Commentario del 31.08.2018

IN PRIMA PAGINA
Spread e Btp, alto rischio (Repubblica). Rendimenti Btp al 3,2%, ma la richiesta resta alta. Lo spread balza a 287 (Sole). Tassi ai massimi da 4 anni (MF). Def, Tria rivede i conti di Di Maio: il deficit salirà ma non oltre l',15% (Stampa). Contro lo spread il governo gioca d'anticipo: si accelera la revisione del Def per rassicurare i mercati (Messaggero). Attesa oggi per il giudizio di Fitch sul rating dell'Italia. Deficit, paura per Moody's (Corriere).
Sole intervista Moscovici, che chiede di "correggere i conti 2019" ed elogia Tria. In vista della legge di bilancio, il presidente di Confindustria Boccia alla Stampa: "Il governo passi dalla fase adolescenziale a quella adulta" (Sole).
Migranti: L'Ue se ne ri-frega: no a rotazione di porti e sbarchi (Fatto). Italia pronta a fermare Sophia, nuovo scontro Salvini-Macron (Sole). Giornale: dai respingimenti al ponte Morandi: tra Macron e Italia è guerra aperta.
Ampio spazio anche alla politica: il premier Conte sull'orlo di una crisi di nervi (Giornale). Dai migranti ai voucher, la falsa intesa: i nove punti che dividono M5S e Lega (Repubblica). Su Repubblica parla Zingaretti: "Ecco il mio Pd contro i populisti". Sul Corriere la svolta nel centrodestra: il nuovo partito di Salvini.
Ponte di Genova, si ragiona sulla ricostruzione. Nuovo ponte leggero, meno piloni e nessun tirate. Il progetto sull'idea di Piano (Repubblica). Sul crollo del ponte Moranti: "il ministero sapeva", trema pure Toninelli (Giornale e altri). Giallo sulle carte che Autostrade ha negato a Roma (Stampa). Intanto, la Lega vuole la Pedemontana, peggio di Autostrade-Benetton (Fatto).
Argentina: Macri chiede all'Fmi di anticipare gli aiuti e il peso crolla. La banca centrale reagisce alzando i tassi al 60% (MF).
Altro: crolla il tetto della Chiesa San Giuseppe dei falegfnami a Roma, brivido ai Fori (Messaggero e tutti).

ECONOMIA
Spread e Btp, alto rischio (Repubblica in apertura e tutti). Asta difficile per i titoli di Stato e oggi arriva il rating di Fitch. Governo pronto ad anticipare il Def per scongiurare attacchi speculativi (Messaggero p.9): al via la cabina di regia per la manovra, l'intento è accelerare sugli obiettivi di finanza pubblica e ribadire il rispetto dei vincoli europei. Boccia (Confindustria) alla Stampa (p.3): "Non penso ci sia qualcuno nel mondo che stia pensando di attaccare l'Italia per far cadere il governo, c'è una percezione di rischiosità e nella fase di attesa arretrano le posizioni di investimento. Perciò dico al governo: usciamo dalla fase elettoralistica e apriamo un confronto serrato. Ci aspettiamo una Finanziaria che non aumenti il deficit e che recuperi il termine industria". Intanto, pensioni e reddito di cittadinanza, parte l'assedio al ministero di Tria (Corriere p.2) Pressing dei grillini sul titolare del Mef: l'idea è spingere sul deficit al 2,9% per avviare il reddito di cittadinanza (Repubblica p.10). Ma Tria frena Di Maio: deficit sopra l'1,5%, ma non intende sforare la soglia del 3%. All'Europa chiederà 10 mld di sconto (Stampa in prima e p.2). Ma il telefono tra l'Italia e la Ue resta muto (Corriere p.5). Anche se Moscovici al Sole (in prima e p.3) dice: "L'Italia non può lamentarsi della Commissione europea, è sempre stata al suo fianco per sostenere la crescita, è di gran lunga il Paese che più ha beneficiato di flessibilità di bilancio. Sforare il 3% provocherebbe difficoltà che non voglio nemmeno immaginare: il 3% non è un targer ma un tetto". Poi aggiunge: "E' nell'interesse dell'Italia controllare il suo debito pubblico, lo sforzo richiesto è dello 0,6% del Pil, si tratta di un ritorno alla normalità dopo lo sforzo ridotto previsto quest'anno sulla scia di una ripresa più solida e delle necessità di ridurre l'indebitamento".  Bruxelles è pronta ad aiutarci, ma le minacce non aiutano (Stampa p.2): il blocco del Nord Europa prepara un esame rigoroso e vuole garanzie, chiesto un taglio strutturale delle spese, senza "una tantum".
Genova, "I Benetton accettano Fincantieri, incontro tra Castellucci e Bono" (Stampa p.5): faccia a faccia la prossima settimana tra la società concessionaria e l'azienda di Stato per la ricostruzione. Meno piloni e niente tiranti, il viadotto leggero di Autostrade (Repubblica p.6 e tutti): la società presenta il suo progetto, molto vicino a quello di Piano. In campo c'è anche F2i (Messaggero p.12). Intanto, prosegue il dibattito sulla possibile revoca della concessione ad Autostrade, mentre il gruppo vaglia in cda la difesa contro l'ipotesi della revoca (Messaggero p.12). Di Maio punta a riassegnare solo la A10 in cambio di un abbassamento delle tariffe (Stampa p.5).
L'ex ministro Costa al Corriere (p.13): "E' successo l'imponderabile, ma fu giusto privatizzare". Cantone al Tempo (p.6): "Il sistema delle concessioni va rivisto. Il rapporto tra pubblico e privato è diventato squilibrato. Non sono favorevole a soluzioni stataliste". Intanto, prosegue l'inchiesta della

ITALIA-POLITICA
Conte sull'orlo di una crisi di nervi (Giornale in prima e p.3): il premier si sente isolato e non tollera più l'attivismo di Salvini in politica estera, per questo prova a rafforzare l'asse con il Colle per ridimensionarlo. Ma anche con Di Maio crescono i motivi di tensione, anche dopo l'ultima gaffe sull'affaire Regeni. Messo all'angolo dai suoi vice, il capo del governo rivendica autonomia (QN p.11). Per il Corriere (p.6) il premier lancia l'avvertimento: "Resto qui solo per un giro", e si muove per frenare gli alleati: in campo il comitato di conciliazione previsto nel contratto. Repubblica (p.10) evidenzia tutti i punti che dividono 5S e Lega: dalle politiche sul lavoro agli sviluppi sull'Ilva, dal taglio alle pensioni alte ai migranti. Ma sono divisi anche su sicurezza e giustizia. E anche in tema di infrastrutture e nazionalizzazioni restano i contrasti. Ora Salvini prende le distanze dai 5 stelle: "Non dobbiamo bloccare le grandi opere" (Stampa p.11). In netto contrasto con le nazionalizzazioni del ministro Toninelli, definisce "un'ottima cosa la collaborazione tra pubblico e privato". Altro tema che accende lo scontro è quello legato al taglio delle pensioni alte. Il leghista Brambilla al Corriere (p.3): "Con i piani del M5S salterebbe tutto il sistema. Il metodo per ridurre le pensioni d'oro non prevede un ricalcolo col metodo contributivo, ma è un taglio in rapporto ad età di pensionamento fittizie applicate ex post. Un'operazione senza senso. Il contratto di governo prevede che il taglio scatti per gli assegni sopra i 5mila euro netti, ma non in modo arbitrario. Inoltre la misura porterebbe solo 30-40 mln, mentre la misura che la Lega avanza sulle pensioni è la riforma della Fornero attraverso 'quota 100'".
"Italia a rischio con questo governo" avverte Mara Carfagna (Fi) al Tempo (p.10). La capogruppo azzurra spiega: "Il contratto ci espone al rischio della speculazione, la manovra eviti il reddito di cittadinanza e Salvini abbassi i toni su Ue e migranti". Il numero due di Fi e presidente dell'Europarlamento, Tajani al Giornale (p.5): "Il pericolo di una fiammate dello spread in coincidenza della manovra c'è. Siamo meno credibili di Spagna e Portogallo agli occhi degli investitori. Dobbiamo mettere al centro dell'opposizione gli interessi degli italiani. Siamo pronti a difendere con forza le pensioni: invece di pensare al reddito di cittadinanza si pensi ad alzare le pensioni minime, non a colpire il ceto medio".
Lega, sul Corriere (p.9) il piano di Salvini dopo il 5 settembre: un partito unico di centrodestra. Verso la sentenza sui conti della Lega, il segretario del Carroccio sarebbe pronto ad imprimere la svolta, ma starebbe ancora valutando tra l'ipotesi di costituire un nuovo partito con il perimetro politico della Lega oppure porti come il federatore unico dell'intera area di centrodestra.
Centrosinistra, Su Repubblica (in prima e p.13) parla Nicola Zingaretti, che parla del rilancio del Pd: "Rimettiamo al centro le ragioni della nostra esistenza: ridurre la forbice tra chi ha e chi non ha. Altrimenti il caos ci porta dritti all'autoritarismo. La mia intenzione è di affrontare con le nostre ragioni la complessità di un popolo che per certi aspetti è tornato ad essere plebe subalterna". Al QN (p.9) parla Sandro Gozi, ex sottosegretario con delega agli affari europei: "Serve una nuova alleanza per l'Europa contro l'asse dei sovranisti. Bisogna costruire un'alternativa radicale senza ripetere gli errori passati".

ESTERI
Migranti, smacco all'Italia: la missione Sophia non cambietà (Stampa p.7 e tutti). La Ue respinge la proposta italiana di rotazione dei porti di sbarco. E Salvini annuncia: "Valutiamo l'uscita dalla missione". Ma la ministra della Difesa Trenta è irritata con il vicepremier: "Senza dialogo non ci aiuta nessuno" (Messaggero p.4). L'Italia è sola sull'accoglienza (Giornale p.7). "L'Europa se ne ri-frega" titola il Fatto (in prima pagina).
Intanto, nuovo scontro Macron-Italia: il presidente francese torna sulle accuse di Salvini, che ha parlato di "ipocrisia" dell'Eliseo sui clandestini, dicendo che "sul crollo del ponte Morandi il Viminale dà la colpa a Bruxelles. Ci sono demagoghi nazionalisti che accusano la Ue di tutto" (Giornale p.6 e altri). 
Siria, Mosca pronta ad attaccare Idlib (Messaggero p.11). Assedio del regime a Idlib. Allarme per la fuga dei profughi: "In 700 mila pronti a scappare" (Stampa p.5). E l'Onu lancia l'allarme: "Rischio catastrofe umanitaria". Violenta offensiva di Damasco e Mosca contro l'ultima roccaforte dell'Isis nella regione. L'Onu: in città 10 mila foreign fighter, timori che gli sfollati possano muoversi vero l'Europa.

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