Commentario del 23.08.18

IN PRIMA PAGINA
Atlantia contrattacca e pesa l'addio ad Autostrade (Sole). Atlantia si mette l'elmetto (MF) e va all'attacco del governo: "Dalle esternazioni danno agli azionisti" (Messaggero). Ma la Stampa segnala il dolore dei Benetton, decisi a cercare un contatto con Palazzo Chigi. Inchiesta sul crollo del ponte "Morandi": arrivano gli indagati e i Benetton chiedono i danni (Fatto). Avvisi di garanzia pronti (Repubblica). Sequestrati pc e telefoni ai vertici di Autostrade (Corriere). "Ministero e Autostrade avvisati del rischio ponte": sulla Stampa le rivelazioni del commissario nominato dal governo. Mentre la Finanza va dai Benetton, si rischiano altri crolli a Genova (Giornale). Il cardinal Bagnasco a Repubblica: "Una prova durissima, ma la mia Genova saprà rialzarsi".
Mercati: vendite per 70 mld: stranieri in fuga dai Btp (Corriere). Mai così male dal 2012 (Stampa). Può salvarci solo Trump (Libero): tutti si aspettano la speculazione su Borsa e titoli di Stato, la Ue e Draghi non muoveranno un dito. Intanto, sulla Stampa, Cottarelli analizza: se lo spread minaccia le banche.
Politica: sui migranti è lite Salvini-Fico (Corriere). Il titolare del Viminale sfida Conte e Quirinale: "Sui migranti decido solo io" (Repubblica). Fatto parla di scontro di Salvini con Mattarella, Conte, Fico e pm. La procura apre un'inchiesta per sequestro di persona, per il Giornale "vogliono arrestare Salvini". Il cardinale Scola al Messaggero: "Difficile accogliere tutti. Così il M5S non andrà lontano". Su Repubblica parla Roberta Pinotti: "Il Pd deve ripartire non dai fischi di Genova ma dalla sua storia".
Russiagate, torna su Trump l'ombra dell'impeachment (Sole). Wall Street snobba il rischio, mentre Trump minaccia dazi al 25% sulle auto importate dall'Europa (MF). Intanto, riparte il dialogo Usa-Cina (Sole).
Altro. Caso Asia Argento: l'attrice incastrata da sms e foto (Giornale e altri). Bennett contro Asia: "Decisi di parlare dopo i suoi racconti. Sono per #MeToo".

ITALIA-ECONOMIA
Rischio Italia, stranieri in fuga dai Btp. Vendite record: 70 mld in due mesi (Corriere p.34). Mai così male dal 2012 (Stampa), a giugno venduti 38mld di Btp: è record. Report di Bank of America: da gennaio per Tria sarà sempre più difficili piazzare le obbligazioni pubbliche (Libero p.2). I timori dei fondi sulla legge di bilancio e il deficit. Il Tesoro tranquillizza: "Dati da non drammatizzare". Ma cresce l'incertezza degli investitori esteri sulle mosse dell'esecutivo con la prossima manovra. Per Braganti, il responsabili investimenti di Banca Albertini, intervistato dalla Stampa (p.8): "I mercati sono preoccupati per la riforma delle pensioni e il reddito di cittadinanza. Hanno paura che Roma non centri gli obiettivi, si teme che cominci una stagione di spese con le mani bucate". Per l'economista Lorenzo Codogno, intervistato da Repubblica (p.24) "i mercati chiedono al governo di rispettare le regole europee. Se non si riesce a disinnescare l'ondata di sfiducia, con la fine del Qe, i rendimenti dei Btp e lo spread saliranno ancora". Lunedì Tria in Cina a caccia di capitali: a Pechino l'obiettivo è suscitare interesse per Bot e Btp italiani. Ormai gli investimenti degli asiatici nel nostro Paese valgono 15 mld, ma sull'incontro pesano le dichiarazioni sulla nazionalizzazione di Autostrade (Stampa p.9). Al Sole (p.6) parla il sottosegretario al Mise Michele Geraci: "In Cina a caccia di risorse per Alitalia, porti e digitale". "Può salvarci solo Trump" (Libero in apertura): tutti si aspettano la speculazione su Borsa e titoli di Stato, la Ue e Draghi non muoveranno un dito.
Il piano di Savona per rilanciare l'Italia: investire 50 mld tra pubblico e privato (Stampa p.8). Il ministro punta a fare in modo che 34 li mettano Eni, Enel, Leonardo e Terna, mentre il resto sarebbe in deficit. Grazie a questi investimenti il Pil crescerebbe di 75-100 mld di euro.
Atlantia, intorno a Cdp la partita è aperta (MF p.2). Oggi l'ad Palermo sarà a Genova, dal governo definiscono il deal una suggestione, ma pesano i silenzi. Secondo l'esecutivo, la spa dovrà assumere un ruolo di regia nella politica industriale del Paese. Tria prudente: "Rivedere la concessione, ma niente fughe in avanti su Cdp" (Corriere p.9). Il titolare del Mit, Toninelli a La Verità: "Coinvolgimento di Cdp? Non mi risulta, e mi pare sia stato smentito dal Mef". Ma Rixi, sottosegretario del Mit, a MF (p.2) dice: "La spa del Tesoro è una strada. La nazionalizzazione potrebbe essere un segnale mal interpretato dagli investitori stranieri". A Ponzano l'ipotesi della Cassa viene guardata senza preclusioni: i Benetton già da tempo avevano previsto di aprire il capitale a nuovi soci, la valutazione parte da 15 mld (Messaggero p.8). La via d'uscita aiuterebbe anche a tranquillizzare i fondi stranieri, a cominciare dai cinesi di Silk Road. Benetton e soci si preparano a una strategia senza Autostrade (Corriere p.8). E La Verità (in prima e p.2) segnala: in un giorno Mediobanca raddoppia il conto per la revoca ad Autostrade: martedì l'istituto stimava tra 8,5 e 11 mld che lo Stato avrebbe dovuto pagare se si fosse ripreso la A10. Poche ore dopo la cifra è stata corretta a 22,5 mld: una benedizione per i Benetton, azionisti di Piazzetta Cuccia. Intanto, tra dolore e amarezza, i Benetton pronti alla sfida con l'esecutivo (Stampa p.2). Cerchiai, ad di Edizioni, sarà l'uomo delle relazioni con il M5S e con il premier (MF p.3). Atlantia passa al contrattacco: "Il governo tuteli i risparmiatori" (Stampa p.2 e tutti).

ITALIA-POLITICA
La Finanza negli uffici di Autostrade: presi telefonini, pc e la concessione (Corriere p.12, Fatto e tutti). Gli inquirenti vogliono appurare quale fosse il grado di consapevolezza sulle condizioni del Morandi (La Verità p.4). Svolta dei pm sul ponte: pronti gli avvisi di garanzia, almeno 12 nomi nel mirino tra vertici di Autostrade e dirigenti del ministero (Repubblica p.6). Il titolare del Mit Toninelli al La Verità: "Lo Stato ha prima abdicato al suo ruolo di gestore e poi a quello di efficace controllore. Questa è la peggiore eredità dei precedenti governi". I pm accelerano: un indicente probatorio in tempi brevi, prima che si deteriorino i resti del viadotto (Messaggero p.7). Traballano gli ispettori scelti da Toninelli: non lanciarono l'allarme (Giornale p.5). La Stampa (p.3) parla di "mistero" del documento ignorato in cui si diceva che "il ponte può crollare sulle case". Nello speciale del Fatto (p.4) i "processi in mezza Italia ad Autostrade e Anas per i morti sotto i ponti". Otto casi in cinque anni: dal guardarail sfondato in Irpinia (40 vittime) ai viadotti e ai cavalcavia che hanno ucciso altre sei persone dal 2013 ad oggi, prima del disastro di Genova. Intanto, l'Anac contesta ad Aspi le opere non realizzate, la società si difende: "Non è colpa nostra ma dei ritardi delle istituzioni" (Repubblica p.4). E Libero (p.6) ricorda i tre cantieri su quattro saltati lungo l'autostrada maledetta. Intanto, si accelera per mettere in sicurezza la parte di ponte rimasta in piedi. Va abbattuto, l'allarme della Prefettura sui due monconi: "Il pilone 10 più costoso di quello già collassato" (Messaggeri p.6 e tutti). Moody's mette sotto osservazione i rating della galassia Atlantia per un downgrade (MF p.3). La Verità (in apertura): "In Atlantia han giocato in Borsa sulla strage del ponte di Genova".
Dopo il crollo del "Morandi", sull'ipotesi nazionalizzazione delle autostrade prosegue il dibattito. Il ministro Toninelli a La Verità (p.5): "Noi stiamo dalla parte dei cittadini e a difesa degli interessi dello Stato. Il 14 agosto è avvenuta una strage per un evidente problema di manutenzione, cosa altro deve succedere perchè si possa procedere a revocare una concessione?". Le parole del ministro sono rivolte alle frasi di Maresca, avvocato che difende gli interessi di Aiscat ma che fu consulente di Delrio, che ha detto che non c'è spazio per revocare la concessione, né per l'annullabilità: "Sono scandalizzato, ma sappiamo come ha agito la vecchia politica e conosciamo le complicità vergognose tra partiti e certi poteri forti. Dobbiamo smontare il sistema, c'è sintonia nel governo sulla procedura di caducazione che riguarda la convenzione con Autostrade. E troveremo lo strumento migliore per garantire una gestione efficiente. Rinazionalizzare? Studiamo tutte le soluzioni, ma ci sono le condizioni per evitare gli errori del passato". La Malfa al Corriere (p.11): "Lo Stato in campo. Si rischia che il modello sia l'Atac più che l'Iri". Giornale (p.6) parla di sterzata a sinistra del M5S: vogliono nazionalizzare tutto. Su Repubblica (p.4) parla il governatore leghista della Lombardia, Attilio Fontana: "Non si torna allo Stato e i 5S lo capiranno. Ora più controlli sui gestori". Dalla Protezione civile arriva l'avvertimento del numero uno Borrelli, che al QN (p.6) chiede "un piano per le allerte imminenti. Regole semplici, non possiamo agire in deroga".
Intanto, da Palazzo Chigi, si punta su controlli a tappeto sulle concessioni: si partirà dalle acque minerali (Messaggero p.9). Oltre 30mila i contratti da verificare, ma molti hanno scadenze lontanissime. Vicina, nel frattempo, la stretta sulle centrali idroelettirche.
Scontro sui migranti (Corriere p.2 e tutti). Sul caso della nave Diciotti, inchiesta e scontro istituzionale per i migranti bloccati sulla nave della Guardia costiera (Repubblica p.2). Il pm accusa il governo: "E' sequestro" (Fatto e tutti). Il procuratore Patronaggio al Corriere (p.5): "Nessuna sfida alla politica, per fare l'ispezione dovevo aprire un fascicolo. A bordo ho visto una realtà devastante". Salvini attacca, nonostante il tentativo di mediazione del premier Conte, che lo chiama: "Il ministro sono io, mi arrestino pure" (Corriere p.3). Per sfidare Conte e Mattarella il vice premier minaccia la crisi (Repubblica p.3): "Se sconfessato, lascio" (Messaggero p.3). Lo scontro principale sul caso Diciotti è tra Salvini e Fico. Dalla nave sbarcano solo i minori, ma il presidente della Camera dice: "Tutti giù". La replica del vicepremier: "Pensi a fare il presidente della Camera" (Messaggero p.2). La 5S Nugnes al Corriere (p.2): "Così il governo sbaglia. Non si violano le regole per riuscire a cambiarle". Per Giovanni Maria Flick a Repubblica (p.2) "limitare la libertà significa violare la Costituzione". Il piano di rimandarli tutti in Libia allarma l'Europa (Stampa p.5). Il procuratore Spatato alla Stampa: "Il problema delle migrazioni è mondiale, quindi è giusto invocare l'effettività di accordi politici sovranazionali. Ma riferimenti offensivi di ogni genere vanno evitati". Il cardinale Angelo Scola al Messaggero (p.5): "Non si può accogliere tutti. Il M5S così non va lontano".

ESTERI
Russiagate, su Trump torna l'ombra dell'impeachment (Sole p.17 e tutti). Ma la Borsa non teme l'impeachment: indici poco mossi (MF p.5), al momento mancano le basi per una messa in stato d'accusa del presidente, che spacca i democratici (Repubblica p.14). Intanto, scontro sulla Fed e sui dazi per l'auto Ue (Messaggero p.19), la banca centrale dice: "Adeguato un nuovo aumento dei tassi a breve". Ma Trump attacca Powell: "Dovrebbe fare il bene del Paese". Su MF (p.4) l'analisi su "Dove corre il Toro di Wall Street", prosegue l'inarrestabile corsa di Wall Street (Stampa p.9). L'indice americano resiste a Cina e Fed: tenuta dopo la conferma del Fomc di uno o due rialzi dei tassi nel 2018, invece è ancora incerto l'esito dell'incontro degli Usa con la delegazione cinese sui dazi. In arrivo nuovi dazi incrociati Usa-Cina, ma il dialogo riparte. E il presidente americano torna a minacciare tariffe del 25% contro le auto europee (Sole p.17). Trump cancella l'intesa con Juncker (Corriere p.37). Per il Fatto (p.13) la guerra dei dazi è per Trump l'antidoto al Russiagate. Ma per il Messaggero (p.19) quelle di Trump sono solo mosse elettorali: con l'Europa la trattativa è aperta.

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