p.2): dal primo decreto Cura Italia di marzo 2020 le risorse si sono moltiplicate in virtù di altri sei interventi paragonabili a una manovra. Nel pacchetto sostegni da 40 mld varato ieri in Cdm, 4 mld di sostegno al lavoro, con l'azzeramento dei contributi per agevolare nuove assunzioni, nuovi aiuti a fondo perduto in base a fatturato e utili, sostegno ai lavoratori di turismo e spettacolo e la proroga al 28 agosto dello stop ai licenziamenti per le aziende che chiederanno la Cig Covid. Per le altre resta confermato lo stop ai licenziamenti fino al 30 giugno (Repubblica p.8 e tutti). Il Fatto (p.2) scrive: cade il blocco totale, licenziare è più facile. "La difesa del lavoro" titola invece la Stampa (p.4), ma a Landini (Cgil) le mosse del governo sul lavoro non bastano. E anche le imprese restano scettiche: arrivano a 27 mld gli aiuti a fondo perduto stanziati dal governo Draghi, ma Bonomi (Confindustria) dice: "Ancora troppo poco per la ripresa, servono le riforme".
Intanto nel governo si apre il fronte della tassa sull'eredità. Il Pd propone un'imposta più alta sui patrimoni superiori a un mln per finanziare un assegno da 10mila euro ai 18 enni (Repubblica p.2 e tutti). Il segretario dem lancia la patrimoniale, ma c'è il no del centrodestra e il premier la stoppa (Giornale p.2). Salvini al Foglio: "Diremo sempre no a una roba simile". Draghi gela Letta: "Non è il momento di prendere soldi, ma di darli". Anche se – sottolina Trocino sul Corriere (p.5) – Draghi fa sapere che la proposta potrà essere valutata in una riforma organica. E, nell'ottica di una riforma organica del fisco, Draghi fa sapere: non saranno i partiti a scriverla. Secondo Mania (Repubblica p.3) ogni intervento dovrà essere incardinato nel piano di ripresa presentato a Bruxelles. Il Fatto (in prima e p.3) intanto attacca il "governo dei ricchi" che dice no alla nuova tassa nel Paese "paradiso" dell'eredità. Mentre il Foglio definisce "giusto" il buffetto di Draghi a Letta sulla tassa di successione, che può avere senso, ma non durante la pandemia.

POLITICA
Il pasticcio del Copasir: si dimette il presidente Volpi, ma il comitato sui Servizi resta in stallo (su tutti). La Stampa (p.9) parla di addio al veleno di Volpi, che ha accusato: "Quelli della Meloni sono solo degli iprocriti". La Lega lascia la presidenza, ma la vera guerra con FdI inizia ora (Verità p.11). Salvini al Foglio: "Ho telefonato a Volpi e gli ho chiesto di dimettersi. Basta alibi, non siamo attaccati alle poltrone". Il Carroccio sblocca il Copasir ma alza il prezzo (QN p.8). Salvini mette il veto su D'Urso (FdI), proposto dalla Meloni (Repubblica p.14 e tutti). Per il Messaggero (p.11) la Lega cede a FdI, ma in cambio chiede di scegliere il nome del candidato sindaco a Roma o Napoli per le prossime amministrative. E Senaldi su Libero (in prima e p.3) segnala la verità sulla sfida Salvini-Meloni: un sondaggio della Ghisleri dà la Lega avanti al Nord e FdI al Sud, mentre il centro è conteso. Intanto resta lo scontro anche tra Salvini e Letta. Il leader del Carroccio al Foglio lancia un nuovo affondo verso il segretario dem: "E' ossessionato da me – spiega -. Gli piacerebbe che uscissimo dal governo: se lo scorda. Di sicuro noi stiamo dentro e stiamo bene". Uno scontro Letta-Salvini che si gioca anche in vista delle elezioni per la Presidenza della Repubblica. Draghi ferma le discussioni in atto sulla corsa al Quirinale. Tirato in ballo per la presidenza della Repubblica, il premier si sfila: "Inutile parlarne con il presidente in carica" (Libero p.4 e altri). Il Fatto (p.6-7) segnala il grande "assembramento" per il Colle: dicono che è troppo presto per parlarne, ma scaldano i motori ed è già partito il toto-nomi. Il Pd sarebbe a favore del prolungamento di Mattarella fino al 2023 – sottolinea Sorgi sulla Stampa (p.3) -, mentre il centrodestra spingerebbe volentieri Draghi al Quirinale, pur di anticipare le elezioni al 2022. Galli della Loggia al QN (p.7): "Draghi è più utile come premier, deve completare le riforme. Per il Colle parliamone nel 2029".
Mezza Italia vede la zona bianca (Repubblica p.10): contagi giù del 30%, le proiezioni del Cnr vedono l'ipotesi di riaperture totali ovunque dal 21 giugno. Da lunedì intanto l'intero Paese in giallo e dal primo luglio si tornarà a viaggiare in Europa con il green pass. C'è l'accordo a Bruxelles sul certificato digitale che consentirà gli spostamenti: "Niente quarantena – spiega Von der Leyen - all'interno dell'Unione" (Messaggero p.7).

ESTERI
Lamorgese a Tunisi per aumentare i rimpatri, Salvini al premier: "No a migliaia di profughi". Su Stampa (p.6) e altri il "Piano Africa" del governo: aiuti Ue e accordi sui flussi. Andirivieni dei ministri: Guerini, ieri era in Mali e in Niger, la collega dell'Interno, Lamorgese, in Tunisia con la commissaria europea per gli Affari Interni e Di Maio sarà presto in Libia con il commissario europeo Varhelyi. Tre visite per una strategia unitaria: spingere la Ue a impegnarsi fuori dai confini, visto che è in Africa, al di qua e al di là del Sahara, che si gioca la partita delle grandi migrazioni. "Occorre un cambio di passo in tutte le direzioni"- ha spiegato Draghi -  serve un intervento economico che la Ue deve fare nel suo complesso". Corsa contro il tempo dunque per fermare le partenze che poi innescano così tante tensioni. Manifesto (p.7), "L'Italia guiderà la Guardia Costiera". C'è il sì di Tunisi a una maggiore flessibilità nei rimpatri da effettuare anche con i traghetti. Emergenza immigrazione (Giornale p.6): "Intesa con Tunisi solo a fine anno", l'Italia si prepara a 15mila sbarchi. Missione della Lamorgese: dai rimpatri allo smantellamento di trafficanti, tracciate le prime linee guida. Ma la Tunisia batte cassa, e senza accordo Ue si va verso un'altra invasione.
Dopo 11 giorni di guerra, cessate il fuoco a Gaza. Decisivo l'asse Biden-Sisi (Messaggero p.13, Corriere e Repubblica p.16-17, Stampa p.14). Biden ringrazia Al Sisi: "E ora cogliamo l'opportunità per fare progressi. Gli aiuti arriveranno attraverso Abu Mazen", che dichiara: "Era necessario fermare l'assalto israeliano. La situazione nella Striscia è catastrofica". Decisione "simultanea e reciproca" di Hamas e Gerusalemme. Ieri ancora razzi dalla Striscia. E' già lite sul controllo di Gerusalemme Est. Gli Usa hanno lavorato anche sul Qatar, uno dei maggiori sponsor palestinesi. Sondaggio: no alla tregua dal 72% degli israeliani.

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