Commentario del 28.08.2018

IN PRIMA PAGINA
In primo piano l'intervista di Di Maio al Fatto: "Reddito minimo nel 2019, anche violando il tetto del 3% di deficit". "Il governo gialloverde frena l'Italia: Pil giù, siamo ultimi d'Europa" titola il Giornale. E sale di tono la lite sul bilancio Ue (Sole). "Pronto il veto" annuncia Di Maio (Corriere). Scontro sui mld a Bruxelles (Messaggero). Ma arriva lo schiaffo Ue: "il vostro veto è una farsa" (QN). "Così perderemo alleati nella Ue" attacca Brunetta ad Avvenire.
Intanto, sui migranti, oggi l'incontro Salvini-Orban per sigillare l'Europa (Stampa),  La Boldrini ad Avvenire: "Ormai vengono prima gli ungheresi".
Diciotti, Salvini sfida le toghe e rinuncia all'immunità (Giornale e tutti). Valanga di firme pro Salvini (Libero). Intanto, maxi piano della Chiesa per i migranti (Mattino). Cento in un comune vicino Roma, prime proteste (Fatto). "L'Italia che non si chiude" titola Avvenire, che sottolinea le diocesi in campo per accogliere i profughi. Bassetti: "Risolta l'emergenza con carità".
Ancora ampio spazio al tema Autostrade: il gruppo diffonde il testo del contratto. Cedole per 14 mld in 25 anni (Sole). Fatto parla di "finta trasparenza": nasconde i numeri su Genova. Intanto Toninelli dice: "Concessioni tutte da rifare" (Corriere e tutti). Dopo il crollo del ponte "Morandi", Fincantieri (con Cdp) farà il nuovo ponte di Genova (MF, Stampa). Ma il cda dirà no all'intervento dello Stato (Messaggero). Ed è scontro Toti-Di Maio (Sole, Messaggero). La Lega ai 5S: no allo Stato padrone (Repubblica).
Esteri-Germania: Merkel: Europa "più forte" al centro dell'agenda (Sole).
Esteri-Usa, Trump convince il Messico, finisce il Nafta (MF, Messaggero e altri). Il presidente americano scommette sul Nafta-bis, a Wall Streeet  volano auto e agricoltura (Sole).

ITALIA-ECONOMIA
"Spread e fuga di capitali sono frutto di una narrazione che ci dipinge come barbari, rimedieremo con il contratto diretto con gli investitori". Il ministro Di Maio al Fatto (in prima e p.3) non esclude lo sforamento del tetto del 3% del rapporto tra deficit e Pil "per raggiungere gli obiettivi", che sono: superamento della Fornero, reddito di cittadinanza e flat tax. Ma assicura: "Nessuna sfida all'Ue: vogliamo fare il bene dei cittadini e la regola del 3% l'ha definita sbagliata il suo stesso inventore". Per il Giornale (in prima e p.3) il governo gialloverde frena l'Italia: Pil giù, siamo ultimi d'Europa. Ma Tria dalla Cina rassicura: "Lo spread tornerà a scendere" (Sole p.3). Ora la manovra diventa più difficile (Messaggero p.2). Fubini (Corriere p.3) parla di spazi strettissimi sui conti con l'Europa. Bruxelles detta le condizioni: "Niente forzature", ma eviterà la rottura per non dare un'arma di propaganda. Intanto, è scontro sui contributi all'Europa. "L'Italia non paga? E' una farsa" dicono dall'Ue (Corriere tutti). Con il commissario indicato dalla Germania Oettinger che avverte: "I 20 mld dell'Italia sono una farsa, quelli netti sono solo 3: quasi tutta la quota versata vi torna sotto forma di fondi europei". E arrivano messaggi in codice da Bruxelles per spaventare il governo gialloblù (Verità p.15): Monti e Goulard escono allo scoperto contemporaneamente, l'asse Conte-Trump innervosisce la Francia, che teme di rimanere isolata. Il politologo Moisi, vicino a Macron, al Corriere (p.2): "Il presidente francese critica le scelte, ma distingue tra Conte e Salvini".  "Italexit": Rizzo su Repubblica (p.13) analizza le vie del governo per mettere in crisi l'Europa. Dall'immigrazione al vincolo di bilancio, Lega e M5S sono unite nell'offensiva sovranista, resiste solo il ministro dell'Economia Tria. Brunetta (FI) ad Avvenire (p.10) avverte: "Il braccio di ferro continuo non è la soluzione. Se lo spread salisse a 500 sarebbe il collasso dell'economia italiana. Basta sparate quotidiane, bisogna anticipare la nota di variazione ad Def, assumendo obiettivi rigorosi di deficit e debito, anticipando il giudizio delle agenzie di rating. Così l'Italia si può salvare".
Autostrade, desecretata la convenzione: nel piano, capitale "remunerato" al 10,21% (Sole in prima e p.2). Fatto (p.8) parla di "trasparenza col buco" e attacca: "Figuraccia di autostrade". Pubblicata dopo 20 anni la concessione ma senza la Gronda e i dati storici, svelati dal ministero. Il ministro Toninelli: "Così hanno lucrato sui pedaggi" (Verità p.11). Il titolare del Mit segnala come nel 2016 "la società ha fatturato quasi 7 mld, di cui 5,7 dai caselli, ma allo Stato sono tornati appena 841 mln". La Stampa (p.3) però evidenzia come Stato e azionisti incassino, mentre è solo l'automobilista a pagare: la società versa alla concessione il 2,4% di quanto incassa dai pedaggi, ma grazie a una legge del 2010 nelle casse pubbliche finisce il 12%. Su Repubblica (p.3) l'analisi sui privilegi della concessione: dai pedaggi ai profitti, gli accordi con lo Stato garantiscono al gruppo privato condizioni favorevoli e guadagni miliardari sicuri. "Autostrade allo Stato e revisione totale degli accordi" annuncia Toninelli (Repubblica p.2 e tutti). "La revoca della concessione ad Autostrade procede ottimamente – spiega Di Maio al Fatto -. Mi aspetto che ci facciano causa, ma ci sono tutti i presupposti per la revoca, poi realizzeremo una nazionalizzazione. Pensiamo a un nuovo soggetto ad hoc che gestisca quelle strade. Bisogna scegliere un modello stradale o un altro composto da più soggetti regionali". Ma la Lega frena sulla revoca della concessione (Repubblica p.4). Intanto, Fincantieri ricostruirà il ponte (MF in prima e p.5). Di Maio annuncia che gli interventi saranno affidati a un'azienda di Stato e si prefigura un ruolo per Cdp. E Toninelli avverte: "Non lo affideremo a chi lo ha fatto crollare, ci sarà il timbro dello Stato" (Corriere p.10). Ma è scontro sulla costruzione del nuovo ponte Morandi. Lega e Toti per Aspi (Sole p.2 e tutti).

ITALIA-POLITICA
Caso Diciotti, proseguono le indagini dei pm, che potrebbero ascoltare Salvini, accusato di arresto illegale, abuso d'ufficio e sequestro di persona (Corriere e tutti). Un'aggravante per Salvini: "Sequestrati anche minori" (Fatto p.4). Ma crescono i dubbi sull'ipotesi di arresto illegale: "Dal ministro non ci fu un ordine preciso" (Stampa p.4). Il vicepremier sfida i pm: "Non voglio l'immunità" (Giornale p.6 e tutti). Di Maio al Fatto spiega: "Il governo non ha sequestrato nessuno, la posizione dei ricollocamenti non puoi portarla avanti con modi gentili". Su Repubblica il botta e risposta tra Di Stefano e Maroni a Repubblica (p.11): "Ma più casi Diciotti, Budapest non è un modello" dice l'esponente 5S, ma l'ex ministro leghista avverte: "5S indecisi, Salvini pensi agli imprenditori del Nord". Dopo lo scontro Salvini-Fico sul caso Diciotti, nel Movimento cresce la fronda a sostegno del presidente della Camera: la minoranza grillina teme una "deriva di destra" e una riforma di Dublino che chiuda ai profughi (Corriere p.8).
Intanto, niente pace per i 100 migranti sbarcati della Diciotti: proteste a Rocca di Papa, dove saranno accolti prima di andare nelle diocesi (su tutti). Le diocesi italiane si mobilitano. "Un'intesa nel nome dell'uomo, la Chiesa non resta a guardare - dice il presidente della Cei Bassetti ad Avvenire (p.8) -. Nessun sostegno politico, pronti a risposte analoghe in caso di nuove emergenze. La nostra storia dice che la comunità ecclesiale interviene quando lo Stato è in difficoltà". Nel frattempo, 40 dei migranti della Diciotti potrebbero andare a Tirana, ma Bruxelles ha bocciato l'ipotesi Albania già 2 mesi fa (Stampa p.4).
Sul Corriere (p.5) l'analisi dell'Istituto Cattaneo sullo scarto tra i numeri reali dell'immigrazione e la percezione: oltre il 70% crede che siano 4 volte di più. Contro le mosse del governo in tema immigrazione si scaglia la Boldrini, che ad Avvenire (p.11) spiega: "Lo slogan è diventato 'prima gli ungheresi'. La nostra storia non consente di avere interlocutori così. Contro i sovranisti serve una lista unitaria senza simboli, sulla Diciotti Salvini si è incartato".
Per evitare litigi Lega-M5S slittano prescrizione e intercettazioni (Stampa p.5). Bonafede prende tempo, mentre Salvini sarebbe pronto a ritagliarsi una riforma della giustizia a colpi di atti amministrativi, spingendo sull'ampliamento dei rati per cui un migrante può essere espulso e sull'aumento dei tempi di permanenza nei Cpr: da 90 a 180 giorni.

ESTERI
Oggi summit Salvini-Orban a Milano per blindare i confini d'Europa (Stampa p.6 e tutti). "Così difendiamo i confini" dice il vicepremier (su tutti). Ma Milano scende in piazza contro il presidente ungherese (Repubblica p.11). La Verità attacca: "La sinistra si mobilita contro Orban come non fa nemmeno con i dittatori". Ma il presidente ungherese non piace neppure al M5s. "Con Orban non vogliamo avere niente a che fare – dice Di Maio al Fatto -. Ma la sua posizione contraria alla revisione del trattato di Dublino è la stessa di Germania e Francia". Contemporaneamente all'incontro Salvini-Orban, Conte incontrerà il premier ceco Babis: il governo cerca nuovi alleati, ma sull'accoglienza dei migranti entrambi i Paesi hanno già detto no (Messaggero p.3).
Un'Europa "più forte" al centro dell'agenda d'autunno della Merkel (Sole p. 14). La cancelliera ha enfatizzato che il ruolo della Germania deve crescere per "assumersi più responsabilità" in Europa, puntando sull'aspetto che sta più a cuore alla popolazione, quello della difesa. È la difesa dei confini un terreno fertile dove la cancelliera può saldare la spinta europeista con Emmanuel Macron senza perdere elettori. Per Angela Merkel si apre così un autunno di sfide che le arriveranno da tutti i fronti e la impegneranno intrecciando politica domestica ed estera.La minaccia di Trump oltreconfine si somma a quella dell'Afd in casa. I continui litigi nella Grande Coalizione si aggiungono a quelli nell'Ue dilaniata dalla questione sulla migrazione e non solo.

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