IN PRIMA PAGINA
Mamma li turchi (Giornale). Il caos Turchia fa tremare i mercati (Sole, Corriere). Erdogan sfida il mondo: "I dollari? Meglio Allah" (QN). Con Trump lo scontro è sui dazi (Messaggero). Erdogan a Putin: aiutami (Stampa). Italia a rischio contagio (Giornale). Milano cede il 2,5%, crollano le banche più esposte su Ankara. Spread a 267 (Sole). Effetto dazi anche sull'euro (Repubblica).
Politica, in primo piano l'ultima mossa di Salvini, che manda in soffitta "genitore 1 e 2": "Torniamo a chiamarli madre e padre" (Messaggero e tutti). Panico a sinistra (Verità). Salvini strappa anche con Forza Italia: in Abruzzo la Lega corre senza Forza Italia (Stampa e altri). Berlusconi a Libero: io e Forza Italia stiamo a destra, la Lega che fa? Su QN la chiamata di Tajani ai moderati: "Il governo durerà poco".
Sul Messaggero le ultime sulle pensioni: tagli legati all'età di uscita. Sul Sole il sondaggio sulle grandi opere messe in discussione dal governo: Alta velocità, Tap e Ilva: il sì batte il no. Sulla Stampa il patto tra Savona e Draghi sulla manovra: più spese in deficit per le riforme. Sul Foglio parla Moavero: "Serve fiducia".
Dall'estero. Trump teme guerre stellari: "Sì all'armata spaziale" (QN). Il Dalai Lama è malato, l'ora della successione (Corriere). Balzo del pil giapponese: per Abe conferma più vicina (Sole)
In cronaca: sul Corriere la manager violentata a Capri nella suite di un hotel a cinque stelle. Sulla Stampa la tragica fine degli alpinisti torinesi scivolati per 300 metri sul Monte Bianco. Uccide anche la zanzara West Nile: due morti in un giorno a Ferrara (QN).
ITALIA-ECONOMIA
Il crollo della lira turca fa agitare i mercati. Piazza Affari perde il 2,5% e lo spread vola a 270 (Messaggero e tutti). Italia a rischio contagio (Giornale): la più esposta è Unicredit, per la sua presenza in Turchia (ieri –4,7% in Borsa), ma il Paese è strategico anche per altre grandi aziende italiane. Almeno 1500 le imprese in rapporti con Ankara, per un volume d'affari che il Messaggero stima in quasi 20 mld. Soltanto le banche hanno un'esposizione per circa 15 mld di euro. Nel 2017 l'Italia è stato il quinto partner commerciale della Turchia, con un interscambio di 19,8 mld di dollari di cui 11,3 mld in esportazione. In aumento anche gli investimenti diretti italiani, che hanno raggiunto quota 124 mln di dollari, con un potenziale di crescita del 6% delle vendite di Made in Italy. Tra i grandi nomi attivi in Turchia Pirelli, Fca, Unicredit, Leonardo, Barilla, Ferrero, Piaggio e Recordati. In prima linea per il terzo ponte sul Bosforo Salini Impregilo e Astaldi. "Se la Turchia si ammala anche l'Italia rischia di aver bisogno del medico", scrive il Corriere: preoccupa in particolare il calo di Unicredit (che detiene il 50% della società che controlla Yapi kredi) e la situazione di Fca. Altomonte (Bocconi): "Le aziende che hanno in ballo grandi commesse si coprono rispetto al rischio di cambio. Semmai questa vicenda deve far riflettere sui limiti del modello sovranista". Sul Foglio le valutazioni del ministro Moavero: "Trovarsi all'interno di un'area solida come l'Europa, con una moneta unica forte per più Stati diversi, è un vantaggio. Avere una moneta solo nazionale non offre altrettante garanzie":
Sul fronte interno, tengono banco sui quotidiani anticipazioni della manovra d'autunno. La Commissione Ue dà tempo fino a ottobre (Corriere). Tria spinge per i tagli ma ogni ministro pretende nuovi fondi (Stampa). Sul Messaggero l'ultima richiesta di Salvini: un aiuto fiscale per le famiglie numerose, con l'introduzione di un "quoziente familiare" alla francese.
Intanto la "scalata"dello spread allarma i 5Stelle: con la Ue trattativa dura ma niente strappi. La Stampa riprende la notizia, ieri sul Foglio, di un incontro tra Savona e Draghi. Dal ministro rassicurazioni al governatore della Bce: "Non usciremo dall'euro e non supereremo i vincoli di bilancio".
Sul Corriere parla il sottosegretario leghista Bitonci: "L'Iva non aumenterà, studiamo solo un piccolo riordino, non per fare cassa. La Flat tax? Si comincia con le partite Iva ma potremmo annunciare un piano pluriennale per la riduzione dell'Irpef già sui redditi del 2019. Quanto alle detrazioni fiscali, anche li semplificheremo e riordineremo, senza tagliare quelle più importanti".
ITALIA-POLITICA
Anagrafe, si torna a madre e padre. Via dai moduli del Viminale la formula "genitore 1" e "genitore 2". La nuova crociata di Salvini è contro le famiglie arcobaleno (QN e tutti). "La mamma si chiama mamma e il papà, papà. E' un piccolo segnale, ma indica che farò tutto a tutela della famiglia naturale". Avviata anche una verifica per capire se è possibile vietare la trascrizione anagrafica dei bambini nati all'estero grazie alla pratica dell'utero in affitto. La grillina Nugnes alla Stampa: "Così torniamo indietro di decenni. Vorrei un cambiamento con un'altra visione". La Verità: tornano mamma e papà, panico a sinistra. Repubblica parla di bluff: dal Viminale fanno sapere che sui moduli si parla genericamente di genitori. Sul Messaggero parla il magistrato di Milano Giuseppe Buffone: "Le coppie omogenitoriali potrebbero agire in sede civile a tutela del bimbo". Benedice la svolta la pm di Pesaro Cristina Tedeschini, che stoppò la trascrizione anagrafica di due gemelli di Gabicce nati in California, in Italia con due padri: "Vanno tutelati i minori" (QN). "Ma esistono anche i diritti dei figli", scrive su Repubblica Chiara Saraceno: ed essere riconosciuti come figli dei genitori che hanno deciso di metterli al mondo lo è.
Altro "strappo" di Salvini, quello con Forza Italia: "alle regionali d'Abruzzo correremo da soli" (Repubblica p.6 e tutti). Bellachioma: "In Abruzzo la Lega correrà da sola. Chi ci ama ci segna e andiamo a vincere". La decisione arriva da un vertice notturno degli abruzzesi con Salvini e Giorgetti. Un caso locale che si inserisce nel crescendo di tensioni fra (ex) alleati che moltiplica le preoccupazioni ad Arcore e inquieta Silvio Berlusconi, scrive Repubblica. "Forza Italia gode di ottima salute, nessun abbandono significativo", la nota di ieri di Berlusconi, che smentisce anche Libero, che dava come imminente la rottamazione di Forza Italia e la creazione di un nuovo partito per sfidare Salvini. "Ma la Lega torni ad essere protagonista con noi di un centrodestra organico a livello nazionale e locale", l'appello di Berlusconi (Libero e tutti). Per Repubblica il voto alle Regionali di ottobre sancirà la fine del centrodestra. A staccare la spina sarà Salvini che ora punta a rottamare Berlusconi e ad arrivare da solo al 40%. Nelle tre Regioni dove si vota il pronostico del leader della Lega è che vincano M5S (in Abruzzo e Basilicata) e centrosinistra (Trentino). Ma il suo è un ragionamento in prospettiva, teso a dimostrare l'inutilità di Forza Italia e la "necessità" della Lega. Su QN la chiamata di Tajani ai moderati: "Il governo durerà poco, Lega e 5Stelle sono agli antipodi su tutto. Quanto potrà resistere Salvini a un governo a egemonia grillina?". Messaggio di Tajani anche a Salvini sull'Abruzzo: "Mi auguro che scelga la strada del centrodestra: se vuole vincere le elezioni deve percorrerla per forza".
Anche il centrosinistra in allarme di fronte all'ipotesi di una crisi di governo anticipata. Zingaretti e Gentiloni: "C'è poco tempo per rifare il Pd" (Repubblica).
ESTERI
I dazi di Trump affondano la Turchia, la lira crolla ai minimi, caos in Borsa (Corriere in apertura e tutti). A scatenare il panico il tweet di Trump: l'annuncio del raddoppio delle tariffe su acciaio e alluminio della Turchia scatena la corsa a vendere la lire turche. Erdogan: "Siamo in guerra economica, ma se loro hanno il dollaro, noi abbiamo il popolo e Allah". Lo scontro sui dazi apre un nuovo fronte geopolitico, con la Nato che si spacca ed Erdogan che cerca l'aiuto di Putin. A spaventare i mercati i super poteri di Erdogan e il suo nepotismo, scrivono Stampa e Corriere: Ankara ha vissuto per anni al di sopra delle sue possibilità e ora, senza figure di garanzia, i mercati chiedono il conto. L'ultimo schiaffo, la nomina del genero Berat Albayrak, "palesemente inadeguato", a ministro delle Finanze. Un modo per dire che anche sulle questioni economiche l'interlocutore vuole essere Erdogan. Con il tonfo di ieri i mercati hanno però fatto capire che con lui non vogliono dialogare.
Il Giappone vede una ripresa dell'1,9%: strada spianata alla conferma di Abe (Sole p.10). L'incognita dei dazi Usa sull'auto: ancora in corso i negoziati per scongiurarli. Contrazione economica possibile nel 2019 per effetto dell'aumento dell'Iva.
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Commentario del 11.08.18
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