Commentario del 18.08.18

IN PRIMA PAGINA
Genova, è il giorno del lutto. Ma l'attenzione è tutta sulla concessione ad Autostrade. Il governo accelera l'iter per la decadenza (Sole). Il premier: disastro inoppugnabile, dovevano agire (Avvenire).Conte dà lo sfratto ai Benetton: "Rifare il ponte non vi basterà" (Fatto). Su Messaggero, Corriere e Stampa l'impegno di Autostrade: ricostruiremo tutto. Dopo lo choc le scuse dei vertici, forse oggi a Genova (Corriere). Così i Benetton provano a uscire dal bunker (Stampa). Ma la Verità li attacca: il giorno dopo la strage, festa di famiglia a Cortina. Centinaio al Messaggero: "Basta inseguire la piazza, ora serve ragionare" (Messaggero). Cacciari: "Le istituzioni non vanno, così è impensabile la coesione" (Messaggero). Boccia (Confindustria) al Sole: lavorare uniti, non cavalcare rabbia e rancori. Sui controlli alle strutture era il ministero a dover vigilare (Corriere). Sul Tempo ecco tutti i ponti a rischio in Italia. Sul Giornale le foto di piloni a rischio: e questi qui?
Intanto è caos su lutto e funerali di Stato: tra le famiglie c'è chi dice no (Messaggero). A Roma Colosseo spento ma il calcio oggi gioca. Il Giornale: un'ipocrisia voler bloccare il calcio per lutto.
In cronaca, il sisma del Molise: le scosse sono forti ma le case reggono (Messaggero). QN: è una faglia tutta nuova. Sul Messaggero le ultime dalla scuola: cattedre alle abilitate, rinviato il concorso per maestre laureate. Su tutti il via al campionato: si parte con il debutto di CR7 a Verona e la super sfida Lazio-Napoli (Messaggero, Stampa).

ITALIA-ECONOMIA
Inizia la guerra coi Benetton: partita la lettera di revoca (Fatto p.2) avviato l'iter per lo stop alla convenzione (Sole (p.3). Conte sfida Autostrade: "Al concessionario l'obbligo di curare la manutenzione ordinaria e straordinaria dell'opera. La ricostruzione sarà solo un provvisorio risarcimento. D'ora in avanti concessionari vincolati a reinvestire parte degli utili nell'ammodernamento delle infrastrutture" (Repubblica p.2)  Di Maio: "Non ci servono codicilli o azzeccagarbugli la giusta causa sono i 39 morti" (Corriere p.2). Salvini: da Autostrade nessuna dignità (Stampa p.4). Sulla Stampa (p.5) intervista a Toninelli: "Le responsabilità sono chiare: un ponte come quello non crolla per fatalità o per la pioggia. Evidentemente qualcuno non ha fatto bene il proprio lavoro in termini di manutenzione ordinaria e straordinaria. Il concessionario ha colpe che appaiono pesantissime. Anche se toccherà alla magistratura fare il proprio dovere, noi abbiamo avviato la procedura per la decadenza della concessione". Per Toninelli "la risoluzione rimane l'obiettivo centrale, ma è tutto il sistema delle concessioni che va ripensato alla radice, in quanto si è fondato su un vergognoso scambio di favori tra vecchia politica e grandi potentati economici, a danno di Stato e cittadini". Sul Fatto (p.3) intervista al sottosegretario Andrea Cioffi (M5S): "Autostrade non ha fatto quanto doveva, adesso tocca allo Stato". "La relazione del Politecnico di Milano del 2017 ci dice che per uno dei piloni del Morandi serviva lo stesso intervento del 1992 ma la società privata non si è mossa, a differenza di quanto fece lo Stato. E questo è un brutto dato". E sul crollo del titolo in Borsa: "Non possiamo avere paura di questo, dobbiamo fare quello che è giusto nell'interesse generale. E comunque il nodo di fondo sono gli enormi profitti del privato in questi anni: perché questi utili li deve fare una società privata e non lo Stato?". "Basta inseguire la piazza, su Genova serve ragionare prima di fare annunci" dice al Messaggero il ministro Centinaio. Ma conferma la linea del governo della revoca della concessioni e di "una procedura concreta per i risarcimenti". Siri a Repubblica (p.2): "I 5Stelle corrono troppo. La battaglia sulla revoca è un ginepraio. Più urgente un commissario speciale per l'emergenza infrastrutturale". Concetto ribadito in un'intervista al Corriere: "Dobbiamo nominare un commissario nazionale straordinario per le emergenze sulle infrastrutture. Servirebbe a bypassare la burocrazia. Le procedure sono un disastro, serve qualcuno che abbia poteri speciali. Così come ci sarà un commissario che si occuperà della ricostruzione del ponte di Genova".
Su Corriere, Stampa e Messaggero le mosse di Autostrade: ora la società è pronta a pagare le spese e precisamente a ricostruire il ponte, mettere in sicurezza case e capannoni, trovare una sistemazione agli sfollati, ripristinare l'area coinvolta, tutto a sue spese. Allo studio anche l'ipotesi di azzerare il pedaggio autostradale per i genovesi fino al completamento dei lavori: il tutto per cercare di ricucire col governo. Ma sono obblighi che discendono dalla stessa convenzione, ricorda il Corriere, e che solleva il Mit da ogni responsabilità a riguardo. Il Corriere parla dei Benetton sotto choc, in pressing sui manager di Autostrade che oggi a Genova potrebbero fare un atto pubblico di scuse. Ma la Verità li attacca: il giorno dopo la strage hanno fatto festa in famiglia a Cortina. Intanto ieri il titolo Atlantia al rimbalzo (+5,68%). Ma ora si attende l'effetto revoca (Corriere). Sul caso il faro della Consob: il mercato vuole più trasparenza (Sole). E sul maxi-debito si accende il faro delle agenzie di rating (Sole).

ITALIA-POLITICA
Funerali di Stato ma per pochi: "Li avete uccisi" (Fatto). "No ai politici ai funerali" (Libero). Il disastro di Genova investe in pieno anche la politica. Oggi i funerali di Stato alla presenza di Mattarella ma molte famiglie li hanno rifiutati: "Le istituzioni dovevano garantire la sicurezza dei viaggiatori". Di Maio: "Abbiamo voluto funerali solenni, ma non biasimo le famiglie che li hanno rifiutati, anche in dissenso con uno Stato che invece di proteggere i loro figli ha preferito per anni favorire i poteri forti" (Messaggero e tutti). Fico alla Stampa: "Capisco benissimo queste famiglie, i funerali di Stato non sono una passerella, sono un piccolo gesto che ovviamente da solo non basta. Adesso lo Stato non può pretendere la fiducia, deve dimostrare di meritarla". Cacciari al Messaggero: "La crisi della politica è diventata una crisi tecnico-amministrativa. Questo non è più uno Stato che funziona.Manca un governo effettivo de lPaese in grado di riforme necessarie che ci trasciniamo falla fine degli anni 80. Questa inefficienza politica ha generato una caduta di tutti gli apparati". Per Cacciari "lo Stato non ha più l'ordinaria manutenzione e questo vale in tutti settori. Non si sa più chi sia responsabile di cosa. La macchina burocratico-amministrativa è impazzita. E questo dipende dalla mancanza di direzione politica. Ora governa l'antipolitica, ma non hanno idea di come rimettere in piedi la baracca". Toti al Foglio dice: "Di più ponti, di più strade, di più gallerie abbiamo bisogno, non di ideologie. Quest'emergenza finirà quando Genova avrà ponte, Gronda, Terzo Valico e secondo anello ferroviario per il porto". Poi l'affondo ai Cinque Stelle: "Sono stati loro ad avere una politica quanto meno ondivaga sulle infrastrutture. Ora alcune dichiarazioni sembrano preludere a una svolta, ad un approccio più pragmatico. Ma se penso a certe frasi di Di Maio e Toninelli mi sembra di sentire proclami un po' inquietanti". Sul Fatto, in prima pagina, chi ha regalato miliardi a quei privati: Prodi nel 1998 con l'avvio della privatizzazione di Autostrade per l'Italia, D'Alema nel 1999 che la completa, e poi i manager Gros Pietro, Lunardi (poi ministro di FI), Berlusconi, che nel giugno 2008 vara la "salva Benetton". Di Pietro, nel 2007, cercherà senza successo di opporsi ai Benetton. Idem Passera nel 2011, Letta, Lupi, Renzi e Delrio sono invece "il meglio che la lobby autostradale potesse desiderare".
Migranti, su Repubblica (e su tutti) la Guardia costiera sotto accusa per aver salvato i migranti: la nave Diciotti con 177 profughi a bordo è attualmente in attesa di approdo, attaccata da Malta e non difesa da Salvini e Toninelli per aver operato senza aver informato il Viminale, con l'aggravante di aver interferito nella scelta di Malta di non soccorrere e lasciar proseguire verso l'Italia un barcone sovraccarico che rischiava di affondare. Maurizio Gasparri presenterà un'interrogazione parlamentare per accusare la Guardia costiera di essere tornata a fare da "taxi da mare per i clandestini". Sul Fatto (p.9) la risposta di marinai e ufficiali al Governo: "Rischiamo la vita in mare per salvare naufraghi, passare per traghettatori di migranti è inconcepibile".

ESTERI
Accordo Germania-Grecia sul rimpatrio dei migranti (Sole p.16). L'annuncio è stato dato da un portavoce del ministero dell'Interno tedesco e fa parte di un piano di accordi bilaterali col quale la Merkel alcune settimane fa era riuscita a disinnescare una potenziale crisi politica interna. "Accoglieremo solo profughi utili qualificati" si legge nella bozza del disegno di legge del ministro dell'Interno Horst Seehofer, il quale chiude le porte ai profughi economici, concedendo solo permessi temporanei ai rifugiati (Stampa p. 13). Una strategia che crea una nuova categoria di stranieri extracomunitari di serie A, immigrati che a partire dal 2019 otterranno il privilegio di poter lavorare in Germania con un permesso di soggiorno illimitato, dimostrando di aver già ricevuto un'offerta di lavoro concreta ed un salario minimo garantito. "Mai più una politica di porte aperte come nel 2015" rimarca la Merkel.
Tra America e Cina una road map per evitare lo scontro totale (Stampa p.20). Gli emissari dei due Stati stanno lavorando su un'iniziativa per risolvere il lacerante contenzioso sui dazi: a novembre possibile un bilaterale tra Trump e Xi Jinping per tracciare un percorso di dialogo su una serie di convergenze di base che andranno alimentate. Il via alla road map potrebbe arrivare già la prossima settimana quando a Washington il 22 e il 23 agosto (termine ultimo per l'entrata in vigore dei nuovi dazi reciproci all'import di beni) è previsto l'arrivo delle delegazione cinese guidata dal viceministro Wang Shouwen e quella americana affidata al sottosegretario al Tesoro David Malpass. Se le tappe della road map saranno rispettate, il 18 novembre in Papua Guinea si potrebbe sancire la pace commerciale.
Oggi intanto la cancelliera a Berlino incontrerà Putin, nel vertice in programma al castello di Meseberg per parlare di Siria, Ucraina e del gasdotto Nord Stream 2, minacciato dalle sanzioni Usa (Stampa p. 12). La politica dei dazi Usa sta riavvicinando la Merkel al capo del Cremlino, col quale ormai c'è "un dialogo costante" e una collaborazione proprio sul metanodotto, che raddoppierà il flusso del gas russo verso la Germania, un progetto che gli Usa vedono come fumo negli occhi temendo l'aumento ulteriore della dipendenza dell'Europa dal metano proveniente da Mosca.

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