Commentario del 26.08.18

IN PRIMA PAGINA
Migranti, la Procura indaga Salvini (Stampa). "E' sequestro di persona" (Repubblica). Scontro con i pm (Messaggero). "Non mi fermo" (Corriere). Il Fatto: Salvini affonda. Il Giornale: follia delle toghe. Minniti a Repubblica: "Un inaccettabile conflitto di poteri". Legnini alla Stampa: inaccettabile sfidare i magistrati, rischia la democrazia. Il Tempo: preparatevi a votare. Intanto per i profughi arriva l'ok allo sbarco: accolti da Albania, Dublino e vescovi (Sole, Messaggero). Il cancelliere austriaco Kurz al Messaggero: "I migranti irregolari vanno rimandati a casa". Sul Fatto tutte le promessi rimangiate dalla "fu Europa".
Sul Sole l'Italia alla campagna di Cina: il governo a Pechino per commercio, dazi e Btp. In manovra il taglio del cuneo fiscale alle imprese 4.0 (Sole). Sul giornale lo scippo delle pensioni da 3.700 euro. Su QN la Bongiorno in guerra con i furbetti della pubblica amministrazione.
Genova, le prime famiglie ricevono gli aiuti. Da Autostrade 1,5 milioni (Avvenire). Rixi al Secolo XIX: Ponte Morandi, la demolizione partirà all'inizio di settembre. Il procuratore al Corriere: "Demolizione? Nessuna fretta, quei monconi sono una prova"
Dall'estero. Trump, nuovo giallo: "Ha un figlio segreto" (Secolo XIX). Su Repubblica Pepe Mujica in Italia: "La sinistra in crisi può ancora salvarsi ma deve pensare di più alla felicità" (Repubblica). Su tutti il Papa in Irlanda: "Sulla pedofilia la Chiesa ha fallito". Sulla Verità in esclusiva il j'accuse di monsignor Viganò: "Il Papa sapeva degli abusi del cardinale gay ma li ha coperti. Ora deve dimettersi".
In cronaca: Jesolo, arrestato lo stupratore, un senegalese con precedenti (Corriere, Messaggero). "Andava espulso due anni fa" (Repubblica).
Calcio, CR7 a secco e s'arrabbia, Juve inarrestabile: 2-0 alla Lazio (Stampa). Il Napoli beffa il Milan, da 0-2 a 3-2 (Messaggero). Oggi Belotti sfida Icardi a San Siro (Stampa). Formula 1, pole per Hamilton in Belgio. Vettel secondo attacca il team.

ITALIA-ECONOMIA
Tria vola a Pechino ma anche i cinesi aspettano di vedere la legge di Bilancio prima di comprare BTp, scrive il Fatto che evoca un "rischio Grecia" sulla manovra. E' in corso una fuga di capitali (34 mld a maggio, 38 a giugno) che non ha giustificazioni sul piano economico quanto nell'incertezza politica, come ha esplicitato Moody's, che aspetta l'aggiornamento del Def per aggiornare il rating sul debito. Le rassicurazioni di Conte, Tria e Moavero non bastano: gli investitori temono che in Parlamento la Lega faccia salire il deficit. Per il Fatto non ci saranno aiuti dall'estero. Non dagli Usa: Conte aveva chiesto a Trump di dare messaggi rassicuranti sullo stato dell'economia italiana per influenzare le banche americane ma non sembra aver avuto effetti. E nemmeno dalla Cina, dove andrà domani Tria: fonti del Tesoro avvertono che anche i cinesi apsettano di vedere la legge di Bilancio prima di comprare Btp. Savona ha rivisto al ribasso il suo piano di investimenti, col resto del governo le interlocuzioni sono al minimo. Draghi ha incontrato varie volte Tria ma non ha avuto mai un vero confronto con Conte e Di Maio. Domani è atteso il giudizio di Fitch ma quasi certamente rinvierà come Moody's.
Sul Corriere la linea del Tesoro sulla visita di Tria in Cina: missione istituzionale, non siamo lì per vendere Btp. "Sulle aste non c'è mai stato alcun problema e non ce ne saranno in futuro". Anche da Bankitalia smentiscono: "Andare a vendere Btp sarebbe incredibile, ridicolo e controproducente". Ma tra agosto e settembre sono 60 i mld in scadenza tra Bot e Btp, altri 25 a ottobre. In un'analisi di Bloomberg altra stoccata all'Italia: "Dalla Brexit all'ascesa del governo populista in Italia, la politica è diventata impossibile da ignorare per gli investitori".
Anche per il Sole ufficialmente i Btp sono fuori dall'agenda della visita della delegazione italiana in Cina, ma la questione dei titoli di Stato resta legata a doppio filo alla ricerca di capitali stranieri, dopo il drastico deterioramento della fiducia degli investitori esteri.
Repubblica torna invece sul tema della rinazionalizzazione dei servizi, spinto dal caso di Genova, con un'intervista a Cottarelli: "Questa foga è sospetta, come se si volesse cogliere l'occasione della tragedia di Genova per affermare una volontà già esistente. Il contratto di governo è permeato di riferimenti a uno Stato più presente nell'economia. Ma restituire alla mano pubblica le aziende privatizzate sarebbe un errore, non per motivi ideologici ma pragmatici. La nostalgia dello Stato padrone cozza contro la realtà: non si garantiremmo un miglior servizio né maggior sicurezza. E salirebbe ancora una volta il debito pubblico". Per Cottarelli "il governo ha però ragione nel voler rivedere le concessioni: serve concorrenza, trasparenza dei contratti e una vigilanza pubblica martellante".
Sul Sole anticipazioni della manovra d'ottobre: allo studio il taglio selettivo del cuneo fiscale, almeno 5 punti in meno alle aziende del settore dell'innovazione tecnologica. Con una dote fino a 1 miliardo e mezzo la sforbiciata potrebbe salire a 10 punti. Tra le subordinate c'è quella di agganciare a questo intervento un piano di revisione tariffaria targato Inail, che taglierebbe subito il costo del lavoro di alcune centinaia di milioni. Ad insistere su questo sarebbe lo stesso Di Maio.

ITALIA-POLITICA
"Diciotti", Salvini indagato, via allo sbarco dei migranti (Repubblica e tutti). Sequestro di persona, arresto illegale e abuso di ufficio le ipotesi di reato formulate dal pm di Agrigento Patronaggio. Le carte trasmesse al Tribunale dei Ministri. I 150 migranti sbarcati vanno 100 dai vescovi, gli altri in Albania e Irlanda. L'indagine aperta su Salvini è il caso politico del giorno. "Una vergogna, non mi fermano, ho difeso i confini del Paese" la reazione di Salvini che in un comizio a Pinzolo sfida le toghe: "Mi vengano a prendere, li aspetto con la grappa" (Stampa). Il leader della Lega ricorda Genova "ancora senza indagati" dopo 43 morti (Corriere) e accusa i pm: "Siete del Pd" (Messaggero).  Solidarietà da Toti – "Mi sento indagato come lui" – e dalla Meloni: "Sovversivo indagare chi vuol fermare l'invasione" (Giornale). Repubblica parla di Salvini incontenibile, Di Maio all'angolo e 5 Stelle sempre più divisi: "Ci metto un attimo a portare tutti ad elezioni e a diventare presidente del Consiglio", lo sfogo del leader della Lega con i suoi a Pinzolo. "Non mi ferma un procuratore: gli italiani sono con me. Se andiamo a votare mi prendo l'Italia". Minniti a Repubblica: "Salvini porta il conflitto nello Stato e il Paese alla deriva: una situazione senza precedenti e senza giustificazione, perché non c'è alcuna emergenza profughi. Il futuro del Paese è a rischio, c'è uno slittamento della democrazia che porta fuori dalla modernità". "Inaccettabile la sfida ai pm – dice Legnini alla Stampa – Un'inchiesta giudiziaria non ammette interferenze da parte di nessuno".
Conte e Di Maio provano a serrare le fila: "Esiste un codice etico dei ministri e per quel codice Salvini può restare ministro" (Messaggero). Per il premier quello dei pm è un atto dovuto, legato all'azione politica del capo del Viminale, Ma l'anima 5Stelle è in agitazione. Attesa per un intervento del ministro Bonafede. Sul Corriere la telefonata di Di Maio a Salvini: "Deciditi sullo sbarco, i miei non li tengo più". Il vicepremier in realtà ha condiviso la linea dura sui migranti ma sa che le sensibilità del Movimento a riguardo sono diverse. Contatti anche tra Di Maio e Fico, col vicepremier che ha sottolineato il fastidio per l'esternazione pro-migranti del presidente della Camera. Ma Fico non è stato il solo a schierarsi contro la linea di Salvini. In campo anche la ministro della Difesa Trenta, a tutela della Guardia Costiera: "La Marina è candidata al Nobel per la Pace". Sul Tempo la "profezia" di Bisignani: con Salvini indagato prepariamoci a votare. Altro strappo tra Lega e M5S, quello sul vertice di Salvini con Orban (Corriere). I Cinque Stelle si dissociano: atto politico, non istituzionale e quindi non governativo.
Sul Messaggero il futuro del centrosinistra. La sfida nel Pd corre nelle ex stazioni: Zingaretti lancia una mobilitazione per il 5 e 6 ottobre a Roma alle ex Dogane di San Lorenzo. Due settimane dopo torna la Leopolda di Renzi, che si chiamerà "la prova del Nove". Zingaretti si prepara ad essere inclusivo, la mission ècercare di spezzare il fronte Lega-M5S parlando con l'elettorato grillino. Renzi non ha ancora sciolto le riserve ma c'è sempre il progetto macroniano in gestazione. "La sinistra in crisi può ancora salvarsi ma deve pensare di più alla felicità" dice a Repubblica l'ex presidente uruguaiano José Pepe Mujica. "Il vero problema non sono i migranti ma il fatto che voi europei siete un continente vecchio. Avete bisogno di forza lavoro e invece la respingete. Il vero problema è il cambiamento climatico e l'imminente disastro ambientale su cui la politica dell'Occidente è inerte".

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